10 domande e risposte sulla cucina: le modifiche che servono per “aggiornarla” nello stile e nella funzionalità

10 risposte ai dubbi più frequenti per sostituire top o elettrodomestici, apportare piccole modifiche o rinnovare qualche elemento. Operazioni che possono sembrare complicate e che spesso ci fanno desistere dal realizzarle. Ma un'alternativa c'è sempre, e a volte non costa nemmeno troppa fatica.

Monica Mattiacci
A cura di Monica Mattiacci
Pubblicato il 28/09/2021Aggiornato il 02/09/2025
lavello e miscelatore Grohe

Abbiamo raccolto in queste pagine alcuni dei quesiti che ci giungono dai lettori insieme alle relative risposte. Alcuni riguardano sostituzioni, altri la possibilità di rinnovare alcuni elementi con un semplice relooking.

Può capitare infatti che la cucina svolga ancora egregiamente la sua funzione. Ma, come sappiamo, le esigenze cambiano, le famiglie si allargano e nuovi apparecchi super tecnologici fanno apparire antiquati quelli che abbiamo in casa.

I principali dubbi, che spesso scoraggiano le sostituzioni, sono dovuti all’incasso: occorre infatti richiedere il servizio d’installazione al momento dell’acquisto. Ove previste, il tecnico deve rilasciare le necessarie dichiarazioni di conformità.

Elettrodomestici cucina, quali problematiche

1. Vorrei installare nella mia cucina un forno a microonde in una colonna, vicino a quello elettrico multifunzione, e una lavastoviglie vicino al lavello, che attualmente non ci sono. In entrambi i casi preferirei soluzioni da incasso e la lavastoviglie pannellata. Quali sono le problematiche?

BIM406A8B di Hisense ha una capacità di 50 litri in un formato compatto e combina la versatilità di un forno tradizionale con la funzionalità di un microonde da 1.000 watt. Grazie alla tecnologia Multiflow 360° e alla modalità Aria Calda 3D, garantisce una cottura uniforme e risultati ottimali. Tra le sue funzioni c’è il preriscaldamento rapido, il grill per grigliare perfettamente qualsiasi pietanza e con la cottura multifase si può cucinare in due step impostando manualmente le fasi per decidere di usare prima più microonde e meno grill, e successivamente solo il grill per rendere la crosta croccante. Quando viene attivata questa modalità, il microonde segue automaticamente quanto viene impostato. Misura L 59,5 x P 55 x H 45,5 cm. Prezzo da rivenditore. www.hisense.com

BIM406A8B di Hisense con capacità di 50 litri in un formato compatto combina la versatilità di un forno tradizionale con la funzionalità di un microonde da 1.000 watt. Misura L 59,5 x P 55 x H 45,5 cm. Prezzo da rivenditore. http://www.hisense.com

Non è generalmente un problema installare in un vano standard un elettrodomestico da incasso che prima non c’era. Il caso più frequente è quello della lavastoviglie, mentre per i microonde si ricorre spesso a un modello freestanding, che però rischia di occupare troppo spazio sul piano di lavoro. La collocazione di questo elettrodomestico in colonna, insieme ad altre apparecchiature, è invece molto pratica ed ergonomica. In questo caso, poi, saranno già presenti prese elettriche e quindi non dovrebbe porsi il problema del collegamento. Sarà sufficiente eliminare lo schienale del vano corrispondente e far passare il cavo nel “vuoto sanitario” che si viene a creare.

Garantire l’aerazione
Lo schienale del vano va rimosso per permettere la corretta aerazione: si dovranno sfruttare anche l’intercapedine fra il ripiano del vano, su cui poggia il forno, e la parete – necessari dai 3 ai 5 centimetri – nonché lo spazio sotto i piedini della colonna. È bene ricordare che il forno deve essere allacciato a un regolare collegamento di terra e i dati di frequenza e tensione riportati sulla targhetta devono corrispondere a quelli della rete elettrica. Si raccomanda inoltre di non collegare il forno con prese multiple o prolunghe, e che la presa si trovi in una zona facilmente accessibile.

Gli attacchi
La lavastoviglie andrà collegata agli attacchi di adduzione e scarico dell’acqua. Se non sono già stati predisposti, la soluzione migliore è l’installazione di questo elettrodomestico di fianco al lavello. Lo scarico della lavastoviglie può infatti essere collegato al sifone della vasca, senza che ve ne sia uno apposito. In questo caso, la base dovrà cedere il posto all’elettrodomestico per ricavare il volume libero necessario: i modelli standard richiedono un vano di 60 cm, i modelli “slim” uno da 45 cm. L’anta rimarrà l’unico componente e verrà installata sul frontale della lavastoviglie. L’elettrodomestico può anche non essere a integrazione totale e avere pannello frontale e display con comandi a vista. Prima dell’acquisto valutare le dimensioni del vano di incasso fornite dal rivenditore: le misure del basamento devono essere compatibili con lo zoccolo della cucina.

lavastoviglie Franke FDW 4510 E8P E incasso a scomparsa totale

Lavastoviglie a incasso a scomparsa totale FDW 4510 E8P E di Franke in classe di efficienza energetica E
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Relooking cucina cambiando le ante

2. È possibile rinnovare solamente le ante della cucina, se sono rovinate? Quali sono le possibilità?

Se la cucina nel complesso è in buono stato, si può pensare di sostituire solo le ante, conservandone la struttura. Occorre però considerare bene i costi. È anche possibile che il colore o la finitura dei frontali non piacciano più o che non siano più di moda: può quindi essere sufficiente un’operazione di relooking.

L’intervento sarà di non difficile esecuzione anche se le ante non sono lisce. Si può semplicemente riverniciarle. Chi possiede abilità manuali può tentare con il fai da te attraverso l’uso di vernici apposite. Si tratta di smalti all’acqua adatti ad applicazioni su legno, melaminico e laminato. Dopo aver protetto le altre superfici con teli di plastica, smontato le maniglie dalle ante, scartavetrato (anche non tutti i prodotti richiedono tutti i passaggi) e pulito i supporti, la vernice viene applicata a rullo, in almeno due mani in genere distanziati da 24 ore. Conta però attenersi scrupolosamente alle istruzioni del produttore.

La laccatura è invece un processo di verniciatura professionale che copre completamente il supporto e che può essere lucida o opaca, più o meno brillante. Si tratta di una tecnica che richiede l’intervento di aziende specializzate dotate di vernici di qualità, solitamente a base di resine poliuretaniche all’acqua, e di macchine professionali per effettuare le operazioni di carteggiatura, verniciatura ed essiccazione.  

Approfondisci qui:

Problemi dell’apertura delle vecchie ante

3. I pensili con anta a ribalta non stanno più aperti perché le molle non tengono più. Cosa si può fare?

Anche se i maggiori produttori li hanno ormai sostituiti con meccanismi d’apertura più evoluti, che non danno problemi per molti anni, i pistoni a gas sono presenti in varie cucine (così come nei mobili per il soggiorno) e può capitare che con il tempo si “scarichino”.

In pratica, l’anta si apre, ma invece di rimanere bloccata in quella posizione, si richiude completamente o in parte. Potrebbe essere difficile, a distanza di tempo, reperire sul mercato lo stesso tipo di prodotto. Per evitare lunghe ricerche a vuoto, prima di recarsi in un negozio è necessario risalire al modello esatto, oltre naturalmente a prendere le misure del pistone aperto.

La cosa più semplice è fare una fotografia del meccanismo, sul quale è presente il nome (come “Stabilus Lift-o- mat”) oppure un codice alfanumerico (per esempio F1MGR 400 N, dove N sta per Newton).

Per il negoziante sarà più facile trovare il pezzo esatto da sostituire. Va detto che è sempre meglio, quando si acquista la cucina, ordinare ferramenta aggiuntiva e un paio di maniglie in più, che a distanza di anni possono rivelarsi assolutamente preziose.

Cambiare solo il piano della cucina

4. È possibile sostituire il piano di lavoro, senza cambiare la cucina? Se sì, deve essere necessariamente dello stesso materiale? vorrei mettere un top in marmo al posto di quello attuale in laminato.

La sostituzione del piano di lavoro è una richiesta frequente. Le ragioni possono essere diverse: il top è rovinato, la superficie si è gonfiata a causa di infiltrazioni d’acqua oppure semplicemente non piace più. 

Va detto, però, che nel primo caso si può spesso intervenire utilizzando prodotti specifici (evitare i rimedi fai da te, che potrebbero peggiorare la situazione), per esempio se si tratta di marmo o di altri materiali naturali. Ai piccoli graffi si può rimediare utilizzando una spugna abrasiva, per i materiali “solid surface”, o con il calore, se è Fenix®.

La sostituzione è in genere sempre possibile, affidandosi naturalmente a professionisti del settore, anche se può risultare onerosa per i materiali più pregiati, soprattutto se si hanno vasche e fuochi saldati nel top in acciaio, oppure un lavello integrato nel piano di lavoro in composito.

Il fai da te per il piano cucina

La sostituzione fai da te – va detto – non è alla portata di tutti; occorre fare una dima e far tagliare perfettamente il piano dove ci sono il lavello e il piano cottura. Alcuni prodotti permettono però di cambiare faccia al top cucina, vernicnadone la superficie ed eventualmente proteggendola con vernice trasparente (per esempio a questo scopo si possono usare i prodotti di San Marco Rigenera oppure di Novecentopaint).  

Elementi da considerare
Il nuovo top può essere individuato fra varie tipologie in commercio, orientandosi nella scelta in base al rapporto qualità/prezzo, alle caratteristiche tecniche (resistenza a graffi, macchie e calore, porosità e igienicità), ma anche allo stile e alla finitura della cucina in cui andrà inserito.

Altro elemento cui prestare attenzione è lo spessore, soprattutto se maggiore di quello vecchio: assicurarsi che non siano presenti ostacoli (per esempio, la soglia di una finestra).

La sostituzione, nello specifico, di un top in laminato con uno in marmo richiede di prendere in considerazione il peso che si aggiunge sulle basi. Infatti, a parità di spessore, 3 cm, si hanno circa 84 kg/mq per la pietra contro i 20 kg/mq del laminato.

Il nuovo piano di lavoro richiede quindi una distribuzione uniforme del suo peso sui vani, che devono essere allineati e in bolla. Inoltre la struttura, mobile + piedini, dev’essere in ottimo stato. In alternativa il marmo può essere del tipo “alleggerito” (circa 22 kg/mq).

Come si procede
È consigliabile contattare il rivenditore della cucina, che si occuperà anche di effettuare il rilievo delle misure, smontare il lavello e il piano cottura (dopo aver scollegato acqua e gas) e rimuovere il vecchio top. Per un piano in marmo, ci si può rivolgere direttamente a un marmista.

Per un lavoro ben fatto, occorre evitare di ricorrere a giunzioni, che potrebbero rendersi necessarie nel caso di top di grandi dimensioni. Oggi però esistono molti materiali che, in un’unica lastra, possono superare i 360 cm di lunghezza. Tecnologie avanzate rendono inoltre possibile effettuare giunzioni quasi invisibili.

Sostituire il lavello della cucina

5. È possibile sostituire il lavello a una vasca e gocciolatoio con uno a due vasche o con un modello monovasca di grandi dimensioni?

Dipende da quello che c’è “sotto”. Se il lavello, completo di gocciolatoio, ha una base dedicata, può essere sostituito, con le eventuali modifiche al foro di incasso. Per l’eventuale gocciolatoio occorrerà ulteriore spazio sul piano di lavoro.

A volte il lavello è inserito in una base da 60 o 45 cm di larghezza con il gocciolatoio sopra la lavastoviglie: in questo caso occorrerà il volume di una base sull’altro lato. Il mobile di supporto potrebbe essere ampliato: dopo aver tagliato una parte dei fianchi che dividono i due vani e allargato il foro d’incasso, potrà accogliere un nuovo lavello, a due o con un’unica maxi vasca.

È realizzato in materiale composito il lavello K700 di Grohe, per l’80% in quarzo e al 20% in resina acrilica e indurente. È resistente a macchie, graffi, calore e ammaccature. Il colore è Granite Black e misura L 72 x P 37 x H 22 cm. Prezzo 732 euro. Il miscelatore Essence Professional ha finitura super steel; prezzo 1.298,08 euro. Il flessibile elastico GROHflexx, disponibile in dieci colori costa 139,69 euro. www.grohe.it

Lavello K700 di Grohe realizzato in materiale composito per l’80% in quarzo e al 20% in resina acrilica e indurente. È resistente a macchie, graffi, calore e ammaccature. Il colore è Granite Black. http://www.grohe.it

Cambiare il piano cottura a gas e mettere l’induzione

6. quali sono le problematiche per sostituire il piano cottura a gas con uno a induzione? Chi bisogna contattare?

Ci si può rivolgere al rivenditore o a un negozio di elettrodomestici. In quest’ultima ipotesi, occorre considerare che allacciamenti e installazione (con verifica di funzionamento e il rilascio del certificato di installazione e dichiarazione di conformità al DM 37/08, ove previsto) vengono effettuati su impianti preesistenti, perfettamente funzionanti e a norma. Sono previsti sovrapprezzi per eventuali lavori aggiuntivi. Per la sostituzione di un piano a gas con uno a induzione, l’operazione è più facile se sotto al piano cottura non c’è il forno. In particolare, la profondità di una piastra a induzione con sistema aspirante integrato non consente l’incasso di un forno standard nello stesso vano.

Candy piano induzione Comfort

Piano induzione CIFS85MCTT/1 Moderna interfaccia Multislider di Candy, in vetro, con 5 zone di cottura e riconoscimento automatico della padella, 2 Link Power Zone, Power Management (gestione assorbimento della potenza a 5 livelli), Funzione Booster 5 livelli, Funzione speciale in accesso diretto (mantenimento in caldo), sistema di controllo. Interfaccia Multislider e 9 Livelli di potenza + booster. Misura prodotto L 77 x P 52 cm (nel piano serve una “nicchia” per l’incasso di L 74 x P 49 cm. http://www.candy-home.com/it_IT/

Vincoli tecnici
In ogni caso, per l’installazione si fa sempre riferimento alle indicazioni del produttore. Ecco le principali:

  • tra forno e piano a induzione dev’essere posto un pannello isolante resistente ad alte temperature;
  • il forno deve avere sistema di raffreddamento;
  • per l’aerazione, occorre assicurare un “vuoto sanitario” tra piano cottura e forno e tra questo e la parete (oltre che sotto la base del forno, che già poggia su piedini);
  • è necessario che ci siano circa 5 mm di spazio lungo il frontale per la fuoriuscita di aria;
  • la distanza minima fra bordo dell’intaglio e parete deve essere di 50-60 mm e di altri 50 mm fra foro di incasso e il bordo del piano di lavoro.

I piani aspiranti hanno maggiore profondità e non è possibile avere il forno sotto.

Aggiungere uno schienale/alzata paraschizzi in cucina

7. Vorrei sostituire il piano di lavoro della mia cucina e far mettere uno schienale/alzata paraschizzi – che ora non c’è – fino ai pensili. Quali sono le soluzioni più indicate? Top e alzata devono essere nello stesso materiale o anche diversi?

Il rivestimento della parete tra il top e i pensili ha una funzione pratica ed estetica allo stesso tempo. Pratica, perché deve proteggere il muro dallo sporco e dagli schizzi d’acqua, inevitabili se si tratta di una zona di lavoro. Estetica, perché è un elemento che può connotare in modo importante la cucina nel suo insieme. Dal punto di vista dello stile, si tratta di scelte soggettive. Si può optare per una soluzione minimal e “pulita”, coordinata al top e alle ante (in marmo, gres o materiali tecnici), oppure per una fascia décor, magari realizzata in carta da parati waterproof o con piastrelle a effetto cementine. Per un lavoro ben riuscito, il montatore dovrà aver cura di sigillare ogni punto di possibile infiltrazione d’acqua. Si eviterà la formazione di muffe e cattivi odori. Talvolta si dovrà valutare se installare un bordo rialzato salvagocce. 

Approfondisci leggendo:

Se non si può mettere la cappa aspirante?

8. il collegamento alla canna fumaria può talvolta essere molto complicato e tortuoso. Quali sono le alternative alla tradizionale cappa aspirante?

Una soluzione di grande tendenza è il piano aspirante. Si tratta di un piano cottura a induzione (nella maggior parte dei casi) o a gas che integra una cappa, ma con una particolarità: i fumi vengono aspirati non verso l’alto, ma verso il basso da un dispositivo integrato nel fornello. A vista c’è solo una griglia, il sistema aspirante si trova sotto.

Nella versione aspirante, fumi e vapori di cottura vengono convogliati all’esterno attraverso un canale collegato al foro posto alla base del piano.

Nei sistemi filtranti, l’aria viene purificata e poi riammessa nell’ambiente attraverso apposite griglie sotto le ante dei mobili, nello zoccolino, collegate alla cappa tramite un condotto. Una speciale valvola consente di scaricare eventuali liquidi versati.

Il piano con sistema aspirante ha un’altezza di incasso maggiore dello standard, in genere di 20 cm, che non permette, come detto, di inserire il forno al di sotto (in genere si utilizza una base con cassetti e cestoni. Inoltre, nella versione a 4 fuochi, la larghezza supera i 60 cm.

Esistono poi le cappe da incasso nel piano, dotate di meccanismo saliscendi: quando non utilizzate scompaiono. Dato l’ingombro, sono indicate principalmente per isole e penisole a profondità maggiorata (90 cm circa).

Elica_Nikola Tesla Unplugged_Raw_Naturale 1 (1)

NikolaTesla Raw di Elica in vetro nero opaco è bello e pratico soprattutto dal punto di vista della pulizia e della manutenzione: infatti, le impronte risultano molto meno visibili. Grazie alla maggiore resistenza ai graffi, il vetro riduce sensibilmente il rischio di segni lasciati da pentole e utensili. http://www.elica.com

Mettere un nuovo piano cottura più piccolo

9. vorrei sostituire il vecchio piano cottura a 5 fuochi, che si è arrugginito a causa di infiltrazioni d’acqua, con uno da 4, che risulterebbe più distanziato dal lavello. Che cosa posso fare visto che il foro per l’incasso è per un apparecchio con 5 bruciatori?

La prima soluzione consiste nel sostituire il top. Nel caso del laminato il procedimento potrebbe non risultare particolarmente costoso e complesso come per un piano in marmo, in cui potrebbe però esserne sostituita solo una parte. Può capitare, infatti, che dei giunti delimitino proprio il blocco cottura + lavello: ciò permetterebbe di inserire una nuova porzione di top entro quest’area, installando il piano cottura a 4 fuochi da un lato, che verrebbe così distanziato dal lavello esistente. Si potrebbe optare anche per un piano a 5 fuochi di larghezza ridotta, guadagnando altri centimetri. Tuttavia, in questi casi le differenze cromatiche risulterebbero evidenti.

In alternativa, si potrebbe scegliere di aumentare il contrasto, mettendo volutamente in evidenza la zona operativa con una porzione di top (e relativa alzatina) di colore diverso e di maggiore spessore.

Come eliminare la muffa in cucina

10. Muffa a parete o tra le fughe delle piastrelle: che cosa fare?

La muffa solitamente si presenta sulle pareti della casa dove si forma della condensa, come nella cucina o nei bagni. Anche altri locali, però, possono essere interessati da questo problema. Altre possibili cause sono il cattivo isolamento delle pareti e la risalita dell’umidità dal sottosuolo. Non si tratta solo di una questione “estetica”: può causare anche danni alla salute. La muffa può presentarsi anche tra le fughe delle piastrelle o lungo il bordo tra il piano di lavoro e l’alzata, con le caratteristiche striature nere.

Agire e prevenire
Esistono in commercio soluzioni apposite, sotto forma di spray. Prima di intervenire si raccomanda di leggere le istruzioni, assicurandosi che il prodotto sia indicato per le superfici e i materiali che si devono trattare: intonaco, cemento, pietra, cotto, ceramica, vetro… Inoltre, è bene scegliere prodotti in grado di svolgere anche un’azione protettiva a lungo termine, per evitare che il problema si ripresenti. Devono inoltre essere ecosostenibili, non dannosi per l’ambiente e la salute.

 
Il Toglimuffa Attivo ACTIVE1 di FILA Solutions rimuove la muffa e sanifica superfici in intonaco, ceramica, gres porcellanato, pietra naturale, cemento e cotto. Va spruzzato sull’area interessata dalla muffa e lasciato agire per circa 15 minuti, per poi tamponare con un panno umido un eventuale eccesso di prodotto per evitare possibili gocciolature, quindi va risciacquato con una spugna umida. http://www.filasolutions.com

Il Toglimuffa Attivo ACTIVE1 di FILA Solutions rimuove la muffa e sanifica superfici in intonaco, ceramica, gres porcellanato, pietra naturale, cemento e cotto. Va spruzzato sull’area interessata dalla muffa e lasciato agire per circa 15 minuti, per poi tamponare con un panno umido un eventuale eccesso di prodotto per evitare possibili gocciolature, quindi va risciacquato con una spugna umida. http://www.filasolutions.com

Dopo aver usato ACTIVE1 e quando la superficie sarà asciutta, si può applicare la Protezione Attiva ACTIVE2 di FILA Solutions, un protettivo a base d’acqua che sanifica l’area, ostacolando la nuova formazione di muffe ed evitando l’annerimento della parete. Il prodotto può essere usato come protettivo di fondo prima di tinteggiare. È incolore e può essere usato anche tra le fughe delle piastrelle. http://www.filasolutions.com

Dopo aver usato ACTIVE1 e quando la superficie sarà asciutta, si può applicare la Protezione Attiva ACTIVE2 di FILA Solutions, il protettivo a base acqua che sanifica l’area, ostacolando la nuova formazione di muffe ed evitando l’annerimento della parete. Il prodotto può essere utilizzato come protettivo di fondo prima di tinteggiare. È incolore e può essere usato anche tra le fughe delle piastrelle. http://www.filasolutions.com

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