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Quando si affronta il tema della progettazione degli interni, pochi argomenti risultano attuali e ricorrenti quanto la gestione dell’open space.
Molte abitazioni, soprattutto quelle più recenti, presentano infatti una grande zona giorno unitaria, spesso con accesso diretto dall’esterno, priva di suddivisioni e in cui convivono cucina, pranzo e soggiorno.
Se da un lato questa configurazione risponde all’esigenza di spazi fluidi e luminosi, dall’altro rischia di generare ambienti dispersivi, poco funzionali e privi di identità. Ecco perché la capacità di dividere e organizzare lo spazio senza sacrificare la continuità visiva rappresenta una delle sfide più affascinanti per il progettista contemporaneo.
Separare la cucina dal soggiorno e allo stesso tempo creare un ingresso vero e proprio significa dare ordine e gerarchia all’insieme. La cucina ha bisogno di autonomia: la preparazione dei cibi comporta rumori, odori e necessità di contenere funzioni pratiche che mal si conciliano con l’area relax. Il soggiorno, per contro, deve trasmettere una sensazione di comfort ed essere di rappresentanza, rimanere arioso e accogliente.
Infine, l’ingresso, troppo spesso trascurato o ridotto a corridoio, è in realtà il biglietto da visita della casa: uno spazio filtro che accoglie, organizza e definisce subito il carattere dell’abitazione.
Come suddividere in diversi ambienti?
L’obiettivo complessivo resta uno: trasformare l’open space in una zona giorno strutturata, capace di garantire comfort, funzionalità e identità estetica. La separazione di cucina, soggiorno e ingresso non va intesa come frammentazione, ma come organizzazione intelligente dello spazio: ambienti distinti, sì, ma ancora parte di un unico racconto architettonico.
Il progetto di suddivisione deve quindi muoversi su più piani.
Con partizioni “leggere”
Il primo è quello architettonico, che riguarda la costruzione di nuove partizioni leggere, l’uso di pareti attrezzate o quinte in cartongesso, l’inserimento di porte scorrevoli o sistemi di chiusura trasparenti che garantiscono isolamento ma non interrompono la luce naturale.
In questo senso il cartongesso resta uno strumento flessibile e poco invasivo, capace di creare ambienti indipendenti in tempi rapidi, integrando controtelai per scorrimento e predisposizioni impiantistiche.
A livello percettivo, senza chiudere, con cambi di quota
Il secondo piano è quello percettivo e funzionale. Dividere non significa necessariamente chiudere: talvolta basta un cambio di quota nel controsoffitto, un ribassamento illuminato da faretti, o a pavimento, per segnalare che da una zona si passa a un’altra.
Con l’illuminazione
Un terzo livello riguarda l’illuminazione. In un open space trasformato in più ambienti, la luce artificiale diventa strumento di progettazione a tutti gli effetti. Spot incassati, binari magnetici luminosi, sospensioni e applique non solo garantiscono comfort visivo ma raccontano la gerarchia degli spazi: la luce diffusa e uniforme per l’ingresso, quella puntuale sul tavolo da pranzo, l’illuminazione d’accento per il soggiorno.
Con la decorazione
Infine, c’è il livello decorativo e materico. Dividere ambienti significa anche attribuire loro un carattere: colori e finiture diverse aiutano a rafforzare la percezione delle funzioni senza spezzare l’armonia generale.
Esempi pratici di suddivisione
L’ingresso per esempio può essere valorizzato con un controsoffitto che lo distingua dal living e con un guardaroba a scomparsa che liberi lo spazio da ingombri; la cucina può trovare identità dietro un portale con ante scorrevoli, sempre pronta a essere chiusa o aperta in base all’occasione; il soggiorno può respirare grazie a grandi aperture verso l’esterno e alla disposizione di arredi che ne sottolineano la funzione conviviale.
Oppure ancora:
Un ingresso con boiserie o pareti attrezzate comunica ordine, la cucina può osare con rivestimenti resistenti e pratici, mentre il soggiorno richiede materiali morbidi e tessili capaci di accogliere. In questo modo le partizioni non sono semplici muri, ma elementi di design che contribuiscono a creare atmosfera.
Il progetto di un caso particolare: la stanza da dividere
La lettrice Silvia R ci ha chiesto: Ci piacerebbe un suggerimento per organizzare la zona giorno del nostro appartamento, attualmente un unico grande ambiente con accesso diretto dall’esterno. La stanza ha tre finestre, una porta che separa gli altri ambienti, e una scala di collegamento con un secondo livello. Vorremmo separare la cucina dal salotto e valorizzare l’ingresso con un’area guardaroba.

Cucina e ingresso diventano ambienti a sé
Il locale di partenza, di circa 50 mq, ha un impianto architettonico che favorisce la suddivisione in più aree funzionali, in particolare grazie alla posizione delle finestre sistemate su tre lati che attraverso il progetto vengono assegnate ciascuna a un’area differente: le due più grandi al salotto e alla zona pranzo, la piccola, comunque in grado di garantire la corretta aeroilluminazione, alla cucina. Per questa si prevede la creazione di un locale indipendente, ottenuto attraverso la costruzione di nuove pareti in cartongesso.
Anche l’ingresso è concepito come ambiente a sé: di pianta quadrata, è attrezzato con un guardaroba in nicchia e separato dal living da una porta scorrevole. È un volume che divide in due la stanza: sulla destra, in comunicazione con la cucina resta la zona pranzo, a sinistra il soggiorno.
Il progetto comporta un intervento murario per la formazione dei nuovi tramezzi necessari a definire locale d’ingresso e cucina. L’impiego di pannelli in cartongesso facilita e velocizza i lavori e si presta all’inserimento dei controtelai di scorrimento delle porte. Nella parte centrale del locale, a sottolineare l’area di accoglienza e il passaggio verso il resto della casa, è prevista anche la realizzazione di un controsoffitto, punteggiato da faretti a incasso pensati sia per un’illuminazione direzionata sia d’insieme.

L’ingresso (1), ora indipendente, è attrezzato con un guardaroba (2) chiuso da ante scorrevoli, ha il soffitto ribassato ed è illuminato da faretti. Superata la porta (3) che lo divide dal living, sulla destra c’è la zona pranzo con un tavolo rettangolare allungabile (4) e una credenza sospesa (5). Alle spalle del tavolo, definita da un ampio portale chiuso da due ante scorrevoli, la nuova cucina (6), attrezzata con una composizione a C. Da qui, una finestra interna (7) si apre sul soggiorno (8). Di ampio respiro, questo è organizzato con un divano angolare (9) sulla parete d’ingresso e rivolto verso un mobile tv (10), che sfrutta il sottoscala. A completare l’arredamento, una poltrona girevole (11) e una serie di tavolini (12) sistemati in modo da equilibrare lo spazio libero a centro stanza.