Decorare la parete. Come la tenda!

Per dare vivacità a una parete magari un po' vuota, in genere si consiglia di tinteggiare prevedendo una fascia di colore o di inserire una tappezzeria decorativa. Guardate invece l'idea della nostra lettrice Nadia P., che ha pensato di riprodurre sul muro il disegno stampato sulla tenda.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 28/05/2015 Aggiornato il 16/09/2016
Decorare la parete. Come la tenda!

Capita spesso di pensare che una parete sia spoglia e vuota. Tra i tanti sistemi per renderla vivace e valorizzarla, la nostra lettrice Nadia P. ha pensato di decorarla facendo proseguire sulla parete bianca il disegno a motivo marino stampato sulla tenda acquistata per la camera da lettoLo stesso procedimento può essere seguito per qualunque tipo di disegno. Nadia, ci ha raccontato, di non essere assolutamente capace di disegnare bene. Abitando vicino al mare, in un borghetto della riviera ligure di ponente, aveva acquistato una tenda doppia raffigurante dei pesci per la portafinestra di una stanza. Dopo averla messa, però, vedendo i muri ai lati così vuoti e bianchi, si è domandata come poteva decorarli senza però appesantire la camera già non troppo grande e giocata sull’alternanza del bianco e blu.  

Non aveva, ci ha detto, la minima idea di come realizzare il tutto, anche perché ammette di non saper affatto disegnare. Un brevissimo corso di 4 ore, organizzato presso un negozio di bricolage-cartoleria, le ha insegnato la tecnica e ha provato a fare diverse prove su tavolette di compensato, consapevole del fatto che sul muro non avrebbe potuto commettere errori. 

I disegni dei pesci stampati sulla tenda sembrano realizzati a mano libera, con matite colorate, non hanno contorni precisi, i colori sono sfumati. Come riprodurli? Dovendo accorciare la tenda, con il pezzo tagliato davanti, Nadia ha cominciato con il prendere una carta velina e appoggiarla sulla stoffa, ricalcando il pesce con una matita. Poi ha appoggiato lo stesso foglio su un pezzo di compensato, ricalcandolo questa volta con una forte pressione che permettesse, una volta tolta la velina, di trovarsi il disegno riprodotto sul legno. Prima di iniziare a colorare il pesce, Nadia ha fatto diverse prove per individuare le tonalità più vicine possibili ai pesci della tenda. Ha usato colori all’acqua, costati dai 3 ai 5 euro a barattolino, più 2/3 pennellini. 

Dopo le prove su legno, il lavoro è passato al muro. Dopo aver realizzato tutte le ”sagome”, ha seguito la stessa procedura, concentrandosi nella colorazione e nelle sfumature. il consiglio di Nadia è di fare con calma; con un po’ di fortuna, dice di essere riuscita a non commettere errori che compromettessero il risultato, aggiustando un po’ il tiro quando qualcosa non veniva esattamente come la aveva pensata. Non ha per esempio rispettato tutti i colori dei pesci sulla tenda, ma il risultato d’insieme e l’effetto generale è proprio azzeccato. Al termine della lavorazione, ha infine passato su ogni disegno dei pesci una vernice trasparente per proteggere l’immagine e conservare meglio le tinte.

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