Mostra David e Caravaggio. La crudeltà della natura, il profumo dell’ideale - Napoli
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Napoli
La mostra-dossier approfondisce un tema interessante per la storia della critica perché ricostruisce un periodo poco noto della fortuna di Michelangelo Merisi da Caravaggio (Milano, 1571 - Porto Ercole, 1610).
L’opera più importante conservata nelle Gallerie d’Italia - Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli è il Martirio di sant’Orsola di Caravaggio. Tale presenza ha motivato negli anni un’intensa attività culturale e di ricerca volta all’approfondimento di alcuni temi caravaggeschi.
In particolare, l’occasione di questa mostra nasce dalla presenza nella basilica reale pontificia di San Francesco di Paola a Napoli di una copia molto fedele e delle stesse dimensioni dell’originale, di uno dei maggiori capolavori di Caravaggio, la Deposizione nel sepolcro, in origine nella chiesa di Santa Maria in Vallicella a Roma e oggi ai Musei Vaticani.
La copia era stata eseguita nel 1824 dal pittore napoletano Tommaso De Vivo quando l’originale, requisito dopo il trattato di Tolentino per entrare a far parte delle collezioni del Musée Napoléon, era rientrato a Roma e trasferito nelle raccolte vaticane.
Le circostanze offrono l’opportunità di ripercorrere la fortuna di questo capolavoro in un momento in cui Merisi, pur non godendo di considerazione da parte della storiografia artistica e della critica, catturava invece l’attenzione dei pittori francesi che in età neoclassica soggiornavano a Roma per un periodo di formazione.
Tra questi ha avuto un peso decisivo Jacques-Louis David, nelle cui opere ritroviamo vari richiami a quelle di Caravaggio.
Si tratta di una mostra dossier che, grazie a materiali documentari e al suggestivo confronto tra la Deposizione nel sepolcro e La morte di Marat, rievoca questo momento affascinante e meno noto della fortuna di Caravaggio, la cui riscoperta viene di solito attribuita alla critica (in particolare a Roberto Longhi) e ai pittori del Novecento.
Non essendo possibile esporre i due originali di Caravaggio e David, il confronto avviene tra la copia napoletana della Deposizione, restaurata in questa occasione, e una delle quattro belle repliche, quella conservata a Reims, della Morte di Marat, eseguite dagli allievi del maestro francese nell’atelier e sotto la sua direzione.
La mostra, a cura di Fernando Mazzocca, è realizzata grazie alla collaborazione dell’Institut Français di Napoli, del Museo di Capodimonte e di istituzioni culturali italiane e musei internazionali che hanno concesso importanti prestiti, come il Petit Palais di Parigi e il Fine Arts Museum di San Francisco.
L’opera più importante conservata nelle Gallerie d’Italia - Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli è il Martirio di sant’Orsola di Caravaggio. Tale presenza ha motivato negli anni un’intensa attività culturale e di ricerca volta all’approfondimento di alcuni temi caravaggeschi.
In particolare, l’occasione di questa mostra nasce dalla presenza nella basilica reale pontificia di San Francesco di Paola a Napoli di una copia molto fedele e delle stesse dimensioni dell’originale, di uno dei maggiori capolavori di Caravaggio, la Deposizione nel sepolcro, in origine nella chiesa di Santa Maria in Vallicella a Roma e oggi ai Musei Vaticani.
La copia era stata eseguita nel 1824 dal pittore napoletano Tommaso De Vivo quando l’originale, requisito dopo il trattato di Tolentino per entrare a far parte delle collezioni del Musée Napoléon, era rientrato a Roma e trasferito nelle raccolte vaticane.
Le circostanze offrono l’opportunità di ripercorrere la fortuna di questo capolavoro in un momento in cui Merisi, pur non godendo di considerazione da parte della storiografia artistica e della critica, catturava invece l’attenzione dei pittori francesi che in età neoclassica soggiornavano a Roma per un periodo di formazione.
Tra questi ha avuto un peso decisivo Jacques-Louis David, nelle cui opere ritroviamo vari richiami a quelle di Caravaggio.
Si tratta di una mostra dossier che, grazie a materiali documentari e al suggestivo confronto tra la Deposizione nel sepolcro e La morte di Marat, rievoca questo momento affascinante e meno noto della fortuna di Caravaggio, la cui riscoperta viene di solito attribuita alla critica (in particolare a Roberto Longhi) e ai pittori del Novecento.
Non essendo possibile esporre i due originali di Caravaggio e David, il confronto avviene tra la copia napoletana della Deposizione, restaurata in questa occasione, e una delle quattro belle repliche, quella conservata a Reims, della Morte di Marat, eseguite dagli allievi del maestro francese nell’atelier e sotto la sua direzione.
La mostra, a cura di Fernando Mazzocca, è realizzata grazie alla collaborazione dell’Institut Français di Napoli, del Museo di Capodimonte e di istituzioni culturali italiane e musei internazionali che hanno concesso importanti prestiti, come il Petit Palais di Parigi e il Fine Arts Museum di San Francisco.
Regione: Campania
Luogo: Gallerie d’Italia - Palazzo Zevallos Stigliano, via Toledo 185
Telefono: 800/454229 numero verde
Orari di apertura: 11-19. Lunedì chiuso
Costo: 5 euro; ridotto 3 euro. Gli ingressi sono contingentati e scaglionati ogni quindici minuti
Dove acquistare: www.gallerieditalia.com
Sito web: www.gallerieditalia.com
Organizzatore: Intesa Sanpaolo a Napoli