Chi vuole acquistare una cucina nuova o un frigorifero in classe energetica alta con il bonus mobili deve necessariamente eseguire una ristrutturazione vera e propria del proprio immobile?
Cucine, letti armadi e tanto altro acquistabili con il bonus mobili, la detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili nuovi e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. L’agevolazione è stata prorogata dalla recente legge di bilancio anche per gli acquisti che si effettuano nel 2020, ma può essere richiesta solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato non prima del 1° gennaio 2019. Per gli acquisti effettuati nel 2019, invece, è possibile fruire della detrazione solo se l’intervento di ristrutturazione è iniziato in data non anteriore al 1° gennaio 2018.
Condizione indispensabile per avere l’agevolazione è realizzare una ristrutturazione edilizia (e usufruire della relativa detrazione anch’essa al 50% fino al 31 dicembre 2020), sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali.
I lavori per cui si può fruire del bonus mobili
Chi vuole fruire del bonus per acquistare mobili nuovi e grandi elettrodomestici deve perciò procedere ad eseguire dei lavori in casa. Sul singolo appartamento i lavori che permettono di godere del bonus mobili sono quelli di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti come ad esempio la tinteggiatura di pareti e soffitti, eseguiti da soli nel senso non in connessione con una ristrutturazione più pesante, non danno diritto al bonus mobili.
In base, però, a quanto scrive l’Agenzia delle Entrate nella sua guida on line dedicata al bonus mobili, tra i lavori su singoli appartamenti che permettono di avere il bonus oltre a quelli consistenti (come ad esempio l’installazione di ascensori e scale di sicurezza, il rifacimento di scale e rampe o la realizzazione di una mansarda o di un balcone), vi sono anche dei lavori più piccoli, sempre di manutenzione straordinaria, che permettono di avere il bonus mobili. Tra questi troviamo:
- realizzazione dei servizi igienici (come un secondo bagno)
- sostituzione di infissi esterni con sagoma o colore diverso rispetto ai vecchi o realizzati in materiale differente (attenzione: non deve necessariamente trattarsi di finestre comprensive di infissi che comportano risparmio energetico, visto che in tal caso si può fruire dell’ecobonus, che non dà diritto al bonus mobili. Scopri di più!)
- interventi finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, come l’installazione di una stufa a pellet o di impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, l’installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore e la sostituzione della caldaia, in quanto intervento diretto a sostituire una componente essenziale dell’impianto di riscaldamento (attenzione: tutti questi interventi finalizzati al risparmio energetico e che utilizzano fonti rinnovabili di energia permettono di fruire della detrazione al 50% in quanto consentono di ottenere risparmi energetici rispetto alla situazione preesistente, rispondendo al criterio dell’innovazione. In alternativa al bonus ristrutturazioni, a precise e diverse condizioni si può beneficiare dell’ecobonus che però non dà diritto al bonus mobili. Scopri di più!).