Pilastro in mezzo alla stanza? 7 progetti da copiare

A volte la presenza di un pilastro in mezzo alla stanza rende difficile e poco gradevole l'effetto finale, e soprattutto vincola ulteriormente nella disposizione dell'arredo. A meno che non si riesca invece a farne un elemento utile e addirittura gradevole. Come in questi 7 progetti in cui 7 architetti hanno trovato di volta in volta la soluzione più utile e adatta.

Monica Mattiacci
A cura di Monica Mattiacci
Pubblicato il 25/06/2023 Aggiornato il 25/06/2023
pilastro in mezzo alla stanza

Soprattutto quando si cambia il lay-out originale (la distribuzione funzionale in pianta) di un appartamento, perché sia più funzionale alle nuove necessità, succede talvolta di trovarsi con un pilastro… di troppo! Come fare per trasformare questo ostacolo in opportunità? Presentiamo sette esempi di progetti in cui la zona giorno ospita un pilastro in una posizione “scomoda” ma che i progettisti sono riusciti a trasformare in un punto di forza attraverso soluzioni inaspettate o integrandolo ad altre strutture.

1. Il pilastro diventa libreria

In questo appartamento di grandi dimensioni, i pilastri di troppo si trovavano fra ingresso e zona giorno. L’idea degli architetti è stata di mettere in relazione i due pilastri unendoli attraverso l’inserimento di una libreria che ha il suo inizio e la sua fine rispettivamente dal primo e dal secondo pilastro. A giorno, la libreria non risulta occlusiva e pensante, e l’insieme è diventato un utile filtro per dividere l’area di ingresso dal soggiorno.

I due pilastri diventano libreria

Nella pianta del primo livello dell’appartamento, al centro, concomitante con l’accesso dalla scala e l’apertura dell’ascensore, i due pilastri sono stati collegati attraverso la libreria e, insieme, compongono un filtro fra ingresso e zona giorno.

Vista della libreria realizzata fra i pilastri

In foto, il pilastro che ingombrava la zona giorno è diventato la spalla della libreria. All’altro lato, il secondo pilastro chiude la libreria.

Guarda tutto il progetto di iarchitects; foto di Alessandra Bello

 

2. Tratto grafico e nota di colore per il pilastro

Un garage diventa dépendance e, oltre all’obbligo di inserire mobili trasformabili considerata la superficie minima, il progetto ha voluto caratterizzare lo spazio anche dal punto di vista stilistico. La scelta ha privilegiato l’uso del colore, in particolare il ruggine, e il pilastro, in questo caso, è stato strumentale per sottolineare e ripetere la tonalità. Riprende infatti, quella della parete e, da ostacolo, si trasforma in elemento caratterizzante.

 

 

Pianta dell'ex garage oggi monolocale

Nella pianta dell’ex garage diventato oggi piccolo appartamento per gli ospiti, il pilastro si trova al centro e, grazie al colore, ha assunto un nuovo ruolo.

Il garage con il pilastro

Vista d’insieme del piccolo appartamento in cui il pilastro, al centro, ripete il color ruggine scelto anche per la parete principale.

Guarda tutto il progetto di ID Consulting, foto di Armando Moneta

3. Pilastro integrato e segno di confine

Nel trilocale l’ampia zona giorno comprende un open space per la cucina e la sala da pranzo, mentre il soggiorno è parzialmente separato proprio dal pilastro, che era inizialmente parte della parete portante. Oggi, dopo che è stato “ritagliato” da quel muro abbattutto per incrementare l’apporto di illuminazione naturale, è stato trasformato in segno di confine fra le due aree della zona giorno e inglobato fra i due passaggi aperti. Ne risulta una geometria pulita, che non interrompe il passaggio di luce.

Il trilocale con il pilastro divisorio nella zona giorno

Nella pianta dello stato di fatto, in alto, l’attuale pilastro – parte di una parete portante – oggi è l’asse fra due aperture e segna il limite fra soggiorno e zona pranzo.

Foto del pilastro inglobato nelle aperture

In foto, il dettaglio delle due aperture con il pilastro centrale, pensate per portare più luce naturale nella zona giorno e per segnare un confine fra soggiorno e sala da pranzo.

Guarda tutto il progetto di Studio arch. Laura Fernandez con ing. Marcello Madeo, arch. Miguel Maresca; foto di Cristina Fiorentini

4. Pilastro a lato della scala

In una casa su due livelli, un’ampia scala centrale è diventata il nucleo centrale del progetto, elemento di separazione fra le aree funzionali. In questo caso, il pilastro si trova a pochi centimetri dalla scala e lo studio dei colori e delle geometrie fa sì che non venga vissuto come un ostacolo ma come un elemento che rafforza il ruolo della scala di dividere gli ambienti.

Il pilastro a lato della scala

Nel primo livello dell’appartamento, che ospita la zona giorno, un bagno e una camera da letto, a lato della scala, in posizione centrale, il pilastro, vissuto come ulteriore elemento di separazione fra cucina e soggiorno.

Il pilastro a lato della scala

Il pilastro risulta affiancato alla scala, come ulteriore divisione fra cucina e zona giorno. Il bianco riprende il colore scelto anche per pareti, porte e parte della cucina.

Guarda tutto il progetto di Studio Atelier, foto di Studio Roy

5. Funzioni diverse per 4 pilastri originari

La riprogettazione di questo ampio trilocale ha previsto lo spostamento di diverse funzioni e l’ampliamento di alcuni ambienti, a sfavore di altri. Questi cambiamenti hanno obbligato i progettisti a lavorare sui pilastri esistenti, di volta in volta cercando la soluzione più funzionale per la nuova pianta. Due pilastri, posizionati fra zona giorno e zona notte, sono stati inglobati in una geometria di separazione fra zona giorno e zona notte; uno è stato usato come spalla per contenere le armadiature cucina e l’ultimo è rimasto in una posizione centrale e risponde alla necessità di indicare una divisione fra zona d’ingresso e living.

pianta pre e post ristrutturazione

Nella pianta precedente la ristrutturazione, in basso, sono visibili, in rosso, i 4 pilastri su cui hanno lavorato i progettisti: da sinistra, il primo è oggi spalla della cucina, il secondo è rimasto in posizione centrale e i due sulla destra sono inglobati nella struttura che divide la zona giorno dalla zona notte.

Stato di fatto dell'appartamento con i 4 pilastri

In questa immagine si vede la casa come si presentava prima dell’intervento di ristrutturazione, con il pilastro centrale vissuto come mero ostacolo.

La zona giorno con 4 pilastri

In questa foto, in primo piano la cucina, chiusa su un lato dal primo pilastro; in centro il secondo, a limitare le diverse aree della zona giorno; in fondo si intravede il passaggio verso la zona notte che ingloba gli altri due pilastri presenti nella struttura dell’appartamento.

Guarda tutto il progetto di arch. Alessia Chiapperino, arch. Paolo Conforti, PilotArchitetti; foto di Cristina Galliena Bohman

6. Il pilastro nascosto

La scansione degli interni in questo appartamento di oltre cento metri quadrati non era più funzionale, ed ecco che il nuovo progetto ha riorganizzato gli spazi e, con loro, il ruolo dei pilastri. Prima dei lavori il pilastro nel centro dell’appartamento si notava, oggi pur essendo ancora presente è mimetizzato e non lo si nota più come elemento “estraneo”. È stato infatti completamente inglobato in una nuova struttura-filtro, che comprende due porte aggiunte per creare una separazione tra il soggiorno-pranzo e il corridoio/disimpegno di ingresso a L. Una nuova separazione utile sia dal punto di vista funzionale, sia come soluzione per nascondere alla vista il pilastro.

La pianta con dettaglio sui pilastri

Nella pianta dell’appartamento il pilastro è visibile in posizione centrale. Nella foto sotto invece risulta inglobato nella parete con la doppia apertura.

Vista delle due nuove aperture con il pilastro integrato

Vista dalla zona giorno della struttura, con le due aperture che ‘nascondono’, fra loro, il pilastro strutturale mantenuto ma oggi non più visibile

Guarda tutto il progetto di arch. Claudia Ponti, foto di Cristina Fiorentini

7. Pilastro sagomato per indicare la direzione

In questo grande appartamento parte di un palazzo d’epoca, la zona giorno ospita un setto che probabilmente in un primo momento era parte di una parete portante. Il progetto di ristrutturazione ne ha mantenuto la forma e le dimensioni – è poligonale a cinque lati – dandogli però un nuovo ruolo. Il pilastro, infatti, indica il percorso distributivo dell’appartamento che, dall’ingresso, accompagna prima verso il soggiorno e poi verso gli altri ambienti dell’appartamento. La sua posizione funge quindi da filtro fra ingresso e soggiorno e indica la spina principale che divide la residenza.

La zona giorno con pilastro trapezoidale

La pianta dell’appartamento in cui la geometria della zona giorno, in basso a destra, è definita anche dalla presenza del pilastro con forma poligonale.

Immagine della zona giorno e dei suoi filtri

In primo piano, il pilastro poligonale separa la luminosa zona giorno, che ingloba anche l’area per il pranzo, dal lungo corridoio che distribuisce tutti gli altri ambienti della casa, verso cui lo stesso pilastro indirizza con la sua stessa forma e il suo orientamento. A  sinistra, di fronte alla nicchia bianca, l’ingresso dell’appartamento.

Guarda tutto il progetto di Alb.a Studio, foto di Cristina Galliena Bohmann

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