Cambiare rivestimento a una vecchia poltrona

Avete una vecchia poltroncina che non sta bene con i nuovi arredi di casa? O magari siete solo un po' stanchi di vederla? Il nostro lettore Marco M. ha sostituito da solo il rivestimento ormai rovinato con uno di suo gusto.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 20/05/2014 Aggiornato il 20/05/2014
Cambiare rivestimento a una vecchia poltrona

Materiale occorrente

  • poltrona
  • tessuto a righe
  • tessuto con motivi déco
  • tessuto color tabacco
  • spara graffette con graffette di 10 mm di profondità
  • forbice 
  • ago
  • filo
  • macchina da cucire 
  • passamaneria personalizzata
  • borchie d’orate

Nuova veste per la poltrona di casa: il nostro lettore Marco M. decide di cambiarle “l’abito”, impreziosendola con fantasie e tessuti che si abbinano tra loro da un punto di vista cromatico. Il lavoro è di sartoria e da tappezziere, non adatto a tutti perché richiede una certa manualità e dimestichezza con questo genere di lavori. Vi raccontiamo per sommi capi gli step che Marco ha seguito.

Le fasi di realizzazione, che potete seguire nelle figure sottostanti, prevedono innanzitutto che si tolgano la seduta imbottita fissa e i punti posti sotto (fig. 1 e 2 poltroncina capovolta).
Poi (foto 3-4-5), si passa a realizzare la prima parte di rivestimento della seduta: il tessuto viene cucito per ottenere una campitura ampia che copra l’area su cui sedersi; poi con il tessuto color tabacco tagliato per la fascia di giro, si coprono le parti laterali. Una volta verificato che tutto aderisca bene, si fissa con graffette nella parte sottostante (fig. 5).

A questo punto si torna a lavorare sulla struttura della poltroncina (foto 6-7-8- e 10), concentrandosi sullo schienale e lavorando con un altro tessuto. Marco lo ha scelto con motivi e colori in armonia con i precedenti. Ha creato “dime” di fodera per rivestire perfettamente la struttura interna della spalliera (foto 6 e 7), seguendo le cuciture originali e adattando il tessuto alla forma curva dello schienale, tenendo sempre delle abbondanze. Dopo la parte interna, è passato a quella esterna, realizzata con gli stessi tessuti della seduta. Questi sono stati cuciti con quelli dello schienale interno nella parte alta. A questo punto resta da terminare il lavoro nella zona dei “braccioli” con legno a vista: anche qui, per evitare che il tessuto faccia pieghe e grinze, si deve procedere in modo scrupoloso. Marco ha unito interno e esterno con graffette (fig. 6-7-8), cominciando in alto tendendo il tessuto e ripiegando la parte in eccedenza sotto lo stesso.
Ultimata questa operazione, ha riposizionato la seduta nella sua sede, con una nuova fodera a chiusura nella parte sottostante dopo che era stata asportata quella originaria all’inizio della lavorazione (fig. 9). Per finire, vicino ai braccioli di legno, la porzione di schienale in cui si uniscono i diversi tessuti viene rifinita con un’altra striscia tagliata (di tessuto con lo stesso motivo disegnato sulla zona da coprire), ripiegata e cucita ad hoc, e poi fissata con chiodi cromati (fig. 10).
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