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Belle, resistenti e facili da pulire: le piastrelle ceramiche, grazie a queste qualità, si rivelano molto indicate per l’ambiente cucina. Vediamo perché.
Il pavimento della cucina, com’è noto, è esposto al calpestio, soprattutto nella zona cottura e lavaggio, e allo sporco, che rende necessarie pulizie frequenti e con l’utilizzo di prodotti chimici. Per le pareti il discorso è differente. La criticità riguarda soprattutto la fascia tra la zona operativa e i pensili, esposta alle macchie di cibo durante la cottura.
Perciò, prima della scelta, occorre considerare la destinazione d’uso della piastrella, perché non necessariamente quelle che vanno bene per le pareti andranno bene a terra. Molte collezioni, infatti, prevedono una tipologia di prodotti per i rivestimenti e una diversa per il pavimento. Le caratteristiche possono differire in base al materiale (monocottura, bicottura, gres, ecc), ma anche alle proprietà tecniche del singolo prodotto. Queste informazioni vengono riportate, per legge, sulla scheda tecnica che accompagna ogni confezione di piastrelle, sulla base dei risultati di test previsti dalle normative di settore.
Per pavimenti: gres porcellanato
Quando si parla di piastrelle per i pavimenti della cucina, la scelta cade inevitabilmente sul gres porcellanato, il più evoluto tra i materiali ceramici. A base di materie prime selezionate – argille di alta qualità, feldspati, caolino e sabbia – viene cotto ad altissima temperatura (circa 1.235 °C). È definito a tutta massa o colorato in massa quando l’impasto e lo strato superficiale sono identici.
• Le caratteristiche principali sono: idrorepellenza, alta resistenza meccanica, alle macchie, agli acidi, all’usura, ai graffi e alle abrasioni. È adatto per tutti gli ambienti interni, ma anche per l’esterno (è ingelivo).
In cucina, il gres porcellanato è molto indicato anche per proteggere la zona dietro il lavello e il piano cottura da macchie e schizzi d’acqua, non è poroso e si pulisce semplicemente con una spugna. Le lastre di spessore sottilissimo (3-3,5 mm) vengono oggi impiegate anche per i piani di lavoro e, proprio per la loro leggerezza, persino per ricoprire le ante.
Per le pareti anche monocottura e bicottura
Se per le sue caratteristiche tecniche il gres porcellanato si rivela adatto anche per le pareti, lo sono anche tutti gli altri materiali ceramici. Tra questi, i più diffusi sono le monocotture (tra queste, la monoporosa è la più assorbente, perciò poco adatta per i pavimenti), e le bicotture (poco adatta per i pavimenti, perché delicata) e, più in generale, la pasta bianca di maggior pregio.
Le estetiche
Cemento, legno, marmo, disegni geometrici o floreali. Qualunque grafica può oggi essere impressa sulla superficie delle lastre ceramiche, grazie alla stampa a getto d’inchiostro ad alta risoluzione. Elementi che contribuiscono all’alta resa estetica sono le texture, con effetti tridimensionali sempre più realistici (per esempio a imitazione del legno o della pietra), e i bordi rettificati, perfettamente squadrati, per una posa quasi senza fughe.
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