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Il progetto punta a realizzare una sorta di continuum visivo, tra interno dell’abitazione e giardino: le grandi superfici vetrate della casa consentono, infatti, allo sguardo di spaziare liberamente. Questo legame tra dentro è fuori è rafforzato tramite la scelta di piante dalle forme definite e dalle fioriture colorate che punteggiano tutto l’insieme (come si trattasse di un tessuto) e non localizzate in una singola parte.
Sono quattro le zone in cui si organizza il cortile:
- l’ingresso
- una piccola zona pranzo con tavolo e sedie
- lo spazio sottofinestra
- il muro che definisce il perimetro dell’intera area
Allestire un “giardino” in un cortile piastrellato
Rivolto a sud, il cortile è delimitato da un muro e vi si accede grazie a un grande cancello a due ante che si apre verso l’interno, riducendo lo spazio utile per il verde. L’intera superficie è piastrellata e pertanto è necessario utilizzare vasche o vasi, preferibilmente in materiale resistente e di dimensioni generose, per consentire agli arbusti di crescere liberamente e ridurre la necessità di frequenti rinvasi. La selezione delle piante è ristretta a quelle che possono restare senza problemi all’esterno oggi a Milano (e in generale nella Pianura Padana), con inverni non propriamente miti, ma neanche gelidi. Molte varietà, considerate inadatte per questa zona all’inizio del millennio, sono oggi in grado di resistere senza grandi difficoltà.
1. L’ingresso della casa
Per valorizzare questo spazio, è stata sistemata su ogni lato una coppia di vasi: quella contro la parete ospita un rampicante da far crescere con forma colonnare (1. Glicine), quella più esterna una pianta che tende ad allargarsi (2. Cycas).
Un glicine americano
Come rampicante si propone Wisteria Frutescens, di aspetto simile al glicine classico, ma con caratteristiche diverse per quanto riguarda epoca e durata di fioritura. Di origine americana e non asiatica come quelli più diffusi, ha grappoli raccolti e compatti, non penduli e mobili al vento. Fiorisce da giugno, per circa due mesi. Di vigoria contenuta, si mette a dimora, in primavera o autunno, in contenitori profondi almeno 50-60 cm. Le foglie, composte, sono formate da foglioline verdi con riflessi bluastri. Per ottenere una forma colonnare, conviene usare una gabbiatura di metallo, di sezione quadrata, come supporto ai fusti della pianta che la rivestirà completamente nella sua salita verso l’alto.
Cycas, con tante foglie
Nel vasi esterni si pongono due Cycas revoluta. Molto simili a una palma per le foglie lunghe e flessuose, sono in realtà imparentate più con le conifere. Capaci di resistere fino a -10 °C senza problemi, sono longeve. Presentano due ordini di foglie: quelle verdi con funzione fotosintetica, disposte a spirale all’apice del fusto e quelle lanuginose, non verdi, poste al centro, che hanno il compito di proteggere le gemme. Dal tronco centrale si originano le lunghe fronde arcuate. Devono essere collocate sempre in posizione luminosa, calda e ben soleggiata, aggiungendo al terriccio sabbia grossa per favorire lo sgrondo. Si rinvasano al riempimento del vaso, circa ogni quattro anni.
2. Una piccola zona pranzo outdoor
Nell’angolo opposto all’ingresso, si trova una zona relax ombreggiata, separata dal resto da una cortina verde, con tavolino e sedie. Per separare quest’area si realizza una specie di cortina, perpendicolare al muro di casa (4. Osmanthus e bulbi e 5. Rosmarino).
Osmanthus profumato
Originario della Cina e del Giappone, il suo nome fa riferimento al profumo intenso e gradevole che i fiori, piccoli e bianchi, liberano nell’aria dalla tarda estate. È un grande arbusto, che può raggiungere le dimensioni di un piccolo albero sempreverde, resistente al freddo, alla siccità e all’inquinamento. Capace di restare in pieno sole senza problemi, è di accrescimento lento e non ha bisogno di grandi cure. Basterà una leggera spuntatura per mantenerlo ordinato e stimolare lo sviluppo di una chioma folta e compatta. Ai piedi degli arbusti, nel lato esterno del contenitore, si aggiungono bulbi di Leucojum, i campanellini che a primavera fioriscono di bianco risaltando sul verde scuro delle foglie; internamente piantare invece bulbi di Oxalis dalle belle foglie in forma di trifoglio, con fiori rosa o bianchi.
Rosmarino ricadente
Per completare l’angolo sono stati sistemati vasi di rosmarino, scegliendo contenitori alti e varietà ricadenti, così da ottenere un effetto morbido di cascata. Va spuntato con regolarità, sia per raccogliere sia per contenerne lo sviluppo. Bagnare senza eccedere e in inverno ritirare vicino al muro.
3. Sottofinestra fiorito
Fra l’ingresso e la zona destinata al relax c’è un’ampia finestra con superficie vetrata fino a terra, da sfruttare con un grande vaso (3. Salvia).
Salvie inedite
La fioriera, grande come tutta la lunghezza della finestra, di 50 cm di profondità e altrettanti di altezza, ospita una serie di salvie. Facile e di grande soddisfazione è Salvia microphylla, originaria delle zone montuose del Messico e Texas. Con fiori dalla primavera all’autunno inoltrato, fusti eretti o leggermente decombenti e foglie semipersistenti, è resistente al gelo (fino a – 8 / – 10 °C) e anche al secco. Perfetta per il giardino mediterraneo, oggi si può riproporre con successo in molti contesti. Necessita solo di bagnature di soccorso, fertilizzazioni con prodotti specifici per piante da fiore e una leggera potatura a fine ciclo senza mai incidere sulla parte legnosa. Inoltre è di costo limitato. Fiorirà a lungo, ma se lasciata a se stessa tenderà ad allungarsi e diventare disordinata tanto da richiedere una sostituzione. Disponibile in moltissimi colori, si possono anche mescolare tinte diverse. Per esempio “Alba Chiara” appartiene alla serie dedicata alle canzoni. Il nome si accorda con il colore rosa tenue dei fiori di questa varietà.
4. Perimetro del cortile: come renderlo bello
Il muro di cinta non è un semplice muretto, ma una vera e propria parete che solo un arredo verde può alleggerire e impreziosire (6. Holbelia e 7. Brunfelsia).
La resistente Holbelia
In questi contenitori si inerisce un rampicante, Holbelia latifolia, originaria dell’Himalaya, quindi resistente al freddo, capace di coprire l’intera altezza della parete perché supera i quattro metri. Si arrampica grazie ai viticci ed è quindi necessario costruire una sorta di reticolo con fili metallici fissati a pochi centimetri dalla parete, lungo il quale potranno correre i fusti. Le foglie, cuoiose al tatto, grandi, verdi e lucide, sono composte, formate ognuna da tre elementi ovali terminanti a punta. I fiori sono portati in piccoli mazzetti penduli; bianchi o rosa carico, sono a forma di tromba allungata. Molto numerosi e molto profumati, si aprono da aprile a maggio.
Un cespuglio di Brunfelsia
Sulla parete verde risalteranno alcuni vasi di Brunfelsia Pauciflora. Originaria delle foreste del Brasile, è sempreverde e sopporta temperature di – 5 °C e oltre. Non è da pieno sole, specialmente nelle ore centrali della giornata. Fiorisce con abbondanza iniziando dalla fine della primavera e ogni corolla passa, con il trascorrere dei giorni, dal viola, al lavanda, al bianco, tutti presenti contemporaneamente su una stessa pianta. Raggiunge un’altezza di circa 70 cm e ha foglie lucide e lanceolate. Desidera un terriccio fertile, ma ben drenato, deve essere irrigata con regolarità, sostenuta con un fertilizzante ad hoc e potata solo per mantenere una forma ordinata.
Rfm 0324