Mostra Adolfo Porry-Pastorel. L’altro sguardo. Nascita del fotogiornalismo in Italia - Roma
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Roma
Una grande mostra fotografica e multimediale a Roma ci racconta in che modo sia nata, in Italia, l’arte della notizia per immagini, ossia il modo più comune con cui quotidianamente ci aggiorniamo e conosciamo l’attualità che ci circonda.
Questa è la prima esposizione personale dedicata al ‘padre’ dei fotoreporter italiani, al progenitore dei ‘paparazzi’. Il pioniere di un mestiere e un’arte grazie a cui da più di un secolo l’opinione pubblica vede ‘quello che succede’, fatti, avvenimenti, personaggi, partecipando alla vita sociale del Paese.
Oltre 80 scatti, provenienti dall’Archivio storico Luce (che conserva 1700 negativi di Pastorel e più di 180.000 immagini della sua Agenzia fotografica VEDO) e da altri importanti fondi, come l'Archivio Fotografico Storico del Museo di Roma, e gli archivi Farabola, Vania Colasanti, Fondazione Turati, illustrano, in un percorso arricchito da preziosi filmati d’archivio, stampe originali, documenti inediti e oggetti personali, la vita, gli scatti, i rapporti e le diverse passioni di Adolfo Porry-Pastorel.
Fotografo, giornalista, reporter, dagli anni Dieci ai Quaranta del Novecento con la sua macchina fotografica e alla guida della sua agenzia V.E.D.O. – Visioni Editoriali Diffuse Ovunque, riuscì a essere ovunque, dando vita, con le immagini inviate a giornali e rotocalchi, a un racconto inedito e sorprendente della storia d'Italia.
Le foto in mostra ci raccontano la doppia anima dello sguardo di Pastorel: da un lato l’attento, fulminante cronista di costume popolare, dall’altro la cronaca del potere politico. Che tra gli anni Venti e Quaranta in Italia ha un solo protagonista, Benito Mussolini.
Pastorel è anche l’autore di un epocale reportage sul ritrovamento del corpo di Giacomo Matteotti, il più grave caso di omicidio politico della prima metà del ‘900 in Italia.
Altrettanto eccezionali e vivaci sono le foto dedicate al costume, alla gente comune. È un’Italia non ingessata nella posa del regime, spesso in movimento, colta di sorpresa: ai bagni al mare, nei caffè, nelle inaugurazioni di gala, nelle cerimonie pubbliche, i comizi, matrimoni, funerali; il varo di un dirigibile, al circo, sul set di un film, nelle passeggiate, nelle nozze di sposini autarchici che vanno in chiesa in bici.
Completa il percorso espositivo una scelta di filmati storici dell’Archivio Luce, appositamente realizzati per la mostra, che danno il contesto storico e visuale degli anni di Pastorel.
E una preziosa collezione di documenti originali e oggetti appartenuti al fotografo.
La mostra è a cura di Enrico Menduni.
Questa è la prima esposizione personale dedicata al ‘padre’ dei fotoreporter italiani, al progenitore dei ‘paparazzi’. Il pioniere di un mestiere e un’arte grazie a cui da più di un secolo l’opinione pubblica vede ‘quello che succede’, fatti, avvenimenti, personaggi, partecipando alla vita sociale del Paese.
Oltre 80 scatti, provenienti dall’Archivio storico Luce (che conserva 1700 negativi di Pastorel e più di 180.000 immagini della sua Agenzia fotografica VEDO) e da altri importanti fondi, come l'Archivio Fotografico Storico del Museo di Roma, e gli archivi Farabola, Vania Colasanti, Fondazione Turati, illustrano, in un percorso arricchito da preziosi filmati d’archivio, stampe originali, documenti inediti e oggetti personali, la vita, gli scatti, i rapporti e le diverse passioni di Adolfo Porry-Pastorel.
Fotografo, giornalista, reporter, dagli anni Dieci ai Quaranta del Novecento con la sua macchina fotografica e alla guida della sua agenzia V.E.D.O. – Visioni Editoriali Diffuse Ovunque, riuscì a essere ovunque, dando vita, con le immagini inviate a giornali e rotocalchi, a un racconto inedito e sorprendente della storia d'Italia.
Le foto in mostra ci raccontano la doppia anima dello sguardo di Pastorel: da un lato l’attento, fulminante cronista di costume popolare, dall’altro la cronaca del potere politico. Che tra gli anni Venti e Quaranta in Italia ha un solo protagonista, Benito Mussolini.
Pastorel è anche l’autore di un epocale reportage sul ritrovamento del corpo di Giacomo Matteotti, il più grave caso di omicidio politico della prima metà del ‘900 in Italia.
Altrettanto eccezionali e vivaci sono le foto dedicate al costume, alla gente comune. È un’Italia non ingessata nella posa del regime, spesso in movimento, colta di sorpresa: ai bagni al mare, nei caffè, nelle inaugurazioni di gala, nelle cerimonie pubbliche, i comizi, matrimoni, funerali; il varo di un dirigibile, al circo, sul set di un film, nelle passeggiate, nelle nozze di sposini autarchici che vanno in chiesa in bici.
Completa il percorso espositivo una scelta di filmati storici dell’Archivio Luce, appositamente realizzati per la mostra, che danno il contesto storico e visuale degli anni di Pastorel.
E una preziosa collezione di documenti originali e oggetti appartenuti al fotografo.
La mostra è a cura di Enrico Menduni.
Regione: Lazio
Luogo: Museo di Roma - Palazzo Braschi, piazza San Pantaleo, 10
Telefono: 06/0608
Orari di apertura: 10-19. Lunedì chiuso
Costo: 9,50 euro; ridotto 7,50 euro
Dove acquistare: www.museodiroma.it
Sito web: www.museodiroma.it; www.museiincomune.it; www.zetema.it
Organizzatore: Istituto Luce Cinecittà con Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con Archivi Farabola, Archivio Vania Colasanti, Fondazione di studi storici Filippo Turati