Rose stabilizzate: quanto tempo durano e come si fanno

Apprezzate per la bellezza, ma soprattutto per la durata, le rose stabilizzate si possono fare anche in casa in modo semplice. Ecco come fare in pochi step.

Alessandro Mesini
A cura di Alessandro Mesini
Pubblicato il 15/04/2023 Aggiornato il 15/04/2023
Rose stabilizzate: quanto tempo durano e come si fanno

Un fiore stabilizzato ha un aspetto fresco, lucido e vivo, eppure separato dalla radice. Le rose si prestano a essere stabilizzate, perché conservare il loro lascino il più a lungo possibile è un desiderio di molti, ma lo stesso procedimento può essere applicato ad altri fiori.

Un fiore stabilizzato è vero, ma non vivo e dura 10 anni

Un fiore stabilizzato è un fiore vero, ma non vivo, che conserva la forma e l’aspetto dell’originale (il colore può essere modificato). Quindi non si tratta di un fiore finto. Diverso anche dai fiori essiccati o liofilizzato, come questi non dura per sempre, ma se il procedimento è ben eseguito, si mantiene bello a lungo, anche per 10 anni.

Stabilizzazione dei fiori: che cosa è

La stabilizzazione è un processo chimico che comporta la sostituzione dei liquidi circolanti, quindi la linfa greggia o complessa, con altri immessi per il loro potere conservante. Ogni produttore ha le sue formule e aggiunge ai composti di base, elementi che non devono essere dichiarati non trattandosi di un alimento o di un capo da indossare e porre a contatto con la pelle.

Il fiore passa così da uno stato di vita temporanea, quello tipico di tutti gli steli e i rami separati dalla pianta e quindi non più sorretti dal ciclo della linfa, a uno che potremmo definire di “animazione interrotta” perché non esercita più alcuna funzione vitale ma conserva intatto l’aspetto di quando era attivo. Non secco, non mummificato, non rinsecchito ma reale, vero, addirittura florido.

Questa perfezione, che spesso induce a pensare si tratti di fiori finti tanto è la loro aderenza al modello ideale, è dovuta alla preparazione del materiale all’origine. Al trattamento sono avviati solo fiori perfetti, accuratamente scelti, uno a uno, solo quando sono al giusto grado di apertura. Le rose sono i fiori stabilizzati per eccellenza ma potete trovare sul mercato anche orchidee di varie specie, ortensie, iris, garofani, calle.

Rose stabilizzate fai da te

Raccogliete le rose nel loro momento migliore, quando la corolla è aperta ma non ancora completamente e si mostra compatta e di forma suggestiva e definita. Raccoglietele quando il sole le avrà asciugate dall’umidità notturna, se necessario pulitele dalla polvere. Per una giornata intera ponetele a bagno in una soluzione d’acqua e sale, un cucchiaio per litro.

private lo stelo delle rose dalle foglie, senza strapparle ma recidendole nel punto d’inserzione sul ramo

1- Poi private lo stelo delle rose dalle foglie, senza strapparle ma recidendole nel punto d’inserzione sul ramo.

Accorciate lo stelo delle rose di un paio di centimetri e schiacciatelo nella porzione che resterà a bagno

2- Accorciate lo stelo delle rose di un paio di centimetri e schiacciatelo nella porzione che resterà a bagno: immergetelo in una soluzione fatta d’acqua e glicerina, due parti della prima, una della seconda. La rosa assorbirà la soluzione stabilizzante e la diffonderà in tutti i tessuti della pianta.

Dopo sette giorni, togliete le rose dal vaso, asciugate bene gli steli, appendeteli al buio a testa in giù per alcuni giorni

3- Dopo sette giorni, togliete le rose dal vaso, asciugate bene gli steli, appendeteli al buio a testa in giù per alcuni giorni. A questo punto dovete solo tagliare lo stelo alla lunghezza richiesta e confezionarlo.

Luglio e agosto sono i mesi migliori per fare le rose stabilizzate

Il periodo più indicato sono i mesi di luglio e agosto quando la capacità di assorbimento di assorbimento delle rose, unitamente alle condizioni climatiche favorevoli, è alta.

Come si mantiene e quanto dura un fiore stabilizzato

Per conservarsi al meglio e mantenere inalterato il suo aspetto e la sua freschezza, un fiore stabilizzato deve essere posto al riparo del sole. La luce abbondante, purché diffusa, non lo danneggia.

Non deve essere bagnato, mai e per nessun motivo. Neppure se intendete pulirlo e ravvivarlo. L’acqua, come l’umidità elevata, oltre il 70%, favorisce i processi degenerativi con fermentazione e deterioramento dei tessuti vegetali.

Per pulirlo utilizzate un pennello per trucco eliminando la polvere dal centro verso l’esterno, magari tenendolo a testa in basso così che la polvere possa cadere senza accumularsi fra i petali. Anche un phon con diffusore, sempre ad aria fredda, può essere una buona soluzione. Evitate sempre di soffiare sulla corolla per allontanare la polvere: il nostro respiro ha sempre un’umidità altissima.

I primi fiori stabilizzati proposti sul mercato erano proposti come capaci di resistere fino a cinque anni, oggi i prodotti migliori indicano, fatte salve condizioni adeguate e buona manutenzione, una durata doppia.

 

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