Mostra Di natura e d’invenzione. Paesaggi, Vedute e Capricci dai depositi delle Gallerie Nazionali di Arte Antica - Roma

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 24/12/2023 Aggiornato il 24/12/2023
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Roma
Le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano a Palazzo Barberini la mostra, focus espositivo a cura di Luigi Gallo con Paola Nicita e Yuri Primarosa.
La Sala dei Paesaggi, situata al piano nobile di Palazzo Barberini, fungeva in origine da sala da pranzo privata. Le pareti, decorate nel 1859 in uno stile neo-barocco, sono scandite da grandi riquadri che rappresentano i feudi laziali della famiglia Barberini.

Qui saranno esposti quattordici dipinti, provenienti in parte dai depositi, e in parte dal Museo Laboratorio delle Gallerie, la quadreria al secondo piano di Palazzo Barberini dove vengono conservate opere abitualmente destinate a progetti di ricerca e didattica per studiosi, specialisti e specializzandi in Storia dell’arte, e solo raramente accessibili al pubblico.

I quattordici paesaggi testimoniano la definizione di un nuovo rapporto dell’uomo con la natura e il rinnovamento del genere fra XVII e XVIII secolo, stimolati dal sodalizio fra artisti e uomini di scienze, che portò a una profonda trasformazione nel modo di osservare e raffigurare il paesaggio, che da elemento di sfondo, diventa protagonista.

In mostra sono rappresentate le diverse tipologie di paesaggio che spaziano dalle composizioni ideali alle vedute, dalle evocazioni campestri ai capricci con rovine antiche.

Si va dai poetici dipinti di Nicolas Poussin (Les Andelys, 1594 – Roma, 1665), campione della pittura seicentesca francese, al cosiddetto Maestro della betulla, identificato in Gaspard Dughet, fino al fiammingo Jan Frans van Bloemen, detto l’Orizzonte (Anversa, 1662 – Roma, 1749), in cui la natura ospita vicende mitologiche e sacre offrendo mirabili effetti luministici.

Si passa poi alle vedute esatte, come la magnifica opera di Pietro da Cortona (Cortona, 1596 – Roma, 1669), uno fra i primi quadri da camera con la rappresentazione di un luogo esistente, e del tedesco Jacob Philipp Hackert (Prenzlau, 1737 – Careggi, 1807), il maggior rappresentante del paesaggismo analitico illuminista: i maestri, a distanza di un secolo l’uno dall’altro, raffigurano con maestria la luce inconfondibile del paesaggio romano.

E ancora possiamo ammirare i capricci architettonici e le scene pastorali, generi che conobbero una grande fortuna in Italia e in Francia, come testimoniano le tele di Andrea Locatelli (Roma, 1695-1741) e Giovanni Paolo Pannini (Piacenza, 1691 – Roma, 1765), e dei più celebri pittori della corte di Versailles nel Settecento, François Boucher (Parigi, 1703 – 1770), Jean-Honoré Fragonard (Grasse, 1732 – Parigi, 1806) e Hubert Robert (Parigi, 1733 – 1808), che nella capitale pontificia hanno soggiornato come pensionnaires dell’Accademia di Francia.

Nei dipinti esposti, Roma e la sua campagna divengono spunti d’ispirazione per rappresentare una natura visionaria, intrisa di sensibilità preromantica, dove le azioni dei personaggi e le architetture fanno da contrappunto all’atemporalità del mondo classico.
Regione: Lazio
Luogo: Palazzo Barberini, Sala dei Paesaggi, via delle Quattro Fontane 13
Telefono: 06/39967450
Orari di apertura: 10-19 da martedì a domenica. Lunedì chiuso
Costo: 12 euro; ridotto 2 euro
Dove acquistare: www.barberinicorsini.org
Sito web: www.barberinicorsini.org
Organizzatore: Gallerie Nazionali di Arte Antica