- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione e luce
- Annaffiatura
- Potatura
- Rinvaso e trapianto
- Ubicazione stagionale
- Raccolta
- Malattia e cure

- I fiori di ciclamino, prodotti sempre in abbondanza, sono singoli e portati da un lungo stelo sopra le foglie.
- La fioritura del ciclamino, in colori che spaziano dal bianco al rosa, può iniziare fin da settembre e si protrae fino a marzo.
- Nella stessa pianta di ciclamino possono essere presenti fiori in tre diversi stadi: boccioli verdi, boccioli già colorati, fiori schiusi. I petali possono essere interi o a bordo frangiato, rivolti all’indietro e con un’elegante disposizione elicoidale.
- Il ciclamino è una pianta a fioritura invernale.
- Le foglie di ciclamino si presentano cuoriformi e marmorizzate: sono decorative anche senza fiori.
Il ciclamino è una pianta molto apprezzata e diffusa, ideale per decorare balconi e davanzali con la sua abbondante e prolungata fioritura invernale. Abbastanza facile da coltivare e di prezzo contenuto, è presente sul mercato in numerose varietà e taglie, tra cui la più famosa è senza dubbio il Cyclamen persicum con i suoi ibridi.
Originaria del bacino del Mediterraneo, dell’Asia Minore e del Nord Africa, questa pianta possiede un grosso tubero sotterraneo, simile a una patata, da cui si sviluppano sia le radici che la parte aerea. Si tratta quindi, più precisamente, di una pianta tuberosa (una categoria che, insieme a bulbose e rizomatose, fa parte delle geofite).
È reperibile in commercio per buona parte dell’anno, sebbene gli esemplari più belli e ricchi di fiori si trovino nel periodo autunno-invernale.
Caratteristiche principali della pianta
- Fiori: la fioritura può durare fino a due mesi e produrre anche 30-40 fiori per pianta. I fiori sono singoli, portati da lunghi steli che si ergono sopra il fogliame, mentre i petali, dal bordo intero o frangiato, sono caratterizzati da un’elegante torsione che conferisce loro un aspetto unico.
- Foglie: la pianta del ciclamino produce dalle 30 alle 50 foglie dai lunghi piccioli. Di consistenza carnosa e a forma di cuore (cuoriformi), sono di colore verde scuro con screziature decorative (marmorizzature) in tonalità di verde più chiaro, grigio o argento metallico, risultando molto ornamentali anche in assenza di fiori.
- Dimensioni: la grande variabilità delle dimensioni, che vanno dai 30-40 cm degli esemplari standard fino ai 12-15 cm delle varietà “mini”, rende il ciclamino estremamente versatile e adatto a spazi di ogni ampiezza.
Riproducibile facilmente per semina, il ciclamino si può coltivare tanto in vaso quanto in piena terra, sempre all’esterno poiché mal tollera gli ambienti caldi e le alte temperature (specialmente gli appartamenti riscaldati durante l’inverno).
La pianta si concima, durante il periodo di emissione e crescita delle foglie e fino al termine della fioritura, impiegando ogni 15 giorni un prodotto liquido per piante da interno, mentre va annaffiato con molta attenzione per evitare la formazione di pericolosi ristagni: l’acqua va versata nel sottovaso, scartando quella rimasta dopo mezz’ora di attesa.
Il ciclamino va rinvasato o trapiantato in un terreno ricco di sostanza organica, soffice e ben drenato, e posto in un luogo luminoso ma riparato dai raggi diretti del sole. La potatura si limita alla sola rimozione dei fiori e delle foglie ingiallite e appassite.
La temperatura ideale per la sua crescita è compresa tra i 4 e i 20°C, mentre le patologie che più frequentemente possono colpire la pianta vanno dalla presenza di muffe e funghi, fino all’infestazione di parassiti come acari e afidi.
Fioritura
Il ciclamino fiorisce tipicamente nel periodo freddo (da settembre a marzo). Al termine della fioritura, con l’arrivo della primavera, la pianta entra in una fase di riposo vegetativo durante la quale perde gradualmente foglie e fiori per conservare le energie nel tubero.
Se ben coltivato, il ciclamino può vivere anche 4-5 anni, fiorendo ogni anno, seppur con un vigore progressivamente minore.
Commestibilità
Riproduzione
Il ciclamino si riproduce in due modi:
- Da seme: è il metodo principale. Per la semina controllata, raccogliere i semi e seminarli tra luglio e settembre in un terriccio torboso setacciato, mantenendo umidità costante e una temperatura di 18-24°C in un luogo ombroso. La germinazione richiede 5-6 settimane e dalla semina alla fioritura passano circa 12-15 mesi.
- Per divisione dei tuberi: è una pratica possibile ma poco diffusa e rischiosa. Si effettua in primavera, dividendo il tubero in 2-3 porzioni, ognuna dotata di almeno una o due gemme, da piantare singolarmente.
Semi
Contenuti all’interno di piccole sferette, i semi di ciclamino sono piccoli e marroni. Quando raggiungono la piena maturazione, in estate, le sferette cadono dalla pianta, si aprono e depositano nel terreno i semi, che daranno vita a nuove piantine.
Informazioni e curiosità
Il genere Cyclamen comprende una ventina di specie perenni. Le tre più diffuse in coltivazione e in natura sono:
- Cyclamen purpurascens (noto anche con il vecchio sinonimo di Cyclamen europaeum): presente nei boschi del Centro Europa e del Centro-Nord Italia, non supera i 12-15 cm di altezza. Ha una fioritura estiva di colore carminio intenso e molto profumata
- Cyclamen hederifolium (noto anche come Cyclamen neapolitanum): spontaneo nei boschi dell’Italia meridionale e delle isole maggiori, ha una fioritura tardo estiva-autunnale, con fiori che variano dal bianco al rosa-lilla
- Cyclamen persicum: la sua denominazione si riferisce all’origine mediorientale (Cipro, Turchia, Siria, Libano e Israele). Cresce spontaneamente nelle zone boscose e ombreggiate, fiorendo da fine inverno a primavera. È da questa specie che, attraverso un lungo lavoro di incrocio e selezione, hanno avuto origine le innumerevoli varietà ibride oggi coltivate, disponibili in quasi tutti i colori ad esclusione del giallo e del blu
Coltivazione
La coltivazione del ciclamino si effettua facilmente sia in vaso sul balcone, sia in piena terra.
Collocazione
Sebbene prediliga l’esterno, il ciclamino può essere tenuto anche in casa per brevi periodi in locali freschi e luminosi, come vani scala vetrati o nello spazio tra i doppi vetri (purché non esposti a sud).
La varietà persicum e gli ibridi moderni (come la serie Indiaka) si adattano meglio alla vita in appartamento, ma traggono comunque beneficio da periodi all’aria aperta. Anzi, un ottimo metodo per prolungare la fioritura consiste proprio nel lasciare all’aperto, per alcune ore nel periodo centrale delle giornate autunnali e invernali, le piante in piena fioritura che abitualmente vengono mantenute in ambiente interno.
Concimazione
Durante il periodo di crescita delle foglie e per tutta la fioritura, concimare il cilamino ogni 12-15 giorni con un prodotto liquido specifico per piante fiorite, ricco di fosforo (P) e potassio (K) e povero di azoto (N).
Sospendere le concimazioni al termine della fioritura e riprenderle verso fine estate, quando la pianta darà i primi segni di risveglio.
Esposizione e luce
Il ciclamino richiede una posizione molto luminosa ma riparata dai raggi solari diretti.
In autunno inoltrato, inverno e inizio primavera può tollerare il sole debole del mattino o della sera, rivelandosi perfetto per i davanzali.
Annaffiatura
L’irrigazione è un punto cruciale nella cura e coltivazione del ciclamino. Il metodo corretto è bagnare la pianta dal basso, versando l’acqua nel sottovaso.
- Versare l’acqua nel sottovaso e attendere circa 30 minuti
- Eliminare tutta l’acqua in eccesso che non è stata assorbita
- Annaffiare solo quando il terriccio inizia ad asciugarsi in superficie. Il substrato deve rimanere umido ma mai inzuppato per evitare marciumi del tubero
- Le annaffiature devono essere più frequenti durante la fase di emissione di foglie e fiori; vanno invece ridotte durante il riposo vegetativo.
- Per aumentare l’umidità ambientale, si può porre nel sottovaso uno strato di argilla espansa o ghiaia da mantenere umido, evitando il contatto diretto tra il fondo del vaso e l’acqua
Potatura
Il ciclamino non richiede una vera e propria potatura. È sufficiente rimuovere regolarmente i fiori e le foglie appassite o ingiallite.
Per farlo correttamente, afferrare lo stelo alla base, ruotarlo leggermente e tirare con un gesto secco: in questo modo si eviterà di lasciare monconi che potrebbero marcire.
Rinvaso e trapianto
Il rinvaso della pianta del ciclamino andrebbe effettuato annualmente durante il riposo estivo, quando la pianta ha perso le foglie. Allo scopo, si può usare un vaso di coccio di poco più grande del precedente; in alternativa, trasferire la pianta in piena terra.
Terriccio
Il substrato ideale deve essere ricco, soffice, poroso e molto ben drenato, con un pH intorno a 6.0. Una buona miscela può essere composta da terra di foglie, torba grossolana e sabbia di fiume. L’aggiunta di argilla espansa o pomice migliora ulteriormente il drenaggio.
Ubicazione stagionale
Il ciclamino prospera all’esterno, poiché mal tollera il caldo e le alte temperature degli appartamenti riscaldati.
- Autunno/inverno: la temperatura ideale si attesta tra i 4°C e i 20°C. La pianta può quindi rimanere all’aperto, a patto di proteggerla da gelate intense e prolungate
- Primavera/estate: durante il riposo vegetativo, è meglio spostare i vasi in una posizione fresca, ventilata e completamente ombreggiata, con temperature idealmente comprese tra gli 8°C e i 15°C
Raccolta
Durante l’estate, quando le capsule che contengono i semi si schiudono, si può procedere alla raccolta dei semi di ciclamino che andranno conservati in un luogo fresco, ventilato e asciutto in attesa della semina (da effettuare in agosto/settembre).
Malattia e cure
Spesso i problemi del ciclamino derivano da errori di coltivazione piuttosto che da parassiti.
Problemi ambientali
- Eccesso di luce/temperatura: causa ingiallimento delle foglie, appassimento dei fiori e, nei casi gravi, disseccamento dei petali. Se la temperatura supera costantemente i 20°C, i fiori diventano piccoli, sbiaditi e con steli deboli
- Scarsa illuminazione: rallenta o blocca la fioritura e produce un fogliame debole e decolorato
Soluzione: ripristinare tempestivamente le condizioni di luce e temperatura ottimali. Un’irrigazione abbondante per contrastare il caldo non risolve il problema, anzi, può causare il marciume del tubero.
Parassiti
- Afidi: pungono foglie giovani e boccioli, causando accartocciamenti e ingiallimenti
- Tripidi: le loro punture causano decolorazioni e arricciamenti sui petali
- Ragnetto rosso: provoca punteggiature gialle sulle foglie e impedisce l’apertura dei boccioli
Soluzione: utilizzare insetticidi/acaricidi specifici, anche biologici, ai primi segni di infestazione.
Malattie fungine
- Marciumi radicali e del tubero: causati da ristagni idrici. La pianta ingiallisce, si affloscia e muore
- Macchie fogliari: si tratta di macchie circolari bruno-giallastre sulle foglie, che si allargano in condizioni di umidità elevata
Soluzione: la prevenzione è fondamentale, garantendo un drenaggio perfetto. Per la cura, utilizzare prodotti anticrittogamici, ad esempio a base di rame.