Mostra Carlo Nangeroni. Abstraction: musica da vedere - Forte dei Marmi
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Forte dei Marmi (Lucca)
L'esposizione presenta oltre ottanta opere di Carlo Nangeroni (New York, 1922) pittore e scenografo statunitense di origine italiana, datate tra il 1949 e il 1999.
A un importante nucleo di dipinti, perlopiù acrilici, ma anche oli su tela e acquerelli, si aggiungono tre sculture, realizzate appositamente per l’esposizione su licenza dell'archivio e progetto dell’artista.
Il percorso espositivo parte da uno splendido autoritratto del 1949, per arrivare all’astrazione della fine degli anni Novanta, documentando il passaggio stilistico e poetico decisivo nell’opera dell’autore.
Allievo di Mauro Reggiani, uno dei padri dell’astrazione in Italia, Nangeroni ha sviluppato un proprio stile pittorico in cui il linguaggio musicale, con i suoi ritmi, le sue pause e le sue ripetizioni, ha rappresentato il modello di riferimento.
La forma del cerchio è diventata essenziale in lui nel momento in cui alla fine degli anni Cinquanta ha cominciato ad abbandonare la figurazione e successivamente l’Informale e il colore, per una forma di astrazione costruita sulle cadenze e sulla reiterazione.
Nelle “Mutazioni”, nelle “Interferenze”, così come negli “Elementi in movimento”, di cui si ammirano alcuni esempi in mostra, quella che si vede rappresentata è la sua pittura in una visione minimale ma aperta al colore, alla variazione, alla creazione, come sviluppo di temi simili ai temi musicali. L’elemento circolare è stato adoperato come un modulo ripetuto in forme e sequenze sempre diverse, come note di un pentagramma visuale.
Le ragioni del suo approccio particolare nel sistema variegato dell’arte di quegli anni consistono nella sua capacità di partecipare al mondo artistico senza alcuna forma di coinvolgimento “ideologico” o di gruppo.
Lo spazio delle sue tele o delle straordinarie carte ad acquerello è rigoroso, come un pentagramma nel quale possono agitarsi molecole visive. Con altri artisti attivi negli anni Sessanta e Settanta soprattutto in ambito lombardo, condivide anche certe scelte formali, ma non rinuncia mai alla creazione come processo di scoperta e d’invenzione libera da condizionamenti ideologici.
La mostra è a cura di Valerio Dehò.
A un importante nucleo di dipinti, perlopiù acrilici, ma anche oli su tela e acquerelli, si aggiungono tre sculture, realizzate appositamente per l’esposizione su licenza dell'archivio e progetto dell’artista.
Il percorso espositivo parte da uno splendido autoritratto del 1949, per arrivare all’astrazione della fine degli anni Novanta, documentando il passaggio stilistico e poetico decisivo nell’opera dell’autore.
Allievo di Mauro Reggiani, uno dei padri dell’astrazione in Italia, Nangeroni ha sviluppato un proprio stile pittorico in cui il linguaggio musicale, con i suoi ritmi, le sue pause e le sue ripetizioni, ha rappresentato il modello di riferimento.
La forma del cerchio è diventata essenziale in lui nel momento in cui alla fine degli anni Cinquanta ha cominciato ad abbandonare la figurazione e successivamente l’Informale e il colore, per una forma di astrazione costruita sulle cadenze e sulla reiterazione.
Nelle “Mutazioni”, nelle “Interferenze”, così come negli “Elementi in movimento”, di cui si ammirano alcuni esempi in mostra, quella che si vede rappresentata è la sua pittura in una visione minimale ma aperta al colore, alla variazione, alla creazione, come sviluppo di temi simili ai temi musicali. L’elemento circolare è stato adoperato come un modulo ripetuto in forme e sequenze sempre diverse, come note di un pentagramma visuale.
Le ragioni del suo approccio particolare nel sistema variegato dell’arte di quegli anni consistono nella sua capacità di partecipare al mondo artistico senza alcuna forma di coinvolgimento “ideologico” o di gruppo.
Lo spazio delle sue tele o delle straordinarie carte ad acquerello è rigoroso, come un pentagramma nel quale possono agitarsi molecole visive. Con altri artisti attivi negli anni Sessanta e Settanta soprattutto in ambito lombardo, condivide anche certe scelte formali, ma non rinuncia mai alla creazione come processo di scoperta e d’invenzione libera da condizionamenti ideologici.
La mostra è a cura di Valerio Dehò.
Regione: Toscana
Luogo: Forte Lorenese, piazza G. Garibaldi
Telefono: 0584/280253
Orari di apertura: 18,30-23,30 tutti i giorni
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.comune.fortedeimarmi.lu.it; www.versiliamo.com
Organizzatore: Forte Lorenese in collaborazione con l’Archivio Carlo Nangeroni di Milano