Una casa di 125 mq, con giochi di luce, naturale e a led

Da due appartamenti separati è stato ricavato uno spazio unico, confortevole e ben organizzato. Il progetto punta sulle fonti luminose, fondamentali nel definire aree e funzioni. Leit motiv degli arredi: il design contemporaneo e i colori chiari.

Silvia Scognamiglio
A cura di Silvia Scognamiglio, Studio D3 Architetti Associati, Fotografo Adriano Pecchio, Stylist Laura Mauceri
Pubblicato il 31/07/2017 Aggiornato il 11/01/2019
luce

La nuova abitazione, ricavata dall’unione di due unità immobiliari contigue sullo stesso livello, si trova all’interno di un piccolo complesso residenziale affacciato sul lago di Como. Oltre ad ampliare il soggiorno e a consentire una netta e più razionale divisione della zona notte, la ristrutturazione ha permesso di enfatizzare la luminosità, valorizzando al massimo la posizione panoramica dell’appartamento. Non si parla solo di luce naturale: anche il sistema illuminotecnico assume grande importanza nella definizione degli interni, con soluzioni hi-tech che sfruttano in modo innovativo le possibilità offerte dai led. Nelle scelte d’arredo si punta spesso su mobili e sistemi contenitori su misura, realizzati in alcuni casi a partire da moduli di produzione. Lo stile è sobrio e contemporaneo, predilige i colori neutri e i contrasti in chiaroscuro delle ampie superfici; tutte le pareti disponibili sono state sfruttate al massimo, lasciando invece tanta libertà di movimento al centro degli spazi, e questo “amplifica” visivamente e fa sembrare la casa di metratura più estesa.

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soggiorno

  • La zona conversazione del soggiorno è inquadrata dal grande rettangolo di un tappeto grigio contemporaneo, quasi bianco, che ammorbidisce lo sfondo scuro del parquet. Lo spazio è arredato da un doppio divano rivestito in tessuto color tortora posizionato su due lati; al centro è disposto un coffee table ovale con struttura in ferro. Sullo sfondo trova posto la zona pranzo, con tavolo e sedie di diversa tipologia.

soggiorno-mobile-tv-bianco zona-pranzo-parete-attrezzata

  • Nel living il mobile tv e la parete attrezzata che circonda la zona pranzo fanno parte del sistema Selecta di Lema. Il tavolo da pranzo è un modello allungabile in finitura antracite al quale sono accostate sedie di due modelli e finiture differenti (quelle in polipropilene bianco sono il modello Gipsy di Bontempi Casa). La sospensione sferica al centro è la Globo di Artemide.
Una parete attrezzata in 3 blocchi

Una composizione a tutta altezza si sviluppa su due lati del living, “avvolgendo” la zona pranzo: nessuna porzione di parete va quindi sprecata, con un effetto di grande uniformità e continuità stilistica. Il primo dei tre blocchi che formano il mobile è largo circa 150 cm: sistemato tra le due finestre, comprende il piano d’appoggio per la tv; gli altri due segmenti si sviluppano lungo i muri che circondano il tavolo, sfruttando con un apposito elemento anche l’angolo. In uno studiato equilibrio, la parete attrezzata
alterna pieni e vuoti, con vani chiusi e riquadri a giorno di diverse dimensioni.

mobile-tvparete-attrezzataingresso

  • Nelle zone di passaggio della casa, l’ingresso e il disimpegno della parte notte, i ribassamenti in cartongesso – riproporzionando le altezze – permettono di definire ed evidenziare con immediatezza le funzioni e di movimentare il layout molto regolare dell’abitazione. A tutto questo si aggiunge l’aspetto tecnico, perché il controsoffitto permette di installare soluzioni illuminotecniche di grande effetto, parte integrante del progetto architettonico.
Nell’ingresso, incroci luminosi

Funzione estetica e funzione tecnica: la zona dell’ingresso è stata ribassata a 245 cm da terra con una controsoffittatura in cartongesso che permette anche di disporre di un volume in cui installare gli impianti. Nei pannelli sono stati realizzati due tagli orizzontali (lunghi rispettivamente 237 e 311 cm e profondi circa 6 cm) che si intersecano a soffitto con andamento obliquo; una delle due rette si prolunga anche lungo la parete, dove è stato inserito un altro taglio, verticale questa volta, che arriva fino a terra. Questa soluzione è stata studiata a partire dalla tipologia di fonti luminose di produzione che si prevedeva di installare. Sono strip led da incasso montati su profili in alluminio, tagliati al laser in modo da potersi inserire perfettamente anche nel punto di intersezione tra le due fenditure a soffitto; lo stesso sistema è stato utilizzato per la striscia verticale a parete. I led – luci a bassissimo consumo energetico e con durata fino a 100.000 ore – producono in questo caso una luce bianca continua, messa in particolare risalto dalla finitura antracite dello sfondo sul quale si staglia.

pianta ingresso progetto ingressoingresso-gres-antracite

  • Tra l’ingresso e la cucina la scelta è stata quella di evidenziare fortemente lo stacco, anche se i due ambienti sono in comunicazione, combinando diverse soluzioni che puntano sul contrasto: all’entrata, il cambio di quota a soffitto e la tinteggiatura molto scura di quest’ultimo e di alcune pareti che risaltano sullo sfondo bianco della zona cottura e del pranzo; e poi le diversa pavimentazione perché dalle lastre effetto pietra si passa alla tonalità calda del parquet. Il pavimento dell’ingresso è in lastre di gres color antracite, con texture leggermente irregolare che imita la pietra; il parquet della cucina è in bambù verniciato opaco. Una consolle appoggiata alla parete, utile come piano d’appoggio, si raccorda alla penisola della cucina che ne diventa l’ideale prolungamento. Le luci a led incassate nel controsoffitto e nella parete sono di Panzeri.

cucina-laccato-lucido

  • La cucina occupa un ambiente semindipendente direttamente collegato, senza interporre serramenti, con l’ingresso che funge anche da filtro rispetto al living: tra una parte e l’altra della zona giorno l’effetto rimane dunque di continuità pur nella suddivisione delle funzioni. Lo sviluppo ad angolo della composizione permette di definire il volume dell’area operativa: ne segna il confine l’elemento a penisola, utilizzato sul lato esterno come piano snack.  Le superfici riflettenti in laccato lucido, abbinate a maniglie e dettagli in alluminio, moltiplicano la luminosità naturale proveniente dalla portafinestra di fronte, affacciata su un balconcino. La composizione cucina (di Ernestomeda) con doppia fila di pensili è in una tonalità di grigio laccato lucido molto chiara; top e alzata sono in Okite di spessore ridotto. Gli elettrodomestici sono di Whirlpool. Il tavolo a consolle è realizzato su disegno con il piano nella stessa essenza bambù del parquet. Il bancone snack, completato da sgabelli alti, è illuminato da due sospensioni gemelle a forma di cono sottile: installate, queste ultime, su una veletta sospesa che serve anche per delimitare, a soffitto, l’area della zona operativa. 

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Pensili reinterpretati come panca

Per completare la zona conviviale della cucina e sfruttare l’altezza del sottofinestra è stata inserita lungo la parete una panchetta bassa, alta e profonda circa 40 cm, che offre posti a sedere in più accanto al tavolo-consolle. In questa soluzione, la particolarità è che sono stati utilizzati moduli di produzione da cucina riadattati alla nuova funzione: sono pensili orizzontali, fissati a pochi centimetri da terra tra il muro perimetrale e la colonna laterale con il frigocongelatore. Un risultato molto suggestivo è ottenuto grazie alle luci sottopensili a led che, installate sotto la base, proiettano sul pavimento una doppia striscia di luce che svolge la funzione di segnapasso.

progetto panca

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  • Nella camera matrimoniale, dove ancora una volta dominano con poche varianti le finiture total white, le soluzioni d’arredo sono come un gioco d’incastri, così da sfruttare al massimo ogni centimetro disponibile lungo il perimetro. Le armadiature hanno profondità leggermente sfalsate per consentire una comoda apertura della porta della stanza ed è previsto anche un modulo che occupa il volume d’angolo. Sulla parete che fa da sfondo al letto matrimoniale, la tinteggiatura opaca a bande bianche e grigie in alternanza si rivela un’ottima soluzione per dilatare visivamente le dimensioni della stanza: in primo luogo la disposizione verticale delle strisce di due colori diversi le dà slancio in altezza; e in più lo specchio applicato sul fianco dell’armadio moltiplica all’infinito la sequenza delle righe. Nella camera matrimoniale il letto, inquadrato da un ribassamento a soffitto in cui sono incassati i faretti, è un modello tessile (di Erreci Abita), con testiera imbottita e ampio contenitore sottola rete; rivestimenti e plaid sono in una tonalità di grigio coordinata con quella delle strip verticali che decoranola parete (realizzate con idropittura opaca di Sikkens). Gli armadi con ante vetrate sono tutti realizzati su disegno del progettista da Camagni Arredamenti. La lampada in policarbonato trasparente sul comodino è la Take di Kartell. 

 bagno

  • Nel bagno principale della casa, che si apre sul disimpegno notte, la zona lavabo e quella della doccia sono divise da una spalla in muratura. Quest’ultima  è “rinforzata” da una colonna contenitore accostata che rende ancora più netta la separazione tra le due aree; per ottenere una maggiore uniformità, il fianco della parete è rivestito con una fascia nella stessa finitura bianco opaco del mobile. La zona lavabo, circondata su due lati da specchi e illuminata da due piccole applique cubiche, è arredata con un mobile sospeso. I rivestimenti a parete sono di Porcelanosa, il lavabo di Ceramica Globocon rubinetteria di Gessi. 
 
 IL PROGETTO

Nell’appartamento – circa 125 mq dopo l’accorpamento delle due unità preesistenti – i cambiamenti nel layout non sono stati molto consistenti e le opere murarie si sono concentrate quasi esclusivamente sulla zona d’ingresso: la demolizione di una serie di tramezzi ha permesso di ampliarlo e di interpretarlo come un ampio spazio di raccordo tra le diverse aree della casa: cucina, living e pranzo, area notte con due camere da letto e due bagni contigui.

Nella zona notte, la forma stessa delle due camere si presta a ricavare facilmente spazi da utilizzare come guardaroba, senza interferire sulla vivibilità dell’ambiente: nella stanza matrimoniale gli armadi sfruttano la parete a destra della porta; in quella singola, una rientranza della pianta è attrezzata come una mini cabina armadio.

I due bagni, che appartenevano in precedenza a ciascuno dei due appartamenti preesistenti, sono stati mantenuti nella posizione originaria. Un terzo ambiente di servizio è stato invece eliminato per poter ampliare l’ingresso.

Senza più il tramezzo Nella zona giorno è bastato eliminare un muro divisorio trasversale per ottenere un open space che comprende pranzo e conversazione.

Da due a uno solo

Per unire due unità immobiliari – poste una sotto l’altra o, come in questo caso, tra loro contigue – prima occorre sempre il sopralluogo di un architetto o un ingegnere strutturista che verifichi la fattibilità tecnica e normativa; una volta approvata l’opera, se le abitazioni si trovano in condominio, occorre avvisare l’amministratore e chiedere l’autorizzazione all’assemblea se i lavori riguardano anche l’esterno (se per esempio viene aggiunto un secondo ingresso). Bisogna inoltre verificare presso gli uffici tecnici del Comune se il progetto è attuabile nel rispetto dei regolamenti locali. È comunque un intervento di manutenzione straordinaria per il quale occorre il ricorso a una pratica edilizia. Bisogna rivolgersi a un professionista abilitato e, al termine dei lavori, è necessario presentare in Comune una pratica di variazione catastale con la quale vengono modificati i parametri dell’immobile e la relativa rendita.

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Progetto: arch. Alessandra Radice, D3 Architetti associati, Milano, Tel. 02/49633162 – http://www.d3architetti.it
Foto: Adriano Pecchio, stylist Laura Mauceri

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