Sicurezza: parti per le vacanze? Proteggi la casa

È tempo di vacanze … avete già pensato a proteggere la casa? Seguite i consigli degli esperti per la sicurezza delle abitazioni.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 28/06/2017 Aggiornato il 03/07/2017
sicurezza

A tutti i nostri lettori che, in procinto di partire per le vacanze, ci chiedono consigli sulla sicurezza della casa e sui sistemi antieffrazione, rispondono i nostri esperti, avvalendosi delle preziose informazioni fornite dall’associazione delle aziende di serramenti e anche da produttori leader del settore. Con un occhio ai suggerimenti che ogni anno puntualmente le Forze dell’Ordine forniscono ai cittadini (http://www.poliziadistato.it, http://www.carabinieri.it).

Partiamo dai dati che, in effetti, fanno riflettere. Non bisogna spaventarsi, ma solo pensare a come proteggere la propria abitazione e alla sua sicurezza. È di recente pubblicazione l’indagine svolta da Facile.it (www.facile.it/assicurazioni-casa.html), sito italiano di confronto assicurativo, su un campione di oltre 5.000 italiani.

“643 al giorno, circa 27 ogni ora, uno ogni 2 minuti; tanti i furti in appartamento che ogni anno vengono compiuti in Italia, per questo sempre più italiani pensano a tutelarsi con polizze specifiche anche se, nella maggior parte dei casi, lo fanno dopo aver effettivamente subito il furto.”

Vediamo domande e risposte dell’indagine, con i consigli per la sicurezza della casa:

Quando sono entrati i ladri e da dove?
Il primo dato sulla sicurezza che colpisce è quello relativo al momento in cui i ladri hanno messo a punto il loro furto. Nel 40% dei casi l’intrusione è avvenuta mentre i proprietari erano in vacanza e, per questo motivo, proprio ora che molti italiani stanno per partire è importante mettere in pratica alcuni accorgimenti semplici, ma efficaci.

Intanto cerchiamo di non reclamizzare troppo la nostra assenza, anche sui social, e chiediamo a qualcuno di continuare a ritirare la posta in nostra assenza ultimo, carichiamo i bagagli al riparo da occhi indiscreti, magari in garage e non meno importante, facciamo in modo che la serratura della nostra porta sia di ultima generazione.

Secondo l’indagine di Facile.it nel 38% dei furti i malintenzionati sono entrati nell’appartamento semplicemente…facendo una copia delle chiavi.

È importante scegliere infissi di buona qualità (nel 21% l’intrusione è avvenuta a seguito della rottura di una finestra), ma anche fare attenzione a non lasciarli aperti a lungo, anche se in un piano alto.

Il 13,3% degli intervistati ha dichiarato che i ladri si sono introdotti in casa arrampicandosi ed entrando da una finestra aperta. 13%, infine, la dimensione del campione di intervistati che si trovava in casa (sveglio o meno) mentre subiva il furto.

Come ci si protegge?
Purtroppo, scorrendo i risultati dell’analisi di Facile.it, emerge chiaramente come nella maggior parte dei casi gli italiani pensino a proteggersi solo dopo aver effettivamente subito il furto. Se molti considerano contromisure “tangibili”, c’è anche chi, in numero sempre crescente, pensa invece a limitare i danni con un’assicurazione contro i furti. Nel primo caso le contromisure più comunemente adottate dai derubati sono l’installazione di un antifurto con centralina telefonica (27% degli intervistati) ed il rafforzamento o montaggio di inferriate alle finestre. Nel 4% dei casi si pensa a montare telecamere di videosorveglianza anche se, circa la metà delle volte, per risparmiare non le si collega ad un vero impianto e si spera che, semplicemente, la loro presenza funga da deterrente. Spera nella fortuna, o nel calcolo delle probabilità, il 29% degli intervistati che dichiara di non aver preso particolari contromisure dopo il furto.

Le assicurazioni: cosa coprono e quanto costano?
Fra chi ha subito un furto, solo il 28% aveva una copertura assicurativa contro questa evenienza, ma la percentuale di chi oggi pensa a sottoscrivere una polizza contro i ladri è pari al 41%. Di certo ad incidere su questo netto cambio di passo la maggiore conoscenza del prodotto e, altro elemento non trascurabile, il suo costo; oggettivamente basso rispetto ai benefici che porta.
«Il costo di una polizza contro i furti» spiega Giordano Gala, responsabile new business di Facile.it «è pari a circa l’1% del massimale assicurato. Per questo motivo è importante stimare con cura il valore degli oggetti che abbiamo in casa perché è in base a questa stima che verrà calcolato il premio da corrispondere, ma soprattutto è in base al loro reale valore che verrà poi liquidato il rimborso dalla compagnia in caso di furto».

 

Veniamo ora ai consigli degli esperti: come comportarsi prima di assentarsi da casa

Di seguito una serie di indicazioni che nascono dall’esperienza di un’azienda leader di porte blindate, mixate alle istruzioni fornite da fonti istituzionali come Polizia di Stato e Carabinieri.

  • Analizzare il grado di rischio dell’abitazione.
    Da soli o con l’aiuto di un esperto, è necessario valutare o rivalutare quanto è esposta l’abitazione al pericolo di furti. Si terrà in considerazione se la casa è una villa o un appartamento; il piano; il tipo di condominio; la presenza di balconi comunicanti o strutture presso le quali è facile arrampicarsi; la presenza di portoni o cancelli; il quartiere circostante; il numero e la frequenza di reati già registrati in zona.
  • Le soluzioni di sicurezza andranno scelte in relazione al grado di rischio valutato.
    È importante aggiornare i propri sistemi di sicurezza, perché porte blindate e sistemi antifurto troppo vecchi potrebbero essere superati. La porta blindata va scelta tra i prodotti certificati, in base alla normativa europea antieffrazione, con serratura di sicurezza, a cilindro europeo o simili e spioncino. Le serrature a doppia mappa di vecchia generazione andrebbero sostituite. Chi sceglie i sistemi antifurto li posizionerà con attenzione in tutti i punti di accesso più critici dell’abitazione. Finestre e balconi di ville isolate e in luoghi molto a rischio possono essere protette da avvolgibili in acciaio e grate di sicurezza. Da non trascurare i garage, eventuali porte comunicanti con i piani superiori, ingressi secondari.
  • Non lasciare beni di valore in casa.
    Le Forze dell’Ordine consigliano di evitare troppi contanti o beni di valore incustoditi. Casseforti o cassette di sicurezza, o in alternativa nascondigli non troppo banali, dovrebbero proteggere i beni che proprio dobbiamo lasciare in casa. I Carabinieri affermano che i primi posti esaminati dai ladri, in caso di furto, sono armadi, cassetti, vestiti, l’interno dei vasi, quadri, letti e tappeti.
  • Non lasciare segni evidenti di una lunga assenza.
    Cassette della posta piene, luci sempre spente, silenzi sono solo alcuni degli indizi che faranno capire ai ladri che il proprietario è via da molto tempo. Un parente che ritiri la posta o una radio accesa sono piccoli, ma sempre utili accorgimenti. Polizia di Stato consiglia di usare cautela anche nel divulgare sui social network i progetti di viaggi o trasferte fuori casa.
  • Coltivare buone relazioni di vicinato.
    Un vicino di casa affidabile, allertato della vostra assenza, potrebbe facilmente accorgersi di rumori sospetti.
    (FONTE: Vighi Security Doors, www.vighidoors.it)

 

Parliamo della porta d’ingresso

Il soggetto più qualificato nel fornire informazioni è in realtà un insieme di soggetti: è composto da operatori del settore che da anni hanno la finalità di supportare il consumatore nella scelta attraverso un linguaggio chiaro ed esaustivo, garantendo sicurezza e qualità a 360°. Si tratta del Gruppo Porte d’Ingresso di EdilegnoArredo (l’associazione nazionale dei fabbricanti di prodotti per l’edilizia, http://www.federlegnoarredo.it/it/associazioni/edilegnoarredo) che riunisce i produttori di porte d’ingresso con caratteristiche di resistenza all’effrazione di qualità garantita, uniti per adoperarsi a fornire un’informazione univoca e distintiva in grado di tutelare i consumatori.

Comprare una porta sicura: i consigli del Gruppo Porte di EdilegnoArredo

  1. la porta “resistente all’effrazione” deve essere classificata secondo le norme europee en 1627 – 1630
  2. attenzione alla classe di sicurezza dichiarata dal produttore. la classe di resistenza all’effrazione si ottiene soltanto a seguito del superamento positivo dei test previsti dalla en 1628, en 1629, en 1630 ed eseguiti presso laboratori notificati
  3. all’atto dell’acquisto la porta deve essere accompagnata da una serie di informazioni: indicazione della classe di resistenza all’effrazione e “scheda prodotto” (definita come “informazione al consumatore” dal codice del consumo) con indicazione del nome commerciale del prodotto, nome del fabbricante e istruzioni per il corretto uso, pulizia e manutenzione periodica
  4. nel caso di porta esterna (cioè di separazione tra ambiente interno abitato ed esterno) la documentazione di accompagnamento deve comprendere anche la marcatura CE e la relativa dichiarazione di prestazione (dop) che attestano le caratteristiche del prodotto
  5. rivolgersi direttamente a fabbricanti qualificati, con una lunga presenza sul mercato e consolidata esperienza, e ai loro rivenditori di fiducia che possono garantire un’installazione del prodotto conforme al livello di sicurezza previsto
  6. i prodotti Made in Italy sono tutti accompagnati dalla documentazione prevista dalle normative di riferimento, che ne attesta gli elevati livelli di sicurezza e qualità.
    Vi sono anche produttori europei che garantiscono porte di alto livello e di sicurezza

 

Resistenza di una porta blindata ai tentativi di scasso: da 1 a 6
Per valutare le performance di una porta blindata, si tiene conto della classificazione in base alla norma Uni Env 1627-1: secondo la resistenza ai test previsti dalla normativa, le porte vengono identificate in sei classi: dalla 1, per abitazioni che non necessitano un elevato grado di sicurezza, alla 6, che offre la migliore tenuta. Per abitazioni singole, come le villette, le porte consigliate sono quelle delle classi dalla 3 alla 5. La classe cui appartiene il serramento, la cui attribuzione deve essere certificata, è indicata sulla scheda prodotto.

 

La serratura? Non basta
Nell’immaginario collettivo il concetto di “porta di ingresso” comprende almeno tre insiemi di prodotti: le porte da interno, le porte finestre e le chiusure tecniche di sicurezza. Tecnicamente, si definisce porta d’ingresso una porta, interna o esterna che sia, che viene concepita, progettata e realizzata per garantire la sicurezza di persone, animali, cose rispetto a pericolose intrusioni esterne. È interna se separa, per esempio, l’unità abitativa dal vano scala condominiale. Esterna se divide l’ambiente interno dall’ambiente esterno. Le caratteristiche di sicurezza possono essere sviluppate solo in fase progettuale e realizzativa del manufatto. La semplice applicazione di serrature e “accessori di sicurezza” su una porta già esistente, e quindi non progettata nel suo insieme per tale finalità, non conferisce al prodotto caratteristiche di resistenza all’effrazione. Definire “blindate” tutte le porte d’ingresso è pertanto riduttivo, improprio e non pertinente. La resistenza all’effrazione rappresenta la caratteristica prioritaria di una porta d’ingresso. È regolamentata da norme europee (EN 1627-1630) che definiscono i metodi di prova e la relativa classificazione declinata in sei specifiche classi di appartenenza, che vanno dalla 1 alla 6 con l’aumentare della resistenza. La classe deve essere scelta in base al contesto e all’esigenza specifica di sicurezza. Tra le norme di riferimento settoriali si ritiene utile rammentare anche la UNI EN 14351-1 che dal 1 febbraio 2010 sancisce la marcatura CE del prodotto (qualora si tratti di porta esterna) definendo le caratteristiche e i livelli prestazionali che il fabbricante è tenuto a dichiarare.

 

Parliamo di finestre

Rappresentano uno dei punti deboli della casa: la maggior parte dei furti avviene infatti forzando gli infissi. Per questo è necessario proteggere soprattutto quelle più esposte, quelle dei piani bassi dell’abitazione ma anche quelle sui tetti, quelle che danno sulla strada, che sono posizionate vicino a tubi su cui potrebbe risultare facile arrampicarsi o che si trovano in un’abitazione unifamiliare isolata.
Per capire se una finestra è sicura, bisogna considerare che la sua tenuta dipende da una serie di fattori (tra cui anche una posa d’opera a regola d’arte), a partire dalla stabilità del telaio e dalla qualità/quantità dei punti di chiusura. Per questo le finestre devono avere una struttura solida ed essere dotate di una ferramenta efficace. Grazie al nottolino a fungo, per esempio, che si inserisce in profondità, l’anta è vincolata al telaio e si prolunga il tempo del tentativo di scasso. Così come posizionando più nottolini in diversi punti del telaio. Vi sono poi dispositivi che bloccano completamente le maniglie, mentre le piastre antitrapano ne impediscono la movimentazione dall’esterno. Quindi, quando si acquista una finestra, bisogna sempre chiedere quali sono gli accorgimenti di tenuta e che tipi di vetri sono previsti. Perché, ovviamente anche questi elementi sono determinanti: protezione si ottiene con vetri di sicurezza, in genere accoppiati e con interposta pellicola di tenuta.

Un’azienda leader del settore sintetizza così i 4 elementi di sicurezza di una finestra:

  • robuste chiusure di sicurezza (riducono il rischio di scardinamento dell’anta grazie ai nottolini a fungo  che si bloccano nello scontro di sicurezza)
  • placca di sicurezza in acciaio temprato (fa sì che il quadro maniglia non possa venire perforato dall’esterno con un trapano.
  • speciale vetro accoppiato di sicurezza dotato di una pellicola particolarmente robusta ed elastica, inserita fra le due lastre. Questa pellicola non solo aumenta la sicurezza antisfondamento del vetro, ma ne lega anche i frammenti in caso di rottura, prevenendo così eventuali ferite.
  • maniglia dotata di pulsante o la maniglia con chiave (in funzione del grado di sicurezza scelto) incrementano l’efficacia protettiva della finestra.
    (FONTE: Finstral, http://www.finstral.com)

Anche la sicurezza della finestra è certificata: RC da 1 a 6
Abbiamo visto che la qualità di una finestra, dal punto di vista della protezione antieffrazione, è data dalla combinazione di profilo, vetro e ferramenta. 
Dal mese di settembre 2011 esiste una serie di norme europee antieffrazione che, come avviene per le porte blindate, classificano le finestre in base alla resistenza ai diversi tentativi di scasso. 
Secondo la nuova norma (DIN EN 1627) si distingue dalla RC 1 N (resiste 3 min) fino alla RC 6 (resiste 20 minuti).
(FONTE: Gruppo Porte d’Ingresso di EdilegnoArredo, http://www.federlegnoarredo.it/it/associazioni/edilegnoarredo)

 

Trova sul web un professionista della sicurezza
Quando non si conoscono esperti e non si ha un rivenditore di fiducia, la solzuione in genere è “una ricerca sul web”. La piattaforma instapro.it, ad esempio, offre soluzioni concrete mettendo in contatto l’utente finale con tantissimi professionisti della casa specializzati in diversi settori, dalla ristrutturazione alla manutenzione, fino all’installazione di sistemi di allarmi e telecamere. La richiesta di preventivi è un percorso solitamente molto lungo, talvolta talmente tortuoso che il rischio di rimandare la pratica per mancanza di tempo e voglia è reale.

Clicca sulle immagini per vederle full screen
  • Porta blindata serie Fortezza di Bertolotto. Classe di sicurezza antieffrazione: 4. (www.bertolotto.com)
  • Porta blindata con apertura a bilico Di.Big di Di.Bi. Classe antieffrazione: 3. (/www.dibigroup.com/it)
  • Porta ThermoSafe di Hormann ThermoSafe con equipaggiamento antieffrazione RC 3. www.hormann.it
  • Porta Top 2001 di Vighi, con fiancoluce esterno in vetro blindato antisfondamento, serratura meccanica comandata da quella a cilindro europeo (progetto esclusivo). Classe antieffrazione: 4. (www.vighidoors.it)
  • Serratura connessa Connected Doorlock di Somfy (www.somfy.it)
  • Finestre Prolux Evolution di Oknoplast. Classi di resistenza: RC1 e RC2. (www.oknoplast.it)
  • Equipaggiamento antieffrazione su alcune finestre per tetti Velux (www.velux.it)
  • Anta di aerazione Vent-line di Finstral, con lamelle in ForRes robuste e resistenti agli urti. (www.finstral.com)
  • Portafinestra di sicurezza di Pavanello.(www.pavanellogroup.it)
  • Finestra KF500 con ferramenta di sicurezza I-tec di Internorm (www.internorm.com/it-it)
  • Sistema antieffrazione sui serramenti Navello (www.navello.it)
  • Grata in acciaio inox 304 (opzionale 316) di Erreci Sicurezza (www.errecisicurezza.com)
  • Videocamera panoramica  DCS-2530L Wide Eye 180° Full HD di D-Link (www.dlink.it)
  • Il videocitofono connesso 300X13E di BTicino fa parte del programma Elior dedicato alle soluzioni IoT. (ww.bticino.it)
  • Con il sistema antintrusione By-alarm di Vimar puoi proteggere gli spazi dalle effrazioni, sia nel residenziale che nei piccoli esercizi commerciali o uffici, in modo facile e intuitivo. Il sistema offre una grande flessibilità installativa. Può infatti gestire fino a 64 zone, si installa in modalità stand alone tramite collegamento filare e può essere controllato da remoto sia via GSM tramite smartphone con l’App gratuita By-phone che via IP tramite web-server sicuro con l’App By-web. È totalmente integrabile con la domotica By-me. www.vimar.it

 

 

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