Balcone in montagna: progetto con piante e fiori per l’inverno con consigli anche per l’estate

Come realizzare un progetto invernale per fiori e piante di un balcone in montagna? Scegliendo le specie adatte, che restano vitali anche quando cade la neve. Leggi come fare, con alcune indicazioni anche per l'estate.

Alessandro Mesini
A cura di Alessandro Mesini, Alma Dainesi
Pubblicato il 21/01/2024 Aggiornato il 21/01/2024
Balcone in montagna: progetto con piante e fiori per l’inverno con consigli anche per l’estate

Il paesaggio montano offre uno scenario unico durante la stagione invernale, e trasformare il proprio balcone in un rifugio accogliente può rendere l’esperienza ancora più appagante. Oltre alla selezione di arredi adatti per gli spazi esterni, è essenziale pianificare attentamente la disposizione delle piante e dei fiori, optando per specie adatte al clima invernale e anticipando anche le varietà idonee per l’estate, secondo i consigli del nostro esperto Alessandro Mesini.

Progetto del verde per un balcone in montagna esposto a sud-ovest

Il progetto riguarda un balcone esposto a sud-ovest di una casa che si trova a Bardonecchia (TO), in una situazione di fondovalle alpino aperto e luminoso, a una quota elevata (poco sopra i 1300 metri) freddo durante l’inverno. Ha una superficie di circa 6 metri quadrati e due portefinestre, quella della camera da letto esposta a Ovest e quella del living esposta a Sud.

Come si può dedurre guardando la pianta sotto, lo spazio centrale non è utilizzabile per porre vasi o fioriere a terra che sono invece sistemati preferibilmente sul lato lungo sia per facilità di accesso e manutenzione sia per rispettare lo stile delle case di montagna. La porzione sul lato corto è occupata da una seduta e un tavolino, ed è qui che si andrà a sistemare un grande vaso che ospiterà un albero sempreverde.

Progetto per balcone in montagna

Legenda
1. Agrifoglio 2. Helleborus Niger 3. Viole cornuta 4. Graminacee 5. Erica

Una pianta bella tutto l’anno: l’agrifoglio

La scelta ricade sull’agrifoglio e non su una conifera perché molte di quelle proposte come nane finiscono nel tempo per raggiungere dimensioni difficilmente gestibili in uno spazio ristretto; potature eseguite su una pianta di questo genere, inoltre, ne alterano talmente la struttura da renderla in genere poco attraente, spoglia, senza una forma e a stento riconoscibile.

Come individuare la pianta giusta da acquistare

L’agrifoglio è invece molto resistente alle potature, può essere agevolmente tenuto in forma ed è a crescita lenta. Preferire un soggetto ben impalcato e forte, con chioma piramidale, e, soprattutto, vegetazione folta e ben distribuita, alto circa 180 cm, ben carico di bacche.

Mettere a dimora l’agrifoglio: due trucchi

Innanzitutto, l’agrifoglio va messo a dimora in un vaso grande, almeno di 60 cm di diametro. Inoltre al momento di collocarlo è importante porlo fin da subito su una base robusta con ruote pivottanti.

Questo per due ragioni: ogni volta che si bagnerà lo si ruoterà di un quarto di giro, così che nel tempo l’esposizione alla luce della chioma sia uniforme e la pianta non tenda a creare un lato vuoto contro la parete; inoltre così potrà essere sistemata in posizione centrale e ben visibile anche dall’interno durante le feste, quando con pochi semplici addobbi e qualche luce diventerà uno splendido albero di Natale.

Le cure migliori per l’agrifoglio 

È sufficiente smuovere il terreno una volta ogni sei mesi, in primavera e in autunno, e aggiungere stallatico in pellet per nutrirlo. Meglio poi innaffiare con acqua dolce priva di calcare perché non ingiallisca. Per ripristinare la sagoma originaria, tagliare i rami fuori forma in un qualsiasi momento dell’anno.

Agrifoglio, ilex aquifolium

Ilex aquifolium: sono diverse le varietà e le specie di agrifoglio coltivate. Quello italiano è particolarmente resistente alle condizioni estreme, sia di caldo sia di freddo, e non teme la siccità, motivo per cui ci si può assentare senza problemi per una settimana anche in estate senza doverlo bagnare.

Cosa mettere nei vasi esterni in inverno?

Per le cassette invernali, le specie protagoniste sono eriche e callune, scelte perché rappresentano un richiamo alla vegetazione spontanea locale, da abbinare ad altre, resistenti e capaci di produrre fiori anche in condizioni di freddo intenso. 

1) Eriche e callune

Ideali per il balcone in montagna, eriche e callune possono dare una bella fiammata di colore specialmente se si scelgono varietà con tinte diverse, ma non possono reggere da sole un’intera balaustra. Per farle crescere forti hanno bisogno di:

  • terreno acido,
  • bagnature regolari (spesso a ucciderle nei mesi invernali è la mancanza d’acqua)
  • fertilizzazione solo a partire dalla primavera, con un prodotto specifico per acidofile.

 

Erica

Erica e calluna: tipiche della brughiera, richiedono un terreno sempre ben drenato, acido e con forte componente organica. Si spuntano solo quando tendono a crescere tanto da perdere la forma e vanno rinvasate quando il potente apparato radicale occupa tutto lo spazio disponibile. Provare a sollevare la zolla e, se è tutta avvolta dalle radici, procedere.

2) Graminacee per completare il balcone di montagna

Facili da trovare nei garden, le graminacee consentono di ottenere un interessante mix di tonalità e portamento. Le tre graminacee consigliate

  • Festuca glauca ‘Elijah Blue’ ha vegetazione sottile e compatta di colore glauco capace di spiccare. L’aspetto morbido ma compatto e la crescita lenta ne fanno una pianta di successo, decorativa tutto l’anno. In estate si ricopre di piccole spighette chiare. È solo moderatamente resistente alla siccità.
  • Carex oshimensis ‘Everest’, dal portamento morbido e ricadente, perfetto per decombere oltre il bordo del contenitore, è da ombra o mezz’ombra e non sopporta il sole estivo diretto. Il suo punto di forza sono le foglie nastriformi verde scuro bordate di bianco. Sempreverde, alto fino a 40 cm, anima i vasi tutto l’anno.
  • Hakonechloa macra ‘Aureola’, di poco più alta, 50 cm, è da ombra. Dal portamento ricadente, ha foglie gialle con striature verde oliva che formano cespi rotondeggianti. Fiorisce formando spighe rosate portate da steli arcuati, usate anche come fiore reciso.
Graminacee

Graminacee: molto resistenti, devono essere bagnate con regolarità e nutrite con un fertilizzante per piante da fiore per avere colori più marcati, senza però incentivarne una crescita troppo vigorosa. Le specie che non sono sempreverdi vanno accorciate a pochi centimetri, prima della comparsa dei ricacci primaverili.

3) Piante fiorite per aggiungere colore al balcone di montagna

Gaultheria procumbens, dalle bacche rosse, spicca in particolare con ellebori a fioritura invernale e viole resistenti al freddo come le cornute che non soffriranno il gelo, e appena le temperature lo consentono riprenderanno a fiorire.

Gaultheria procumbens

Gaultheria procumbens: dopo una fioritura bianca poco vistosa, la pianta, un piccolo arbusto legnoso ad andamento prostrato, si coprirà di bacche rosse che resteranno a lungo sui rami. Resistentissima, deve essere accorciata solo per contenerla o eliminare i rami fuori forma.

4) Un elleboro a fioritura invernale

Fra gli ellebori preferire varietà di Helleborus niger come Helleborus ‘Happy Days’. Pianta semplice, dall’aspetto giovane e leggero, ha corolle bianche, si presenta come un bel cespuglio foglioso ornato da fiori che si aprono in successione. Di forma compatta, è perfetto per essere proposto in vaso, raggiungendo un’altezza di 30 cm. Le foglie sono lunghe fino a 20 cm, palmate e a margine seghettato, coriacee, resistenti al freddo, di tonalità decisa. I fiori, con corolla semplice, grandi fino a 8 cm di diametro, sono di colore bianco marmo con stami numerosi verde acido che danno carattere e freschezza al fiore.

Helleborus niger

Helleborus niger: è la classica “Rosa di Natale” capace di fiorire in pieno inverno, con anticipo sulle specie orientali. Non teme il freddo e il gelo, è longeva, di facile coltivazione. Non tagliare mai le foglie se non seccano naturalmente.

5) Una nuova viola invernale dal Giappone

Fra le viole cornute, si possono scegliere quelle della la serie Wild Rabbit dell’ibridatore giapponese Mimoto, sono apprezzate per un’immagine rinnovata più leggera e divertente unita a una gamma di colori brillanti e decisi. Il fiore ha forma allungata e slanciata, i due petali superiori sono i più sviluppati e sembrano la stilizzazione di due lunghe orecchie di coniglio, i due laterali sono ridotti, e quello inferiore ha una lunghezza standard. ‘Ribes’, è un’altra varietà di viola cornuta; è di un rosso che ricorda la tonalità del frutto che gli dà il nome. I due petali superiori sono di color ribes uniforme, quello inferiore è giallo paglierino. ‘Violetta’ unisce due colori, il viola e il bianco. Il viola, deciso, quasi scuro, ma brillante, racchiude al centro una vasta focatura bianca.

Viola cornuta

Viole cornute: originarie dei Pirenei, profumate, resistenti al freddo e rustiche, continueranno a fiorire fino all’arrivo del caldo. Vanno bagnate con regolarità, e sostenute una volta ogni due settimane con fertilizzante per piante da fiore. Per farle durare di più, a partire da inizio primavera conviene spostarle all’ombra.

E per l’estate? I fiori adatti in estate per i vasi esterni in montagna

In montagna ogni anno si riparte da zero, utilizzando terriccio nuovo già fertilizzato con prodotti a lenta cessione. Al centro della composizione le petunie, che, come le altre piante scelte, beneficiano della qualità dell’acqua.

Perché l’acqua di montagna fa bene alle piante?

L’acqua di montagna, infatti, è povera di calcare e di sali minerali che, accumulandosi nel terriccio all’interno del vaso, ostacolerebbero il corretto assorbimento di liquidi e nutrienti.

1)Petunie bicolore da mettere in terrazzo

Per creare un forte contrasto si propone di allestire due cassette con varietà di petunie bicolore.Fra queste ‘Queen of Hearts’, Regina di Cuori, ha conquistato un seguito incredibile ed è sicuramente la più riuscita della serie ‘Amore’. Il nome deriva dal fatto che, a un attenta osservazione, le strisce gialle delimitano zone rosse a forma di cuore, ‘Ricadente’, è perfetta per basket appesi, fiorifera oltre ogni aspettativa. Il gioco bicolore è proposto in modo diverso da ‘Galaxy Rosa’, selezionata da Floricoltura Graziella, con alternanza di blocchi ben definiti bianchi e fucsia, anche questi a forma di cuore; molto espansa e appena ricadente.

Petunia

Petunie e surfinie: annuali dalla rifiorenza continua, non offrono i risultati attesi se non si bagnano con continuità e non si fertilizzano con cadenza settimanale. Hanno bisogno di terriccio fertile e ben drenato, evitando di provocare ristagno favorito dall’accumulo d’acqua nei sottovasi.

2) Gazanie ibride per l’estate in montagna 

A fianco delle petunie, sempre in cassette monospecie, si utilizzano questi esemplari, in grado di offrire una fioritura inarrestabile fino a quando le condizioni sono di luce intensa e di caldo, il che accade con regolarità fino alla fine di settembre e anche oltre. Le gazanie non sono in genere vendute per varietà ma solo per colore. Mescolare giallo, arancione e rosso anche all’interno della stessa cassetta crea un effetto di cromatismo intenso, che spicca con forza anche da lontano.

Stelle alpine: si possono coltivare in balcone?

Per coloro che coltivano la passione per le stelle alpine, è possibile farlo anche sul balcone, poiché queste piante resistono sia in estate che in inverno. È fondamentale, però, evitare di prelevare quelle presenti in natura, in quanto sono protette, e optare invece per le varietà da giardino, che sono più robuste e fiorifere, formando cespi rigogliosi. Queste piante prosperano in prati e pascoli freschi, quindi è essenziale mantenerle regolarmente annaffiate.

 

 

Stella Alpina

 

Rfm 0123

Progetti per balconi e giardini

 

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