Unire la cucina al soggiorno e definire una zona di ingresso: un esempio in pianta

Una soluzione in pianta per arredare il soggiorno con cucina a vista e creare un filtro per schermarla e al tempo stesso definire la zona d'ingresso.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 07/05/2023Aggiornato il 29/10/2025
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Negli ultimi decenni, il modo di vivere la casa è profondamente cambiato. La distribuzione interna degli appartamenti contemporanei riflette nuove abitudini e ritmi di vita, più dinamici, flessibili e condivisi rispetto al passato. Tra le trasformazioni più evidenti c’è la tendenza a unire cucina e soggiorno in un unico grande ambiente, il cosiddetto open space, concepito come cuore pulsante della casa. Uno spazio dove cucinare, mangiare, lavorare, accogliere amici e trascorrere il tempo libero in modo fluido e informale. Al tempo stesso, però, questo nuovo assetto pone una questione progettuale tutt’altro che secondaria: come mantenere ordine, comfort visivo e una gerarchia percettiva chiara, soprattutto quando l’ingresso si apre direttamente sul living?

L’eliminazione delle pareti divisorie tra cucina e soggiorno consente di ampliare la percezione dello spazio e di moltiplicare la luce naturale, ma richiede un’attenta pianificazione. Aprire non significa semplicemente “abbattere”, bensì ridisegnare un equilibrio tra funzioni diverse che devono convivere in armonia. La zona cottura, ad esempio, comporta esigenze pratiche — impianti, superfici lavabili, punti di aspirazione — che devono integrarsi con le logiche dell’arredo e dell’illuminazione del soggiorno. Viceversa, la parte dedicata al relax e alla convivialità deve mantenere un carattere accogliente e ordinato, schermando quanto basta le aree operative. La vera sfida del progetto, quindi, non è tanto unire due ambienti, quanto farli dialogare con coerenza, senza che uno prevalga sull’altro.

A rendere ancora più interessante questa riflessione è il tema dell’ingresso. Negli appartamenti di nuova generazione, spesso l’entrata non è più uno spazio autonomo, ma si apre direttamente sul living. Questa soluzione, se da un lato amplifica la sensazione di ampiezza, dall’altro espone immediatamente alla vista l’interno della casa. Definire un filtro visivo e funzionale diventa allora un’esigenza condivisa da molti: una soglia che accolga, introduca e al tempo stesso protegga la privacy di chi abita. In un’ottica progettuale, l’ingresso assume così un ruolo di transizione, un piccolo spazio “cerniera” tra la dimensione pubblica e quella privata, da delineare attraverso arredi, quinte, cambi di materiale o differenze di luce.

Le strategie per ottenere questo equilibrio sono molteplici e possono combinarsi in modo sartoriale a seconda della conformazione dell’ambiente. Una delle più efficaci consiste nell’utilizzare elementi filtranti: librerie bifacciali, pareti attrezzate leggere o sistemi modulari a montanti terra-soffitto, che separano senza chiudere. Questi elementi diventano veri e propri dispositivi spaziali: arredi che definiscono e al tempo stesso lasciano passare la luce, offrendo superfici utili e una lettura ordinata dell’ambiente. Anche una semplice quinta, un setto di contenimento o una boiserie può fungere da elemento di mediazione tra ingresso e soggiorno, garantendo un equilibrio tra percezione e funzione.

Dal punto di vista dei materiali e delle finiture, la continuità visiva è la chiave per dare unità all’open space, pur mantenendo la distinzione tra le zone. Spesso la cucina e il soggiorno presentano pavimenti differenti — gres in un caso, parquet nell’altro — e la loro unione va progettata con attenzione. Laddove si elimina una parete, è possibile trasformare il punto di raccordo in un segno grafico: una linea curva o obliqua, un inserto decorativo, profili metallici o una fascia in ottone o resina che diventa elemento di disegno. Questo gesto, apparentemente tecnico, può assumere grande valore compositivo e contribuire alla percezione complessiva dello spazio. Allo stesso modo, il gioco dei soffitti ribassati o dei controsoffitti può marcare le diverse funzioni, integrando illuminazione tecnica e decorativa.

La luce, naturale e artificiale, svolge infatti un ruolo determinante nella definizione delle zone. Un progetto ben calibrato alterna scenari e intensità: una luce diretta e funzionale sulla cucina, più diffusa e modulabile in soggiorno, un’illuminazione morbida e di accoglienza nella zona d’ingresso. La progettazione illuminotecnica, in questo senso, diventa strumento di delimitazione spaziale tanto quanto le pareti o gli arredi.

Allo stesso modo, i colori e le texture partecipano alla costruzione della gerarchia percettiva: tonalità neutre e materiali caldi possono uniformare, mentre contrasti calibrati possono sottolineare la transizione tra funzioni.

Un altro aspetto cruciale riguarda la gestione della prospettiva e della visuale d’insieme. Quando l’ingresso si apre sul soggiorno e la cucina rimane visibile, è importante pensare l’arredo come una scenografia coerente: le altezze dei mobili, la disposizione degli elettrodomestici, la scelta dei materiali devono dialogare tra loro per mantenere ordine visivo. In questo senso, i sistemi modulari integrati e le soluzioni su misura sono strumenti progettuali preziosi: consentono di nascondere, contenere, ma anche di esporre e decorare con equilibrio.

Un esempio di progetto con pianta del prima e dopo

Unire la cucina al soggiorno e definire l’ingresso significa, in definitiva, ripensare il concetto stesso di soglia domestica. Gli ambienti non sono più compartimenti stagni, ma sequenze fluide che si aprono e si trasformano. L’architettura d’interni contemporanea lavora sempre più su questi temi di continuità e distinzione controllata, costruendo spazi che respirano, si attraversano e raccontano la vita quotidiana con naturalezza. Il comfort oggi non coincide più con la chiusura, ma con la possibilità di vivere ambienti aperti ma ordinati, condivisi ma intimi, funzionali ma esteticamente coerenti.

Nel progetto che segue, dedicato alla casa di Marta P. che si è rivolta a noi, questi principi trovano applicazione concreta: l’unione tra cucina e soggiorno non soltanto come gesto distributivo, ma come punto di partenza per definire un nuovo equilibrio spaziale, con l’ingresso che, da semplice passaggio, diventa un piccolo ambiente autonomo, elegante e funzionale, capace di introdurre con misura la dimensione del vivere quotidiano. Ecco la richiesta della lettrice:

Abbiamo acquistato un appartamento in costruzione e ci piacerebbe avere un suggerimento per arredare la zona giorno. Siamo propensi a eliminare la parete divisoria tra cucina e soggiorno e vorremmo anche delimitare e valorizzare la zona d’ingresso aperta sul living. Per quanto riguarda le finiture, in soggiorno c’è un pavimento in parquet, in cucina in gres grigio effetto pietra.

Prima

Pianta dello stato di fatto

Eliminare la parete per avere una zona giorno open space

Premesso che per unire due ambienti è necessario ricorrere a una pratica edilizia anche nel caso di edifici in costruzione, da un punto di vista normativo è anche necessario verificare che le modifiche avvengano nel rispetto delle regole di aeroilluminazione, necessarie a garantire il corretto apporto di luce e aria negli ambienti. In questo caso, il numero e la dimensione delle finestre lo consentono, e con l’eliminazione della parete divisoria si ottiene un open space in cui i due ambienti sono comunicanti ma mantengono una divisione netta. 

 

Opere murarie

Pianta delle demolizioni e costruzioni

  • In cucina, la pianta allungata e la posizione dell’ampia finestra suggeriscono l’inserimento di una composizione a C che occupa per intero le pareti libere, suddividendo le aree funzionali. Vicino alla finestra, un piccolo banco snack a penisola con piano a ribalta offre un punto di appoggio e un piano snack per colazioni o pranzi veloci e sottolinea il confine con il soggiorno.
  • Per definire la zona d’ingresso, invece, di fronte alla porta è prevista una quinta (numero 1 nella pianta del progetto) che fa da filtro rispetto all’area pranzo collocata alle sue spalle e limita la visuale sulla zona cottura. La quinta è costituita da un sistema formato da elementi componibili con struttura a montanti terra-soffitto da attrezzare, secondo le necessità, con ripiani, contenitori o anche un piano scrittoio che può risultare utile come superficie d’appoggio. Lo stesso sistema arreda la parete a destra dell’ingresso, di fronte alla quale è organizzata la zona conversazione-tv. Sul lato opposto, dietro al divano, un’armadiatura realizzata su disegno e sagomata intorno a un pilastro offre un comodo vano ripostiglio.
Progetto

Progetto

Come raccordare due pavimenti differenti 

Se, come in questo caso, si elimina una parete nasce il problema della mancanza del rivestimento nella porzione di pavimento corrispondente. Nella pianta sopra, contrassegnato da un rettangolo rosso e un asterisco, si evidenzia come il confine fra i due pavimenti (parquet in soggiorno e gres in cucina) sia trattato in modo decorativo disegnando una linea curva. È un’operazione in questo caso facilitata dal fatto che la casa è ancora in costruzione e quindi è meno complicata la gestione della posa dei rivestimenti. In alternativa, una buona soluzione può essere quella di introdurre un terzo materiale di raccordo dal tratto decorativo. Per uniformità conviene realizzare un’intera fascia, e ciò comporta la rimozione del rivestimento corrispondente all’ex vano porta. 

Tanti esempi diversi di accostamento di pavimenti differenti: puoi vederle qui!

Da sinistra: piastrelle in gres Mosaico Visual Wood Beige di Leroy Merlin (www.leroymerlin.it).
Piastrella in gres Metropolitan di Iperceramica (www.iperceramica.it).
Parquet in rovere Select di CP Parquet (www.cpparquet.it).

Da sinistra: piastrelle in gres effetto legno, piastrella in gres effetto pietra, parquet in rovere

L’abbinamento di parquet in rovere e piastrelle in gres grigio effetto pietra, offre una base neutra per introdurre arredi con strutture in metallo e tessuti materici dai colori caldi e saturi. Per comporre un ambiente accogliente e non banale. 

I pezzi principali per arredare il soggiorno e la zona pranzo 

  • Tavolo Delta con sedie Dada di Bontempi Casa  www.bontempi.it
  • Sistema Airport di Cattelan Italia www.cattelanitalia.com
  • Divano Lounge High di Calligaris  www.calligaris.com
  • Pouf Porter di Doimo Salotti www.doimosalotti.it
  • Poltrona Montola V, in vendita da Home24  www.home24.it
  • Tavolino Blackhill di Kave Home kavehome.com

Altri progetti per l’ingresso 

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