Design anni ’50 e ’60 nella mini casa con vista cielo

In 50 mq all'ultimo piano di un antico edificio ligure è stata ricavata una piccola abitazione su due livelli, nel segno del design anni '50 e '60, italiano e scandinavo. Colore e grande coerenza stilistica definiscono gli ambienti, curati in ogni dettaglio.

Silvia Scognamiglio
A cura di Silvia Scognamiglio
Pubblicato il 02/10/2017 Aggiornato il 04/09/2018

Un tipico edificio di fine ‘800, nel centro storico di Sarzana, al confine tra Liguria e Toscana, ospita al piano più alto un appartamento di metratura contenuta. Lo sviluppo su due livelli e la presenza di due terrazzi – uno per ciascun piano – rendono il progetto interessante e vivibile: le aperture verso l’esterno si rivelano infatti utilissime nel dare respiro e spazio agli ambienti, aumentandone la luminosità. Minime le divisioni interne: il piano terra è infatti interamente dedicato al living, mentre quello superiore, una sorta di “torretta” mansardata, ospita l’unica camera da letto. Gli arredi, accostati con grande equilibrio, sono in gran parte anni ’50 e ’60; si aggiungono anche pezzi realizzati a mano e dettagli vintage. L’effetto d’insieme, a misura di un single o di una coppia giovane, risulta fresco e mai ripetitivo, anche perché sfrutta una divertente alternanza di tonalità che vede spesso il blu protagonista. Così risolta, anche la superficie a disposizione diventa un trascurabile dettaglio.

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  • zona-tv
  • poltrone-blu
  • balcone
  • cucina
  • scala
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  • bagno

zona-tv

  • Nel living, illuminato dalla vetrata angolare, la zona conversazione è arredata con due poltroncine, modello Grete Jalk di France & Son che sostituiscono il tradizionale divano. Di fronte, la madia in legno di teak, bassa e sviluppata in lunghezza, è un pezzo danese anni ’60 (Clausen & Son); sempre in teak la mensola fissata sopra. La mini tv dalle linee rétro è Algor di Brionvega, design Richard Sapper, mentre l’altoparlante – a sinistra, sotto il vaso – è di Marshall. La lampada da tavolo è della serie Kaiser Idell di Fritz Hansen, design Christian Dell.

 

poltrone-blu

  • Nel living, alle spalle della zona conversazione, si apre il piccolo disimpegno da cui parte la scala che porta al piano superiore. In primo piano c’è l’area conviviale, con il tavolo rotondo di modernariato di Ico Parisi, in legno e vetro a due colori, a cui sono accostate sedie DSW di Herman Miller, design Charles & Ray Eames originali degli anni ’50 (oggi sono prodotte e distribuite sul mercato italiano da Vitra). Il parquet è massello di teak rifinito con un prodotto trasparente all’acqua.
    1. Il vintage scandinavo e italiano
    Accomunati dal periodo di produzione, tutti originali e non rieditati, i mobili della zona conversazione sono stati selezionati attraverso circuiti di modernariato. Per le poltroncine il design è nordico, il tavolo rotondo con piano in vetro colorato è invece made in Italy.
    2. Più fonti luminose
    L’altezza non elevata dei soffitti ha suggerito di optare per più punti luce distinti per l’illuminazione d’ambiente, in alternativa alla sospensione tradizionale. La lampada da tavolo a braccio orientabile e quella da terra con paralume in tessuto sono modelli di produzione tedesca degli anni ’60, perfettamente in linea con il design che connota questo spazio.
balcone

Sul terrazzino, con superficie di circa 3,60 mq, un muretto basso, in cemento, permette di appoggiare i vasi delle piante. A lato, sulla destra, è stato ricavato un box con funzione di ripostiglio.
3. Il nuovo terrazzino
È stato ricavato in fase di ristrutturazione per dare luce alla cucina ma anche a tutta la zona giorno: questa apertura “a tasca” è stata ritagliata nella copertura del tetto. La muratura in vetrocemento che delimita l’affaccio del piccolo terrazzo è rivestita verso l’interno con pannelli alti in lamiera, piena e forata.

La composizione della cucina, sviluppata in linea su una sola parete, sfrutta   la zona in cui l’ambiente si restringe, in corrispondenza della vetrata del terrazzo.
È stato comunque possibile inserire basi di profondità standard, lasciando una striscia per il passaggio ampia circa 60 cm. Nella zona cottura la composizione (di Cesar Cucine) che si sviluppa lungo la parete è in laccato bianco opaco con piano di lavoro in ardesia. La cappa, il piano cottura a gas e il forno hanno estetica inox spazzolato, come le mensole sulla destra.
4. La vetrata che fa angolo
Il serramento in alluminio si articola su due lati per illuminare sia la zona cottura sia il tavolo da pranzo, con vetrate a tutta altezza in vetro stratificato (realizzate su disegno per seguire l’inclinazione del tetto). L’apertura è però soltanto verso il living, perché dalla parte della cucina ostacolerebbe il passaggio.
5. La veletta in cucina
Una fascia di ribassamento in cartongesso completa, in alto, la composizione della cucina con funzione di tamponamento tra pensili e soffitto. Serve inoltre a contenere i cavi elettrici dei corpi illuminanti.

La composizione della cucina, sviluppata in linea su una sola parete, sfrutta   la zona in cui l’ambiente si restringe, in corrispondenza della vetrata del terrazzo.
È stato comunque possibile inserire basi di profondità standard, lasciando una striscia per il passaggio ampia circa 60 cm. Nella zona cottura la composizione (di Cesar Cucine) che si sviluppa lungo la parete è in laccato bianco opaco con piano di lavoro in ardesia. La cappa, il piano cottura a gas e il forno hanno estetica inox spazzolato, come le mensole sulla destra.
4. La vetrata che fa angolo
Il serramento in alluminio si articola su due lati per illuminare sia la zona cottura sia il tavolo da pranzo, con vetrate a tutta altezza in vetro stratificato (realizzate su disegno per seguire l’inclinazione del tetto). L’apertura è però soltanto verso il living, perché dalla parte della cucina ostacolerebbe il passaggio.
5. La veletta in cucina
Una fascia di ribassamento in cartongesso completa, in alto, la composizione della cucina con funzione di tamponamento tra pensili e soffitto. Serve inoltre a contenere i cavi elettrici dei corpi illuminanti.

Salendo la scala si raggiunge la zona notte: un unico ambiente che riprende i tratti stilistici del soggiorno. Ciò che lo rende speciale è l’affaccio sul terrazzo che è un vero e proprio spazio dedicato al relax. Questo secondo livello mansardato è stato recuperato e reso abitabile in fase di ristrutturazione; in precedenza era solo un’altana che ospitava vani di servizio.

La rampa lineare, con gradini rivestiti in legno di teak, parte dal disimpegno al piano d’ingresso e porta al livello superiore dove si trovano la camera e il terrazzo.

La rampa lineare, con gradini rivestiti in legno di teak, parte dal disimpegno al piano d’ingresso e porta al livello superiore dove si trovano la camera e il terrazzo.

Nella camera matrimoniale, il letto è valorizzato da biancheria a tinte decise con federe a disegni optical. Le due lampade ai lati sono artigianali, realizzate a mano da Claudio Brocchini. Al posto dei comodini, due sgabelli Stool 60 di Artek, design Alvar Aalto.
6. Il mobile toeletta
Il comò a cassetti colorati con sfumature che vanno dal bianco al blu in gradazione, è stato abbinato a uno specchio da appoggio che sembra parte integrante del mobile. Sono entrambi pezzi di design danese.
7. Due steli inclinati
Ai lati del letto, utili anche per la lettura, due lampade da terra artigianali, con stelo in ottone e diffusore in lamiera. Grazie a un perno alla base, possono assumere diverse inclinazioni.
8. Una testata originale
Dietro il letto, il tramezzo che divide la camera dal vano scala è alto solo 130 cm da terra, un accorgimento che permette di far passare la luce da una zona all’altra. La struttura muraria così riproporzionata sostituisce anche la testiera e offre un utile piano d’appoggio nella parte superiore.

Nella camera matrimoniale, il letto è valorizzato da biancheria a tinte decise con federe a disegni optical. Le due lampade ai lati sono artigianali, realizzate a mano da Claudio Brocchini. Al posto dei comodini, due sgabelli Stool 60 di Artek, design Alvar Aalto.
6. Il mobile toeletta
Il comò a cassetti colorati con sfumature che vanno dal bianco al blu in gradazione, è stato abbinato a uno specchio da appoggio che sembra parte integrante del mobile. Sono entrambi pezzi di design danese.
7. Due steli inclinati
Ai lati del letto, utili anche per la lettura, due lampade da terra artigianali, con stelo in ottone e diffusore in lamiera. Grazie a un perno alla base, possono assumere diverse inclinazioni.
8. Una testata originale
Dietro il letto, il tramezzo che divide la camera dal vano scala è alto solo 130 cm da terra, un accorgimento che permette di far passare la luce da una zona all’altra. La struttura muraria così riproporzionata sostituisce anche la testiera e offre un utile piano d’appoggio nella parte superiore.

La sedia basculante è il modello RAR di Herman Miller, design Charles & Eames, in finitura elephant grey, originale anni ’50 (oggi sono prodotte e distribuite sul mercato italiano da Vitra); la seduta con schienale sagomato appoggiata alla parete è la 3105 di Fritz Hansen.
9. La seduta di eames
La poltroncina basculante, classico d’autore degli anni ’50 con base in metallo, è qui nella versione originale, disegnata da Charles & Ray Eames. Rispetto all’edizione attuale, questa si distingue per il materiale: la scocca è infatti in fibra di vetro anziché in polipropilene come quelle di produzione recente che mantengono inalterato il design.
10. stender al posto dell’armadio
Considerate le dimensioni piuttosto ridotte della camera, la scelta di un appendiabiti su rotelle, di quelli utilizzati nei punti vendita d’abbigliamento, si rivela una soluzione pratica e salvaspazio che permette di avere a portata di mano i capi d’uso frequente.
11. Uno scrittoio di recupero
La zona studio, sistemata lungo la parete di fronte al letto, a sinistra della finestra, è arredata con uno scrittoio vintage da dattilografa, completato da una sedia da ufficio coordinata. La struttura è in ferro, il piano di lavoro in formica: la profondità è piuttosto ridotta, ma i due allunghi laterali ribaltabili consentono di ampliarlo o di richiuderlo a seconda delle esigenze.

La sedia basculante è il modello RAR di Herman Miller, design Charles & Eames, in finitura elephant grey, originale anni ’50 (oggi sono prodotte e distribuite sul mercato italiano da Vitra); la seduta con schienale sagomato appoggiata alla parete è la 3105 di Fritz Hansen.
9. La seduta di eames
La poltroncina basculante, classico d’autore degli anni ’50 con base in metallo, è qui nella versione originale, disegnata da Charles & Ray Eames. Rispetto all’edizione attuale, questa si distingue per il materiale: la scocca è infatti in fibra di vetro anziché in polipropilene come quelle di produzione recente che mantengono inalterato il design.
10. stender al posto dell’armadio
Considerate le dimensioni piuttosto ridotte della camera, la scelta di un appendiabiti su rotelle, di quelli utilizzati nei punti vendita d’abbigliamento, si rivela una soluzione pratica e salvaspazio che permette di avere a portata di mano i capi d’uso frequente.
11. Uno scrittoio di recupero
La zona studio, sistemata lungo la parete di fronte al letto, a sinistra della finestra, è arredata con uno scrittoio vintage da dattilografa, completato da una sedia da ufficio coordinata. La struttura è in ferro, il piano di lavoro in formica: la profondità è piuttosto ridotta, ma i due allunghi laterali ribaltabili consentono di ampliarlo o di richiuderlo a seconda delle esigenze.

I due livelli dell’abitazione hanno metrature differenti: 32 mq sotto, 18 mq sopra, escluso lo spazio all’aperto, con disposizione ortogonale l’uno rispetto all’altro. Al piano più alto si trovano il terrazzo (che si va a sovrapporre al soggiorno e al bagno sottostanti) e la camera da letto, che è invece sporgente rispetto al volume principale (sotto vi è un’altra unità immobiliare). I muri perimetrali sono di notevole spessore- oltre 50 cm – mentre sono ridotte al minimo le tramezze interne per sfruttare al meglio la metratura disponibile.

L’unico bagno, al piano inferiore, è suddiviso in due vani distinti. Nell’antibagno lavabo e box doccia sono disposti a 90°, divisi da un elemento strutturale che occupa la zona d’angolo. Le due funzioni sono identificate dalla piastrellatura in bianco, contrapposta all’azzurro carta da zucchero delle pareti.

L’unico bagno, al piano inferiore, è suddiviso in due vani distinti. Nell’antibagno lavabo e box doccia sono disposti a 90°, divisi da un elemento strutturale che occupa la zona d’angolo. Le due funzioni sono identificate dalla piastrellatura in bianco, contrapposta all’azzurro carta da zucchero delle pareti.

IL PROGETTO IN PIANTA

piano superiore

 

 

Pianta del piano d’ingresso (a sinistra)

Il balconcino a tasca vicino alla cucina, al piano d’ingresso, si apre sul lato corto della pianta. È accessibile dalla zona pranzo e dà luce a tutto l’ambiente, privo di divisioni murarie.

Pianta del piano superiore (sotto)

La scala, che con una rampa lineare sale dal piano inferiore, sbarca su un pianerottolo che dà accesso alla camera matrimoniale. Esposta su due lati, la stanza è attrezzata anche con un piccolo angolo studio.

Il terrazzo occupa circa metà del piano superiore. Il perimetro è delimitato da murature a tutta altezza di elevato spessore e da muretti bassi (circa 120 cm) che consentono l’affaccio.  Lo spazio all’aperto è organizzato con tavolo da pranzo e area relax; è presente anche una zona lavaggio.

 

piano ingresso

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