Susino o pruno europeo

Prunus domestica

Susino o pruno europeo

  • Le foglie di susino sono coriacee e di forma allungata e seguono la fioritura.
  • Il susino produce bellissimi fiorellini bianchi durante la primavera.
  • Il susino ha bisogno di esposizione diretta e climi temperati.
  • Il susino è un albero che può raggiungere dimensioni maestose.
  • I frutti del susino si raccolgono a partire dall'estate fino anche a ottobre.
  • Le foglie di susino sono coriacee e di forma allungata e seguono la fioritura.
  • Il susino produce bellissimi fiorellini bianchi durante la primavera.
  • Il susino ha bisogno di esposizione diretta e climi temperati.
  • Il susino è un albero che può raggiungere dimensioni maestose.
  • I frutti del susino si raccolgono a partire dall’estate fino anche a ottobre.

Il susino si distingue in due grandi gruppi: il susino europeo e il susino cino-giapponese. I frutti dei susini europei, ossia la susina vera e propria, hanno polpa soda e compatta, e sono adatti alla trasformazione in confetture o all’uso in cucina; i frutti dei susini cino-giapponesi sono ricchi d’acqua e dissetanti, ideali per il consumo fresco estivo.

Il susino europeo, specie prunus domestica, è nato dall’ibridazione fra il prugnolo, prunus spinosa (arbusto di origine europea, spinoso, capace di produrre piccoli frutti sferici di un blu molto intenso quasi nero), e il mirabolano, prunus cerasifera, proveniente dall’Asia Occidentale, già noto ai latini e coltivato in Medio Oriente da tempi remoti.

I susini cino-giapponesi sono invece originari dell’Estremo Oriente e differiscono dal primo gruppo per alcune particolarità. Anticipano la fioritura di circa 10 giorni e per questo motivo incappano con maggior facilità in brinate e gelate tardive che possono compromettere anche totalmente la produzione. La coltivazione è consigliata al Centro e al Sud, nelle aree a clima mite, con esposizione calda e in posizione riparata.

Il susino europeo può raggiungere un’altezza che sfiora i 10 metri, ha portamento assurgente e rami eretti di colore fra il grigio e il rosso; le foglie hanno consistenza coriacea, sono resistenti, di forma ovale e con una leggera tomentosità nella pagina inferiore. Fiorisce presto, prima dell’emissione delle foglie producendo infiorescenze bianche; il frutto è una drupa con dimensioni, forma e colore molto variabili: rotonda o allungata, verde, gialla, rossa, viola e blu. Nella maggior parte dei casi la polpa è spicca, vale a dire che si stacca con facilità dal nocciolo. A ricoprire i frutti è un caratteristico strato pruinoso.

Per quanto riguarda le regole di coltivazione, il susino è un albero da esterno e da piena terra, che desidera il sole diretto e terreni di medio impasto e freschi, ma privi di ristagni d’acqua (questi ultimi sono infatti responsabili dell’insorgenza di malattie fungine, come la monilia). Le annaffiature sono richieste soprattutto dagli esemplari giovani e in caso di perdurante siccità, mentre la fertilizzazione, che si esegue nel periodo di riposo vegetativo, deve rispettare un rapporto tra azoto, fosforo, potassio di 2:1:2. Una potatura leggera e soprattutto il diradamento sono operazioni di manutenzione necessaria, mentre per quanto riguarda le esigenze climatiche, il susino va coltivato preferibilmente nelle zone a clima mite, con esposizione calda e in posizione riparata.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

Il susino fiorisce al sopraggiungere della primavera, come il ciliegio o il pesco.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

Riprodurre un susino a livello domestico non è un’operazione semplice, anche perché molte varietà sono autofertili. 

La talea legnosa di ramo e l’innesto a gemma dormiente sono le tecniche più utilizzate a livello professionale.

Semi

I semi di susino sono contenuti nella drupa, hanno forma ovoidale con le estremità appuntite, colore marrone chiaro e superficie rugosa.

Informazioni e curiosità

Per chiarezza, occorre specificare la differenza tra prugne e susine. Dal punto di vista del gusto e dell’aspetto, le susine di solito hanno una polpa più succosa e dolce, mentre la forma è leggermente allungata rispetto alla prugna che tende ad essere più sferica. Anche il colore è diverso: le susine sono tipicamente di colore viola molto intenso con superficie pruinosa, mentre le prugne hanno superficie liscia.

Tra le migliori varietà di susine si segnalano: 

  • Stanley è una delle susine europee più note e diffuse, anche se la sua patria di selezione è l’America, tanto da essere considerata per antonomasia la “prugna della California”. Apprezzata sia per il consumo fresco, sia per l’essiccazione, sia per l’utilizzo in cucina, presenta una buccia dal colore deciso, violaceo, ma non spessa. Interessante è il contrasto con la polpa giallo-verde, soda, mediamente dolce con una nota acidula. Il frutto si riconosce perché le due valve (le due metà) sono in genere fra loro asimmetriche. Il frutto è di medie dimensioni, spicco, ellissoidale. La pianta è di media vigoria, con chioma globosa e produzione costante ed elevata; è autofertile.
  • President è una varietà dai frutti violacei, resistenti a manipolazione e trasporto. La buccia, molto pruinosa, è di colore viola scuro, mentre la polpa, particolarmente soda, è gialla. 
  • Prugna d’Italia, dal frutto ellissoidale e leggermente asimmetrico, ha polpa zuccherina e profumata che ne fa un frutto perfetto per essere colto e mangiato fresco, ma si presta bene anche all’utilizzo in cucina. La polpa è giallo-verde, soda e spicca, la buccia è blu-violetta. Pianta autofertile, è caratterizzata da una produzione buona e costante.

Coltivazione

VasoPiena Terra

La coltivazione del susino in vaso è possibile ma non particolarmente consigliata; chi volesse provare deve scegliere la varietà giusta (a portamento colonnare) e tenere conto che la sensibilità al freddo delle piante allevate in contenitore è maggiore.

Collocazione

InternoEsterno

Il susino è una pianta da esterno.

Concimazione

La concimazione, che si esegue nel periodo di riposo vegetativo del susino, può essere eseguita apportando prodotti organici come i terricciati e il letame maturo, e con prodotti chimici, rispettando, in fase produttiva, un rapporto fra N, P, K di 2:1:2.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

Il susino ama il pieno sole, con terreno fresco e clima temperato.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Il susino va irrigato regolarmente e con generosità nelle settimane successive all’impianto e nei primi 2-3 anni, soprattutto da giugno in poi, quando si formano i frutti.

In generale, il susino non ama i suoli aridi e compatti, per cui occorre fornire alla pianta acqua in abbondanza specialmente d’estate, stagione in cui il substrato va mantenuto umido ma mai zuppo d’acqua; le piante adulte hanno radici profonde in grado di assorbire l’umidità dagli strati più profondi del terreno per cui le esigenze idriche si riducono.

Potatura

La potatura del susino deve essere leggera e volta a eliminare i rami orientati verso l’interno, oltre che per diradare una chioma troppo folta.

Un’operazione necessaria, ma poco eseguita a livello familiare, è poi il diradamento. Le piante di susino hanno sempre un’abbondante fioritura, ma occorre evitare che esauriscano le energie a causa di un’eccessiva produzione di frutti: in questo caso l’anno seguente si potrebbe verificare una forte cascola postfiorale con una conseguente scarsa fruttificazione. Quindi è indispensabile diradare i frutti quando sono troppo numerosi.

D’altra parte una fioritura così precoce come quella delle susine è molto condizionata dall’andamento stagionale, poiché spesso il periodo utile per la fecondazione dei fiori è limitato ad alcuni giorni e solo una piccola percentuale riesce ad allegare. Quando invece la stagione è favorevole all’allegagione (la fase fondamentale che porta alla trasformazione dei fiori impollinati in frutti), diventa indispensabile intervenire con il diradamento.

 

Trapianto

Per il trapianto, il susino desidera terreni di medio impasto, freschi e drenati; riesce ad adattarsi anche a quelli pesanti e argillosi purché non si formino ristagni d’acqua.

Ubicazione stagionale

Il susino è una pianta da lasciare all’aperto tutto l’anno, tenendo conto delle sue esigenze climatiche: tipico dei climi temperati, come quello dell’Italia Settentrionale, ma dotato di una buona resistenza al freddo, può essere coltivato anche molto più a Nord, in Europa, e altrettanto bene al Sud, dove però non sempre la fioritura è soddisfacente se l’inverno è mite.

Raccolta

Frutti tipicamente estivi, prugne e susine si raccolgono in genere, a seconda della varietà, tra luglio (o anche a partire dall’ultima decade di giugno) e ottobre. Riconoscere un frutto maturo è molto semplice poiché il colore della buccia diventa vivo e intenso, mentre la consistenza è leggermente morbida al tocco.

Malattia e cure

Il susino può essere soggetto a diverse problematiche, le più comuni delle quali sono di natura fungina:

  • monilia: causata dai funghi monilia laxa e monilia fructigena, provoca il disseccamento dei rami e fa marcire i frutti. Si può intervenire con metodi concessi in agricoltura biologica: prima della fioritura con il polisolfuro di calcio, mentre dalla caduta dei petali fino a poco prima della raccolta dei frutti si può ricorrere al batterio Bacillus subtilis, dall’azione fungicida. In alternativa, in inverno si può optare per i trattamenti rameici
  • ruggine: provocata dai funghi del genere tranzschelia, comporta la comparsa di macchioline sui rami più bassi seguita dalla formazione di piccole pustole sulla pagina inferiore delle foglie. Si interviene preventivamente con trattamenti a base di equiseto o di zeolite, e, durante l’inverno, con un trattamento rameico. La pianta infetta deve essere potata eliminando le parti danneggiate e le foglie cadute durante l’autunno vanno asportate dal terreno. 
  • bolla del susino: opera del fungo taphrina pruni, è una malattia che agisce a livello dei frutti, i quali raggrinziscono e non maturano. I rami che portano tali frutti compromessi vanno potati e distrutti. Come prevenzione, si può trattare il susino con equiseto o polisolfuro di calcio.
  • corineo: causata dal fungo stigmina carpophila, questa malattia provoca la comparsa di macchie rossastre secche sulle foglie; si può curare con gli stessi metodi enunciati per le altre patologie.
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