Unire due stanze: e i pavimenti?

Quando si demolisce una parete divisoria rimane il problema del raccordo tra i pavimenti delle due stanze unite. A terra, infatti, resta “la traccia”, priva di rivestimento, del muro che è stato eliminato. Ecco due situazioni comuni.

Giovanna Strino
A cura di Giovanna Strino
Pubblicato il 14/08/2019 Aggiornato il 14/08/2019
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Pavimenti in rovere industriale e ardesia di Parquet Pro

Quando si uniscono due stanze o si sposta un muro, non sempre si è costretti a rimuovere tutto il rivestimento a terra esistente per posarne uno nuovo, sempre che non si desideri invece rinnovare comunque completamente i pavimenti. Qualche volta si può rimediare con un inserto che fa da raccordo, ottenendo un gradevole risultato estetico. Risparmiando.

Pavimenti allo stesso livello

È il caso più semplice da risolvere e il più frequente, soprattutto se l’abitazione è di recente costruzione. Soluzione: se i due pavimenti sono uguali si possono unire creando un inserto decorativo con un materiale diverso da quello esistente, scegliendolo in un colore più chiaro di questo in modo che si armonizzi meglio. È importante però che sia dello stesso spessore dei due pavimenti esistenti, così il lavoro di posa è più facile e il risultato sicuro. Ma se si tratta di parquet, per esempio, va bene un listello, o più di uno secondo la larghezza del vuoto da riempire, sempre in legno purché di essenza differente rispetto a quella già posata; se se ne sceglie uno della stessa specie, infatti, questo non sarà mai della stessa tonalità di quella vecchia, perché il legno cambia aspetto con il passare del tempo. In alternativa, per un effetto più marcato e di contrasto si può scegliere invece un inserto in pietra (per ambienti in stile o di gusto country) o in acciaio (per contesti moderni).

Pavimenti a livelli diversi

Dopo la demolizione, il piano di calpestio presenta un salto di quota di qualche millimetro o, nei casi peggiori, anche di qualche centimetro. Una volta si rimediava aggiungendo nuovi elementi. Soluzione: se i due pavimenti sono uguali, in un ambiente se ne rimuove una porzione per poi riposizionare a terra gli elementi vecchi e il nuovo rivestimento da aggiungere, ma dosando il collante in maniera graduale in modo da ottenere un raccordo perfetto. E il dislivello risulterà praticamente invisibile, certamente non percepibile a vista. Se si tratta di legno o marmo poi, anche un intervento di lamatura o piombatura (che leviga leggermente la superficie) fino all’altezza di congiunzione è certamente di aiuto.
Se invece i pavimenti sono diversi, si posa, nella parte mancante, un inserto in materiale uguale a uno dei due pavimenti, formando una fascia larga almeno 40/50 cm che riesce a estinguere il dislivello. Quindi può essere necessario anche in questo caso eliminare una parte di rivestimento esistente. Nel caso uno dei due sia parquet, basta disporre le fughe dei nuovi listelli nel senso opposto all’esistente o utilizzare listelli di differente formato per ottenere un effetto decorativo.

Attenzione nell’abbinamento dei materiali

Alcuni materiali sono soggetti a dilatazioni termiche. Il legno è uno di questi, perciò un inserto in questo materiale va scelto con cura: sono migliori le essenze stabili e poco elastiche, come per esempio il rovere; danno più garanzia di successo in questo caso le lunghezze piuttosto contenute. Nel caso di legno abbinato ad altri materiali con diverso coefficiente di dilatazione il problema può essere risolto lasciando spazi adeguati tra i due rivestimenti. Per rifinire e garantire l’opportuna dilatazione, le fughe vengono solitamente riempite con sottili bacchette metalliche, profilati di pvc oppure gomme speciali che, colate negli interstizi, semplificano di molto la posa e sigillano le fughe.

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