Mostra Capsula del Tempo - Bomarzo
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Bomarzo (Viterbo)
Per la prima volta, l’arte contemporanea incontra l'arte in ogni sua forma nella dimensione mistica e onirica del Sacro Bosco di Bomarzo grazie alla mostra con le sculture di Tommaso Cascella e Sandro Scarmiglia.
In uno dei luoghi più suggestivi d'Italia, al fianco di case storte e bocche fuori misura, metamorfosi di corpi e animali, è possibile ammirare le creazioni contemporanee di due noti scultori che, sin dagli anni ’90, hanno fatto della scultura e dell’arte la propria ragione di vita, tra ricerca e contaminazione.
Entrambi romani, Tommaso Cascella (Roma, 1951) e Sandro Scarmiglia (Roma, 1964) con le loro sculture ripropongono lo spaesamento che ogni avventore può avvertire e subire nel Sacro Bosco di Bomarzo, attraversando così un ponte temporale che si riconnette direttamente a questo luogo.
La mostra finisce dunque per creare un nuovo mistero in un confronto e dialogo e, con un cortocircuito temporale, fa proprio il messaggio cifrato lasciato dall’Orsini.
È il 1552 quando Vicino Orsini inventa il suo Sacro Bosco ‘Sol per sfogare il core’ dando inizio alla costruzione di uno dei luoghi più enigmatici del Rinascimento. Nel piccolo feudo di Bomarzo, Orsini crea un giardino surreale, straordinario e disorientante, un labirinto ermeneutico
Cascella e Scarmiglia, per le loro forme arcaiche, usano il ferro e il cemento per datare il nostro tempo tecnologico e precario. In una conversazione a due - anzi a tre considerando Vicino - riprendono il fantastico e l’alchemico del Parco, inglobando tutto in un gioco di forma e luce intenso e fluido, in assoluta relazione e armonia con lo spazio.
La mostra è curata da Serena Achilli.
In uno dei luoghi più suggestivi d'Italia, al fianco di case storte e bocche fuori misura, metamorfosi di corpi e animali, è possibile ammirare le creazioni contemporanee di due noti scultori che, sin dagli anni ’90, hanno fatto della scultura e dell’arte la propria ragione di vita, tra ricerca e contaminazione.
Entrambi romani, Tommaso Cascella (Roma, 1951) e Sandro Scarmiglia (Roma, 1964) con le loro sculture ripropongono lo spaesamento che ogni avventore può avvertire e subire nel Sacro Bosco di Bomarzo, attraversando così un ponte temporale che si riconnette direttamente a questo luogo.
La mostra finisce dunque per creare un nuovo mistero in un confronto e dialogo e, con un cortocircuito temporale, fa proprio il messaggio cifrato lasciato dall’Orsini.
È il 1552 quando Vicino Orsini inventa il suo Sacro Bosco ‘Sol per sfogare il core’ dando inizio alla costruzione di uno dei luoghi più enigmatici del Rinascimento. Nel piccolo feudo di Bomarzo, Orsini crea un giardino surreale, straordinario e disorientante, un labirinto ermeneutico
Cascella e Scarmiglia, per le loro forme arcaiche, usano il ferro e il cemento per datare il nostro tempo tecnologico e precario. In una conversazione a due - anzi a tre considerando Vicino - riprendono il fantastico e l’alchemico del Parco, inglobando tutto in un gioco di forma e luce intenso e fluido, in assoluta relazione e armonia con lo spazio.
La mostra è curata da Serena Achilli.
Regione: Lazio
Luogo: Sacro Bosco di Bomarzo, Località Giardino
Telefono: 0761/924029
Orari di apertura: 9-19 tutti i giorni
Costo: 13 euro; ridotto 8 euro
Dove acquistare: www.sacrobosco.eu/
Sito web: https://www.sacrobosco.eu/
Organizzatore: Sacro Bosco e Associazione Culturale ‘Arte e Benessere’ di Bomarzo