Una casa industrial style: 90 mq di tendenza

Soluzioni insolite e "fuori scala" per un'abitazione di media metratura che conserva tracce d'epoca liberamente rivisitate con pezzi di recupero e fai da te.

Silvia Scognamiglio
A cura di Silvia Scognamiglio, Fotografo Claudio Tajoli
Pubblicato il 18/12/2017 Aggiornato il 04/09/2018

A Milano, nell’involucro tradizionale di un edificio degli anni ’20 nella zona Sud della città, il progetto di ristrutturazione dell’appartamento ha introdotto novità di sostanza e di forma con l’inserimento di pochi elementi “estranei” in un contesto esistente, pressoché invariato.

L’intervento ha comportato anche la realizzazione di controsoffittature che riproporzionano l’altezza elevata del plafone (350 cm in origine) e di un nuovo impianto di climatizzazione canalizzato. Nel layout, i cambiamenti più consistenti hanno riguardato la zona giorno che è stata trasformata in uno spazio aperto: la particolarità più evidente è quella dei condotti tecnici che, lasciati a vista e posti in grande evidenza, danno all’ambiente un’impronta industrial, rafforzata anche dallo stile della cucina.

Per il resto, l’abitazione propone scelte d’arredo fra contemporaneo e rétro, con l’aggiunta di rivestimenti e singoli pezzi di recupero e fai da te, note vintage, soluzioni salvaspazio. Con il vantaggio, anche, di contenere il budget di spesa senza per questo rinunciare a dare un’impronta molto personale all’abitazione. La forma regolare della pianta – un rettangolo allungato –  consente una naturale e netta separazione della parte notte; “ritagliando” un quadrato nella camera matrimoniale è stato possibile ricavare il secondo bagno.

La palette cromatica rispecchia l’utilizzo dei due materiali dominanti – ferro e legno – le cui tonalità definite sono attenuate dalla neutralità del beige e del bianco alle pareti.

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cucina-e-soggiorno

  • Nell’ambiente aperto del living, tratti hi-tech e contemporanei convivono con la cornice d’epoca che rimane sullo sfondo. In posizione centrale, le due canne fumarie a vista sono di pertinenza dell’appartamento al piano superiore: prima nascoste in un muro ora demolito, sono state valorizzate da un rivestimento in ferro grezzo. Inquadrate da un basamento in muratura che funge anche da mobile per la tv, dividono parzialmente la zona conversazione dal pranzo e dalla cucina. La cappa aspirante, in primo piano, ripropone lo stile factory.

divani

  • Nella zona conversazione, la parete dietro il divano (modello Dovadola di Poltrone & Sofà, rivestito in pelle grigia) è evidenziata da una tinteggiatura lievemente più scura, tra il tortora e il beige. La poltroncina azzurra dalle linee vintage è Joyce di Maisons du Monde, la lampada da terra factory è il modello Tristan, stessa produzione. Alla parete è appesa un’elica di Authentic Models.

parete-poltrone-cinema

  • Lungo la parete del living, una nicchia preesistente – ex vano di collegamento con l’appartamento a fianco – è sfruttata per nascondere elementi impiantistici quali il contatore, il quadro elettrico, il sistema d’allarme. Per chiudere la rientranza è stato realizzato un rivestimento artigianale con pannelli di compensato sui quali sono avvitate, in senso orizzontale, assi di legno di recupero riportate al grezzo. I pannelli sono in parte fissi (ma facilmente rimovibili per ispezionare l’interno) e in parte con apertura a ribalta.

zona-tv

  • Nel living, il piedistallo in muratura, rifinito in bianco  come le pareti e completato da uno zoccolino ton sur ton, è piastrellato sul top con marmette degli anni ’20, recuperate nella casa durante la ristrutturazione. La base è utilizzata per l’appoggio di due monitor tv, uno rivolto verso il soggiorno e l’altro sul retro, verso la cucina; un sistema a carrucola con contrappeso permette di sollevarli per avere lo schermo all’altezza desiderata. Il pavimento è in parquet di rovere piallato a mano (modello Firenze di Granata Antonio), il tappeto è di Kasthall.

cucina

  • In fondo alla zona giorno, la cucina e l’area conviviale occupano uno spazio definito e luminoso e l’alternanza nelle finiture di rovere, nero e metallo spazzolato raccorda i diversi elementi. La zona operativa si articola su più lati, in diversi blocchi, sfrutta completamente la parete lunga priva di aperture ma anche le porzioni di muro a destra e a sinistra della portafinestra. Lo stile, infine, è moderatamente factory, con tocchi shaker. In cucina, la composizione Diesel Social Kitchen di Scavolini ha basi in finitura rovere nodato Ruxe Wood; la cappa cilindrica è Air Conduit One, i pensili e i piani di lavoro sono in acciaio Drip Metal. Il tavolo, con sedie nere Ironica di Cargo, è illuminato da una serie di sospensioni a diverse altezze che richiamano nella forma quelle utilizzate nelle officine. Ai due lati della portafinestra, lo zoccolino arretrato rispetto ai frontali alleggerisce le strutture delle colonne, facendole sembrare sollevate da terra. Nella zona della cucina il soffitto è stato ribassato di circa 50 cm rispetto all’altezza originale così da consentire l’installazione dell’impianto di climatizzazione canalizzato e dei faretti a incasso, per l’illuminazione d’ambiente. In corrispondenza della cappa aspirante, un ulteriore ribassamento di 30 cm nasconde il condotto di evacuazione fumi dell’apparecchio.

lavanderia

  • Le porte interne in legno laccato bianco sono della linea Mirabilia di Garofoli. Lo sgabello nero accostato al bancone snack è il modello Dalfred di Ikea.

Idee salvaspazio: laundry chic

Chiusa da una porta a doppio battente in legno laccato bianco, la lavanderia è collegata con la cucina: il pavimento in parquet segna la continuità tra le due zone funzionali. Inoltre, questo locale di passaggio precede e disimpegna l’adiacente bagno, che è quello principale dell’abitazione. Una sopra l’altra. Il mini ambiente lavanderia è sfruttato su due lati: a destra della porta, la profondità è sufficiente per installare il lavatoio; mentre lungo la parete di fronte all’ingresso, pannelli scorrevoli rivestiti in tessuto chiudono la rientranza, profonda circa 60 cm, in cui sono inserite la lavatrice e l’asciugatrice. La nicchia è divisa da un piano centrale in muratura che consente di sovrapporre, a colonna, i due apparecchi lasciando spazio di fianco per il vano della caldaia per l’impianto di riscaldamento autonomo. Sulla sinistra invece, una porta scorrevole a scomparsa a ingombro zero introduce il bagno.

camera-da-letto

  • La camera matrimoniale non è molto ampia (poco più dei 14 mq minimi prescritti dalla normativa) perché la sua superficie è stata ridotta per ricavare il bagno a uso esclusivo. Gli spazi della stanza sono però sfruttati bene, anche grazie alla scelta di un armadio a tutta parete con ante scorrevoli che lascia libero il passaggio ai piedi del letto 

camera-e-bagno

  • Il letto matrimoniale con testata trapuntata rivestita in pelle grigio elefante è il modello Nordik di Fimes. La tonalità del rivestimento è ripresa dal copriletto (di Fazzini, come il resto della biancheria) e dai tendaggi. Le lampade da terra e a sospensione sono di Ikea. L’armadio con finitura delle ante in noce canaletto e laccato bianco è stato realizzato su disegno. Gli infissi, in pvc, in questa stanza come nel resto della casa, fanno parte della serie Domus di Nurith.

bagno

  • Nel bagno vintage i sanitari e il lavabo a colonna sono di Kerasan, con rubinetteria di Fratelli Frattini. Le piastrelle in gres porcellanato che formano a pavimento un motivo floreale in bianco e nero sono della serie Decò d’Antan di Tagina, formato 20 x 20 cm; a parete rivestimento Mood di Self, con elementi in formato  rettangolare 6,5 x 13 cm. Gli asciugamani sono di Gabel.

Gli elementi di un bagno rétro

Rivestimenti e sanitari sono stati scelti nello stile di quelli originali che non erano in condizione di essere conservati. Nella produzione attuale, esiste un’ampia scelta di forme, colori e materiali che permettono di “ricostruire” un bagno classico: in questo caso filo conduttore è il più tradizionale degli accostamenti, quello del bianco e del nero. Suggestioni dal passato: sulle pareti, le piccole piastrelle bianche rettangolari, posate fino a 140 cm di altezza (come era d’uso nei bagni primo ‘900) e delimitate da una fascia in nero ripresa anche dalla cornice tonda dello specchio, formano una superficie lucida. La non perfetta complanarità degli elementi riproduce gli effetti del tempo. Il pavimento è in gres porcellanato: sempre lucido e con fughe invisibili, riprende nel disegno e nell’aspetto finale quello dei pavimenti in marmette cementizie d’epoca. In linea con l’atmosfera, il lavabo, i sanitari con cassetta sospesa e i rubinetti a stella caratterizzati da linee rétro.

IL  PROGETTO

piantaNella zona giorno aperta, che può contare sullo sbocco di piccoli balconi, si susseguono l’area living, il pranzo e la cucina; quest’ultima risulta maggiormente individuata all’interno dell’ambiente grazie allo sviluppo ad angolo della composizione principale.

Il bagno è preceduto da una lavanderia passante che svolge anche funzione di antibagno.

L’ingresso, sul lato lungo della casa senza aperture, segna il confine tra zona giorno, introdotta da un breve passaggio, e parte notte. Le due camere sono distribuite da un disimpegno e la stanza matrimoniale fruisce di un bagno a uso esclusivo.

Foto: Claudio Tajoli  – Styling: Fulvia Carmagnini

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