Mostra Cosmopolita - Milano
A cura di Manuela Vaccarone
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Milano
La mostra collettiva riunisce le opere di nove artisti contemporanei, fra i quali tre russi, e un curatore ucraino.
Sono Dimitris Angelopoulos, Taisia Korotkova, Dodo Marzipano, Nikos Moschos, Victor Pastor, Achilleas Pistonis, Maria Pogorzhelskaya, Alexander Pogorzhelsky e Chantal Van Houten gli autori e le autrici delle 23 opere esposte, che avviano un dialogo sul ritratto, dando la possibilità all’osservatore di riflettere su questo particolare tipo di raffigurazione contemporanea e sulla concezione della figura umana.
Negli sketch a matita di Alexander Pogorzhelsky, facenti parte della serie Forgotten Ancestors, prevalgono i costumi della tradizione, un percorso di attrazione teatrale, dalle diversità e dalle somiglianze degli abiti che si tramandano di generazione in generazione insieme ai costumi e ai rituali.
Se l’immaginario di Pogorzhelsky è strettamente legato alle tradizioni del costume, quello di Taisia Korotkovaè una messa a fuoco su un futuro non così lontano. La raffigurazione di uomini-macchine nasce dall’idea di definire l’atteggiamento umano nei confronti dello sviluppo che ha preso piede in questa epoca. Il passo verso un uso totale dell’intelligenza artificiale è breve e Taisia lavorando su questa tematica.
Se le domande sugli androidi di Korotkova spingono il visitatore in un futuro che non riesce ancora a fare suo, le opere di Maria Pogorzhelskaya danno la conferma della gioia di vivere tramite gesti semplici come quello di prendersi cura di sé, una pittura quasi abbozzata, dove i soggetti si sentono liberi nei loro spazi perché non sanno di essere visti.
La gioia diventa festa attraverso una vibrante palette di colori pastello nelle opere di Dodo Marzipano. Qui stravaganza ed elementi "vintage" si fondono per creare scene nostalgiche di legami umani che, come dice Dodo Marzipano, esistevano solo come idea. Attraverso i suoi dipinti, l'artista riesce a far riflettere sull'importanza della felicità nella vita di tutti i giorni, esprimendola in modo elegante ma forte e affermativo.
I toni cambiano e lasciano spazio ad una riflessione più sociale e politica nelle tele dell’artista spagnolo Victor Pastor, che mostrano gruppi di persone riunite, dove un essere prevale su tutti. È una denuncia sulla manipolazione che si subisce da chi sta in cima, da un’educazione alla vita che in fondo giova a pochi eletti.
Achilleas Pistonis riesce a fare cadere, tramite il suo linguaggio pittorico, le maschere. La sua pittura dà un'esclusiva espressione antropocentrica della figura umana, combinata a un realismo con simboli fatti propri, presi da un repertorio di esperienze personali. Condensa emozioni forti, intense manovre intellettuali e osservazione clinica.
Sulle emozioni indaga anche Nikos Moschos che si ispira al tipo di legami che si creano attraverso relazioni complicate che a volte sfociano nella tossicità. Si percepisce la negazione del movimento per via dell’infelicità e dei dubbi legati al rapporto, una situazione in continuo movimento, un'idea, un'esperienza o una nevrosi.
Più pensierosa è la pennellata dell'artista Dimitris Angelopoulos.
Sono Dimitris Angelopoulos, Taisia Korotkova, Dodo Marzipano, Nikos Moschos, Victor Pastor, Achilleas Pistonis, Maria Pogorzhelskaya, Alexander Pogorzhelsky e Chantal Van Houten gli autori e le autrici delle 23 opere esposte, che avviano un dialogo sul ritratto, dando la possibilità all’osservatore di riflettere su questo particolare tipo di raffigurazione contemporanea e sulla concezione della figura umana.
Negli sketch a matita di Alexander Pogorzhelsky, facenti parte della serie Forgotten Ancestors, prevalgono i costumi della tradizione, un percorso di attrazione teatrale, dalle diversità e dalle somiglianze degli abiti che si tramandano di generazione in generazione insieme ai costumi e ai rituali.
Se l’immaginario di Pogorzhelsky è strettamente legato alle tradizioni del costume, quello di Taisia Korotkovaè una messa a fuoco su un futuro non così lontano. La raffigurazione di uomini-macchine nasce dall’idea di definire l’atteggiamento umano nei confronti dello sviluppo che ha preso piede in questa epoca. Il passo verso un uso totale dell’intelligenza artificiale è breve e Taisia lavorando su questa tematica.
Se le domande sugli androidi di Korotkova spingono il visitatore in un futuro che non riesce ancora a fare suo, le opere di Maria Pogorzhelskaya danno la conferma della gioia di vivere tramite gesti semplici come quello di prendersi cura di sé, una pittura quasi abbozzata, dove i soggetti si sentono liberi nei loro spazi perché non sanno di essere visti.
La gioia diventa festa attraverso una vibrante palette di colori pastello nelle opere di Dodo Marzipano. Qui stravaganza ed elementi "vintage" si fondono per creare scene nostalgiche di legami umani che, come dice Dodo Marzipano, esistevano solo come idea. Attraverso i suoi dipinti, l'artista riesce a far riflettere sull'importanza della felicità nella vita di tutti i giorni, esprimendola in modo elegante ma forte e affermativo.
I toni cambiano e lasciano spazio ad una riflessione più sociale e politica nelle tele dell’artista spagnolo Victor Pastor, che mostrano gruppi di persone riunite, dove un essere prevale su tutti. È una denuncia sulla manipolazione che si subisce da chi sta in cima, da un’educazione alla vita che in fondo giova a pochi eletti.
Achilleas Pistonis riesce a fare cadere, tramite il suo linguaggio pittorico, le maschere. La sua pittura dà un'esclusiva espressione antropocentrica della figura umana, combinata a un realismo con simboli fatti propri, presi da un repertorio di esperienze personali. Condensa emozioni forti, intense manovre intellettuali e osservazione clinica.
Sulle emozioni indaga anche Nikos Moschos che si ispira al tipo di legami che si creano attraverso relazioni complicate che a volte sfociano nella tossicità. Si percepisce la negazione del movimento per via dell’infelicità e dei dubbi legati al rapporto, una situazione in continuo movimento, un'idea, un'esperienza o una nevrosi.
Più pensierosa è la pennellata dell'artista Dimitris Angelopoulos.
Regione: Lombardia
Luogo: Cittadella degli Archivi di Milano, via Ferdinando Gregorovius 15
Telefono: 02/88445523
Orari di apertura: 10-19 da lunedì a venerdì
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.comune.milano.it/comune/cittadella-degli-archivi; www.isorropiahomegallery.org
Organizzatore: Isorropia Homegallery