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Arredare un soggiorno “difficile” – con dimensioni contenute, molte aperture, pilastri sporgenti o funzioni da far convivere – richiede un cambio di approccio: non si parte dagli arredi, ma dalla lettura dello spazio. Prima ancora di chiedersi dove mettere il divano, è fondamentale capire come si muovono le persone, quali sono i percorsi obbligati, quali viste vanno valorizzate e quali, invece, possono diventare quinte silenziose. In ambienti complessi, ogni scelta deve risolvere più problemi insieme: separare senza dividere, contenere senza appesantire, dare ordine senza irrigidire.
Uno degli errori più comuni è considerare porte, finestre e pilastri come ostacoli. In realtà, sono spesso proprio questi elementi a suggerire la soluzione: una parete apparentemente “spezzata” può diventare il fulcro del progetto se trattata come un unico volume continuo; un pilastro può trasformarsi in spessore funzionale per librerie, nicchie o contenitori; una sequenza di aperture può aiutare a scandire le diverse zone del living. Il segreto sta nel progettare per sottrazione visiva, accorpando e inglobando, invece di frammentare.
Altro tema chiave è la gerarchia delle funzioni. In un soggiorno difficile non tutto può avere lo stesso peso: bisogna decidere cosa viene prima (la conversazione, la tv, il pranzo, lo studio) e far ruotare il resto attorno a quell’uso principale. Questo consente di evitare arredi “di compromesso” e di disegnare zone riconoscibili anche senza pareti, usando allineamenti, cambi di ritmo, luci mirate o lievi scarti di posizione. Spesso basta spostare di pochi centimetri un divano, decentrarlo intenzionalmente o ruotare un tavolo per migliorare drasticamente la percezione dello spazio.
Infine, nei soggiorni complessi è decisivo il ruolo delle soluzioni su misura: non come vezzo estetico, ma come strumento progettuale. Librerie che includono porte e passaggi, sistemi giorno che alternano pieni e vuoti, elementi che svolgono più funzioni contemporaneamente permettono di sfruttare ogni centimetro senza affollare. Il risultato non deve sembrare “risolto con fatica”, ma naturale, equilibrato, fluido. Perché un buon progetto, anche quando nasce da uno spazio difficile, non si riconosce dalle acrobazie: si riconosce dal fatto che tutto sembra semplicemente al posto giusto.
Il progetto per un soggiorno
Quando in una stanza ci sono diverse aperture sulle pareti e le dimensioni sono contenute, può non essere così facile trovare la migliore distribuzione delle funzioni e arredare senza incertezze. In questi casi, difficoltà ricorrenti sono per esempio negli open space poter arredare dividendo almeno idealmente cucina e soggiorno, oppure zona conversazione e zona pranzo, magari trovando anche la collocazione ideale per la tv rispetto al divano o persino dal tavolo.
Ecco il progetto 3D di un living tutt’altro che facile da arredare, realizzato dall’architetto Elisa Coffinardi.
Il soggiorno da arredare presenta una sola parete totalmente libera, cioè senza aperture; sulle altre ci sono: la porta della cucina, il varco per la zona notte e tra le due anche un pilastro sporgente di circa 60 cm sulla seconda; sulla terza la porta di ingresso e sulla quarta finestra e portafinestra.
Solitamente, quando c’è un’intera parete libera, l’ideale è sfruttarla il più possibile, ma in questo caso – utilizzandola per il divano – non si sarebbe potuto mettervi di fronte il mobile tv; e, appoggiandovi un sistema giorno-libreria, sarebbe stato impossibile sistemare il divano al centro stanza, per le dimensioni contenute del locale.
La soluzione adottata è stata invece quella di inglobare porte e pilastro in una libreria su misura, con un vano tv al centro; di fronte, solo lievemente decentrato, il divano con due poltroncine disegnano lo spazio della zona conversazione.
Pilastri: soluzioni progettuali e d’arredo
Lo spazio libero rimasto può ospitare una comoda zona pranzo davanti alla porta della cucina, definita e incorniciata da una veletta, e all’interno della composizione libreria un piccolo angolo studio con mini scrivania illuminata dall’alto da faretti a incasso.
Stesse finiture, diverse solo per le poltrone
Quando le finiture di fondo dell’ambiente sono state scelte in colori neutri (in pratica, non colori), con il tempo si può facilmente cambiare look all’ambiente sostituendo solo accessori e complementi, piccoli elementi d’arredo che in genere hanno costo ridotto, magari rivestendo le poltrone con nuovi tessuti, magari nei colori portati in auge delle tendenze più recenti. Qui sotto, lo stesso ambiente con poltrone di colore bordeaux.
Clicca per vedere full screen lo stesso ambiente con poltrone bordeaux

Nella zona conversazione da arredare, si può prevedere in alternativa al divano due posti con due poltroncine (pianta più in alto) un divano con chaise-longue abbinato a un pouf.








































