Porcellino d’India o cavia peruviana

Un musetto irresistibile e una buffa andatura, indole paurosa e allo stesso tempo estremamente sociale: è la cavia peruviana, un piccolo e simpatico roditore sempre più presente nelle nostre case.

Roberta Marino
A cura di Roberta Marino
Pubblicato il 24/03/2018 Aggiornato il 24/03/2018
Porcellino d’India o cavia peruviana

Timido, socievole, pauroso: così si potrebbe riassumere in sintesi il porcellino d’India che, a dispetto del nome, non ha origini orientali ma sudamericane. Caratteristiche che, già da sole, danno indicazione di come dovrebbe essere accudito quando viene adottato.

Porcellino d’India è un roditore

Questo piccolo animale appartenente all’ordine dei Roditori (Rodentia), discende da una specie selvatica (Cavia aperea) tipica delle montagne peruviane. Addomesticato per la prima volta intorno al 5000 a.C. da pastori delle tribù delle Ande (quali Ecuador, Perù e Bolivia) per scopi alimentari, venne importato in Europa nel XVII secolo dai commercianti olandesi e inglesi e si diffuse in breve tempo come animale da compagnia.

Dal punto di vista fisico le cavie si presentano con un corpo tozzo con zampe e collo molto ridotti. Sono prive di coda, con orecchie corte, unghie taglienti e 20 denti a crescita continua che solo il consumo costante del cibo (adeguato) riesce a mantenere alla giusta lunghezza. Particolari sono le zampe: le anteriori hanno quattro dita, mentre quelle posteriori soltanto tre. I maschi sono più grandi delle femmine e pesano, da adulti, tra i 900 e i 1200 grammi (contro i 700-900 delle femmine). Nella specie selvatica il mantello è corto e uniformemente bruno ma nel corso del tempo sono state create molte varietà e razze domestiche di cavie: a pelo raso, lungo, riccio oppure fine e liscio come quello tipico dei conigli d’angora, bianche o pezzate. La vita media si aggira sui 5-8 anni, a volte di più.

Vive in gruppi numerosi

La cavia è un animale estremamente sociale che soffre la solitudine e ha bisogno di stare con i propri simili dai quali apprende per imitazione. In natura i porcellini d’India vivono in piccoli gruppi (da 5 a 10 individui) molto uniti composti da numerose femmine con a capo un maschio dominante. Sono animali crepuscolari quindi prediligono le ore iniziali e finali della giornata mentre durante il pomeriggio e la notte dormono per la maggior parte del tempo: un aspetto da tenere presente quando si decide di portare a casa con sé una cavia.

Timidi e paurosi, in caso di pericolo non attaccano ma tendono a immobilizzarsi o a rifugiarsi in tane costruite da loro stessi e dove si sentono protetti. Quindi la cavia anche in ambiente domestico ha bisogno di tranquillità, di compagnia e di un periodo per ambientarsi senza forzature.

I porcellini d’India sono grandi chiacchieroni: per comunicare in gruppo utilizzano innumerevoli suoni, fischi, squittii e ogni segnale acustico è associato a un preciso messaggio. Inoltre comunicano anche con segnali olfattivi e con la postura del corpo: curioso, ad esempio, è il cosiddetto “popcorning” quando la cavia si mette a saltellare sgroppando, manifestando felicità.

L’arrivo a casa: come accoglierlo

Dal momento che le cavie sono animali timorosi, vanno trattate con calma e delicatezza, evitando movimenti improvvisi e rumori forti. È evidente, quindi, che non sono adatti ai bambini perché potrebbero spaventarsi per un tono di voce troppo alto e, se presi in braccio in malomodo, rischiare fratture o lesioni interne in seguito a cadute accidentali anche da soli 20 cm d’altezza. Se si hanno bambini in casa è importante spiegare bene loro come vanno maneggiati.

In generale, almeno i primi giorni, bisognerà evitare schiamazzi, rumori forti, contatti con altri animali domestici e lasciare il tempo alla cavia di esplorare la nuova casa gradualmente poiché i cambiamenti sono spesso grande fonte di stress per questo animale.

Proprio per il suo carattere schivo e pauroso bisognerà armarsi di pazienza e di calma per farsi accettare e socializzare: spesso, infatti, sono necessari mesi prima che prenda fiducia con i componenti della famiglia. Un buon modo per iniziare a fare conoscenza con la cavia è “prendendola per la gola” con bocconcini appetitosi come le erbe aromatiche.

Meglio libero e in compagnia

Portare a casa una cavia per tenerla chiusa da sola in gabbia significa condannarla all’infelicità e, spesso, a una vita piuttosto breve. I porcellini d’India hanno un estremo bisogno della compagnia dei loro simili e di potersi muovere.

L’ideale sarebbe poter ricreare una condizione analoga a quella in natura, con un piccolo gruppo di cavie, preferibilmente composto da un maschio (sterilizzato) e più femmine. Se, come spesso capita, questo non è possibile si dovrebbe almeno cercare di formare una coppia, che può essere costituita da due soggetti dello stesso sesso o di sesso opposto con il maschio sterilizzato.

Anche se la gabbia può essere necessaria come luogo di riparo in cui si senta protetto al bisogno, non deve rappresentare un alloggio 24 ore su 24 per il porcellino d’India (e in generale per nessun animale). Sarebbe auspicabile tenerlo libero sempre o almeno alcune ore della giornata, eventualmente delimitando con un recinto una zona della casa dove possa muoversi in libertà e dove creare uno spazio con cibo e i suoi accessori.

Alcune accortezze vanno, comunque, tenute presenti quando il porcellino è libero di scorazzare. Attenzione quindi a:

  • cavi o fili elettrici: vanno protetti e tenuti lontano dall’animale che potrebbe rosicchiarli
  • mobili preziosi: anche se in genere non salta sui mobili e raramente li rosicchia, nel dubbio, però, meglio proteggerli con pannelli di legno o plastica rigida
  • ciotole di cibo non adatto (magari di altri animali): fare in modo che non possa accedervi

Gli accessori fondamentali

Prima dell’arrivo a casa della cavia è bene procurarsi tutte le attrezzature necessarie affinché sia accolta nel migliore dei modi.

Gabbia o rifugio-casetta dove nascondersi: serve comunque un luogo dove la cavia possa nascondersi al bisogno e dove si senta protetta. Va bene qualunque scatola, cassettone, casetta purché di plastica lavabile o legno. Se, invece, si opta per una classica gabbia deve avere le seguenti caratteristiche:

  • dimensioni: almeno 70×90 cm per ogni cavia presente
  • fondo: deve essere uniforme e senza reti o listelli perché potrebbe incastrare le zampine.
  • bordi: alti almeno 10 cm.

La gabbia va collocata in una zona della casa riparata dalle correnti d’aria e dall’umidità, possibilmente a una temperatura tra i 18 e i 24 gradi. In generale le cavie sopportano molto meglio il freddo che il caldo e oltre i 28 °C iniziano a manifestare segni di disagio: quindi non va mai lasciata in pieno sole sul balcone perché può rischiare il colpo di calore.

Quando le temperature si abbassano, invece, si può offrire un giaciglio di fieno che garantisce anche tepore.

Per la pulizia della gabbia è preferibile utilizzare una soluzione di acqua e aceto, che scioglie tutti sedimenti contenuti nell’urina.

La lettiera: innanzitutto va cambiata frequentemente perché le cavie tendono a sporcare in diversi posti. Escludendo la sabbia per gatti (non adatta) e quella in legno di cedro o pino (contenente olii essenziali), in commercio sono disponibili diversi tipi:

  • sabbia specifica per roditori
  • palline di fieno pressato (es. Gimborn)
  • truciolo di legno
  • tutolo di mais
  • segatura di legno pellettata
  • lettiera in canapa.

L’importante è che abbia alcune caratteristiche fondamentali:

  • buon potere assorbente e in grado di assorbire il più possibile l’ammoniaca
  • sia priva di polveri per evitare che la cavia le inali
  • sia in materiale naturale senza sostanze chimiche tossiche perché la cavia potrebbe ingerirla
  • non eccessivamente costosa poiché usata in grandi quantità.

Gli accessori: un accessorio gradito al porcellino d’India è la casetta, punto di riferimento per animali così timidi, che possono così sentirsi al sicuro. Deve essere posizionata al centro della gabbia e possibilmente costruita in legno o plastica, priva di sporgenze spigolose o pungenti. Sono fondamentali il beverino per l’acqua, che deve essere sempre pulita e fresca, e la greppia per il fieno. Per allietare il piccolo roditore si possono acquistare, o creare artigianalmente, giochi di vario tipo con grossi tubi o scatole di cartone con più aperture. Evitare, invece, le ruote perché le cavie non sanno correre.

Alimentazione: verdura e tanto fieno

Il porcellino d’India è totalmente vegetariano: nella sua dieta, quindi, via libera a verdure di vario tipo, frutta, erba fresca e fieno a volontà. Le cavie, quando non dormono, trascorrono il tempo mangiando o cercando cibo spesso richiedendolo con un forte fischio di richiamo. La razione giornaliera è di circa 100-150 g , da suddividere in due o più pasti al dì.

Nella distribuzione del cibo è importante ricordare di:

  • non modificare spesso la dieta perché sono animali piuttosto abitudinari
  • somministrare frutta e verdura ben lavata, asciugata dall’acqua in eccesso e a temperatura ambiente (mai cotta o scongelata)
  • introdurre nella dieta un tipo di verdura per volta per evidenziare eventuali intolleranze che potrebbero causare diarree
  • eliminare sempre la verdura e la frutta avanzata dal pasto precedente.

Attenzione

Alcuni alimenti sono da evitare perché tossici e pericolosi:

  • rabarbaro (tossico)
  • patate germogliate e tutte le parti verdi della pianta (tossiche)
  • parti verdi dei pomodori (tossiche)
  • aglio, cipolla, peperoncini piccanti (i peperononi normali invece vanno bene)
  • bulbose (velenose)
  • avocado, cocco (troppo grassi)
  • funghi
  • pane, pasta, riso, prodotti da forno, biscotti e dolcetti vari
  • latte e latticini (le cavie sono intolleranti al lattosio)
  • mangimi composti contenenti semi, cereali fioccati e frutta secca

Erba, sempre presente

Il fieno deve essere disponibile in quantità illimitata perché è importante per l’apparato digerente e per mantenere i denti alla giusta misura. L’ideale è il fieno fresco ma, in ogni caso, va evitato quello troppo polveroso e con sola erba medica perché troppo ricco di calcio.

Durante la bella stagione si può somministrare anche l’erba, raccolta preferibilmente in campi destinati alla produzione di foraggio per gli animali o, comunque, non inquinati.

Con un’alimentazione ricca di frutta e verdura solitamente il porcellino d’India riceve la quantità adeguata di vitamina C che da solo non riesce a sintetizzare. Tuttavia in casi particolari quali gravidanza, allattamento, malattia o convalescenza sarà necessario integrarla con verdure particolarmente ricche (peperoni, prezzemolo, cavolo…) o con opportuni integratori dietro indicazione del veterinario specifico per esotici.

Pellet

Il pellet è il mangime composto di piccoli cilindretti verdi che viene venduto nei negozi come mangime essenziale per le cavie. Invece deve rappresentare solo un “premio” occasionale o da riservare nei casi in cui l’animale sia malato o in condizioni particolari, sempre sotto indicazione del veterinario.

In ogni caso un buon pellet deve essere:

  • senza semini vari, frutta secca, crocchette colorate, cereali soffiati o fioccati o altro
  • composto di erbe
  • con un contenuto di fibra intorno al 20% (almeno)
  • senza grassi di origine animale
  • non formulato per conigli d’allevamento o per topi o criceti.

Non stupitevi se…

Infine, un accenno alla coprofagia, comportamento che spesso mette in allarme i proprietari. Le cavie sono, infatti, animali coprofagi, ossia che ingeriscono normalmente alcune loro particolari feci denominate “cecotrofi” (prima che queste tocchino terra) e che si distinguono perché contengono vitamine, minerali e batteri essenziali al buon funzionamento del loro organismo. Niente paura, quindi la cavia non è impazzita o malata: si tratta non solo di un comportamento normale ma assolutamente sano e benefico per il piccolo roditore.

Piccole cure quotidiane

In linea di massima, i porcellini d’India non richiedono un grande impegno di tempo per le cure o la toelette da parte dei proprietari. Sono, infatti, animali piuttosto puliti che non si sporcano a patto che l’ambiente dove vivono sia mantenuto pulito.

Solo le cavie a pelo lungo hanno bisogno di essere spazzolate e pulite nella zona posteriore se si sporcano il mantello, oltre a sfoltire con le forbici il pelo più lungo sulle zampe e sul posteriore.

È possibile lavare la cavia con acqua calda (non bollente) usando uno shampoo delicato diluito, facendo attenzione a orecchie e occhi e che non resti umida: per questa ragione si può poi asciugare con il phon anche sulla pancia.

Le unghie, invece, vanno tagliate frequentemente: circa una volta al mese. Le prime volte è bene farsi spiegare dal veterinario come tagliarle e, nel caso, fare effettuare sempre a lui questa operazione se non ci si sente sicuri. 

Malesseri della cavia peruviana

Non è semplice accorgersi di un malessere della cavia e, per questa ragione, è fondamentale affidarsi a un veterinario esperto in animali esotici. Sintomi come perdita progressiva di appetito e, di conseguenza, di peso (dai 50 grammi in su ogni settimana) possono già insospettire e preoccupare. Il porcellino d’India, infatti, non deve mai avere lo stomaco vuoto perché, se trascorrono anche solo 16-20 ore senza che abbia mangiato, il suo fegato inizia a deteriorarsi.

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