Da 90 a 110 mq: un locale in più per la zona studio, aggiungendo il sottotetto
Grazie al recupero del sottotetto si è potuta aggiungere nel trilocale una stanza-studio di 20 mq. Con una ristrutturazione che ha valorizzato l'impronta d'epoca dell'edificio e ha sfruttato anche egregiamente il sottoscala con un'armadiatura che cela la rampa con un effetto estetico notevole.
Al secondo piano di una villa liberty del 1903, collocata a ridosso del centro storico di Brescia, dove il tessuto urbano antico caratterizza il panorama, il trilocale proposto è una delle quattro unità residenziali ricavate negli anni dalla suddivisione dell’edificio. Che, ancora oggi, mantiene vive le sue peculiarità originarie, come le ringhiere e i cancelli esterni in ferro battuto, le decorazioni in facciata, la pavimentazione in cementine della scala d’ingresso, i portoni in legno a doppia anta. È dunque questa la bellezza che si vuole preservare: una testimonianza d’epoca che l’intervento ha voluto valorizzare anche all’interno, rispettando l’insieme di dettagli e di spazi esistenti. Fatto salvo questo criterio, il progetto ha poi posto grande cura alla personalizzazione degli ambienti, differenziati ideando una palette cromatica ad hoc.
Foto appartamento 110 mq con annessione sottotetto
Nuovo progetto con recupero del sottotetto
L’intervento più “invasivo” eseguito sull’abitazione ha riguardato l’annessione al piano residenziale di uno dei due sottotetti di pertinenza (quello in concomitanza con la zona notte) che ha permesso di aggiungere una camera e ha incrementato di 20 mq la superficie totale, portandola a 110 mq. Per quanto riguarda il layout, è stata rispettata la disposizione originaria degli spazi – malgrado inizialmente si preferisse spostare la zona giorno da nord a sud – evitando di modificare l’assetto murario strutturalmente vincolato, con tutte le pareti interne di spessore di 50 cm e portanti. Solo piccole messe a punto sono state eseguite sui setti di alcune zone della casa per una migliore fruizione degli ambienti. I lavori si sono concentrati invece sulla realizzazione ex novo degli impianti e sullo studio delle finiture, che hanno conferito agli interni un volto nuovo.
Il progetto ha riportato la casa a nuova vita, ma l’ha anche predisposta perché possa adattarsi facilmente a nuove esigenze che, nel tempo, dovessero presentarsi. Nella camera doppia, lungo la parete adiacente al bagno, infatti, sono presenti gli attacchi agli impianti per aggiungere un locale di servizio en suite. La stanza di fianco può essere resa indipendente, chiudendo il vano di collegamento e lasciando come unico accesso quello dal disimpegno.
Salotto, con il divano di Cassina e la lampada a sospensione Falkland di Artemide. (design Bruno Munari).
Con accesso dalla scala comune si entra, attraverso il portoncino in legno a doppia anta, nel corridoio della casa. Uno spazio di passaggio, arredato come zona d’ingresso. Sulla destra si accede al soggiorno: una stanza di 23 mq con tre grandi finestre che affacciano a Nord verso il centro storico. Ha forma regolare, giuste proporzioni e accoglie con agio sia l’angolo relax sia la zona pranzo. Nonostante l’esposizione penalizzante, è godibile, perché ampiezza e posizione delle finestre lo rendono comunque luminoso e arioso. Il corridoio, armonioso e particolarmente curato, è arredato con una consolle bianca a tre ripiani (modello Up di Alf DaFré) e uno specchio antico a forma di cuore, con cornice in ottone.
In soggiorno, il lungo tavolo in legno è nell’angolo tra le due finestre, ben distanziato per disporre dello spazio necessario, ed esposto alla luce naturale. L’aspetto raw dato dal materiale e dal design, con le gambe dal forte spessore, è stato smorzato con una serie di elementi aggiunti a completamento della zona pranzo. Per esempio, le piante in vaso e la maxi cornice appoggiata a terra (il soggetto è realizzato con la carta da parati Mediterranea, design Fornasetti, prodotta da Cole&Son). Tavolo, sedie e poltroncina a pozzetto di Ikea. I vasi sul tavolo sono di Crita Ceramiche; i piatti decorativi a parete sono di Fornasetti. La lampada a sospensione sul tavolo è il modello IC/S2 di Flos (design Michael Anastassiades).
Il progetto ha preservato l’impianto originario della casa, affidando alla palette cromatica il compito di personalizzare gli interni: i progettisti hanno fatto ricorso a colori formulati appositamente, selezionando tre tinte preferenziali. Per il soggiorno, come per il corridoio d’ingresso, è stata scelta una tonalità di azzurro che si sposa con il bianco delle modanature a soffitto e dello zoccolo di raccordo con il pavimento (realizzato su misura, è alto 20 cm ed è in legno laccato bianco opaco Ral 9010) e si intona con le sfumature miele del parquet
in rovere. Una tinta intensa, che veste anche i caloriferi, usata senza temere di ridurre i volumi, dato che i soffitti sono alti 3 metri. La libreria bianca è una composizione modulare della serie String System di String; sul ripiano superiore spicca House Bird di Vitra in nero. Nell’angolo accanto alla finestra, la lampada da terra è il modello Tolomeo di Artemide.
Per la cucina di circa 13 mq i progettisti hanno scelto una soluzione d’arredo che asseconda la forma del locale, la posizione delle aperture e sfrutta la larghezza di 300 cm. È arredata interamente sui due lati, con al centro una pratica isola compatta, dalla base stilizzata in ferro e top in marmo di Carrara opaco, utilizzabile sia come piano di lavoro supplementare sia come tavolo; una composizione che valorizza il decoro a terra composto dai listelli di legno posati a spina ungherese. Nell’insieme, tutta la stanza punta sulla luminosità, con elementi in prevalenza di colore bianco. Le basi con piano in rovere e le colonne sono in laccato bianco opaco con pomelli in ottone: tutto di Ikea. L’isola è realizzata artigianalmente su misura, come pure la lunga mensola in legno laccato bianco opaco che, in alternativa ai pensili, segue lo sviluppo dei moduli inferiori.
La parte alta della parete è completata da un rivestimento in carta da parati con motivi floreali dai colori brillanti. Una scelta che dà carattere all’ambiente giocato sui toni neutri: il prodotto, sebbene sia in 100% carta, richiede una finitura dedicata trasparente se posta a contatto diretto con l’acqua o con umidità e vapore. In questo caso, in realtà, è opportunamente distanziata dal piano di lavoro; in più la presenza della mensola che sporge dal muro la tiene ulteriormente al riparo. Per adottare questa soluzione con maggiore tranquillità, e ipotizzarne anche un’eventuale posa in bagno, si possono scegliere rivestimenti decorativi formulati appositamente per ambienti “difficili”: sono in tnt, vinilico o fibra di vetro. L’alzatina che protegge la parete è realizzata con lastre in gres effetto marmo di Florim, coordinate esteticamente al piano dell’elemento centrale. Originale lo specchio con cornice in ottone, acquistato in un mercatino di antiquariato, in corrispondenza del lavello, come il rivestimento in carta da parati che completa la parete: è il soggetto Serendip di Manuel Canovas.
La cucina si compone di moduli con misure standard, di produzione. Il lato con le colonne, lungo 397 cm, ha richiesto però un intervento custom made. Lungo la parete, infatti, la presenza di un aggetto dovuto al pilastro è stata risolta con un inserto di vani a giorno in rovere naturale, coordinato al top delle basi della parete di fronte, realizzato artigianalmente con la profondità opportuna. In questo modo, non solo si è superato il vincolo strutturale, ma si è ottenuto anche un vantaggio estetico.
Per la camera da letto è stata scelta una sfumatura di grigio caldo. L’arredamento si compone di pochi pezzi indispensabili, il letto e due cassettiere. Per il futuro, però, è prevista l’aggiunta di un guardaroba che incornicerà la finestra (per il momento i padroni di casa usufruiscono di quello nella camera adiacente). Anche in questa stanza il davanzale è pronunciato ed è un elemento d’arredo decorativo; in legno, è realizzato in modo artigianale su misura, come tutti quelli della casa. Nella camera doppia: letto e cassettiere di Ikea; lampada a soffitto Ariette di Flos; decorazione a parete Metal Wall Relief Little Heart di Vitra; specchio antico di famiglia.
Collegata alla camera doppia, della quale riprende il colore delle pareti, la seconda stanza del piano residenziale è sia guardaroba, con ampi armadi realizzati su misura, sia ambiente per il bebè. In futuro sarà facile renderla indipendente grazie alla presenza di un altro ingresso, sul disimpegno, con doppia porta a vetro originaria.
Nella cameretta: lettino e tappeto di Ikea; lampada Miffy di Mr Maria®; poltroncina a dondolo Eames Rar di Vitra.
Contraddistinto da un’intensa sfumatura di verde, il bagno è un ambiente che gode di tanta luminosità. È bastato personalizzare le finiture e sostituire i sanitari per rinnovarne completamente l’aspetto, senza modifiche tecniche né murarie. Il tocco in più è la tenda leggera a tutt’altezza, che è sostenuta da un cavo di acciaio in tensione da lato a lato nell’imbotte della finestra. Da notare anche la scelta dei materiali: marmo per la zona lavabo e gres per il pavimento, composto da maxi lastre 240 x 120 cm, per le quali è sempre necessario verificare la fattibilità di consegna al piano di cantiere. Il pavimento (e il rivestimento della doccia) è in maxi lastre di gres effetto marmo di Florim. Il faretto con bordo in ottone incassato nel controsoffitto sopra il lavabo è di Flos. I rubinetti a parete sono della serie Bold di IB Rubinetterie. Il marmo di Carrara opaco, in lastre con spessore di 2 cm, è di Lombardi Marmi. A parete, vaso in ceramica bianca Love in Bloom di Seletti.
Lavabo in nicchia
Con una rimozione minima, la rientranza esistente per il lavabo è stata allargata a 100 cm per avere maggiore agio. La composizione d’arredo è stata disegnata appositamente e realizzata artigianalmente su misura con materiali di pregio, dal marmo di Carrara utilizzato per top e alzatina, al noce Canaletto per la mensola a incasso e la base. Per ottenere un reale effetto nicchia, è stato aggiunto un controsoffitto e, per favorire proporzioni e raccordi, dietro il mobile è stata costruita una controparete.
COSTO MOBILE + SPECCHIO + MENSOLA: 3.500 EURO + IVA
(Falegnameria Fratelli Maestri, Brescia http://www.falegnameriamaestri.it, Tel. 030/2702976)
La nuova doppia rampa è sorretta da una struttura in legno che lateralmente si appoggia alle pareti e, in alto, alle travi che costituiscono la semi cerchiatura realizzata a seguito del taglio nella soletta. I gradini sono rivestiti interamente (pedata + alzata) in legno di rovere naturale, come il parquet della casa, tagliato a 45°.
L’armadio nel sottoscala
Quello definito da una rampa, è un volume che vale la pena sfruttare, se possibile, perché, sebbene irregolare, permette di recuperare centimetri preziosi. Spesso, per utilizzare a fondo lo spazio e ovviare a vincoli o esigenze specifiche, occorre fare ricorso a soluzioni su misura, come in questo caso. Qui è stata studiata una composizione di moduli per guardaroba ad angolo, raggiungendo una lunghezza totale di 460 cm. Ciascuno di questi è realizzato con interno in nobilitato effetto tessuto e ante bugnate laccato opaco Ral 9010. Utilizzando il sottoscala, quindi, è stato possibile aumentare i vani contenitori, migliorando l’organizzazione interna dell’armadio nel suo complesso. In più, i fianchi ad altezza variabile di questi elementi vanno a integrare la struttura che sorregge i gradini, offrendo un sostegno supplementare che dà maggiore stabilità alla scala.
Poter godere di uno spazio aggiuntivo nel sottotetto della casa è una grande risorsa, che vale la spesa necessaria. In questo caso, l’ambiente sotto la falda aveva già i requisiti per essere utilizzato, con altezza interna variabile tra 194 e 336 cm. Con la sua annessione, l’abitazione ha guadagnato 20 mq: un ampio locale che, al momento, è utilizzato come zona relax, ma può essere arredato nel modo pertinente ed essere trasformato in camera da letto. È coordinato alle stanze del piano inferiore, con due sole eccezioni: qui il parquet in listelli di rovere naturale è posato a correre e il soffitto (comprese le travi dell’orditura del tetto) e le pareti sono tinteggiate di bianco, per valorizzare la [postkeycode term="13745"]luce zenitale[/postkeycode]. Curato e rifinito allo stesso modo, il sottotetto è diventato a tutti gli effetti un ambiente della casa. Merito delle condizioni di comfort garantite dalla perfetta coibentazione dell’involucro e dalle nuove finestre sul tetto (di Velux). E sono proprio le due nuove aperture, in particolare, le cui dimensioni dipendono esclusivamente dalla struttura della falda e dalla posizione di travi e travetti, a conferire un valore aggiunto alla mansarda.
Annettere il sottotetto
Per la realizzazione di questo progetto che, ricordiamo, oltre alla ristrutturazione interna – peraltro minima – ha previsto l’annessione del sottotetto di pertinenza (in corrispondenza della zona sud della casa) e la conseguente apertura di un ampio passaggio nella soletta interpiano per l’aggiunta di una scala, è stato necessario seguire un articolato iter burocratico, in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa nazionale e locale, e anche eseguire alcuni interventi in conformità alle leggi vigenti. Più precisamente, in Comune è stata presentata una pratica detta “Scia alternativa al Permesso di costruire”, a sua volta subordinata al deposito di un’ulteriore pratica relativa ai calcoli strutturali finalizzati a dimostrare la correttezza dal punto di vista statico del taglio nella soletta. Sempre in merito all’accorpamento della mansarda e all’inserimento della nuova rampa, è stato necessario anche presentare una pratica antisismica, come previsto per gli interventi di tipo strutturale nel territorio in questione (che è collocato in zona sismica 2). Inoltre, la riconversione ai fini abitativi del sottotetto ha richiesto una serie di opere di coibentazione (riqualificazione termica in conformità alla legge 10/91 e successive modifiche e integrazioni), nonché l’aggiunta di finestre sul tetto per garantire l’apporto di aria e luce naturali secondo i parametri richiesti dal Comune. In merito alle aperture in falda, inoltre, è stato necessario stilare un’opportuna pratica, in quanto sull’edificio pende un vincolo paesaggistico per quanto riguarda l’esterno, che ne tutela estetica e statica.