Mostra Concretezza dell’Essenzialità - Milano
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Milano
La Galleria Fumagalli presenta il quarto appuntamento del ciclo espositivo “MY30YEARS – Coherency in Diversity” pensato come momento di celebrazione dei 30 anni delle attività della galleria sotto la guida di Annamaria Maggi.
Il critico Lóránd Hegyi, incaricato della curatela di tutte le esposizioni del percorso, per questo quarto episodio ha invitato gli artisti Maria Elisabetta Novello (Vicenza, 1974) e Mattia Bosco (Milano, 1976) a presentare un’opera nuova, specificatamente ideata per la Galleria Fumagalli e in dialogo con una imponente installazione del maestro Jannis Kounellis (Il Pireo, Grecia, 1936 – Roma, 2017).
L’essenzialità, manifestata in primis dagli elementi che costituiscono le opere, traspare dall’allestimento stesso: tre installazioni allestite su tre pareti del salone della galleria.
Pur non intendendo imporre alcun legame tra gli artisti, tutte le opere restituiscono una forte presenza del materiale, bilanciata però dal senso di leggerezza conferito dal carattere frammentario e talvolta accumulativo degli elementi che le compongono.
A un primo sguardo, l’installazione di Jannis Kounellis si impone per la sua monumentalità restituita da sessantatré bilancine in ferro sulle quali pesano blocchi di vetro di Murano, tuttavia la struttura metallica aperta e sottile conferisce una certa levità all’insieme e, per analogia, una musicalità evocata dalla forma delle bilancine stesse, simili al triangolo a percussione.
La leggerezza è anche la caratteristica principale dell’installazione di Maria Elisabetta Novello, la quale utilizza la cenere, residuo concreto della contingenza delle cose e simbolo ancestrale di morte e rinascita al contempo.
Come suggerisce il titolo dell’opera “Angolo di riposo” (dal termine scientifico che descrive l’angolo massimo che una certa quantità di materiale granulare può tenere per rimanere stabile), la materia riposa apparentemente calma, essendo in realtà instabile.
L’opera di Mattia Bosco completa l’essenziale costruzione della mostra. La pietra grezza, accuratamente selezionata e lavorata dall’artista, viene presentata frammentata e dunque di per sé instabile.
Come fosse un antico reperto monumentale disgregato dal tempo, l’opera pare attraversata da una latente tensione alla ricostituzione dell’intero, seppur destinata a eterna immobilità.
Il programma “MY30YEARS – Coherency in Diversity” proseguirà fino al 2023 coinvolgendo 12 artisti seguiti o rappresentati dalla Galleria Fumagalli. Per ognuna delle 8 mostre, le opere di 3 artisti provenienti da differenti contesti artistici sono poste in dialogo su temi specifici.
Il critico Lóránd Hegyi, incaricato della curatela di tutte le esposizioni del percorso, per questo quarto episodio ha invitato gli artisti Maria Elisabetta Novello (Vicenza, 1974) e Mattia Bosco (Milano, 1976) a presentare un’opera nuova, specificatamente ideata per la Galleria Fumagalli e in dialogo con una imponente installazione del maestro Jannis Kounellis (Il Pireo, Grecia, 1936 – Roma, 2017).
L’essenzialità, manifestata in primis dagli elementi che costituiscono le opere, traspare dall’allestimento stesso: tre installazioni allestite su tre pareti del salone della galleria.
Pur non intendendo imporre alcun legame tra gli artisti, tutte le opere restituiscono una forte presenza del materiale, bilanciata però dal senso di leggerezza conferito dal carattere frammentario e talvolta accumulativo degli elementi che le compongono.
A un primo sguardo, l’installazione di Jannis Kounellis si impone per la sua monumentalità restituita da sessantatré bilancine in ferro sulle quali pesano blocchi di vetro di Murano, tuttavia la struttura metallica aperta e sottile conferisce una certa levità all’insieme e, per analogia, una musicalità evocata dalla forma delle bilancine stesse, simili al triangolo a percussione.
La leggerezza è anche la caratteristica principale dell’installazione di Maria Elisabetta Novello, la quale utilizza la cenere, residuo concreto della contingenza delle cose e simbolo ancestrale di morte e rinascita al contempo.
Come suggerisce il titolo dell’opera “Angolo di riposo” (dal termine scientifico che descrive l’angolo massimo che una certa quantità di materiale granulare può tenere per rimanere stabile), la materia riposa apparentemente calma, essendo in realtà instabile.
L’opera di Mattia Bosco completa l’essenziale costruzione della mostra. La pietra grezza, accuratamente selezionata e lavorata dall’artista, viene presentata frammentata e dunque di per sé instabile.
Come fosse un antico reperto monumentale disgregato dal tempo, l’opera pare attraversata da una latente tensione alla ricostituzione dell’intero, seppur destinata a eterna immobilità.
Il programma “MY30YEARS – Coherency in Diversity” proseguirà fino al 2023 coinvolgendo 12 artisti seguiti o rappresentati dalla Galleria Fumagalli. Per ognuna delle 8 mostre, le opere di 3 artisti provenienti da differenti contesti artistici sono poste in dialogo su temi specifici.
Regione: Lombardia
Luogo: Galleria Fumagalli, via Bonaventura Cavalieri 6
Telefono: 02/36799285
Orari di apertura: 13-19. Sabato e domenica chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.galleriafumagalli.com
Organizzatore: Galleria Fumagalli