Rivestire una vecchia poltrona

Un vecchio pezzo d’arredo è stato completamente trasformato da un rivestimento diverso. Con un po’ di tempo e buona manualità, è un lavoro che si può fare anche da soli. Questa volta abbiamo scelto il Fai da te di Marco M.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 20/04/2015 Aggiornato il 16/09/2016
Rivestire una vecchia poltrona

Il nostro lettore Marco M. ha completamente trasformato una vecchia poltroncina e un pouf per creare un angolo lettura allegro e decorativo. Se decidete di copiare l’idea, innanzitutto occorre che la seduta da rinnovare sia in buono stato per quanto riguarda telaio e imbottitura perché altrimenti bisogna rivolgersi a un tappezziere per farli ripristinare. Primo step: con l’aiuto di carta di giornale ricavare una sorta di “cartamodello” dei vari pezzi che compongono il rivestimento. Si potrà così calcolare meglio il metraggio necessario, ma soprattutto valutare – nel caso si scelga un tessuto fantasia – come “cade” il motivo decorativo. Acquistare sempre stoffa in più, sia per poter rimediare a qualche piccolo errore, sia perché il tessuto va lavato prima della confezione e potrebbe quindi restringersi. Secondo step: ritagliare i pezzi seguendo le sagome in carta, lasciando intorno un’abbondanza di 10 cm per le cuciture. Con l’aiuto degli spilli puntare i pezzi di stoffa sulla poltrona per verificare che forma, dimensioni e posizione del disegno siano giusti. Terzo step: le varie sagome si uniscono con imbastitura e poi si cuciono a macchina al rovescio per ottenere una fodera da fissare alla poltrona con l’apposita sparapunti. Le graffe si nascondono incollandovi sopra la passamaneria.

Ecco che cosa serve
  • tessuto (L 200 x H 250 cm in fantasia + L 100 x H 140 cm in tinta unita) 
  • passamaneria 
  • macchina per cucire sparapunti con graffette di 10 mm di profondità 
  • metro da sarto 
  • forbici, ago, filo e spilli

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Bergère, il nome di questo tipo di poltrona

Di origine francese (nasce intorno al 1730), la sua caratteristica principale è la completa imbottitura che unisce braccioli e schienale. Dotata anche di un cuscino mobile, si distingue per la forma avvolgente. I due tipi più diffusi sono la bergère en confessional – con braccioli arretrati e schienale sagomato in alto da due sporgenze proiettate in avanti – e la bergère gondole, a pianta tondeggiante, con schienale e braccioli uniti in un’unica linea. 

Storia del pouf

Fu introdotto nel XVI secolo per dare la possibilità di allungare le gambe e appoggiare i piedi stando seduti in poltrona oppure come piccolo gradino davanti a letti e divani. È imbottito e di norma ha il rivestimento identico ocoordinato al pezzo a cui si accompagna. Può avere struttura quadrangolare, ovale e rotonda; le gambe sono sempre piuttosto corte.

Qual è il rivestimento più adatto?

Il tessuto indicato per un rivestimento “fai-da-te” deve soprattutto essere resistente. Vanno quindi bene le classiche stoffe da arredamento, cioè tessuti pesanti realizzati ad hoc, ma si possono usare anche cotone e lino a trama fitta, che possono essere lavati in acqua, vantaggio non indifferente nel caso di fodere rimovibili, jacquard (mix di cotone con sintetico), che mantiene i colori inalterati nel tempo, velluto (morbido e resistente, ma un po’ difficile da pulire). Valutare anche la possibilità di usare tessuti elasticizzati, che facilitano la confezione di fodere su misura. Un “trucco” per verificare se la stoffa è adatta all’impiego nella tappezzeria consiste nello stringerne forte un lembo nel pugno: non deve sgualcirsi. Per quanto riguarda colori e fantasie si possono percorrere tre strade: optare per una stoffa in stile con quello della poltrona, preferire un tessuto neutro (tinte come il corda o il grigio) oppure puntare su un abbinamento in contrasto. Se si sceglie una fantasia, tenere conto che con i disegni piccoli si mascherano meglio eventuali imperfezioni nel lavoro di rivestimento.

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Effetto originale
abbinando due stoffe diverse

Anche con il disegno più tradizionale, come questa fantasia floreale sui toni del rosa, si ottiene un effetto insolito e personalizzato abbinando un tessuto tinta unita di tonalità coordinata.

 

 

 

 

 

La scelta dei tessuti

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Di Dedar: tessuto Ziggy (1) in viscosa, poliestere, lino e cotone e Jasper (2) in cotone, poliestere e poliammide; al metro costano 145,80 euro/m e 167,50 euro/m. Di Sanderson: tessuto Grandiflora (3) in lino, cotone e nylon, costa 88 euro/m; e tessuto Sparkle Coral (4) in cotone e poliestere, costa 84,50 euro/m. Di Ka International: tessuto Benhavis berenjena (5) in cotone a rayon, costa 46,90 euro/m; e Bilbao Piedra (6) in poliestere costa 34,90 euro/m.

E per rinnovare anche la struttura…

Se il legno è un po’ rovinato (sempre che non si tratti di un pezzo d’antiquariato che necessità dell’opera di un restauratore), è meglio intervenire prima di sostituire il rivestimento. l Se c’è una vecchia vernice rimuoverla con l’apposito gel, altrimenti carteggiare semplicemente la superficie e poi verniciarla con prodotti specifici per legno, scegliendo tra una finitura naturale o una coprente. La struttura in legno scuro dà alla seduta un tono elegante, se invece la si vernicia di bianco o in colori pastello l’impronta è più attuale.

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Sverniciatore Gubra/Leroy Merlin

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