Mostra CLAUDIA DE LUCA. IL GIORNO DOPO LA RIVOLUZIONE - Torino
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Torino
Il Polo del’900 ospita la mostra di Claudia De Luca, curata da Elisabetta Mero.
L’artista realizza nove gruppi di opere che si riferiscono, ognuno, ad un singolo atto rivoluzionario. Ogni gruppo di opere fa riferimento ad una rivoluzione fallita, un momento della storia in cui tutto sarebbe stato possibile, ma che, “il giorno dopo”, si è spento in un magma indistinto e silenzioso.
Le rivoluzioni fallite, però, nella loro caduta aprono comunque un orizzonte nuovo, perché è proprio dal fallimento che una diversa parola politica (e rivoluzionaria) può essere riscritta e praticata.
Le opere in mostra, sono realizzate come dei manifesti su cui la parola politica è rappresentata come un’improvvisa macchia di colore che emerge dal buio della storia.
L’artista è stata supportata dall'Anonima impressori , studio grafico e stamperia artigianale di Bologna, per la realizzazione di didascalie/ manifesto che accompagnano le opere in mostra. Su ogni didascalia è descritta una rivoluzione e i font scelti sono quelli che andavano in uso in quel periodo storico.
L’artista ha lavorato sul concetto di "erosione" ed "esplosione" paragonando le rivoluzioni analizzate a delle valanghe che trascinano con sé (e provano a cancellare) tutte le vecchie strutture.
Claudia De Luca utilizza i pigmenti per dare risalto all'eccezionalità dell'evento storico e l'uso abbondante del nero è lo sfondo da cui partono i tumulti e le insurrezioni improvvise.
Il nero, è il contesto neutro, "il vecchio sistema" da rompere, ma soprattutto è il primo passo su cui l’artista irrompe e disegna una nuova narrazione politica, spesso estrema e radicale.
L’artista realizza nove gruppi di opere che si riferiscono, ognuno, ad un singolo atto rivoluzionario. Ogni gruppo di opere fa riferimento ad una rivoluzione fallita, un momento della storia in cui tutto sarebbe stato possibile, ma che, “il giorno dopo”, si è spento in un magma indistinto e silenzioso.
Le rivoluzioni fallite, però, nella loro caduta aprono comunque un orizzonte nuovo, perché è proprio dal fallimento che una diversa parola politica (e rivoluzionaria) può essere riscritta e praticata.
Le opere in mostra, sono realizzate come dei manifesti su cui la parola politica è rappresentata come un’improvvisa macchia di colore che emerge dal buio della storia.
L’artista è stata supportata dall'Anonima impressori , studio grafico e stamperia artigianale di Bologna, per la realizzazione di didascalie/ manifesto che accompagnano le opere in mostra. Su ogni didascalia è descritta una rivoluzione e i font scelti sono quelli che andavano in uso in quel periodo storico.
L’artista ha lavorato sul concetto di "erosione" ed "esplosione" paragonando le rivoluzioni analizzate a delle valanghe che trascinano con sé (e provano a cancellare) tutte le vecchie strutture.
Claudia De Luca utilizza i pigmenti per dare risalto all'eccezionalità dell'evento storico e l'uso abbondante del nero è lo sfondo da cui partono i tumulti e le insurrezioni improvvise.
Il nero, è il contesto neutro, "il vecchio sistema" da rompere, ma soprattutto è il primo passo su cui l’artista irrompe e disegna una nuova narrazione politica, spesso estrema e radicale.
Regione: Piemonte
Luogo: Polo del’900 (Sala Voltoni), via del Carmine 14
Telefono: 011/0883200
Orari di apertura: 9-20. Sabato e domenica chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.polodel900.it/
Organizzatore: Polo del’900