Quali alberi fanno fiori belli per il giardino?

Quando si sceglie una pianta da mettere a dimora, oltre al portamento, all'ombra che offre e al colore delle foglie, è interessante conoscere anche i fiori che farà. Tutto quello che c'è da sapere e gli errori da evitare.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 07/02/2023 Aggiornato il 10/09/2024
Quali alberi fanno fiori belli per il giardino?

Un albero da fiore in giardino, spesso annuncio della primavera, è una gioia per gli occhi perché al contrario di altre fioriture che il giardino può offrire, si staglia naturalmente contro il cielo e diventa il protagonista dello spazio circostante. Non importa quanto sia breve la fioritura e quanto lunga la stagione nella quale sarà soltanto un complemento verde. Il giardino, giorno dopo giorno, ci offre a fianco di fioriture durature anche questi momenti isolati, quasi effimeri, di sfolgorante splendore a cui è impossibile rinunciare, e proprio perché unici tanto attesi.

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Quanto spazio serve per un albero da fiore?

Un albero da fiore, quando anche piccolo, per essere valorizzato a pieno deve avere uno spazio proprio in cui campeggia solitario o in una cortina dove possa risaltare. Dovrebbe essere visibile da gran parte del giardino, dall’ingresso della casa e dalle finestre. Se poi il giardino è anche uno spazio di riposo, tranquillità e lettura, dovrebbe trovarsi di fronte alla seduta preferita, al proprio angolo strettamente personale. Perciò al momento dell’acquisto è importante conoscere le dimensioni finali, o quelle attese nella realtà in cui ci si trova (basta osservare i giardini della zona per avere indicazioni), così da dare al nostro albero tutto lo spazio che in futuro sarà necessario.

Come scegliere un albero da fiore bello

Per avere un albero da fiore di qualità, il consiglio è sempre partire da soggetti scelti con cura fra quelli già impalcati e quindi con una struttura già impostata dalle potature di allevamento, evitando di acquistare pianticelle di 30-40 centimetri d’altezza anche se molto più economiche, ma neppure soggetti enormi.
Chi desidera già un albero di buone dimensioni, altezza quattro-sei metri, e fusto ben sviluppato, dovrà avere alcune attenzioni. Ecco quali:

  • Lo scelga in vivaio già nell’autunno ancora in piena terra, così da avere una pianta pronta per il trapianto a inizio primavera.
  • Lo individui segnandolo in modo non invasivo, ma senza che possa essere sostituito.
    Segni con una matita sulla corteccia il Nord per metterlo in giardino rispettando l’orientamento naturale della pianta.
  • Chieda che la pianta nel trasporto sia protetta lungo il fusto in modo efficace, e non con un semplice giro di iuta, così da non riportare danni nelle operazioni di carico e scarico. Un urto in grado di schiacciare la giovane corteccia si rende evidente solo con il tempo, provocando il distacco di questa e la formazione di una zona esposta che rappresenta un problema non solo immediato, perché diventa una via d’ingresso per patogeni e parassiti, ma anche futuro: la crescita del legno e la resistenza meccanica del tronco potrebbero essere non uniformi.
  • Scavi per tempo sempre una buca grande, almeno il doppio della zolla, eliminando sassi e radici, scartando un terzo del terreno di scavo e sostituendolo con terriccio organico, terricciato di letame maturo, compost e sabbia, se il drenaggio è da migliorare. Aggiungere sempre fertilizzanti a lentissima cessione per dare una continuità agli apporti di nutrienti nel tempo nella fase di crescita del nuovo albero.

Potare o non potare?

La potatura degli alberi da fiore deve essere quanto di più mirato esista per non comprometterne la bellezza. È importante sapere dove fioriscono gli alberi prescelti. L’esempio più classico di quanto una potatura fatta con le migliori intenzioni possa rivelarsi controproducente per un albero da fiore, è il caso della Magnolia grandiflora. Fiorisce all’apice dei rami, e una potatura annuale per mantenerla all’interno di una forma definita, specie se si tratta di soggetti di pochi metri di altezza, può asportare tutte o quasi le gemme destinate a dare fiore.

Alberi da fiore di piccole dimensioni

Cornus kousa ‘Miss Satomi’

Cornus-kousa-Satomi

Questa varietà di Cornus kousa, riprodotta per innesto, si presenta come un grande cespuglio o un piccolo albero, alto fino a sette metri, a crescita lenta, che ha la particolarità di fiorire tardivamente, a giugno, ricoprendosi di brattee rosa. Il colore può variare molto da un anno all’altro in base all’andamento stagionale e agli stress ricevuti. La tonalità tipica è di colore rosa chiaro, ma può presentarsi ancora più tenue fino ad arrivare al bianco. È una pianta da coltivare solo se si ha disponibilità d’acqua in modo costante, perché teme la siccità che in estate può provocare disseccamenti della vegetazione. Elegante e leggero, resistente al freddo, desidera un terreno acido o subacido. I cornus non si potano se non per ridefinire rami rotti o fuori forma.

Albizia

albizzia

Poche piante sanno destare una magia pari a quelle delle albizie quando la fioritura è completa e trasforma la struttura della chioma a ombrello in una nuvola rosa vermiglio, che sembra provenire da un dipinto orientale. I fiori a piumino, profumati, si aprono in successione e la fioritura dura a lungo. Originario delle regioni occidentali a clima temperato dell’Asia, Albizia julibrissin è un albero di dimensioni contenute che a pieno sviluppo raggiunge i 10 metri di altezza. Teme il freddo solo quando le temperature scendono di oltre i 15 gradi sotto lo zero, e la sensibilità al freddo è aumentata dalla presenza di venti dominanti. Per questa ragione si consiglia di porla in posizione aperta e ben soleggiata, riparata da venti freddi.

Alberi da fiore che non temono il freddo

Ippocastano ibrido

ippocastano

Aesculus hippocastanum insieme a Robinia pseudoacacia e a Magnolia grandiflora, è stato per lungo tempo la pianta tipica delle dimore di una certa importanza. Maestoso tutto l’anno con un tronco forte e diritto, grande chioma e foglie dalla struttura unica e riconoscibile, quando sale a fiore diventa spettacolare. Le infiorescenze portate erette lo trasformano in un grosso candelabro. Valutare la scelta di porlo in giardino solo c’è la possibilità di farlo crescere senza limitazioni perché le potature a carico di grandi branche ne alterano troppo la struttura che non è più completa ed equilibrata. Interessante per chi dispone di spazi più ristretti è l’ibrido a fiore colorato Aesculum x carnea, ibrido fra Ae. hippocastanum e Ae. pavia: dal primo ha preso il portamento arboreo e dal secondo il colore dei fiori, rosa, rossi, purpurei. Ha una maggiore resistenza al secco.

Magnolia grandiflora

magnolia-grandiflora

Pochi alberi hanno il fascino della Magnolia grandiflora anche se è considerato come un albero non più di moda, forse perché a crescita lenta e perché nel nostro immaginifico si configura come un grande esemplare colonnare o a cono, come ci è dato vedere nei giardini delle ville storiche. Longeva, resistente, sempreverde, è una pianta che andrebbe maggiormente considerata in ogni giardino, sempre tenendo presente che come limite di coltivazione non ha tanto il freddo quanto il calcare presente nel terreno. Si pone in luoghi soleggiati e caldi, riparata dal vento, in terreni di medio impasto, ben drenati, freschi, fertili, ricchi di sostanza organica, preferibilmente a reazione acida (pH compreso fra 5,5 e 6,5), sempre molto profondi. Il suo fiore, bianco, grandissimo, irregolare nella sua perfezione, è unico.

Maggiociondolo

maggiociondolo

Fra le alberature spontanee nel nostro Paese è forse il più bell’albero da fiore. Laburnum anagyroides appartiene ala famiglia delle Leguminosae e può assumere la forma di grande arbusto o piccolo albero, alto fino a 8 metri.  I soggetti allevati ad albero sono capaci di un’ombra fresca e profonda. Le foglie composte sono leggere e molto mobili, basta un minimo soffio di vento per animarle.  I fiori di forma papillonacea sono riuniti in lunghi racemi penduli lunghi da 15 a 25 cm. Sbocciano in maggio, sempre copiosi, e sono leggermente profumati. Il maggiociondolo resiste al freddo più intenso senza problemi, ma teme il caldo eccessivo. In queste regioni è consigliato coltivarlo con un’esposizione parzialmente ombreggiata.

Alberi da frutto con fiori belli

Pesca ‘Platicarpa Gialla’

pesca-platicarpa

Al confronto degli altri fruttiferi che in primavera danno spettacolo, ma sempre con misura, il pesco spicca per la sua immodestia, per il suo apparire con forza quando le foglie iniziano ad aprirsi, contendendo alle piante da giardino il primato. La varietà Prunus persica ‘Platicarpa Gialla’ appartiene alla categoria di peschi con fiore grande a cinque petali ben aperti, di colore rosa vivo con stami evidenti. Passare dal fiore al frutto però non è così semplice perché il pesco predilige climi miti con estati caldi, e bagnature regolari, ma ha un fabbisogno in freddo piuttosto elevato, pari a 800-1.300 ore a temperatura inferiore ai 7 °C.
Raggiunge un’altezza fra i 4 e i 6 metri, con chioma globosa.

Melo ‘Abbondanza rossa’

Melo Abbondanza rossa

I fiori di tutti i Malus communis sono grandi, con cinque petali che formano la corolla, bianchi nella parte centrale e rosati all’esterno così che i boccioli presentano all’apertura un colore più intenso di quanto poi saranno i fiori. Sono raccolti in corimbi ombrelliformi in numero variabile da tre a otto, circondati da una rosetta di foglie vellutate. Hanno numerosi stami con antere colorate a contrasto. Il melo fiorisce nel mese di aprile quindi in sincronia con le prime grandi fioriture del giardino. La varietà ‘Abbondanza rossa’ è pianta di vigoria medio bassa che non occuperà molto spazio in giardino, sarà decorativo anche quando matureranno i frutti color rosso vermiglio, molto durevoli.

Alberi da fiore che stanno bene nei climi caldi

Strelitzia nicolai

strelitzia

Pur non trattandosi tecnicamente di un albero vero e proprio perché non produce legno, può essere considerato tale per le dimensioni e l’imponenza che nel tempo può raggiungere. Appartiene alla Famiglia delle Musaceae, la stessa del banano e della strelitzia utilizzata come fiore reciso o pianta da fiore. Può raggiungere i sei metri di altezza e l’imponenza è accresciuta dalle grandi foglie sfrangiate che creano un ombra densa illuminata dai fiori bianchi, con una pennellata d’azzurro, racchiusi da brattee color bronzo. Tollera temperature fino a -3 °C, ma solo per poche ore; richiede sole e acqua in abbondanza. Pianta di grande fascino, diventa, una volta cresciuta, vero punto focale del giardino.

Jacaranda

jacaranda

Per molti, la Jacaranda incarna quasi un’idea mitica: rappresenta l’albero da fiore da tutti desiderato e possibile solo per pochi eletti. Jacaranda mimosifolia, originaria del Sud America, se ha modo di crescere può superare i 10 metri di altezza sviluppando una densa chioma a ombrella di diametro di poco inferiore. A fine primavera si ricopre di fiori campanulati fra l’azzurro e il blu riuniti in corimbi apicali. Sono proprio gli apici dei rami a essere la parte più sensibile al freddo e un abbassamento delle temperature invernali sotto lo zero può compromettere la fioritura dell’anno successivo. Di facile coltivazione, resistente al secco, desidera una posizione calda e soleggiata, un terreno arricchito in sabbia o scheletro fine, così da presentarsi sciolto e molto ben drenato perché il ristagno d’acqua è un pericoloso nemico.

Bauhinia variegata

bahuinia

La Bauhinia variegata, chiamata comunemente albero delle farfalle, per la somiglianza dei fiori aperti a grandi farfalle posate sui rami, si trova spontanea in un areale vastissimo che va dal Sud della Cina fino all’India, dove diventa albero, alto a maturità fino a dieci metri. In coltivazione, nel Sud del nostro Paese resta lontano da queste misure. È riconoscibile, quando non fiorito, per le foglie bilobate simili allo zoccolo di un bovino. La varietà ‘Candida’ ha splendide corolle, grandi, color bianco candido, a cinque petali, profumate. La fioritura nel nostro Paese, inizia a maggio e precede l’emissione delle foglie. Bauhinia non sopporta il freddo intenso e resiste fino a -5 °C. Danni ripetuti da freddo possono portare la pianta ad assumere portamento arbustivo.

 

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