In 110 mq con sottotetto sono state messe in atto molte soluzioni che hanno permesso di avere ambienti luminosi su entrambi i piani dell’abitazione. Siamo a Prato e la casa occupa un edificio rurale della città. È una tipica casa colonica, negli anni integrata nell’urbanizzazione del territorio, che è stata ristrutturata per diventare una moderna residenza, comoda e funzionale. Gli elementi architettonici e strutturali originali sono stati però recuperati e valorizzati, così come qualche dettaglio decorativo, per esempio il grande sole in pietra serena, stemma del casato a cui apparteneva l’edificio. L’attenzione alla luce, naturale e artificiale, è il fil rouge che lega i due piani dell’abitazione.
Foto casa 110 mq con sottotetto
Progetto, planimetrie e sezione casa con sottotetto e soppalco
Ambienti luminosi e leggerezza dei volumi sono stati gli obiettivi che hanno guidato il progetto di ristrutturazione, puntando alla valorizzazione e al recupero degli elementi architettonici originali, integrati in un contesto dalla funzionalità contemporanea. Le demolizioni hanno riguardato solo una parete tonda in ingresso, che arrivava fino al piano soppalco e interrompeva la continuità di volumi e di luminosità. Oggi il vetro ha sostituito il cemento della balaustra e ha dato ariosità all’insieme, catturando la luce naturale che arriva dalle finestre del piano terra. L’esistente parquet in Cabreuva è stato restaurato e integrato dove mancante. Intorno agli infissi e in alcune porzioni, le pareti sono state riportate allo stato originario, cioè alla pietra.
Elementi d’epoca caratterizzano questa dimora su due piani, con i volumi valorizzati dal contrasto chiaro-scuro. Le travi a vista si alternano alla pittura bianca di tetto e pareti; dettagli in pietra recuperata fanno da cornice alle finestre e celano un sistema di illuminazione; il vetro della balaustra sul soppalco sfonda lo spazio.
Come recuperare la parete in pietra
Per poterne apprezzare appieno il fascino originario, la porzione di muratura lapidea lasciata a vista è stata opportunamente trattata. Innanzitutto, è stata rigenerata con la tecnica della sabbiatura: si tratta di un procedimento di routine che, tramite getti ad alta pressione di sabbia finissima diretti sulla superficie muraria, esercita una leggera e continua abrasione, sufficiente per eliminare la patina del tempo e ridurre la malta cementizia in eccesso presente negli interstizi, riportando il supporto allo stato originale. L’utilizzo successivo di una spazzola a vapore ha poi permesso di pulire tutta la superficie, in modo non aggressivo ma efficace, senza rendere lucide le pietre (finitura che avrebbe alterato l’aspetto originale di questo specifico materiale). La parete è stata quindi lasciata al naturale, senza applicare nemmeno un impermeabilizzante che avrebbe impedito la corretta e naturale traspirazione del muro.
La pietra, materiale che ha la capacità di armonizzarsi in contesti anche moderni, è presente nel living open space: elemento tipico dell’edificio, è stata lasciata a vista su qualche porzione di muro, come quello che fa da sfondo alle scenografiche finestre, ciascuna caratterizzata da archivolto in conci originali. Rimessa in sesto, questa parete a nudo fa da contorno al tavolo di gusto contemporaneo. In primo piano, a destra della foto, la scala porta al livello superiore, sul soppalco: è in metallo verniciato nero, con pedate a giorno in legno, coordinate al parquet. In Cabreuva (questo è quello originario), che è stato restaurato e completato dove mancante. Antico e moderno si mixano nel living, grazie all’arredamento inserito nel contesto architettonico d’epoca. Il tavolo Timeless di Scavolini, dalla linea essenziale, è abbinato alle poltroncine di Vitra disegnate da Ray e Charles Eames. Sul tavolo, il vaso è Shibuya di Christophe Pillet per Kartell e, per fare luce, la lampada da terra Kabuki disegnata da Ferruccio Laviani e prodotta da Kartell.
Un ambiente unico per ricevere. Ampia e accogliente, la cucina è disposta ad angolo, con isola/bancone al centro. Bianca, con top in legno, alterna pensili, colonne e basi per un’attrezzatura completa. Gli sgabelli sono in tema sia per stile sia cromaticamente. Sul fondo, la porta scorrevole a specchio (nel tondo il particolare) conduce alla zona notte. La cucina di Scavolini è una declinazione del modello LiberaMente, con apertura a gola che non interrompe la continuità delle ante. Sul piano del bancone, il piatto/vassoio Jelly di Kartell; le sospensioni sono le IC Light di Flos.
La camera padronale è raccolta, con il letto incorniciato dal sottoscala e riprende i temi della casa: dalla pietra al parquet, al metallo della ringhiera. La rampa collega questo ambiente al guardaroba posto al primo piano. È arredata con pochi pezzi ma particolari, come la poltroncina in velluto blu con struttura in legno dipinto d’argento e la specchiera con la cornice intagliata, semplicemente appoggiata alla cassettiera lineare. Sopra, la lampada Kabuki di Kartell.
Con le spalle alla cucina, una suggestiva immagine della zona pranzo che sottolinea l’effetto décor della parete in pietra, l’angolo relax con il divano Hoghlands di Moroso e, in primo piano, la scenografica scala.
Il salotto è al primo piano dell’abitazione e affaccia su cucina e zona pranzo con cui comunica attraverso la nuova balaustra in vetro, che lascia passare tutta la luce naturale disponibile. A illuminare e aerare in modo naturale gli interni partecipano anche i due lucernari sul tetto. E, a proposito di luce, un notevole contributo arriva dalla nuova colorazione in bianco della struttura delle falde. Molto curato nella scelta degli arredi, il soggiorno sospeso trova lo spazio anche per un mini angolo studio, creato con la scrivania antica e la sedia Mademoiselle di Kartell, con la scocca a fiori (a destra). In grigio il divano a due posti completo di pouf/dormeuse. Davanti, il tavolino/contenitore Panier di Kartell e, alle spalle, la libreria Kallax di Ikea.
Lo spazio rettangolare dedicato al living è organizzato con due divani disposti a L e un tavolino basso. Alle spalle, l’angolo studio con la scrivania e una sedia; accanto, la libreria.
Soluzioni per avere interni più luminosi
Per aumentare l’illuminazione naturale negli ambienti di questa casa sono stati applicati alcuni accorgimenti che, per la facilità di esecuzione, possono essere presi in considerazione anche quando non c’è in atto una ristrutturazione. Il più efficace, nell’immediato, è stato quello di sostituire i colori scuri (della struttura a vista del tetto e delle tinteggiature delle pareti), con una palette cromatica decisamente più chiara e tenue, estesa anche all’arredamento della cucina a vista. Strategico è stato poi l’uso del vetro per le partizioni verticali, nello specifico per il parapetto del piano superiore, materiale che favorisce la diffusione della luce negli interni, anche di altezza notevole. Anche se l’ideale sarebbe stato sostituire i serramenti esistenti con nuovi modelli “tutto vetro” che, a parità di dimensioni, aumentano la quantità di luce in entrata dalle aperture, è bastato comunque dipingere di bianco i telai e i profili delle ante per avere una sensazione di maggiore chiarezza. Infine, nascondere in velette e angoli alcuni punti luce (perfette le strip a led) ha permesso di creare giochi luminosi molto scenografici.
Un sistema di illuminazione wall-washer valorizza la parete in pietra mentre fornisce luce all’ambiente.
Ecco il soggiorno com’era prima dei lavori, con la balaustra in muratura che è stata poi sostituita da un parapetto in vetro trasparente per favorire la diffusione della luce. Il soffitto bianco contribuisce ad amplificarne l’effetto.
Declinato in “total white”, serramenti compresi”, il soggiorno ha cambiato aspetto. Ora è luminosissimo e sembra anche molto più grande.
Per alleggerire e illuminare il bagno, è bastato schiarire i rivestimenti, scegliendo tinte neutre e aggiungere un grande specchio a parete.
Il bagno è rimasto invariato per quanto riguarda forma e organizzazione. Il progetto ha cambiato però tutti i rivestimenti, scegliendo colori chiari che vanno dal bianco al grigio tenue. Il muretto che fa da cornice al lavabo scherma i due sanitari ed è utile anche per ospitare una presa e una barra porta asciugamani. È organizzato a zone il bagno padronale situato al piano terra.
Subito dopo la porta d’ingresso, l’ampio lavabo, incassato nel mobile rivestito in laminato effetto legno di Obi, è separato dai sanitari, della serie Tesi di Ideal Standard, con un muretto che ospita le prese. Sulle pareti, la pittura bianca si alterna alle piastrelle candide di Cesi, anche nella doccia e alle ceramiche serie Rêve Cannelle di Mirage, utilizzate per il pavimento e parte delle pareti. Per illuminare la zona lavabo, le sospensioni Mini Glo-Ball di Flos, disegnate da Jasper Morrison.
La doccia con le ante scorrevoli ha i rivestimenti a tutta altezza e abbina le piastrelle lucide bianche della parete sul fondo alla ceramica grigio chiaro dei muri laterali e del pavimento. Questo integra il piatto per un effetto di continuità. Oltre al grande soffione centrale, c’è anche un doccino a parete. Nella doccia, il soffione ultrasottile è il modello Vienna di Sphera.
Progetto décor per il bagno
Con riferimento al concept della casa – un insieme di luce e leggerezza dove si mescolano materiali diversi – anche qui si è puntato su colori chiari e texture differenti. È interessante notare che tale risutato è stato ottenuto utilizzando solo ed esclusivamente piastrelle di gres porcellanato, che danno garanzia di praticità e sicurezza. Sono state scelte, infatti, due estetiche in piacevole contrasto: colore bianco e finitura lucida per elementi di formato tradizionale; grigio cemento ed effetto opaco per maxi lastre.
Progetto (architettonico, d’interni e illuminotecnico): Arch. Alessia Bettazzi e Pierluigi Percoco – B+P Architetti, Prato, Tel. 0574/38006, http://www.bettazzipercoco.com, @bettazzipercocoarchitetti
Foto: Darragh Hehir
Tratto da Cose di Casa numero di febbraio 2020
Norme, progetti e consigli d’arredo per sfruttare il sottotetto