Casetta studio in giardino, costruita con il fai da te

Avete più spazio in giardino che in casa e vi serve un piccolo studio? Potete realizzarlo voi, ispirandovi a questa soluzione superfunzionale e bella da vedere, progettata dal nostro lettore Luca V.

Luisa Bellotto
A cura di Luisa Bellotto
Pubblicato il 06/09/2018 Aggiornato il 06/09/2018
Casetta studio in giardino, costruita con il fai da te

Questa piccola costruzione di circa 4 metri quadrati (L 187 x P 220 x H 187 (gronda)/245 (colmo) cm) si rifa’ alla tradizione tipicamente anglosassone del garden studio: un piccolo “padiglione”, spesso autocostruito, dedicato agli hobby. L’ha realizzata il nostro lettore, Luca V., che l’ha sistemata nel suo giardino. Una piccola “opera d’architettura contemporanea”, in formato fai da te.

La casetta studio è appoggiata su una maglia di blocchetti di klinker che servono a sollevarla per evitare che si bagni quando piove e per avere una buona ventilazione sotto al pavimento (isolato comunque dal terreno da una pavimentazione preesistente) e ha come base una griglia che ne definisce il perimetro.

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L’ossatura delle pareti e del pavimento consta di travetti di abete, sezione 4×5 cm uniti con viti, mentre quella del tetto è fatta di tavole di legno disposte di taglio. La struttura è tamponata con pannelli di OSB (Oriented Strand Board, in italiano “pannello di scaglie orientate”), un materiale composto da fibre e scaglie di legno incollate e pressate fra loro, molto economico e facilmente reperibile nei centri per il bricolage.

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La “casetta studio” ha tre lati ciechi; sul quarto, al centro c’è una porta a battente, rivestita con perline di pino trattate con vernice trasparente e montata con cerniere in acciaio inox. Ai lati della porta, due grandi serramenti fissi sono ancorati alla struttura con profili a elle di alluminio. Sono realizzati con pannelli di policarbonato alveolare trasparente che favorisce il passaggio della luce naturale, garantendo la massima luminosità anche durante la stagione invernale. Sulla porta è inserita una griglia metallica di aerazione (ce ne sono altre due, una in facciata e una sul retro). 

L’intera struttura è rivestita all’esterno con lastre di alluminio anodizzato che ne definiscono l’estetica ma che, tecnicamente, servono a proteggerla dagli agenti atmosferici. Si tratta di lastre tipografiche usate, spesse 0,5 mm (che si tagliano con le forbici e si piegano facilmente), giuntate con doppia piega lungo i lati verticali e fissate ai pannelli con viti inox e guarnizioni. Sempre per proteggerla da eventi atmosferici, la “facciata principale” è un po’ arretrata così risulta meno esposta, e il tetto è leggermente spiovente per far defluire l’acqua piovana.

 

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L’interno dello studio, che ha le pareti lasciate grezze, è attrezzato con un piano scrittoio sagomato, realizzato con pannelli di legno giallo, sopra il quale c’è un contenitore pensile, chiuso da due ante coordinate che scorrono lungo binari metallici.

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Il pavimento è realizzato con pannelli gialli per casseforme, che hanno un costo contenuto, sono resistenti all’umidità e sono già verniciati.

 

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