Mostra Antonio Scaccabarozzi. Progettare sconfinare - Milano

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 06/03/2022 Aggiornato il 06/03/2022
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Milano
La mostra monografica ripercorre l’attività dell’artista Antonio Scaccabarozzi (Merate, Lecco, 1936 - Santa Maria Hoe’, 2008) tra pittura, disegno e installazioni ambientali.
Con questa personale il Museo del Novecento continua l’indagine sull’arte italiana della seconda metà del XX secolo, dedicando spazio e visibilità a nomi riconosciuti dalla critica storico-artistica ma spesso meno noti al grande pubblico.

Le numerose opere, provenienti dall’Associazione Archivio Scaccabarozzi e da collezioni private, molte per la prima volta in mostra, raccontano il lavoro che l’artista ha condotto con grande serietà nell’arco di cinquant’anni, frutto di un estremo impegno individuale e di una concezione intima e personale del fare arte.

Nello spazio degli Archivi il percorso si apre con i primi cicli incentrati sul punto come nucleo germinativo della struttura del quadro e su una programmaticità precisa, meticolosa, anche se mai intransigente, anzi venata di una sottile ironia: nelle Superfici Modulate, nei Fustellati e nelle Prevalenze l’investigazione si svolge sulla base di regole individuate dall’artista, quindi rigorosamente assunte come metodo.
Malgrado la dichiarata scientificità del metodo, però, il programma è destinato a essere superato dalla contingenza e dall’imprevisto legati alle condizioni dell’esecuzione e della fruizione, a cui l’artista non oppone resistenza, ma che anzi incorpora nell’opera.

Successivamente, a partire dalla fine degli anni Settanta e sempre più nell’arco degli anni Ottanta, con le Delimitazioni, le Iniezioni e le Quantità, Scaccabarozzi si interessa al rapporto tra il volume liquido del materiale pittorico e la quantità di superficie occupata, e più in generale al rapporto tra la quantità e la qualità dei materiali utilizzati e al loro effetto sulla superficie.

Proprio per le Quantità l’artista comincia ad utilizzare come base il polietilene trasparente: materiale che aveva già in precedenza sperimentato, ma che acquista ora centralità. Le opere sono realizzate con grandi pennellate, mentre i bordi dei dipinti, all’inizio lineari e conclusi, progressivamente si sciolgono prendendo l’andamento delle pennellate
stesse sui quattro lati.

La mostra comprende alcune opere frutto di digressioni di Scaccabarozzi rispetto ai cicli principali; tra le altre le elaborazioni fotografiche in cui si evidenzia l’arbitrarietà del concetto di misura nella rappresentazione fotografica, e le pitture su fogli di giornale nelle quali le pennellate si confrontano direttamente con il sistema dell’informazione.

Un’attenzione particolare sarà dedicata alle persone con disabilità della vista. Durante la mostra, nel nome della sensibilità dell’artista per il tema delle differenti modalità, mentali e visive, di percezione della realtà, saranno organizzati laboratori in collaborazione con l’Associazione Archivio Scaccabarozzi e l’Istituto dei Ciechi di Milano.

La mostra è a cura di Gabi Scardi.
Regione: Lombardia
Luogo: Museo del Novecento, piazza Duomo 8
Telefono: 02/88444061
Orari di apertura: 10-19,30; giovedì 10- 22,30. Lunedì chiuso
Costo: 10 euro; ridotto 8 euro
Dove acquistare: www.museodelnovecento.org/it/visita
Sito web: www.museodelnovecento.org/it
Organizzatore: Museo del Novecento e Associazione Archivio Antonio Scaccabarozzi