Decreto fare 2013: il testo all’esame

Il “decreto legge fare” va al voto il 24 luglio 2013. Si sapranno dunque quali saranno le misure approvate per favorire l’economia del Paese, ma anche per semplificare fiscalità e burocrazia.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 24/07/2013 Aggiornato il 24/07/2013
Decreto fare 2013: il testo all’esame

Il 24 luglio 2013 alla Camera si vota il “decreto legge fare”, una riforma importante per il rilancio dell’economia italiana, che prevede anche forme di sostegno alle imprese, il potenziamento dell’azienda digitale, i fondi per la realizzazione di nuove infrastrutture e le semplificazioni in materia fiscale e amministrativa. Ma non solo. Il decreto prevede anche miglioramenti per l’efficienza del sistema giudiziario, soprattutto quello civile. L’approvazione del “decreto fare” comporterà anche la liberalizzazione del wi-fi e i tagli alla banda larga. Ecco il testo all’esame:

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
VISTI gli articoli 77 e 87 della Costituzione;
RITENUTA la straordinaria necessità ed urgenza di emanare disposizioni per la crescita economica e per la semplificazione del quadro amministrativo e normativo, nonché misure per l’efficienza del sistema giudiziario e la definizione del contenzioso civile, al fine di dare impulso al sistema produttivo del Paese attraverso il sostegno alle imprese, il rilancio delle infrastrutture, operando anche una riduzione degli oneri amministrativi per i cittadini e le imprese;
VISTA la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 15 giugno 2013; SULLA PROPOSTA del Presidente del Consiglio dei ministri, del Vicepresidente del Consiglio dei ministri e Ministro dell’interno, del Ministro dello sviluppo economico, del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, del Ministro dell’economia e delle finanze, del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministro della giustizia, di concerto con i Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, per i beni e le attività culturali, delle politiche agricole alimentari e forestali, della difesa, dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, del lavoro e delle politiche sociali, per gli affari europei, degli affari esteri, della salute, per gli affari regionali e le autonomie, per la coesione territoriale, per l’integrazione e per le pari opportunita’, lo sport e le politiche giovanili;
EMANA il seguente decreto-legge:
Art. 1 (Rafforzamento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese)

1. Al fine di migliorare l’efficacia degli interventi del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese di cui all’articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono adottate, entro 30 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto e nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, specifiche disposizioni volte a:

a) assicurare un piu’ ampio accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese, anche tramite:
1a. l’aggiornamento, in funzione del ciclo economico e dell’andamento del mercato finanziario e creditizio, dei criteri di valutazione delle imprese ai fini dell’accesso alla garanzia del Fondo e della misura dell’accantonamento a titolo di coefficiente di rischio;
2a. l’incremento, sull’intero territorio nazionale, della misura massima di copertura del Fondo fino all’ottanta per cento dell’importo dell’operazione finanziaria, con riferimento alle “operazioni di anticipazione di credito, senza cessione dello stesso, verso imprese che vantano crediti nei confronti di pubbliche amministrazioni” e alle “operazioni finanziarie di durata non inferiore a 36 mesi” di cui, rispettivamente, agli articoli 4 e 5 del decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, 26 giugno 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 20 agosto 2012, n. 193, ai sensi e nei limiti stabiliti nei medesimi articoli;
3a. la semplificazione delle procedure e delle modalita’ di presentazione delle richieste attraverso un maggior ricorso a modalita’ telematiche di accesso e di gestione della garanzia;
4a. misure volte a garantire l’effettivo trasferimento dei vantaggi della garanzia pubblica alle piccole e medie imprese beneficiarie dell’intervento;

b) limitare il rilascio della garanzia del Fondo alle operazioni finanziarie di nuova concessione ed erogazione, escludendo la possibilita’ di garantire operazioni finanziarie gia’ deliberate dai soggetti finanziatori alla data di presentazione della richiesta di garanzia, salvo che le stesse non siano condizionate, nella loro esecutivita’, all’acquisizione della garanzia da parte del Fondo.

2. Le condizioni di ammissibilita’ e le disposizioni di carattere generale di cui all’articolo 13 del decreto del Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato 31 maggio 1999, n. 248, sono approvate con decreto del Ministro dello sviluppo economico, sentito il Ministro dell’economia e delle finanze.

3. Il comma 3 dell’articolo 11 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e’ abrogato.

4. Al comma 3 dell’articolo 39 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e’ soppresso l’ultimo periodo.

5. Il comma 10-sexies dell’articolo 36 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, e’ abrogato. Conseguentemente, all’articolo 39, comma 4, del decreto-legge n. 201 del 2011, le parole: “nonche’ alle grandi imprese limitatamente ai soli finanziamenti erogati con la partecipazione di Cassa depositi e prestiti, secondo quanto previsto e nei limiti di cui all’articolo 8, comma 5, lettera b), del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2011, n. 106” sono soppresse.

 

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