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La scelta dei materiali per le ante e i piani di lavoro delle cucine è determinante dal punto di vista eststico, ma soprattutto funzionale. I materiali più innovativi offrono elevate prestazioni, quali durevolezza, resistenza alle macchie e al calore.
Compositi
Sono forse i materiali in maggiore aumento per il settore della cucina: prodotti definiti da marchi registrati che identificano mescole a base di resine, pigmenti colorati e di volta in volta quarzo (Okite®, Silestone®), idrossido di alluminio (Corian®), minerali (LG Hi-Macs®). Oppure processi brevettati, come quelli per Laminam®, lastra di soli 3 mm di spessore ottenuta da una miscela di materie prime naturali (argille di cava, rocce granitiche, pigmenti ceramici) macinata a umido, trasformata in granulato, compattata e sinterizzata a 1.300°C: un sottile foglio che, incollato su apposito sostegno di cemento e di multistrato, resiste a usura, solventi, disinfettanti, detergenti. Qualità praticamente inarrivabili per le materie prime naturali come pietre e legno, che i compositi condividono e che, unitamente all’ampissima scelta cromatica ormai disponibile, ne hanno decretato il successo.
La nuova frontiera per questa categoria sono le nanotecnologie, ovvero lavorazioni che incidono direttamente sulla composizione della materia a livello atomico e molecolare: già in commercio prodotti che ampliano esponenzialmente le potenzialità, giungendo ad ultraresistenze o addirittura all’auto-rigenerazione. È il caso del nuovissimo Fenix NTM™, capace di auto-riparare micrograffi con la semplice esposizione al calore.
Laminati, melamminici
Sono le finiture per eccellenza delle cucine moderne, i cosiddetti “nobilitati”, ovvero pannelli di truciolare o mdf (di fibra di legno) rivestiti da fogli sottilissimi pressati e impregnati di resina fenolica collante. La differenza tra i due termini sta nello spessore del rivestimento, maggiore per i melamminici. Perfetti per offrire infinite possibilità di finitura ai rivestimenti delle ante delle cucine – texture, colori, grado di opacità/lucentezza – si adeguano alle tendenze cromatiche e materiche del momento senza bisogno di particolari cure manutentive. La loro qualità sta, soprattutto attualmente, nella incredibile capacità imitativa, che permette di riprodurre fedelmente altri materiali a costi molto più contenuti. L’innovazione produttiva ha infatti raggiunto livelli di mimetismo elevatissimi, in grado di duplicare ogni tipo di superficie, incluse quelle delle diverse essenze lignee e, ultima novità, del cemento.
Cemento
Materiale di recente ingresso nel mondo degli interni, in cucina viene utilizzato sempre più frequentemente per i piani di lavoro, grazie alla sua resistenza e alla durata nel tempo, oltre che all’estetica industriale. Ovviamente non si tratta della medesima materia prima che si troverebbe in un cantiere edile, ma di prodotti sempre più raffinati, setosi e morbidi al tatto, dalle sofisticate sfumature cromatiche. Merito delle nuove mescole e delle tecniche produttive, che danno risultati alleggeriti, anche con spessori elevati, e superfici lisce trattate per resistere all’utilizzo quotidiano. Ultimamente si stanno diffondendo anche i cosiddetti eco-cementi, malte applicabili sia in orizzontale sia in verticale in strati ridottissimi (solo pochi millimetri) su diversi supporti: a base di materie prime naturali atossiche mantengono l’effetto materico del cemento guadagnando in versatilità e leggerezza.
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