Contenuti trattati
Un raccordo ben risolto tra pavimenti diversi non è solo una questione di tecnica: è un dettaglio di progetto che racconta la qualità dell’intervento e la cura del disegno complessivo dello spazio. Quando pavimenti diversi dialogano in modo armonico, la casa appare più fluida, coerente e raffinata.
Oltre all’aspetto tecnico, il raccordo tra pavimenti diversi ha un forte impatto estetico. Chi desidera uniformità visiva può scegliere materiali in colori e finiture coordinate, come un gres effetto pietra chiara abbinato a un parquet rovere naturale, oppure superfici in toni neutri e texture simili, che dilatano lo spazio e creano equilibrio.
Chi invece preferisce valorizzare il cambio di materiale può giocare sul contrasto materico — ad esempio cemento e legno, gres nero e parquet miele — trasformando il raccordo in un segno architettonico che scandisce le funzioni senza bisogno di pareti.
Raccordare pavimenti diversi: come ottenere un risultato continuo ed elegante
Quando si ristruttura casa, è molto comune scegliere pavimenti diversi per ambienti diversi: piastrelle in ceramica in bagno e cucina , dove serve resistenza e praticità, e il parquet nel soggiorno e nelle camere, dove si desidera calore e comfort. L’abbinamento funziona perfettamente anche dal punto di vista estetico, ma richiede una posa attenta e ben coordinata: il punto di incontro tra due materiali differenti, se non studiato con precisione, può compromettere l’armonia dell’insieme.
Oggi le soluzioni per raccordare pavimenti diversi sono molte: si va dal livello complanare perfetto alle soglie di transizione quasi invisibili, fino ai profili di design che diventano parte integrante del progetto. Vediamo tutti i casi possibili.
Posa a filo: la soluzione ideale quando si ristruttura
In un intervento di ristrutturazione completa, quando si rifanno anche i massetti, è possibile ottenere pavimenti perfettamente complanari, cioè alla stessa quota. L’impresa — in particolare piastrellista e parquettista — regola gli spessori del sottofondo e calibra collanti e adesivi in modo da compensare le differenze tra materiali (in genere 8–10 mm per il gres e 10–15 mm per il parquet).

Raccordo tra pavimenti non ben eseguito.
Dal punto di vista estetico, il risultato migliore si ottiene quando la doga di legno corre con il lato lungo contro la ceramica, creando un effetto di continuità visiva e di ordine geometrico. Viceversa, quando più listelli si accostano a una superficie ceramica, servono tagli e allineamenti estremamente precisi per evitare dislivelli o fughe irregolari.
Profili di raccordo: non solo tecnici ma anche decorativi
Se i materiali non si possono posare perfettamente a filo, entra in gioco il profilo di raccordo, che ha una duplice funzione: compensare differenze di livello e proteggere i bordi dei rivestimenti.
Negli anni, questi elementi si sono evoluti: oggi esistono profili minimali di pochi millimetri di spessore, quasi invisibili, che si inseriscono tra parquet e piastrella senza interrompere la continuità dello spazio.

Profili per pavimenti di pari livello Cerfix® Proangle – profilpas – Mapei Group
Tra le finiture più attuali ci sono l’alluminio satinato, l’acciaio spazzolato e le versioni color ottone o nero opaco, perfette per interni contemporanei. Alcune aziende propongono collezioni coordinate alle tinte dei pavimenti o ai dettagli delle porte, trasformando il profilo da semplice accessorio tecnico a segno di design.
Nei progetti più curati, si scelgono anche profili a filo pavimento da incasso, perfetti per raccordi invisibili o per creare sottili linee metalliche decorative.

Profilo Proterminal di Progress Profiles, in alluminio e a forma di “L”, è idoneo come profilo di separazione tra i pavimenti. Adatto a tutti gli ambienti ove è richiesta un’elevata resistenza alle sollecitazioni meccaniche e chimiche, è disponibile in differenti altezze e finiture. http://www.progressprofiles.com
Raccordare pavimenti a livelli diversi
Può capitare, soprattutto in ristrutturazioni parziali o quando si eliminano pareti divisorie, che i pavimenti di due stanze abbiano quote diverse. Se lo scarto è minimo, di pochi millimetri, basta un profilo inclinato o una soglia sagomata per eliminare il gradino.
Se invece la differenza è maggiore, il consiglio è di intervenire sul sottofondo, rimuovendo parte dei rivestimenti e ricalibrando la posa con collanti a spessore variabile per riportare tutto in piano.
Un’altra soluzione molto usata è creare una fascia di transizione — larga 40-50 cm — realizzata con uno dei due materiali, oppure con un terzo neutro, come pietra naturale, microcemento o resina spatolata. Oltre a risolvere il dislivello, la fascia può diventare un elemento decorativo che accompagna il passaggio tra funzioni diverse, ad esempio dalla cucina open space al living.
Piccoli interventi di correzione e finitura
- Quando il raccordo coinvolge materiali naturali come legno o marmo, si può intervenire con una lamatura o levigatura superficiale per allineare perfettamente le superfici. Queste operazioni, da eseguire con grande cura, consentono di eliminare piccoli scostamenti di quota e ottenere un effetto continuo e uniforme.
- In alternativa, si può introdurre un inserto decorativo in legno, pietra o metallo, disposto nel senso opposto alla pavimentazione principale. Oltre a mascherare il raccordo, l’inserto diventa un segno grafico che valorizza il passaggio tra i due ambienti.
Giunti tecnici e dilatazioni
Un aspetto da non trascurare riguarda la dilatazione dei materiali, in particolare del legno, che si muove in funzione della temperatura e dell’umidità.
Per evitare tensioni o rigonfiamenti, è sempre necessario lasciare un giunto di dilatazione di qualche millimetro tra parquet e ceramica.
Questo spazio può essere rifinito con profili elastici in PVC o silicone, oppure con bacchette metalliche sottili, che sigillano la fuga e ne migliorano l’aspetto.
Le essenze più stabili e indicate in questi casi sono rovere, teak e iroko, che si comportano bene anche vicino a superfici più rigide. È consigliabile inoltre utilizzare listoni non troppo lunghi, per limitare le tensioni e mantenere la giunzione sempre regolare.



































