Il kokedama di violette

Una composizione di ispirazione orientale con le violette, i fiori più amati di marzo. Questo kokedama, se ben tenuto, può durare a lungo; poi la piantina può essere interrata in giardino.

Simonetta Chiarugi
A cura di Simonetta Chiarugi
Pubblicato il 12/03/2015 Aggiornato il 12/03/2015

kokedama di violetteSi mescola felice tra pratoline e fiori di tarassaco annunciando con la sua presenza l’arrivo imminente della primavera: è la viola. Questo mese proponiamo di realizzare una decorazione di tendenza nell’arredamento moderno: l’alzatina che ospita un Kokedama, parola giapponese che si traduce come ‘perla di muschio’, una sfera di terra ricoperta di muschio che ospita al suo interno alcune piante, in questo caso una Viola tricolor. La tecnica, proveniente dall’ambito del bonsai, prevede che le minute dimensioni della sfera impediscano lo sviluppo della pianta. La composizione si può tenere in casa o in terrazzo, è di facilmente mantenimento, non richiede interventi di concimazioni ma necessita di frequenti vaporizzazioni che mantengono vivo il muschio, indicatore del grado di umidità.

Il muschio: meglio del prato

La raccolta del muschio è tutelata da specifiche normative regionali che ne limitano la quantità di prelievo dai boschi: occorre informarsi presso le sedi delle Regioni o delle Province per verificarne il quantitativo. Non esiste tuttavia solo il muschio di bosco: molti prati dei giardinetti pubblici cittadini presentano zone ombrose dove facilmente potrete prelevare qualche pezzetto di muschio. Il prato ringrazierà e voi avrete ottimo materiale per i vostri progetti creativi.

L’alzatina

La base di appoggio del kokedama è un’alzatina. Potrebbe essere una vecchia alzata da frutta che non si usa più, oppure si può realizzare partendo da due semplici elementi in terracotta: vaso e sottovaso. Si possono usare oggetti già presenti in casa oppure acquistarne di nuovi: sotto l’azione degli agenti atmosferici la terracotta acquisterà una bella patina ricca di fascino e l’insieme con il Kokedama risulterà ancora più interessate. Se desiderate accelerare il processo di invecchiamento dell’alzatina, potete stendere una generosa pennellata di yogurt mescolato a un po’ di muschio (precedentemente lasciato asciugare per un paio di giorni e poi finemente tritato con un mixer).

Materiale

  • sottovaso in terracotta diametro 17 centimetri
  • vaso in terracotta diametro 7 centimetri
  • colla a presa rapida

Come procedere

colla sotto un vasettoincollare vasetto ad un sottovaso con la colla

 

Tracciate, aiutati da righello e matita, due diametri nella parte inferiore del sottovaso in modo da trovare il centro della circonferenza e fate un segno. Cospargete con uno strato abbondante di colla il fondo del vasetto e fatelo aderire alla parte inferiore del sottovaso cercando di far corrispondere il buco di drenaggio del vasetto al centro trovato in precedenza. La colla a presa rapida in poco tempo incollerà le due parti; prima che sia del tutto asciutta potrete rimuovere l’eccedenza di colla utilizzando il retro di un fiammifero o un attrezzo in legno appuntito

Realizzare il Kokedama

Materiale:

  • piantina verde in vaso da 5-7 cm, nel nostro caso una Viola tricolor. Sono perfette anche piante perenni adatte anche alla vita in appartamento come una felce, una piccola orchidea, una tradescantia
  • Muschio
  • Akadama e keto, speciali terre argillose da bonsai da acquistare nei garden center specializzati
  • Filo di nylon

Preparare la sfera

In una ciotola unire le due terre da bonsai e amalgamarle aggiungendo un po’ d'acquaLavorare le terre con le mani, comprimendola e ruotandola, fino formare una sfera di circa 10 cm di diametro

 

Svasare la piantina ed eliminare gran parte della zolla di terra liberando un po’ le radici. In una ciotola unire le due terre da bonsai e amalgamarle aggiungendo un po’ d’acqua: l’impasto dovrà risultare morbido. Lavorare le terre con le mani, comprimendola e ruotandola, fino formare una sfera di circa 10 cm di diametro.

La pianta e la legatura

kokedama-5kokedama

 

Con le dita, fate un buco dentro la sfera appena realizzata per inserire le radici della piantina; se la sfera dovesse rompersi, ricomponetela facendola aderire al pane di terra della pianta. Utilizzare infine il muschio fresco da avvolgere alla palla di terra. Se è stato raccolto in natura, andrà mondato della terra sottostante usando la lama di un coltello. Per fermare il muschio, avvolgere la sfera con un filo di nylon passandolo più volte sulla superficie.

La nebulizzazione, per farlo durare

Terminato il lavoro, ponete il kokedama sull’alzatina in un luogo luminoso della casa o in terrazzo. Nebulizzatelo abbondantemente una volta alla settimana o comunque quando il muschio si presenta asciutto. Se la pianta è in una situazione di carenza idrica deve essere immersa in acqua possibilmente piovana o poco calcarea. La terracotta tende ad assorbire molta acqua: per evitarlo, mettete un piattino di ceramica o di vetro sotto il kokedama. Oppure potete appenderlo al soffitto con un filo di nylon più spesso: in questa soluzione, la composizione prende il nome di “string gardens”.

Viola tricolor: adatta in vaso o piena terra

Al genere Viola appartengono circa 400 tra cultivar e specie, diffuse in natura ai limiti dei boschi, nelle zone ombrose dei giardini o nei prati. Alcune viole ricercano le posizioni più ombrose, altre prediligono le più assolate. Per la facilità di coltivazione l’uomo nel tempo ha cercato di addomesticarle per poterle disporre in giardino. Una viola in particolare per il colore dei fiori è stata oggetto di attenzione da parte degli ibridatori: si tratta di Viola tricolor declinata nelle tante varietàHortiensis”. Coltivata come annuale o biennale, presenta tipiche foglie ovali lanceolate dentate e corolle dai petali inferiori macchiati di un colore che è differente nei due petali superiori: per le sfumature contrastanti presenti nella corolla è anche chiamata “suocera e nuora”. I toni variano dal porpora al giallo al bianco o al violetto. La viola usata nel nostro kokedama – Viola tricolor var. hortiensis – può restare fiorita nella sfera di terra per circa un mese. Quindi può essere trasferita in un vaso oppure in piena terra con l’unica accortezza di irrigare bene il terriccio cercando di mantenerlo sempre umido. Questi fiori amano le posizioni mediamente luminose e la terra fresca e leggera: al momento del trapianto incorporate al terreno di coltivazione del terriccio di foglie o compost da giardino per alleggerirlo. Il periodo di fioritura va da inizio primavera a giugno se eliminate costantemente le corolle appassite. In terra necessitano di un po’ di concime organico ogni 15 giorni fino al termine della fioritura.

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