Mostra Ceruti sacro e la pittura a Brescia tra Ricci e Tiepolo - Brescia
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Brescia
Il Museo Diocesano di Brescia ospita la mostra che attraverso dieci opere analizza, nella sua interezza, la limitata produzione di opere di carattere religioso realizzate da Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto (Milano, 1698-1767), durante il soggiorno in provincia di Brescia, tra la val Camonica e la val Sabbia, cui si affiancano due lavori eseguiti a Rivergaro in provincia di Piacenza - Madonna col Bambino e i santi Lucia e Biagio - e a Crema per la chiesa di San Giacomo maggiore (San Valentino risana un’inferma).
Questa attività di Ceruti, considerata un’appendice rispetto a quella di ritrattista e di pittore di genere, nella quale ha cercato di fondere la sua vena naturalistica con la componente più convenzionale imposta inevitabilmente dai soggetti, è stata oggetto in questi ultimi decenni di progressivi studi critici che ne hanno sempre più circoscritto ampiezza e limiti oggettivi.
Il percorso espositivo è introdotto da trenta dipinti sacri dei principali artisti attivi nel territorio bresciano e bergamasco nei primi anni del Settecento, tra cui Sebastiano Ricci, Giovambattista Tiepolo, Andrea Celesti, Antonio Cifrondi, Francesco Paglia e si arricchisce con quelli di autori operanti tra gli anni Venti e gli anni Quaranta, quali Giuseppe Tortelli, Antonio e Angelo Paglia, Francesco Monti, che testimoniano la vitalità del panorama artistico locale e di una committenza aperta ai migliori artisti del periodo.
Per completare la ricognizione sulla produzione sacra del Pitocchetto, la mostra si estende a Gandino (BG) dove, nella basilica, si conserva una serie quasi unica di testimonianze dell’arte cerutiana.
La mostra è curata da Angelo Loda, responsabile del settore storico-artistico della Soprintendenza ABAP, con la collaborazione di Federico Troletti.
Questa attività di Ceruti, considerata un’appendice rispetto a quella di ritrattista e di pittore di genere, nella quale ha cercato di fondere la sua vena naturalistica con la componente più convenzionale imposta inevitabilmente dai soggetti, è stata oggetto in questi ultimi decenni di progressivi studi critici che ne hanno sempre più circoscritto ampiezza e limiti oggettivi.
Il percorso espositivo è introdotto da trenta dipinti sacri dei principali artisti attivi nel territorio bresciano e bergamasco nei primi anni del Settecento, tra cui Sebastiano Ricci, Giovambattista Tiepolo, Andrea Celesti, Antonio Cifrondi, Francesco Paglia e si arricchisce con quelli di autori operanti tra gli anni Venti e gli anni Quaranta, quali Giuseppe Tortelli, Antonio e Angelo Paglia, Francesco Monti, che testimoniano la vitalità del panorama artistico locale e di una committenza aperta ai migliori artisti del periodo.
Per completare la ricognizione sulla produzione sacra del Pitocchetto, la mostra si estende a Gandino (BG) dove, nella basilica, si conserva una serie quasi unica di testimonianze dell’arte cerutiana.
La mostra è curata da Angelo Loda, responsabile del settore storico-artistico della Soprintendenza ABAP, con la collaborazione di Federico Troletti.
Regione: Lombardia
Luogo: Museo Diocesano, via Gasparo da Salò 13
Telefono: 030/40233
Orari di apertura: 10-12; 15-18. Mercoledì chiuso
Costo: 8 euro; ridotto 4 euro
Dove acquistare: www.museodiocesano.brescia.it
Sito web: www.museodiocesano.brescia.it
Organizzatore: Museo Diocesano di Brescia in collaborazione con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia