Mostra Design! Oggetti, processi, esperienze - Parma
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Parma
La mostra propone una rilettura del design italiano a partire dall’archivio, aprendo alcuni interrogativi sulle prospettive contemporanee.
La prima prospettiva è la memoria e il futuro: l’archivio del progetto nasce alla fine degli anni Settanta, nel momento in cui la cultura moderna dell’Industrial Design entra in crisi, e si fonda sul contributo di alcuni dei più attivi e acuti protagonisti di questo dibattito, fondamentale per alimentare un confronto sul futuro del design.
La seconda prospettiva è quella che riguarda gli strumenti del progetto e i linguaggi della rappresentazione: l’archivio restituisce il patrimonio di conoscenze sviluppate dalle generazioni di designer che hanno definito la cultura del progetto italiano dagli anni Trenta agli anni Novanta; consente anche una riflessione sui metodi del progetto e sulle forme della sua rappresentazione e narrazione.
Si propone allora un percorso in cui l’artista e il designer si confrontano sui temi del progetto, del dibattito con le politiche di intervento sul territorio e sul patrimonio culturale, con quelle della produzione, e infine sui differenti linguaggi e pratiche all’interno di una società multiculturale.
La prima sezione della mostra, allestita all’interno della Chiesa dell’Abbazia di Valserena, sede dello CSAC, è costruita per portare in evidenza il ruolo del progetto, le metodologie e il rapporto tra oggetti e individui, per confrontare due differenti narrazioni: quella che si fonda sull’analisi dei processi e quella che invece è incentrata sugli oggetti.
Questa sezione all'Abbazia di Valserena resta aperta fino al 29 agosto 2021, mentre la seconda sezione a Palazzo Pigorini, intitolata "Corpi e processi", è visitabile fino al 25 luglio 2021.
Grazie al display di alcuni progetti e oggetti custoditi nei fondi CSAC di Bruno Munari, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Archizoom Associati, Enzo Mari, Alberto Rosselli, Mario Bellini, Roberto Sambonet, Roberto Menghi, Cini Boeri, Ettore Sottsass jr., Alessandro Mendini e Atelier Farani emergeranno differenti metodi progettuali, storie di produzione, strategie di comunicazione.
Si metteranno inoltre in luce le relazioni con le aziende che si sono segnalate nella storia del XX secolo per la forte componente sperimentale: Pirelli, Montecatini, Arflex, Poltronova, Brionvega, Danese, Olivetti.
L’allestimento è pensato per confrontare differenti modi di narrare il design, dal display dei documenti a quello degli oggetti, dalla narrazione museale allo stoccaggio archivistico.
Si forma così uno spazio di visualizzazione con cui si intende mettere in evidenza come convivano le tre parole chiave individuate per parlare di design, oppure l’ossessione per una sola di queste:
- Oggetti: il progetto è focalizzato sull’oggetto, sulla sua dimensione funzionale e simbolica e allo stesso tempo l’oggetto è inteso come strumento di rappresentazione delle culture.
- Processi: il momento autoriflessivo del designer è incentrato sull’analisi e sulla definizione dei processi, negli ambiti della innovazione, dell’impegno sociale, della riflessione sulle emergenze o nella prefigurazione del futuro; fondamentale è anche l’interpretazione da parte del designer dei processi dell’industria o della produzione.
- Esperienze: il design inteso come disciplina orientata all’analisi delle interazioni tra persone, tra persone e oggetti o ambienti.
La mostra è a cura di Francesca Zanella.
La prima prospettiva è la memoria e il futuro: l’archivio del progetto nasce alla fine degli anni Settanta, nel momento in cui la cultura moderna dell’Industrial Design entra in crisi, e si fonda sul contributo di alcuni dei più attivi e acuti protagonisti di questo dibattito, fondamentale per alimentare un confronto sul futuro del design.
La seconda prospettiva è quella che riguarda gli strumenti del progetto e i linguaggi della rappresentazione: l’archivio restituisce il patrimonio di conoscenze sviluppate dalle generazioni di designer che hanno definito la cultura del progetto italiano dagli anni Trenta agli anni Novanta; consente anche una riflessione sui metodi del progetto e sulle forme della sua rappresentazione e narrazione.
Si propone allora un percorso in cui l’artista e il designer si confrontano sui temi del progetto, del dibattito con le politiche di intervento sul territorio e sul patrimonio culturale, con quelle della produzione, e infine sui differenti linguaggi e pratiche all’interno di una società multiculturale.
La prima sezione della mostra, allestita all’interno della Chiesa dell’Abbazia di Valserena, sede dello CSAC, è costruita per portare in evidenza il ruolo del progetto, le metodologie e il rapporto tra oggetti e individui, per confrontare due differenti narrazioni: quella che si fonda sull’analisi dei processi e quella che invece è incentrata sugli oggetti.
Questa sezione all'Abbazia di Valserena resta aperta fino al 29 agosto 2021, mentre la seconda sezione a Palazzo Pigorini, intitolata "Corpi e processi", è visitabile fino al 25 luglio 2021.
Grazie al display di alcuni progetti e oggetti custoditi nei fondi CSAC di Bruno Munari, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Archizoom Associati, Enzo Mari, Alberto Rosselli, Mario Bellini, Roberto Sambonet, Roberto Menghi, Cini Boeri, Ettore Sottsass jr., Alessandro Mendini e Atelier Farani emergeranno differenti metodi progettuali, storie di produzione, strategie di comunicazione.
Si metteranno inoltre in luce le relazioni con le aziende che si sono segnalate nella storia del XX secolo per la forte componente sperimentale: Pirelli, Montecatini, Arflex, Poltronova, Brionvega, Danese, Olivetti.
L’allestimento è pensato per confrontare differenti modi di narrare il design, dal display dei documenti a quello degli oggetti, dalla narrazione museale allo stoccaggio archivistico.
Si forma così uno spazio di visualizzazione con cui si intende mettere in evidenza come convivano le tre parole chiave individuate per parlare di design, oppure l’ossessione per una sola di queste:
- Oggetti: il progetto è focalizzato sull’oggetto, sulla sua dimensione funzionale e simbolica e allo stesso tempo l’oggetto è inteso come strumento di rappresentazione delle culture.
- Processi: il momento autoriflessivo del designer è incentrato sull’analisi e sulla definizione dei processi, negli ambiti della innovazione, dell’impegno sociale, della riflessione sulle emergenze o nella prefigurazione del futuro; fondamentale è anche l’interpretazione da parte del designer dei processi dell’industria o della produzione.
- Esperienze: il design inteso come disciplina orientata all’analisi delle interazioni tra persone, tra persone e oggetti o ambienti.
La mostra è a cura di Francesca Zanella.
Regione: Emilia Romagna
Luogo: Abbazia di Valserena, strada Viazza di Paradigna 1; Palazzo Pigorini, strada della Repubblica 29/a
Telefono: 0521/607791
Orari di apertura: 15-19 da mercoledì a venerdì, in modalità di fruizione contingentata e nel rispetto delle misure anti-Covid
Costo: 10 euro; ridotto 8 euro Abbazia di Valserena; libero a Palazzo Pigorini
Dove acquistare: www.ciaotickets.com; per tutte le riduzioni e informazioni aggiornate: csacparma.it/visita
Sito web: www.csacparma.it
Organizzatore: CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma