Quali piante in ufficio e in sala d’attesa

Ufficio e sala d'attesa: gli ambeinti sono diversi, ma le piante tra cui scegliere sono le stesse. Con una caratteristica in comune: devno richiedere poca manutenzione.

Mauro Cavagna
A cura di Mauro Cavagna
Pubblicato il 20/02/2018 Aggiornato il 20/02/2018
Quali piante in ufficio e in sala d’attesa

Il verde è importante durante l’attività lavorativa, perché rilassa ed è gradevole. I criteri da adottare per scegliere le piante in ufficio o per la sala d’attesa sono diversi. Le piante in ufficio hanno una valenza più personale e affettiva, in sala d’attesa sono un biglietto da visita di un’attività e quindi hanno un ruolo istituzionale. In ogni caso, le piante in ufficio o in sala d’attesa devono essere piacevoli e decorative ma soprattutto longeve, facili da mantenere, resistenti all’abbandono ripetuto nei fine settimana e anche prolungato in caso di ferie.

Luminosità: parametro sempre carente

Le sale d’attesa, più degli uffici, sono in genere locali poco illuminati dalla luce naturale, di più da quella artificiale. Riservate alle piante la zona più luminosa dell’ufficio anche se le piante in ufficio sono scelte fra quelle che meno abbisognano di luce: in genere piante tropicali che incontriamo in una situazione di “giungla” quindi con luce diffusa, temperature stabili e umidità elevata. La mancanza di luce provoca la caduta delle foglie in modo localizzato dove minore è la radiazione. Ogni volta che bagnate la pianta, ruotate il vaso di un quarto di giro per mantenere nel tempo una vegetazione uniformemente rigogliosa.

Temperatura e riscaldamento

Questi due parametri sono fra loro collegati. Un tempo durante i fine settimana si abbandonavano le piante in ufficio e si spegnevano i termosifoni per poi riaccenderli il lunedì mattina. Questo comportamento antieconomico, oggi è stato sostituito e si tiene, grazie a termometri e timer, una temperatura minima impostata. A 12°C le piante di norma utilizzate, se non hanno il terriccio inzuppato, non riportano danni. La temperatura non deve essere però nemmeno troppo elevata e sopra i 24°C quasi tutte le piante da interno iniziano ad avere dei problemi.

Il riscaldamento ad aria forzata è quello che maggiormente secca l’ambiente e proprio la mancanza d’umidità è la causa delle punte secche ed arricciate delle foglie, vero e proprio punto debole delle piante in ufficio.

Il riscaldamento a pavimento richiede di sollevare da terra le piante in ufficio. Alla fine i vecchi termosifoni non sono poi così male, se non si pongono le piante nelle immediate vicinanze e si utilizzano gli umidificatori.

Spazio a disposizione e percorsi all’interno della stanza

Lo spazio a disposizione è un limite fisso che non può essere aggirato a meno di non porre le piante in ufficio in posizione rialzata su mensole così da non rappresentare un ostacolo. In base allo spazio decidiamo quali piante acquistare. Inutile scegliere un’areca se si hanno solo 60 cm liberi. Con il tempo diventerà eccessiva: di intralcio al nostro movimento e continuamente urtata.

Disponete le piante in ufficio modo che non si trovino lungo uno dei percorsi ricorrenti dentro la stanza perché è facile urtarla. Si può rompere il portavasi, si può spezzare un ramo, si può scaravoltandola far perdere consistenza alla zolla ed arieggiare le radici. Col tempo, per guadagnare spazio e facilità di movimento, finiremmo per “schiacciarla” contro la parete tanto da avere un lato “buono” e uno “di servizio”.

Manutenzione in contenitore tradizionale

La manutenzione delle piante in ufficio consiste in due operazioni soltanto: la bagnatura e la pulizia.

Per mantenere queste piante sane nel tempo il segreto è bagnarle sempre senza eccedere perché per il limitato ricambio d’aria il ristagno è un nemico ancor più temibile. Il consiglio è quello di bagnare a giorni fissi: ad esempio il lunedì per verificare l’umidità del terriccio il venerdì e distribuire una piccola quantità prima di lasciare le piante in ufficio per il fine settimana. L’acqua non deve mai restare nel sottovaso e dopo un quarto d’ora d’attesa deve essere eliminata.

La pulizia si esegue almeno una volta ogni quindici giorni. Utilizzate un panno per togliere la polvere, passandola nella pagina superiore delle foglie, e un panno spugna umido per rifinire e idratare, passandolo su entrambe le pagine fogliari.

Altre operazioni routinarie sono la verifica dei tutori quando presenti, delle legature e dell’assetto della pianta che specie nei soggetti di taglia alta ne influenza la stabilità e la probabilità di scaravoltamento in caso di urto accidentale, e la somministrazione di fertilizzanti in dosaggi ridotti alla metà perché non è nei nostri obiettivi favorire una crescita rapida e vigorosa che potrebbe portare la vegetazione ad eccedere lo spazio assegnato.

Le nostre scelte

Possiamo individuare quattro categorie di piante per ufficio e sala d’attesa: le piante verdi da foglia, le piante succulente, le piante fiorite, le orchidee.

1- Piante a foglia verde

Sono le vere protagoniste dell’ufficio e della sala di attesa se lo spazio è sufficiente per accoglierle. Le scelte più ricorrenti sono lo spatifillo e l’anturium, il Ficus. Le dracene sono diverse: la più classica è il vecchio tronchetto della felicità, la più comune e capace di regalare grandi soddisfazioni e con una capacità di recupero unico è la Dracena marginata.  Anche i lucky bamboo sono dracene, perfetti per tenerli in acqua. Aglaonema, Calathea, Ctenanthe e Marantha sono apprezzate per le foglie disegnate molto decorative anche se non fioriscono. L’areca, Chrysalidocarpus lutescens, è la palma da ufficio più diffusa. Leggera, elegante, abbinabile a qualsivoglia arredamento e colore ha il difetto di crescere nel tempo allargandosi e quindi conquistando più spazio di quello iniziale.

2- Piante fiorite

Sono una presenza temporanea negli uffici perché una volta sfiorite in queste condizioni difficilmente torneranno a fiorire e spesso sono destinate ad essere scartate appena iniziano ad appassire. Si tratta in genere di piante ricevute in regalo o acquistate per ravvivare l’ambiente o per creare un’atmosfera particolare come in occasione del Natale. Sono in genere ciclamini, stelle di Natale, calancole, primule, ellebori, viole. Unica eccezione la violetta africana che continua a rifiorire incessantemente e ben si adatta anche a condizioni ambientali diverse purché si bagni con regolarità ma dal fondo e si tenga al riparo dal sole diretto.

3- Le orchidee

Con questo termine, parlando di piante in ufficio, si indicano le phalenopsis, stanno conquistando un grande spazio perché acquistate per l’inaugurazione riescono a sopravvivere e rifiorire per molti anni. Basta che abbiano a disposizione molta luce indiretta e bagnature moderate e regolari. Un capitolo a parte è formato dalle orchidee con foglie disegnate, come la ludisia, apprezzate per il contrasto di colori più che per le fioriture. Eleganti e discrete sono un segno d’eleganza che non passa mai inosservato.

4- Succulente

Le più adatte sembrano essere agave, aloe, sansevieria e zamia. In particolare se si dispone di una buona luminosità le zamia con il portamento slanciato e i fusti che formano un cespo denso e forte ma pur sempre elegante e leggero sono una scelta vincente. Un portavasi alto mette ancora più in evidenza la struttura della pianta. Il segreto è non porla in corrente, esporla al freddo, o bagnarla eccessivamente. Sopporta bene anche lunghi periodi senza bagnature, ma è meglio somministrare acqua con regolarità.

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