Come prendere le misure per la casa senza sbagliare?

Saper misurare bene una stanza, facilmente e senza errori è utile sia per acquistare un mobile, che effettivamente stia nello spazio previsto, sia per valutare la metratura di una casa anche solo in modo approssimativo.

Architetto Marcella Ottolenghi
A cura di Architetto Marcella Ottolenghi
Pubblicato il 28/09/2022 Aggiornato il 29/09/2022
prendere le misure di un appartamento

Vi è mai capitato di misurare due volte qualcosa e di ritrovarvi con numeri differenti? Oppure che due persone diverse abbiano preso le misure e i due valori non coincidano? In genere, succede perché non tutti riescono a farlo bene in modo intuitivo.

Per prendere correttamente le misure, di un mobile o di una stanza, quando è necessaria una estrema precisione, ad esempio per valutare se spostare una porta o cambiare disposizione all’arredamento, bisogna conoscere bene modalità di azione e di riporto su carta delle quote. Soprattutto se poi queste vanno comunicate per un preventivo.

Per sicurezza, in genere, nella fase esecutiva di un incarico, un professionista ricontrolla il tutto. Nel caso dell’acquisto di mobili, per esempio, il rivenditore invia un proprio tecnico a rilevare le misure effettive, ma è sempre preferibile arrivare in showroom già con le dimensioni più giuste possibile, così da non perdere tempo inutilmente.

Cosa serve per prendere le misure

I mezzi classici sono ovviamente il metro – pieghevole di legno o flessibile arrotolabile – e la bindella, anche se oggi spesso soppiantati da strumenti più moderni, come alcune app per cellulare o meglio il distanziometro a laser. In questo secondo caso la misura (sia in orizzontale sia in verticale) è molto precisa e immediata e si può acquisire senza l’aiuto di qualcuno, anche se bisogna fare attenzione a puntare correttamente il segnalatore luminoso. In generale converrebbe avere entrambe le tipologie di ausili, tradizionali e non, in modo da utilizzarli al meglio al bisogno.

Se si è in possesso solo di una bindella o di un tradizionale metro (entrambi quanto più lunghi possibile, in modo da non dover prendere le misure in diverse riprese, con un risultato impreciso) sarebbe bene farsi aiutare da una seconda persona, in modo da tenere ben teso e perfettamente in orizzontale il nastro di tessuto o le stecche di legno: solo così la precisione del rilievo può avvicinarsi il più possibile alla realtà.

misuratore laser SLM 65 di Stanley

Misuratore laser SLM 65 di Stanley

Il misuratore laser SLM65 di Stanley, semplice e pratico da usare anche con una sola mano, ha due soli bottoni che rendono il funzionamento intuitivo: tasto ON, per prendere rapidamente la misura, e tasto per scegliere le altre funzioni. Dotato di un ampio schermo LCD che riporta due linee con caratteri neri su sfondo bianco, leggibili anche in condizioni di forte illuminazione,  ha una portata da 20 cm a 20 m. La precisione tipica è di +/- 3mm a 10m, mentre la versatilità è garantita da un sistema di misurazione a due punti che facilita il rilievo dall’alto o dalla base del misuratore stesso. http://www.stanley.it

 

Come si prendono le misure di una stanza

Quando si devono prendere le misure di un appartamento si inizia sempre da un locale, solitamente il primo che si incontra entrando, ingresso o soggiorno che sia. Da qui si può man mano avanzare nell’abitazione, avendo cura di misurare anche lo spessore delle pareti che separano un locale dall’altro, al fine di avere un’idea della tipologia di setto (portante e non). Oppure di controllare se la pianta che abbiamo come riferimento – catastale, condominiale o architettonica – è corretta.

Meglio segnare via via le misure su una piantina

Tra l’altro, per prendere le misure di un appartamento sarebbe sempre meglio partire con una piantina cartacea su cui riportare via via le cifre: ciò semplifica e di conseguenza velocizza l’operazione. Spesso infatti le case non hanno pareti ortogonali – è il caso degli edifici storici o modificati più volte nel tempo – e riportare queste “imperfezioni” partendo da zero a chi non è del mestiere risulta piuttosto difficile (si devono applicare éscamotage geometrici, come ad esempio le triangolazioni).

In caso di parete con finestre o porte conviene sempre misurarne prima l’intera lunghezza e poi in seconda battuta la distanza delle aperture da un angolo della parete stessa e poi la larghezza dei serramenti (oltre che ovviamente l’altezza, anche da terra in caso di finestre).

L’altezza di un locale è unica se il soffitto è piano, doppia invece se la copertura è inclinata: misura più bassa e più alta. Se si è soli, senza strumentazione al laser, per rilevare un’altezza può essere utile cominciare a misurare una porta e successivamente lo spazio tra l’architrave di quest’ultima e il soffitto, sommando poi le cifre.

Misurare la posizione degli impianti

Conoscere come si prendono le misure esattamente per la posizione di prese elettriche o di tubi di scarico e di adduzione dell’acqua è utile in diversi casi, tra cui ad esempio la progettazione online di una cucina, ma va fatto con precisione. Innanzitutto conviene prendere come riferimento uno degli spigoli agli estremi della parete e usarlo per rilevare sempre a partire da esso le distanze di ogni terminale degli impianti: ciò evita le imprecisioni dovute ai rilievi in successione. Per le tubazioni poi bisogna considerare come distanza il centro del foro, mentre per le prese elettriche non è indispensabile, basta annotarsi se la placca è da uno, due o più frutti (gli elementi con i fori per le spine). Importante però per entrambi i casi individuare anche l’altezza dal pavimento.

Come si prendono le misure di un mobile

Ogni elemento nello spazio si distingue per tre dimensioni – larghezza, altezza, profondità – e così è ovviamente anche per l’arredamento. Per prendere le misure di un mobile occorre dunque munirsi del metro – questa volta sì meglio quello tradizionale, di legno o a nastro metallico riavvolgibile – e controllare lo sviluppo tridimensionale del suo volume. È quest’ultimo che infatti in genere interessa (anche se ad esempio in un tavolo o in una sedia risulti parzialmente cavo), poiché determina l’effettivo ingombro dell’oggetto all’interno delle nostre case.

In alcuni casi, come per gli armadi o le basi e i pensili in cucina, può essere utile aggiungere le misure delle ante da aperte, per comprendere quanto spazio utile necessitino. Bisogna allora portarle ad angolo retto rispetto al mobile, misurandone la larghezza, che corrisponde al raggio del cerchio immaginario da lasciare indispensabilmente libero da ingombri per poterle aprire.

Prendere le misure: attenzione a contare lo spessore dello zoccolino

Può capitare, con misurazioni fai da te prese in modo non troppo consapevole, che non si tenga conto della presenza dello zoccolino: se per esempio c’è già un mobile inserito in una rientranza della parete, può accadere che si prenda la misura senza pensare allo zoccolino e allo spessore che occupa. La conseguenza è che poi, all’arrivo del nuovo mobile, questo potrebbe non stare nella nicchia. In questi casi in genere si può risolvere il problema togliendo lo zoccolino (quello che resterebbe comunque nascosto nella profondità).

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