Uva spina

Ribes uva-crispa

Come si vede in foto, l'uva spina ha un portamento cespuglioso e spesso disordinato e non supera il metro e mezzo di altezza.

  • Come si vede in foto, l'uva spina ha un portamento cespuglioso e spesso disordinato e non supera il metro e mezzo di altezza.
  • L'uva spina di solito si coltiva in piena terra, ma è possibile tentare la coltivazione in vaso purché sufficientemente ampio.
  • La raccolta dei frutti di uva spina va effettuata con cautela, indossando i guanti, per evitare di pungersi con le spine e per non danneggiare la buccia dei frutti stessi.
  • L'uva spina fiorisce in primavera (aprile-maggio) e i frutti maturano a giugno-luglio. Possono rimanere attaccati ai rami per lungo tempo.
  • L'uva spina produce deliziosi frutti aciduli e ricchi di vitamine.
  • Come si vede in foto, l’uva spina ha un portamento cespuglioso e spesso disordinato e non supera il metro e mezzo di altezza.
  • L’uva spina di solito si coltiva in piena terra, ma è possibile tentare la coltivazione in vaso purché sufficientemente ampio.
  • La raccolta dei frutti di uva spina va effettuata con cautela, indossando i guanti, per evitare di pungersi con le spine e per non danneggiare la buccia dei frutti stessi.
  • L’uva spina fiorisce in primavera (aprile-maggio) e i frutti maturano a giugno-luglio. Possono rimanere attaccati ai rami per lungo tempo.
  • L’uva spina produce deliziosi frutti aciduli e ricchi di vitamine.

L’uva spina non è nient’altro che un ribes dotato di numerose spine, ma con bacche di dimensioni maggiori e superiore dolcezza.

Molto apprezzato nei paesi del Nord Europa, in Gran Bretagna, Germania e Francia dove ha larga diffusione, è impiegato per il consumo fresco e per produrre salse acidule, semifreddi, gelatine e confetture, ma anche bevande alcoliche.

Il nome, come per tutti gli altri ribes, trae radice dal celtico “riebs” che significa arbusto o cespuglio. Il termine “uva” è dovuto all’evidente somiglianza della bacca con un acino e l’aggettivo “spina” può riferirsi sia alle spine dei rami sia ai piccoli peli setosi che, nella forma originaria, ricoprono il frutto.

Di origine eurasiatica, la pianta di uva spina è presente nel nostro paese allo stato spontaneo sull’arco alpino e in particolar modo sulle Alpi Occidentali e sulle Dolomiti. Poco comune sugli Appennini, diventa un’autentica rarità spingendosi al sud. Vive ai margini dei boschi di latifoglie, in zone pietrose o frammisto ad altri cespugli, di norma al di sotto dei 1600 metri d’altitudine.

L’uva spina è annoverato fra i piccoli frutti, insieme agli altri ribes, il lampone, la mora di rovo e il mirtillo. Si tratta di un piccolo arbusto che, lasciato libero di crescere, raggiunge al massimo un’altezza di circa 150 cm, ma che di norma si arresta ai due terzi di questa misura.

Ha una ramificazione densa e disordinata, spesso molto intricata, il che lo rende anche una specie indicata per formare siepi difensive e di esclusione se piantato su tre file fra loro sfalsate. Le spine, di forma triforcata (sono a gruppi di tre disposte in modo da formare due angoli quasi retti) sono forti sui rami principali, più sottili, ma non per questo meno fastidiose, sui rametti.

I rami non sono lisci, ma pieni di bitorzoli perché le foglie che si originano da questi in autunno, quando cadono, lasciano un’evidente cicatrice destinata ad ingrandirsi poiché è da qui che a primavera cresceranno nuove foglie.

Le foglie di uva spina sono piccole, inscrivibili in un triangolo, divise in un numero di lobi variabile (tre o cinque) a margine seghettato. Hanno nervature ben evidenti e sono disposte in gruppi di tre-quattro, insieme alle spine, a formare piccoli ventagli. Il colore è verde scuro. In autunno divengono giallo dorato chiaro, ma sono poco persistenti e le piante si spogliano con rapidità.

I fiori, che compaiono nel mese di aprile (nelle varietà coltivate al termine di maggio o in giugno), sono solitari e si formano all’ascella delle foglie. Gli stami chiari in posizione centrale sono contornati da petali sottili e sepali di forma arrotondata, revoluti, di colore rugginoso.

Il frutto di uva spina è una bacca globosa (da tondeggiante a ellittica), di un colore verde che via via tende al viola. Colpiscono inoltre le venature e la presenza di molti piccoli semi, visibili sotto la buccia.

Pianta versatile, resistente e facile da coltivare, l’uva spina teme più di tutto le gelate primaverili capaci di danneggiare la fioritura e i nuovi germogli.

Per il resto, predilige i luoghi e i terreni freschi e si coltiva al sole, o in mezz’ombra nelle regioni più calde, in un substrato ricco di sostanza organica (un buon arricchimento della composizione con letame maturo al momento dell’impianto è molto utile) e ben drenato. Evitare terreni sabbiosi e poco fertili. 

Se mancano regolari precipitazioni, irrigare quel tanto che basta per mantenere umido il terreno, ma mai inzuppato. Il pH ideale è neutro o leggermente acido (pH 6-6,5). 

Infine, la potatura è fondamentale per mantenere la pianta sana e produttiva:

  • Potatura di allevamento: nei primi anni dopo la messa a dimora, rimuovere i germogli deboli e danneggiati e tagliare gli altri germogli a un’altezza di 15-20 cm sopra una gemma sana. Per i primi 2-3 anni si può lasciare crescere la pianta liberamente, rimuovendo solo i rami danneggiati o quelli che crescono rasoterra.
  • Potatura di produzione: la potatura di produzione si effettua a fine inverno, durante il periodo di riposo della pianta (febbraio-marzo). Consiste nel rimuovere i rami più vecchi (di solito quelli di 5 anni o più, riconoscibili dal colore più scuro e dalla corteccia squamosa, che producono meno frutti) per stimolare la crescita di nuovi getti produttivi. Si eliminano i brindilli in eccesso dall’interno della chioma e si accorciano le branche più vecchie.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

L’uva spina fiorisce in primavera, tendenzialmente tra marzo e aprile, quando sui rami più giovani sbocciano fiorellini bianchi; le bacche maturano invece durante l’estate, a luglio o ad agosto a seconda delle varietà.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadiciBulbo

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

Per riprodurre l’uva spina, a fine autunno prelevare talee di legno maturo lunghe 30 cm. Privarle di tutte le gemme conservando solo le cinque più distali e porle direttamente in vivaio inserendole nel terreno per metà della loro lunghezza.

Nell’autunno successivo si potranno mettere a dimora.

Semi

I semi di uva spina sono piuttosto piccoli e si trovano all’interno della polpa succosa del frutto; generalmente sono di un colore chiaro, spesso biancastro o leggermente giallastro.

Sono piuttosto morbidi e commestibili e non hanno una consistenza legnosa o dura, per cui, quando si mangia l’uva spina, i semi si masticano facilmente insieme alla polpa.

Ogni bacca contiene diversi piccoli semi, ma non sono così numerosi da rendere il frutto sgradevole al consumo.

Informazioni e curiosità

L’uva spina è un frutto che fa molto bene: ha un basso apporto calorico (circa 33 calorie ogni 100 grammi), pochi zuccheri (solo il 7%), un elevato contenuto in acidi liberi (1,4% formati da acido citrico in primis, seguito da tartarico, vinico e malico), un buon apporto di potassio e magnesio, vitamina C, provitamina A e vitamina B1.

Inoltre, vanta proprietà dissetanti e, se consumato in gran quantità, lassative e vitaminizzanti.

 

Coltivazione

VasoPiena Terra

L’uva spina si coltiva principalmente in piena terra, ma può essere coltivata con buoni risultati anche in un vaso di almeno 10 litri riempito con torba o terriccio leggero a pH 6,5. Abbondanti e regolari irrigazioni, oltre che la distribuzione primaverile di concime complesso a lenta cessione, aiuteranno a mantenere la pianta in vaso in salute.

Collocazione

InternoEsterno

L’uva spina si coltiva all’esterno, poiché si dimostra resistente alle basse temperature.

Concimazione

Il terreno ideale per la coltivazione dell’uva spina è profondo, ricco di sostanza organica e fresco. Prima della messa a dimora autunnale, quindi, scavare una fossa profonda, concimare con letame maturo, eliminare lenti di argilla e pietre e, se il suolo è pesante, incorporare anche sabbia e torba.

A primavera, come forma di fertilizzazione e per garantire una minore perdita d’acqua del terreno per evapotraspirazione, si effettua una pacciamatura con letame maturo e paglioso.

Esposizione e luce

SoleMezz’ombraOmbra

L’uva spina si coltiva al sole o in mezz’ombra, a seconda della zona geografica (nelle regioni più calde, dove il sole diretto nelle ore più calde del giorno potrebbe scottare i frutti, prediligere le posizioni semi-ombreggiate). In posizione dominata stenta diventando rada, poco fogliosa e incapace di fruttificare.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

L’uva spina apprezza le precipitazioni abbondanti. In assenza di piogge sufficienti (circa 800-1000 mm annui), è consigliabile irrigare regolarmente, soprattutto durante i periodi di siccità e nella fase di ingrossamento dei frutti. Bisogna cercare, però, di non esagerare: se, infatti, in terreni aridi le piante di uva spina hanno scarsa produzione e vita breve, in terreni con ristagno arrestano la loro crescita.

Si consiglia di annaffiare alla base della pianta per evitare di bagnare eccessivamente le foglie, il che potrebbe favorire lo sviluppo di malattie fungine. L’uva spina preferisce irrigazioni profonde piuttosto che leggere.

La pacciamatura intorno alla base della pianta può aiutare a trattenere l’umidità del terreno e ridurre la crescita delle erbacce.

Potatura

Sulle giovani piante di uva spina si effettuano interventi ridotti di potatura per eliminare i rami con crescita anomala o fuori dalla forma. Al contrario, le piante in produzione richiedono, alla fine dell’inverno, potature decise perché la fruttificazione avviene sui rami dell’anno.

Le piante di uva spina si possono allevare in forma libera, isolate o riunite a siepe, oppure a cespuglio, cimando il fusto ad un’altezza di soli 20 cm così da favorire l’emissione di rami laterali; per la coltivazione a spalliera, allestire un sistema di pali infissi nel terreno alla distanza di un metro l’uno dall’altro con fili metallici tesi paralleli fino ad un’altezza di due metri.

Rinvaso e trapianto

Il momento migliore per la messa a dimora dell’uva spina è l’autunno, ma può essere trapiantata praticamente tutto l’anno se si acquistano piante in vaso.

Si scava una buca sufficientemente grande e si riempie con terriccio di buona qualità, preferibilmente a base torbosa; se si coltivano più piante, lasciare circa 1 metro di distanza tra una pianta e l’altra sulla fila e 2 metri tra le file.

Terriccio

L’uva spina non ha esigenze particolari in fatto di terreno, ma predilige un suolo fertile, fresco, profondo, ben drenato e ricco di sostanza organica.

Si adatta, inoltre, a terreni con pH neutro o leggermente acido (pH 6-6.5), mentre vanno evitati quelli troppo sabbiosi o poco fertili.

Se il terreno è pesante, si può migliorare aggiungendo sabbia o ghiaia per favorire il drenaggio.

Ubicazione stagionale

L’uva spina è una pianta rustica che predilige climi freschi e temperati. È molto resistente alle basse temperature invernali, potendo sopportare fino a -15°C nel periodo di dormienza. 

Attenzione però alle gelate tardive dopo la fioritura precoce, che possono danneggiare i fiori e compromettere il raccolto.

Nonostante prediliga il sole, le temperature eccessive in estate (oltre i 32°C) possono causare stress alla pianta di uva spina, motivo per cui, in climi caldi, è preferibile la mezz’ombra.

Raccolta

La raccolta dell’uva spina deve avvenire almeno in due turni per non raccogliere bacche ancora acerbe. Buona parte del raccolto cresce al riparo delle foglie e richiede tempi più lunghi di maturazione.

Dotarsi di un contenitore rigido e non sovrapporre più di tre strati di bacche perché quelle più mature, per il peso, tendono a creparsi; si consiglia anche l’uso di guanti spessi perché quelli in tessuto non sono sufficienti a difendere le mani delle spine triforcate che restano nascoste fra le foglie.

Le bacche di uva spina che maturano per prime sono più indicate per produrre confetture, le ultime della stagione per il consumo fresco.

Malattia e cure

L’uva spina è generalmente resistente alle malattie, ma può essere soggetta a:

  • Oidio (mal bianco): è una delle malattie più comuni e si manifesta con una patina biancastra su foglie, fusti e frutti. Le varietà più sensibili possono richiedere trattamenti specifici
  • Afidi: piccoli insetti che succhiano la linfa, causa deformazioni e ingiallimento delle foglie
  • Cocciniglie: sono insetti che si attaccano ai rami e alle foglie, formando piccole placche
  • Acari (ragnetto rosso): invisibili ad occhio nudo, causano piccole punteggiature e ragnatele sulle foglie
  • Ruggini: si tratta di malattie fungine che causano pustole arancioni o marroni sulle foglie
  • Marciume radicale: molto pericoloso, è causato da ristagni idrici nel terreno

Prevenzione e trattamento

  • Assicurare un buon drenaggio del terreno
  • Effettuare potature di sfoltimento per migliorare l’aerazione
  • Eseguire trattamenti preventivi con poltiglia bordolese a fine inverno
  • In caso di attacchi, utilizzare insetticidi o fungicidi specifici, preferendo prodotti biologici come il sapone molle potassico o l’olio di neem per afidi e cocciniglie
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