Monolocale ristrutturato: 30 mq più luminosi al piano terra

Perfetto per le vacanze, il monolocale ristrutturato è diventato luminoso e perfettamente vivibile. Preservati e valorizzati i tratti originali, mentre sono state risolte (e dimenticate) problematiche come l'umidità, che si erano evidenziate prima dei lavori.

Silvia Scognamiglio
A cura di Silvia Scognamiglio, Fotografa Cristina Fiorentini, Costa Zanibelli Associati
Pubblicato il 20/05/2019 Aggiornato il 20/05/2019
living monolocale ristrutturato

Nel centro storico di Alassio, una delle località più frequentate della Riviera di Ponente tra Genova e Imperia, in Liguria, questo monolocale ristrutturato di 30 mq occupa il piano terra di un edificio dalle architetture tipiche la cui costruzione risale ai primi del ‘900.

La struttura portante è formata da murature di elevato spessore in pietrame locale, mentre i soffitti presentano la copertura a volte originaria con altezze superiori a 3 metri, lasciata ovunque a vista nel monolocale ristrutturato.

Di dimensioni essenziali, lo spazio è distribuito su una pianta rettangolare e organizzato come open space ma ben suddiviso. Per separare l’ambiente giorno-cucina dalla zona notte è bastato infatti un mobile double-face che – disposto al centro del monolocale ristrutturato – svolge la funzione di quinta e offre inoltre volumi per contenere entro un ingombro ridotto.

Il rinnovamento del monolocale ristrutturato ha comportato anche ingenti interventi di risanamento conservativo, soprattutto per contenere gli effetti dannosi dell’umidità su pavimento e pareti.

Per quanto riguarda finiture e arredi, come spesso accade nelle case estive, tutto nel monolocale ristrutturato è stato pensato all’insegna della semplicità, privilegiando soluzioni low cost, materiali naturali, elementi in muratura e adattando pezzi contemporanei di produzione.

Alassio, vicolo, mare, architettura tipica ligure

L’edificio di tre piani in cui si trova il monolocale ristrutturato è situato in un vicolo del centro storico di Alassio, vicinissimo al lungomare e alla spiaggia. Alle spalle, verso l’interno, si snodano invece il “budello” – tipica strada pedonale dove si trovano negozi e ristoranti – e ancora più internamente la strada statale Aurelia, che collega tra loro i diversi centri abitati della Riviera ligure.

Foto monolocale ristrutturato 30 mq al piano terra

  • cucina a vista, composizione a U, soggiorno, open space, mobile divisiorio, finiture in bianco
  • cucina, bancone, sgabelli, tetto a volta, poltroncina, ripostiglio in quota
  • soggiorno, zona conversazione, divano, lampada da terra, poltroncina, pouf in maglia, tavolino pieghevole, soffitto a volta
  • zona notte, letto matrimoniale, nicchia, volta, sgabelli fatti con i tronchi, comodino, lampada da tavolo
  • zona notte, letto matrimoniale, mobile divisorio con cassettiera e appenderia, lampadario
  • bagno, lavabo da appoggio, specchio vintage con cornice dorata, porta scorrevole a scomparsa, faretto
  • bagno, doccia in muratura, ripostiglio, rivestimento in gres beige

Il progetto del monolocale ristrutturato di 30 metri quadri al piano terra

I muri perimetrali della vecchia casa in cui si trova il monolocale ristrutturato hanno uno spessore elevato di circa 80 cm  e non sono stati toccati; negli interni l’unico elemento in muratura è il sottile tramezzo che delimita il bagno e si prolunga con una spalla in muratura a definire l’angolo della cucina. Nel mini open space del monolocale ristrutturato la zona giorno e la parte notte sono separate da un blocco centrale multifunzione che non arriva a tutta altezza.

I costi dell’intervento nel monolocale ristrutturato: 15.000 euro opere murarie e finiture, 7.000 euro arredi di  produzione e su misura.

pianta

  • L’esposizione del monolocale ristrutturato è sul lato dell’ingresso ma su quello opposto è presente un’altra piccola apertura che illumina l’area notte. I due lati lunghi sono ciechi.
  • Rientranze preesistenti della pianta sono sfruttate in vari modi: in camera per inserire la testiera del letto, in cucina per la zona cottura, nel bagno per “incassare” il box doccia in muratura.
  • Gli spazi di servizio, nonostante le piccole dimensioni dell’abitazione, sono a norma: il vano con il wc/bidet e il box doccia in muratura è preceduto dall’antibagno con il lavabo che lo disimpegna dalla zona cottura nell’ambiente adiacente.

I lavori di ristrutturazione eseguiti

monolocale ristrutturato, fasi dei lavori, zona giorno, bagnoIn fase di ristrutturazione sono state modificate le partizioni interne: demolendo un tramezzo, si è ottenuto un unico open space che misura 7 x 4,30 m. È stato inoltre ricavato un antibagno che disimpegna l’ambiente di servizio già esistente in precedenza. Il bagno: è stato mantenuto nella posizione originaria e, come prima della ristrutturazione, occupa un volume che non arriva a tutta altezza, “ritagliato” lungo la parete all’interno dell’ambiente principale. In questo modo, i muri e il soffitto del bagno non incrociano la struttura architettonica della volta che mantiene – anche dal punto di vista estetico – la sua continuità e altezza (320 cm). Inoltre, il “tetto” del locale di servizio può essere utilizzato per riporre valige e oggetti, proprio con la funzione di un ripostiglio portante in quota.

cucina a vista, composizione a U, soggiorno, open space, mobile divisiorio, finiture in bianco

La casa, allestita in forma di open space nonostante la ridotta metratura è stata progettata, dal punto di vista tecnico, con soluzioni a risparmio energetico come l’illuminazione con led a basso consumo e la climatizzazione estiva e invernale a pompa di calore. Lo spessore dei muri perimetrali e le finiture traspiranti contribuiscono al comfort termico degli interni. L’ingresso del monolocale si apre sul living-cucina: il divano e la zona cottura, completa di bancone snack, sono sistemati uno di fronte all’altra, sui due lati opposti. In posizione centrale, un mobile divisorio disposto in senso trasversale separa l’area notte. A sinistra, una porta rasomuro quasi invisibile (di Garofoli), rifinita come le pareti, mimetizza l’accesso all’antibagno.

cucina, bancone, sgabelli, tetto a volta, poltroncina, ripostiglio in quota

L’angolo cottura è arredato con una composizione color sabbia su due lati alla quale si aggiunge un elemento a penisola che delimita la zona operativa e viene utilizzato come piano snack. I mobili sfruttano al meglio le rientranze definite dal pilastro e dalla struttura portante del soffitto a volta: in particolare, i pensili orizzontali con apertura a ribalta, due da una parte e tre dall’altra, formano una fascia continua a metà altezza e, nella finitura bianco opaco, sono una presenza discreta e leggera lungo le pareti. Nell’angolo cottura la composizione in laccato opaco con piano in laminato è di Gentili Cucine, fornita dalla ditta Falegnameria De Andreis Franco. Il piano cottura è a induzione e il lavello in acciaio inox. L’applique a braccio orientabile con diffusore metallizzato sopra il piano snack è la Tolomeo di Artemide, design De Lucchi/Fassina.

La cucina a U

La composizione, che si sviluppa su tre lati “a ferro di cavallo”, ha il vantaggio di inquadrare lo spazio operativo all’interno dell’open space moltiplicando i piani di lavoro e gli elementi contenitori senza ingombro eccessivo né lungo le pareti né a centro stanza: un ottimo compromesso per piccoli spazi. prospetto

soggiorno, zona conversazione, divano, lampada da terra, poltroncina, pouf in maglia, tavolino pieghevole, soffitto a volta

La zona del living, incorniciata in alto dalla curva della volta e messa in risalto dagli sfondi bianchi del pavimento e della parete, è arredata con pochi elementi dal design ultra essenziale: come il divano dalla seduta minimal e il tavolino pieghevole nell’angolo. Nella zona conversazione, il divano con struttura in ferro e seduta e schienale in cinghie elastiche è adatto per interno ed esterno: il modello è Green, design Chiara Costa (progettista della casa), Claudia Ponti e Stefania Fanchini. La poltroncina a sinistra è Grey di Gervasoni, mentre la lampada da terra con base a treppiede è della ditta Arredala. Il pavimento in gres formato da lastre 75×75 cm, è della serie Big di Skytech. Il rifacimento dei pavimenti, con la realizzazione del vespaio aerato e del nuovo massetto è stata completata dalla posa di un rivestimento in gres porcellanato luminoso. Le grandi lastre rettificate, in una tonalità tra il bianco e il grigio, riproducono l’effetto del cemento -resina. L’assenza di giunzioni rende la superficie visivamente omogenea e continua.

zona notte, letto matrimoniale, nicchia, volta, sgabelli fatti con i tronchi, comodino, lampada da tavolo

Poiché l’edificio è costruito su un terreno in pendenza, la parte retrostante – sulla quale affaccia la camera matrimoniale – viene a trovarsi un po’ sotto il livello della strada: ragione per cui, già in origine, era stato realizzato sotto la volta un muro di contenimento più basso in pietrame, con funzione isolante. La struttura, tipica di molte case liguri della zona, è stata mantenuta inalterata e ora il piano sopra la parete svolge la funzione di mensola per esporre oggetti decorativi. Trattandosi di un monolocale, la zona notte – pur se ben individuata – è parte integrante dell’ambiente unico e riceve quindi luce naturale dall’ingresso e dalla finestra posizionata sullo stesso lato. In più è presente però, nella rientranza di fianco al letto, anche un piccolo taglio orizzontale con apertura a ribalta, utile per il ricambio d’aria nella stanza. Nella camera matrimoniale il letto è una semplice base in legno a sommier sulla quale poggia il materasso. La lampada da tavolo a braccio orientabile sul comodino è di Ikea. I tavolini lungo la parete di fronte al letto sono stati realizzati con veri tronchi d’albero verniciati di bianco.

zona notte, letto matrimoniale, mobile divisorio con cassettiera e appenderia, lampadario

Il mobile multitasking bifacciale in mdf laccato bianco opaco, composto da due blocchi profondi circa 45 cm, è fatto per essere sfruttato sia dalla parte del living sia verso la zona notte. Prevede infatti ripiani passanti nella fascia alta e, sotto, una cassettiera e un vano appendiabiti aperto, privo di ante così da minimizzare l’ingombro. La struttura, alta circa 190 cm, arriva a metà altezza e non interferisce quindi sulla continuità della copertura a volta. Sul lato verso la camera, il divisorio realizzato su disegno del progettista è attrezzato anche con cestoni contenitori in fibre naturali, distribuiti tra il top del mobile e il vano centrale. Sono di Zara Home (al centro) e di Maisons du monde (in alto). A soffitto, dalla parte del living, il “sonaglio a vento” composto da pendagli in legno.

Soluzioni contro l’umidità

L’intervento di ristrutturazione ha comportato il risanamento conservativo e la deumidificazione delle murature della casa, ubicata in un edificio storico e vincolato, al piano terra e in una posizione poco soleggiata. Si è intervenuti con la realizzazione di un vespaio aerato sotto il massetto e la riqualificazione dell’intonaco per una fascia di circa 120 cm da terra.

Per le pareti: l’opera sulle murature è stata eseguita con un intonaco deumidificante che favorisce l’evaporazione rapida dell’umidità di risalita. Il trattamento, che viene effettuato in due mani, permette di ottenere l’aspirazione rapida dell’acqua con un intonaco ad altissima porosità, igroscopicità, traspirabilità ad alto assorbimento capillare d’acqua. È stato impiegato un prodotto a base di pura calce naturale, pozzolana, geolegante e inerti di sabbia silicea e calcare dolomitico. Tutte le lavorazioni vengono eseguite manualmente: lo spessore complessivo dell’intonaco è di circa 2 cm.schema-vespaio

A pavimento: la realizzazione di un vespaio aerato rappresenta il rimedio più efficace per consentire l’eliminazione dell’umidità risalente dal terreno. Con tale struttura, infatti, viene a crearsi un sistema di ventilazione per mezzo di fori posizionati sulle murature perimetrali in entrata e in uscita e ciò consente una completa aerazione e salubrità. Il vespaio deve essere installato preparando il terreno con una soletta in calcestruzzo magro da dimensionare in base ai sovraccarichi e alla portata del terreno. Come si vede bene nello schema, sulla soletta vengono posati casseri a perdere in plastica (denominati Iglù) alti 8 cm; si si posiziona quindi una rete elettrosaldata e si esegue poi il getto del massetto in calcestruzzo sul quale viene posata una barriera a vapore o coibentazione termica. Vengono infine posati il sottofondo e il rivestimento.

bagno, lavabo da appoggio, specchio vintage con cornice dorata, porta scorrevole a scomparsa, faretto

I due vani dell’ambiente di servizio sono divisi al centro da una porta scorrevole a scomparsa con maniglia incassata. La necessità di sfruttare al massimo i due metri quadrati e mezzo del bagno ha suggerito la scelta di soluzioni salvaspazio comunque consentite dalla normativa, come il sanitario unico a doppio uso. Nell’antibagno la zona lavabo è arredata da una struttura in multistrato marino laccato formata da due piani sovrapposti; il bacino in ceramica dalle forme stondate e con i bordi alti è di Ceramica Globo (come i sanitari), completato da un miscelatore di Ritmonio. I rivestimenti sono di Skytech. A dare una connotazione moderatamente etnica allo spazio sono lo specchio con cornice dorata e il ramo decorativo nel vaso nero. La porta scorrevole a scomparsa interno muro è di Scrigno.

bagno, doccia in muratura, ripostiglio, rivestimento in gres beige

La parete del bagno, lunga solo 140 cm, è risolta con un gioco di incastri al centimetro. A destra, il box doccia in muratura ha il piatto in ceramica da 80 cm rialzato da terra e delimitato frontalmente da una soglia in metallo così da impedire fuoriuscite d’acqua; sul fondo, la nicchia superiore è sfruttata come piano d’appoggio. A sinistra, il volume di risulta tra doccia e muro è chiuso da un’anta filomuro e utilizzato come ripostiglio.

Progetto: arch. Chiara Costa, Studio Costa Zanibelli associati, Milano http://www.costazanibelliassociati.it
Foto: Cristina Fiorentini

Tratto da “Cose di Casa”, numero di agosto 2018

 

 

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