Ricavare il secondo bagno: quando si può fare e come

Tutto ciò che è utile sapere prima di decidere di ricavare il secondo bagno nella casa che già abitiamo o che stiamo per comprare.

Architetto Marcella Ottolenghi
A cura di Architetto Marcella Ottolenghi
Pubblicato il 23/07/2023 Aggiornato il 19/08/2023
wc Toilé serie All in One di Planus

Ricavare il secondo bagno diventa una necessità quando la famiglia si allarga o in caso si desideri comprare una nuova abitazione che ne sia priva, nell’ottica di ristrutturare. Come fare però per affrontare la questione al meglio? Ecco le risposte ai dubbi più frequenti.

Dove ricavare il secondo bagno?

Una seconda stanza da bagno si può ricavare ex novo, ad esempio internamente a una camera da letto, per diventarne servizio esclusivo, o a fianco del bagno principale. Quest’ultimo poi, se di dimensioni idonee, può essere diviso e raddoppiato.

Se invece si hanno spazi inutilizzati, si possono trasformare: è il caso ad esempio di un sottoscala, di un ripostiglio, di una lavanderia. Ovviamente in tutti questi casi è fondamentale che si possano collegare sanitari, lavandino, doccia e vasca agli impianti di adduzione e di scarico dell’acqua.

Ceadesign, Portland Residence di atelier Barda, foto Alex Lesage

Secondo bagno sottoscala, Portland Residence di Atelier Barda, rubinetteria in acciaio inox CEADESIGN (foto Alex Lesage)

Quando è possibile ricavare il secondo bagno?

Ottenere una seconda stanza da bagno all’apparenza può sembrare un’operazione complicata, ma, grazie agli accorgimenti tecnici oggi disponibili e a una scelta mirata della posizione del nuovo locale, non risulta poi così difficile. A maggior ragione se si seguono delle regole, anche se poi è comunque necessario fare riferimento a un progettista professionista e a un bravo idraulico.  
La prima cosa da valutare è il posizionamento dei sanitari del bagno principale preesistente e la presenza o meno, in altri luoghi dell’appartamento, di uno scarico delle acque nere. È infatti solo questo che permette di dirimere la questione se sia semplice o meno ricavare il secondo bagno. Un dubbio che si può facilmente risolvere valutando la pianta e chiedendo informazioni all’amministratore o a eventuali proprietari precedenti della casa.

Come valutare la pianta per raddoppiare il bagno

Il disegno di un appartamento può aiutare nella scelta se sia possibile o meno ricavare il secondo bagno. Innanzitutto serve a comprendere dove si trovi quello preesistente e dove sia il wc. Quest’ultimo è infatti l’unico sanitario più complesso da raddoppiare, in quanto necessitante di uno scarico di grandi dimensioni (almeno 10 cm) e con pendenza ad hoc.

Quando è possibile aggiungere un secondo wc?

Se il nuovo bagno può essere ricavato in posizione contigua al primo, magari anche modificando la superficie di quest’ultimo, il wc può essere sistemato nel nuovo locale quasi spalla contro spalla con il preesistente se a pavimento e con sciacquone a passo rapido, poco distante se a parete e con cassetta per lo sciacquone, in modo da sfruttare la braga già attiva. A cui poi si collegano gli scarichi di tutti gli altri sanitari.

In caso ciò non risulti ammissibile, per mancanza di pendenza utile o lontananza eccessiva del punto di scarico, si può pensare di creare un gradino alto 12/15 cm sotto al nuovo wc (o a una porzione della superficie del bagno), che risolva il passaggio del nuovo tubo di scarico e la curva di raccordo alla vecchia braga. Un’opzione non auspicabile, dal punto di vista sia estetico sia pratico – anche perché aumenta le barriere architettoniche – ma che un bravo progettista può risolvere al meglio, disegnando la sopraelevazione per celarne il motivo fondamentale per cui è nata.

Se poi anche quest’ultima soluzione non sia perseguibile, bisogna trovare un posizionamento alternativo, comunque ottimale dal punto di vista funzionale.

bagno di C_homfit di Primavera Architettura, rubinetteria Ritmonio (foto Roberto Milazzi)

C_homfit di Primavera Architettura, rubinetteria Ritmonio (foto Roberto Milazzi)

Che verifiche sono necessarie per l’aggiunta di un bagno? 

In presenza di una colonna fognaria alternativa a quella del bagno principale, pur celata – ad esempio nei muri perimetrali dell’appartamento, nei cavedi riservati agli impianti del condominio… -, si può pensare di sfruttarla per ricavare il secondo bagno. Ovviamente verificando la piena funzionalità del condotto e la possibilità di agganciarvisi.

Se ciò non sia fattibile, si può ancora valutare un luogo alternativo, ove si possa portare acqua calda e fredda e soprattutto nei pressi di uno scarico minore (dal punto di vista del diametro del tubo), come quello di un lavandino o di una doccia.

Soluzioni alternative per lo scarico del secondo bagno

Oggi esistono diverse possibilità per ricavare il secondo bagno anche dove la colonna fognaria sia distante. Stiamo parlando di speciali apparecchi sanitari, compatti e silenziosi, integrati nel wc o meno (se a servizio degli altri sanitari), che grazie a pompe e a tubi di diametro ridotto, aspirano le acque reflue e le convogliano a forza fino alla condotta di scarico principale. Si tratta di soluzioni impiantistiche che risolvono in modo immediato e veloce nuove esigenze abitative o ristrutturazioni leggere. Basta infatti generalmente avere una presa di corrente, uno scarico anche lontano e il problema è risolto. Inoltre, facili da manutenere e duraturi nel tempo, questi sistemi meccanici non necessitano di molte attenzioni, se non quelle di evitare di ostruire lo scarico con piccoli oggetti solidi, non utilizzare liquidi spurganti o acidi particolarmente aggressivi per la pulizia, rimuovere con prodotti appositi l’eventuale calcare di un’acqua troppo dura.

wc Toilé serie All in One di Planus

Wc Toilé serie All in One di Planus

Con una esperienza trentennale derivata dal settore nautico, Planus offre un range completo di sanitari con tecnologia All in One per la realizzazione di un secondo bagno completo in qualunque angolo di casa. I wc (di cui una versione anche con getto bidet) sono dotati di sistema di triturazione e di pompaggio integrato, che ne consente l’installazione lontano dal discendente fognario e soprattutto dall’effetto estetico finale indistinguibile da quello di un bagno tradizionale. Declinati in quattro diverse linee, di cui una di tipo sospeso, i wc hanno il bidet coordinato e sono prodotti in bianco lucido, bianco satinato, nero satinato. In un caso è disponibile anche un copriwater multifunzione Geberit, con cui l’azienda ha avviato da tempo una collaborazione. Grazie alla potenza della pompa trituratrice è possibile collegare ad essa gli scarichi di tutti gli altri sanitari (bidet, lavabo, doccia) praticamente in qualunque angolo della casa, riducendo al minimo gli interventi murari necessari. Una soluzione che tra l’altro riduce il consumo dell’acqua: il sistema All-in-One richiede infatti appena 3 litri per ciascun utilizzo, quantità ulteriormente ridotta a soli 1,8 litri con lo scarico ridotto “dual flush” di cui i wc sono dotati. Inoltre, il nuovo wc Toilè (in foto) con aspiratore di aerosol risolve il problema dei cattivi odori, contrastando la diffusione di virus e di batteri. http://www.planus.eu

Sanifloor Plus+ di Sanitrit piatto doccia ultrasottile

Sanifloor Plus+ di Sanitrit piatto doccia ultrasottile

Sanifloor Plus+ di Sanitrit (marchio della multinazionale SFA Group) è un sistema adatto allo smaltimento delle acque chiare pensato per realizzare una doccia dove prima non fosse possibile. Dotato di sistema di rilevamento wireless integrato nello scarico, attiva una pompa quando entra acqua nel sifone, per aspirarla e evacuarla verso la condotta principale. Il funzionamento per aspirazione, invece che per caduta, permette così l’installazione anche di piatti doccia ultrapiatti o addirittura a filo pavimento. Inoltre, il sistema prevede quattro tipi di piletta, per adattarsi a ogni tipo di soluzione estetica (piastrelle, rivestimento morbido, piatto doccia a filo pavimento, piatto doccia da piastrellare Wedi). http://www.sanitrit.it

Lavori edili e pratica edilizia necessari per realizzare un altro bagno

Ricavare un secondo bagno con nuove pareti necessita di un intervento edile di manutenzione straordinaria, anche se si riescono a sfruttare sistemi meccanici alternativi. Ci vogliono quindi un idraulico, un elettricista, un muratore e/o un piastrellista che preparino le tracce per le tubazioni, posino queste ultime, i sanitari e da ultimo le finiture. Tutte opere che portano a una trasformazione sostanziale della pianta di un appartamento e di conseguenza alla necessità di una pratica edilizia, a firma di un tecnico abilitato, da consegnare al Comune di appartenenza. Pratica diversa a seconda della tipologia di intervento: se si opera senza intaccare strutture portanti – ovvero fondamentali per la statica dell’edificio – basta una cila, certificazione di inizio lavori asseverata da un professionista abilitato (architetto, ingegnere, geometra). Se, al contrario, si modificano setti portanti il professionista incaricato deve presentare una scia, segnalazione certificata di inizio attività. Questa è una pratica più articolata, che richiede anche un progetto statico a firma di tecnico abilitato (un ingegnere), che dimostri la sicurezza dell’operazione.

Mostra fotografica Design shooting promossa da Ideal Standard durante la Milano Design Week 2022:  progetto “Caught”, M.15 Porta Venezia a Milano di Icona Architetti Associati, foto Thomas Ghilardotti, credit Brun Fine Art.

Mostra fotografica Design shooting durante la Milano Design Week 2022: progetto “Caught”, M.15 Porta Venezia a Milano di Icona Architetti Associati (foto Thomas Ghilardotti, credit Brun Fine Art).

Il caso della trasformazione funzionale di un locale esistente è invece considerato manutenzione ordinaria, che esula pertanto dal deposito di una pratica edilizia, richiedendo solo una comunicazione di inizio lavori.

Al termine di entrambe le tipologie di manutenzione sarà però indispensabile variare la scheda catastale dell’appartamento, che di per sé non è probatoria ma deve indispensabilmente essere conforme in caso di vendita della casa o di richiesta di mutuo.

C’è un bonus per i lavori per ricavare il secondo bagno?

Quando ricavare il secondo bagno rientra nelle opere di manutenzione straordinaria si può accedere al bonus ristrutturazione, per beneficiare del 50% del costo dell’intervento, da portare in detrazione fiscale.

Dal 2022 non è stato confermato, invece, il bonus idrico, contributo statale di 1.000 euro per la sostituzione di sanitari e rubinetteria con modelli avanzati, che aiutino a ridurre i consumi idrici. Anche in questo caso si trattava di una detrazione Irpef, da richiedere online nell’apposita piattaforma del Ministero per la Transizione Ecologica, da utilizzare però entro l’esaurimento delle risorse stanziate (5 milioni per il 2022, 1,5 milioni per il 2023).

Connect Air di Ideal Standard per il Bonus Idrico

Il vaso della collezione Connect Air di Ideal Standard ha un volume di scarico sempre inferiore ai 6 litri, grazie anche alla tecnologia AquaBlade, ed è efficace anche con volumi di acqua ridotti (oltre che silenzioso). http://www.idealstandard.it

Progetti per ricavare il secondo bagno

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