Mostra Between belief and delusions – Levi van Veluw - Firenze
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Firenze
La galleria Eduardo Secci ospita la mostra personale di Levi van Veluw (Hoevelaken, Paesi Bassi, 1985).
L’artista multidisciplinare olandese presenta un nuovo corpus di sculture in argilla polimerica blu nel solco della serie Beyond Matter. Le opere approfondiscono il legame fra razionale, spirituale e materiale. Attraverso la creazione di rappresentazioni di manufatti religiosi, van Veluw si interroga sul nostro desidero di rendere la fede tangibile. Nipote di un pastore, è affascinato dai rituali fin dall’infanzia.
Il concetto di “credenza” viene analizzato da secoli. Nell’epistemologia, per esempio, i filosofi utilizzano questo termine per riferirsi agli atteggiamenti che abbiamo quando accogliamo o consideriamo qualcosa come vero. Credere a qualcosa o avere una credenza non richiede in effetti un processo di introspezione attiva, talvolta l’essere umano semplicemente acquisisce concetti come verità.
La formazione di credenze è una delle funzioni più basilari e importanti della mente umana, e il credere svolge un ruolo cruciale specialmente nell’epistemologia, che ruota attorno alla questione concernente quando e come le nostre convinzioni siano giustificate o qualificate come conoscenza.
Nel corso della mostra l'artista riflette su uno specifico argomento: quando una credenza diventa illusione? Levi van Veluw esamina e concepisce un vocabolario visuale dove il pensiero viene divorato dall’immaginazione. Le opere scultoree vogliono provocare un senso di smarrimento facendoci perdere nella loro illusione. Questi oggetti, alludendo ai simboli a lungo associati agli aspetti spirituali della vita, sviluppano un sentimento di confusione nell’osservatore che contempla un prodotto dell’immaginazione, anziché una forma divina.
La serie di opere esposte contiene un elemento dinamico attraverso la parte meccanica all’interno delle sculture in argilla. Il cuore di questo motore è alimentato da una molla. L’ingranaggio, non visibile esternamente, viene azionato con un atto rituale come la rotazione o altri movimenti ripetitivi, dando vita alla scultura e generando effetti allucinatori e immersivi.
L'intera parete di una sala è coperta da un intenso e potente motivo, le cui grandi dimensioni costringono il visitatore a sentirsi piccolo e insignificante. La complessità e il lento movimento disorientano. Il lavoro cerca infatti di attrarre l’attenzione e sedurre, ma nello stesso momento il fruitore vuole distogliere lo sguardo e fuggire da questa illusione.
La mostra è visibile anche on-line con l’introduzione dell’artista: www.eduardosecci.com/it/exhibitions.
L’artista multidisciplinare olandese presenta un nuovo corpus di sculture in argilla polimerica blu nel solco della serie Beyond Matter. Le opere approfondiscono il legame fra razionale, spirituale e materiale. Attraverso la creazione di rappresentazioni di manufatti religiosi, van Veluw si interroga sul nostro desidero di rendere la fede tangibile. Nipote di un pastore, è affascinato dai rituali fin dall’infanzia.
Il concetto di “credenza” viene analizzato da secoli. Nell’epistemologia, per esempio, i filosofi utilizzano questo termine per riferirsi agli atteggiamenti che abbiamo quando accogliamo o consideriamo qualcosa come vero. Credere a qualcosa o avere una credenza non richiede in effetti un processo di introspezione attiva, talvolta l’essere umano semplicemente acquisisce concetti come verità.
La formazione di credenze è una delle funzioni più basilari e importanti della mente umana, e il credere svolge un ruolo cruciale specialmente nell’epistemologia, che ruota attorno alla questione concernente quando e come le nostre convinzioni siano giustificate o qualificate come conoscenza.
Nel corso della mostra l'artista riflette su uno specifico argomento: quando una credenza diventa illusione? Levi van Veluw esamina e concepisce un vocabolario visuale dove il pensiero viene divorato dall’immaginazione. Le opere scultoree vogliono provocare un senso di smarrimento facendoci perdere nella loro illusione. Questi oggetti, alludendo ai simboli a lungo associati agli aspetti spirituali della vita, sviluppano un sentimento di confusione nell’osservatore che contempla un prodotto dell’immaginazione, anziché una forma divina.
La serie di opere esposte contiene un elemento dinamico attraverso la parte meccanica all’interno delle sculture in argilla. Il cuore di questo motore è alimentato da una molla. L’ingranaggio, non visibile esternamente, viene azionato con un atto rituale come la rotazione o altri movimenti ripetitivi, dando vita alla scultura e generando effetti allucinatori e immersivi.
L'intera parete di una sala è coperta da un intenso e potente motivo, le cui grandi dimensioni costringono il visitatore a sentirsi piccolo e insignificante. La complessità e il lento movimento disorientano. Il lavoro cerca infatti di attrarre l’attenzione e sedurre, ma nello stesso momento il fruitore vuole distogliere lo sguardo e fuggire da questa illusione.
La mostra è visibile anche on-line con l’introduzione dell’artista: www.eduardosecci.com/it/exhibitions.
Regione: Toscana
Luogo: Galleria Eduardo Secci, piazza Carlo Goldoni 2
Telefono: 055/661356
Orari di apertura: 10-13,30; 14,30-19. Domenica e lunedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.eduardosecci.com
Organizzatore: Galleria Eduardo Secci