Quando si fa una ristrutturazione globale, se si desidera climatizzare l’immobile, ci si trova a dover decidere il tipo di sistema da adottare: impianto canalizzato o split? A questo proposito, il nostro lettore Leonardo, che ha acquistato un appartamento di 97 mq commerciali (soggiorno, cucina, due camere), con riscaldamento centralizzato condominiale, ci ha posto alcune domande: quali vantaggi si hanno scegliendo impianto canalizzato o split? Dove va collocata e quanto è grande nel primo caso la macchina interna dell’impianto? La sua presenza impedisce di conservare spazio nel controsoffitto per un ripostiglio in quota? Col canalizzato si possono prevedere le griglie anche in bagni e cucina?
Abbiamo girato le domande a un esperto, Davide Cremonesi – Product Management Section Manager, Mitsubishi Electric Europe B.V., che prima di tutto ci aiuta a fare un po’ di chiarezza sulla corretta terminologia.

Il nuovo climatizzatore della serie MSZ-LN di Mitsubishi Electric utilizza il refrigerante ecologico R32, in grado di abbattere le emissioni di gas serra fino all’80%. R32 è caratterizzato da un Global Warming Potential (GWP) che riduce l’impatto negativo potenziale sull’ambiente. Il sensore 3D Isee Sensor monitora la temperatura dell’ambiente e la posizione delle persone e, con l’ausilio del doppio deflettore, viene garantita una distribuzione dell’aria ottimale. Dotato di connessione wi-fi di serie, tramite la piattaforma MELCloud, è possibile gestire l’impianto di climatizzazione da remoto e monitorare i consumi energetici. it.mitsubishielectric.com
“Per “split” (dall’inglese = separato) si definisce un moderno impianto di climatizzazione costituito da 2 parti: unità esterna e unità interne. L’unità esterna è la parte più rumorosa perché racchiude il compressore e solitamente viene posizionata sul balcone; alimenta una (monosplit) o più (multisplit) unità interne. L’unità interna è la parte che va posizionata all’interno dell’appartamento e che provvede alla diffusione dell’aria climatizzata. L’unità interna può essere di tipologia diversa; la più diffusa è quella a parete (in genere chiamata erroneamente “split”), ma ne esistono anche di altri tipi, come quelle a pavimento e per controsoffitto, come per l’appunto le canalizzate. Pertanto, a prescindere dalla tipologia di unità interna scelta (a parete o canalizzata, inserita in un controsoffitto), l’unità esterna sul balcone è necessario metterla.
Per l’appartamento del lettore di circa 100 mq commerciali, considerando di climatizzare solo il soggiorno e le 2 camere, si avrà bisogno indicativamente di 5.5 kW di potenza frigorifera. A questo punto la scelta può ricadere su un multisplit con 3 unità interne a parete o su una unità canalizzata.
L’impianto multisplit ha il vantaggio di poter climatizzare in modo indipendente i singoli ambienti solo quando sono occupati e di poter personalizzare liberamente le impostazioni di temperatura e flusso dell’aria. L’impianto canalizzato ha il grande pregio di non avere nessun impatto estetico, in quanto risulteranno visibili solo delle piccole griglie, e di distribuire l’aria uniformemente nel locale, pertanto non si avranno sbalzi di temperatura passando da una stanza ad un’altra.
Per ciò che concerne le dimensioni delle unità interne, chiaramente installando un impianto canalizzato lo spazio del controsoffitto sarà dedicato all’unità e alle canalizzazioni, mentre per gli spazi esterni non c’è sostanziale differenza nelle 2 scelte. Si sconsiglia infine di prevedere griglie in bagni e cucine, in quanto immettendo aria climatizzata in questi locali, l’aria viziata verrebbe ri-aspirata e diffusa in tutto il resto dell’abitazione.
Esiste anche una terza soluzione, che consentirebbe di lasciare libera una parte di ribassamento per il ripostiglio: un multisplit con una unità interna a parete per il soggiorno e una canalizzata per le 2 stanze da letto. In questo modo, laddove gli spazi lo consentano, una parte di controsoffitto potrebbe essere usata per contenere, e il funzionamento separato di zona giorno e zona notte porterebbe anche un conseguente minor impegno elettrico.
Un’ultima annotazione relativa ai lavori: l’installazione di un climatizzatore deve essere sempre fatta da un professionista, ma se l’installazione di unità interne a parete è relativamente semplice, per le unità canalizzate si consiglia strettamente di rivolgersi ad uno specialista consigliato dalle aziende produttrici, che di solito dispongono di installatori qualificati esperti in questo genere di soluzioni”.