- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione e luce
- Annaffiatura
- Potatura
- Rinvaso e trapianto
- Ubicazione stagionale
- Raccolta
- Malattia e cure

- Le giovani foglie degli spinaci si possono consumare anche crude in insalata, altrimenti si possono sbollentare e impiegare in varie preparazioni.
- Anche se vengono tipicamente coltivati in piena terra nell’orto, gli spinaci si possono far crescere con successo anche in vaso sul terrazzo.
- La raccolta degli spinaci si effettua in genere da da settembre a maggio, anche se la stagionalità precisa varia in base al periodo di semina.
- La parte edibile della pianta degli spinaci sono le foglie ampie, verdi e carnose, incurvate tra le nervature.
- La pianta degli spinaci ama il pieno sole, anche se si avvantaggia di una leggera ombreggiatura nei periodi più caldi dell’anno.
Lo spinacio (Spinacia oleracea) è una pianta erbacea molto conosciuta e apprezzata in cucina, appartenente alla famiglia delle Amaranthaceae (la stessa di barbabietole e quinoa). A ciclo annuale, completa la sua intera vita in una sola stagione di crescita.
La pianta degli spinaci sviluppa una radice principale fittonante, ovvero una radice a cono che cresce verticalmente in profondità nel terreno, da cui si diramano radici secondarie più sottili. Questa struttura le permette di ancorarsi saldamente e di assorbire nutrienti anche dagli strati meno superficiali del suolo. Una caratteristica distintiva è il suo colore: la radice è generalmente biancastra, ma assume una tipica colorazione rossastra/violacea nella parte più vicina al colletto, il punto di congiunzione tra la radice e la base delle foglie.
Proprie le foglie sono la parte commestibile e più riconoscibile della pianta. Le loro caratteristiche principali sono:
- Formazione a rosetta: inizialmente, le foglie crescono direttamente dalla base della pianta, formando una densa rosetta basale composta da 20-30 foglie
- Aspetto: sono carnose, spesse e di un colore verde intenso e brillante, dovuto all’elevata presenza di clorofilla. La forma è variabile, tipicamente lanceolata o a forma di vanga, con un picciolo (il gambo della foglia) ben definito che le collega alla base
- Superficie: a seconda della varietà, la superficie del lembo fogliare può essere liscia e piatta (ideale per l’industria e i prodotti surgelati) oppure bollosa e arricciata (comune per il mercato fresco, come la varietà Savoy)
- Dimensioni: le foglie basali possono raggiungere una lunghezza di 15-30 cm
Durante la fase vegetativa iniziale, il fusto degli spinaci è praticamente assente e le foglie crescono a livello del suolo. Successivamente, con l’allungarsi delle ore di luce e l’aumento delle temperature, la pianta entra nella fase riproduttiva. È in questo momento che sviluppa uno stelo eretto, chiamato scapo fiorale, che può raggiungere un’altezza di 50-100 cm. Su questo stelo cresceranno foglie più piccole e, all’apice, i fiori. Questo processo, noto come “montata a seme” o “prefioritura”, rende le foglie basali più dure e amare, segnando la fine del raccolto.
Il frutto dello spinacio è un piccolo achenio, un frutto secco che contiene un singolo seme. A seconda della varietà, il frutto può avere una superficie liscia e arrotondata oppure presentare delle appendici spinose che aiutano la dispersione tramite gli animali. I semi sono di piccole dimensioni e conservano la loro capacità di germogliare per circa 2-3 anni.
Per quanto riguarda le regole di coltivazione, gli spinaci prosperano in climi freschi, con temperature ideali tra i 10°C e i 20°C. Temperature troppo elevate (oltre i 26-30°C) li spingono a fiorire prematuramente.
Il periodo migliore per la semina è in autunno (da settembre a novembre) per raccolti invernali e primaverili, oppure a fine inverno/inizio primavera (da febbraio a maggio) per raccolti prima dell’estate.
Il terreno ideale deve essere fertile, leggero, ben drenato e ricco di sostanza organica (come compost o letame maturo), preferibilmente con un pH leggermente acido o neutro, idealmente tra 6.0 e 7.5.
È bene vangare superficialmente il terreno prima della semina, fino a circa 15-20 cm di profondità, per aerarlo e incorporare il concime. A questo proposito, è bene sottolineare che, sebbene gli spinaci abbiano bisogno di azoto per lo sviluppo delle foglie, è bene non esagerare con i fertilizzanti azotati, poiché la pianta tende ad accumulare nitrati nelle foglie in quantità elevate, il che può essere dannoso. Un buon concime organico al momento della preparazione del terreno è spesso sufficiente.
Gli spinaci necessitano di acqua in modo regolare e costante per crescere rapidamente e in modo sano. Il terreno deve essere sempre umido, ma mai inzuppato.
È preferibile bagnare il terreno alla base della pianta, evitando di bagnare le foglie, specialmente di sera, per prevenire lo sviluppo di funghi come la peronospora.
Fioritura
Una volta che gli spinaci iniziano a fiorire, la produzione di foglie commestibili diminuisce drasticamente, ragion per cui la fioritura è un processo da evitare.
Gli spinaci sono una coltura da stagione fredda e i fattori principali che innescano la fioritura sono:
- Aumento della temperatura: gli spinaci preferiscono temperature fresche, tra 1°C e 23°C. Quando la temperatura sale, specialmente sopra i 24°C, la pianta si stressa e inizia a prepararsi per la riproduzione
- Aumento della durata del giorno: gli spinaci sono piante a giorno lungo. Quando le ore di luce superano le 14 al giorno, tipicamente in primavera e all’inizio dell’estate, questo è un segnale per la pianta che è il momento di fiorire
- Stress: altri fattori di stress, come la mancanza di acqua o di nutrienti nel terreno, possono accelerare la fioritura
Quando la pianta di spinaci “va a seme”, si verificano dei cambiamenti:
- La pianta sviluppa uno stelo centrale alto e sottile
- Le foglie diventano più piccole, più dure e meno abbondanti
- Il sapore delle foglie diventa amaro
Se si vuole prolungare la raccolta, si possono scegliere varietà di spinaci a fioritura lenta, mantenere il terreno fresco e ben irrigato e fare semine successive.
Commestibilità
Riproduzione
Gli spinaci si riproducono facilmente tramite seme e i periodi di semina si concentrano principalmente in due momenti dell’anno:
- Semina primaverile (per raccolti primaverili-estivi): da febbraio a maggio. Si inizia nelle zone a clima mite e si prosegue al Nord man mano che le temperature si alzano: questa semina permette di raccogliere gli spinaci da aprile fino all’inizio dell’estate.
- Semina tardo-estiva/autunnale (per raccolti autunnali-invernali): da fine agosto a ottobre (fino a novembre al Sud). È considerata la semina ideale, poiché le piante crescono con temperature in calo e giornate che si accorciano, condizioni perfette per lo sviluppo di foglie tenere e abbondanti. Il raccolto avverrà in autunno e potrà protrarsi per tutto l’inverno nelle zone meno fredde.
Per avere un raccolto continuo, si può praticare la semina scalare, ovvero seminare piccole quantità di spinaci ogni 15-20 giorni. In questo modo, le piante arriveranno a maturazione in momenti diversi, garantendo foglie fresche per un periodo più lungo.
Come seminare
La semina si effettua quasi sempre direttamente in campo (o nel vaso definitivo), poiché gli spinaci non amano lo stress del trapianto.
1. Preparazione del terreno
Scegliere una posizione soleggiata per le semine autunnali e una a mezz’ombra per quelle primaverili. Il terreno deve essere ben lavorato e soffice, drenato e ricco di sostanza organica.
2. Metodi di semina
Esistono due tecniche principali:
- A file: tracciare dei solchi poco profondi, di circa 1-2 cm, quindi lasciare cadere i semi nel solco, cercando di mantenere una certa regolarità. Ricoprire i semi con un sottile strato di terra e compattare leggermente con il dorso di un rastrello o con le mani. Si consiglia di lasciare 25-30 cm tra un solco e l’altro per avere spazio sufficiente per le operazioni di pulizia e per il passaggio.
- A spaglio (più rapido, per piccole superfici): distribuire una manciata di semi in modo uniforme sull’area di coltivazione, ricoprire con circa 1 cm di terriccio setacciato, quindi passare leggermente il rastrello per interrare i semi e compattare il terreno.
3. Diradamento
Dopo circa 2-3 settimane dalla semina, quando le piantine avranno sviluppato le prime 4 foglioline, sarà necessario diradarle. Questa operazione consiste nell’eliminare le piantine più deboli o in eccesso, lasciando solo le più vigorose a una distanza di circa 10-15 cm l’una dall’altra sulla fila. Lo scopo è garantire a ogni pianta lo spazio necessario per sviluppare una rosetta di foglie sana e rigogliosa.
4. Irrigazione
Subito dopo la semina, annaffiare delicatamente a pioggia per non spostare i semi e mantenere il terreno costantemente umido, ma non zuppo, fino alla germinazione, che di solito avviene in 7-14 giorni.
Semi
I semi della pianta di spinaci hanno delle caratteristiche ben definite, che possono variare leggermente a seconda della varietà. In generale, sono piccoli, di forma ovale o irregolarmente rotonda. Le dimensioni sono ridotte, solitamente tra i 2 e i 3 millimetri di lunghezza.
Il loro colore è un marrone chiaro o un beige tendente al giallo.
Al tatto possono essere lisci o leggermente rugosi, a seconda della varietà (alcune, specialmente quelle antiche, producono semi con piccole punte o spine, mentre le varietà più moderne e ibride hanno solitamente semi lisci e tondi per facilitare la semina).
È interessante notare che la pianta di spinaci è dioica, cioè presenta piante con fiori maschili e piante con fiori femminili separati (anche se esistono varietà monoiche, con entrambi i sessi sulla stessa pianta). I semi si sviluppano solo sui fiori femminili che sono stati impollinati.
Per la semina, è importante interrare i semi a una profondità non eccessiva, generalmente tra 1 e 2 cm, per permettere una corretta germinazione.
Informazioni e curiosità
Gli spinaci sono un vero e proprio superfood, apprezzato fin dall’antichità non solo per la sua versatilità in cucina, ma soprattutto per le sue eccezionali proprietà nutrizionali e i benefici che apporta alla salute. Ricchi di vitamine (K, A, C, E e vitamine del gruppo B), fibre, minerali (ferro, magnesio, potassio, calcio, manganese, rame e zinco) e antiossidanti, ma poveri di calorie, gli spinaci sono un alleato prezioso per il benessere di tutto l’organismo.
Inoltre la clorofilla, responsabile del colore verde intenso, ha proprietà depurative e antiossidanti.
È importante segnalare che gli spinaci contengono acido ossalico, una sostanza che può legarsi a minerali come calcio e ferro, limitandone l’assorbimento da parte dell’organismo. Per questo motivo, il loro consumo è sconsigliato o da moderare per chi soffre di calcoli renali (in particolare di ossalato di calcio). La cottura degli spinaci aiuta a ridurre, seppur parzialmente, il contenuto di questi “antinutrienti”.
Coltivazione
Oltre che nell’orto, gli spinaci si possono coltivare con successo anche in vaso, sul balcone o sul terrazzo, a patto di seguire alcune semplici indicazioni.
Gli spinaci non hanno radici profonde, ma le loro foglie possono diventare grandi: per questo, meglio optare per contenitori o fioriere ampie e non troppo profonde (almeno 20-30 cm di profondità e larghezza). Il terriccio dovrebbe essere di buona qualità, fertile e ben drenante (è fondamentale che non ci siano ristagni idrici, che possono far marcire le radici). L’aggiunta di argilla espansa sul fondo del vaso aiuta a migliorare il drenaggio.
Collocazione
Gli spinaci vanno coltivati all’esterno, che si tratti del terrazzo o dell’orto, tenendo però conto che, durante i mesi più freddi dell’anno, specialmente al Nord, sarà opportuno prendere alcuni accorgimenti per proteggere le piante, oppure prediligere la coltivazione in vaso.
Concimazione
La strategia di concimazione, fondamentale per ottenere spinaci rigogliosi e saporiti, si articola in due fasi principali: quella di preparazione del terreno prima della semina e gli interventi durante la crescita.
Concimazione di fondo
La fase più importante per la nutrizione degli spinaci è la preparazione del terreno prima della semina.
Gli spinaci prediligono un suolo fertile, ben drenato e ricco di sostanza organica, da concimare idealmente da 2 a 8 settimane prima della semina.
La scelta migliore è l’incorporazione di letame maturo o compost ben decomposto, distribuendone 3-5 kg per metro quadrato e lavorando il terreno nei primi 15-20 cm. Questi ammendanti non solo forniscono un rilascio graduale di nutrienti essenziali, ma migliorano anche la struttura del terreno, favorendo la ritenzione idrica e l’aerazione.
In assenza di sostanza organica, è possibile utilizzare un concime minerale granulare bilanciato (NPK), con un titolo che privilegi leggermente l’azoto (N), fondamentale per lo sviluppo delle foglie.
Concimazione in copertura
Una volta che le piantine sono emerse e hanno iniziato a svilupparsi, potrebbe essere necessario un ulteriore apporto di nutrienti, specialmente in terreni poveri o se si nota una crescita stentata e foglie ingiallite.
Questo tipo di concimazione si esegue quando le piantine hanno sviluppato 4-6 foglie vere e, se necessario, si può ripetere la concimazione ogni 2-3 settimane. Tuttavia, è fondamentale non eccedere per evitare un accumulo di nitrati nelle foglie.
Inoltre, per le varietà seminate in autunno che passeranno l’inverno in campo, un leggero apporto di concime azotato in primavera, alla ripresa vegetativa, può essere benefico.
L’azoto è l’elemento più richiesto dagli spinaci per la produzione di foglie verdi e carnose. Si possono utilizzare concimi a pronto effetto come il sangue di bue (organico) o il nitrato ammonico (minerale), sempre seguendo attentamente le dosi indicate in etichetta.
Un’ottima alternativa biologica è l’utilizzo di macerato di ortica, ricco di azoto e microelementi: si diluisce il macerato in acqua (rapporto 1:10) e si irriga alla base delle piante.
Consigli utili
- Attenzione all’azoto: sebbene importante, un eccesso di azoto può rendere le foglie più acquose, meno saporite e favorire un accumulo di nitrati. Attenersi sempre alle dosi consigliate
- Evitare il letame fresco: non utilizzare mai letame non maturo, poiché potrebbe “bruciare” le radici delle giovani piantine e apportare semi di erbe infestanti
- Osservare le piante: le foglie degli spinaci sono un ottimo indicatore del loro stato di salute. Foglie gialle (clorosi) possono indicare una carenza di azoto, mentre una crescita lenta potrebbe suggerire la necessità di una concimazione di supporto
Esposizione e luce
L’esposizione ideale per la pianta di spinaci dipende dal periodo dell’anno e dalla temperatura.
- Periodi più freschi (autunno, inverno, inizio primavera): gli spinaci preferiscono l’esposizione in pieno sole. La luce solare diretta favorisce una crescita rapida e vigorosa
- Periodi più caldi (fine primavera, estate): poiché gli spinaci preferiscono un clima fresco e le alte temperature possono farli salire a seme prematuramente, è consigliabile posizionarli in una zona di mezz’ombra. In questo modo, le piante sono protette dal sole più intenso delle ore centrali della giornata, mantenendo il terreno più fresco e umido
Annaffiatura
L’irrigazione è un fattore cruciale per coltivare spinaci sani, con foglie tenere e rigogliose ed è altrettanto importante trovare il giusto equilibrio tra umidità e prevenzione dei ristagni idrici.
L’obiettivo principale, infatti, è mantenere il terreno costantemente umido, ma non inzuppato, verificando se il terreno è asciutto o meno nei primi 2-3 centimetri.
Quanta acqua dare
Come linea guida generale, gli spinaci necessitano di circa 20-25 litri di acqua a settimana per metro quadrato.
Tuttavia, questa quantità è indicativa e deve essere adattata in base a diversi fattori:
- Clima e stagione: durante i periodi caldi e siccitosi, le annaffiature dovranno essere più frequenti e abbondanti. In autunno o in primavera, con un clima più fresco e piogge occasionali, la necessità d’acqua diminuisce notevolmente
- Tipo di terreno: un terreno sabbioso drena l’acqua velocemente e richiederà irrigazioni più ravvicinate. Al contrario, un terreno argilloso trattiene l’umidità più a lungo, quindi si dovrà annaffiare meno di frequente, prestando massima attenzione a evitare ristagni
- Stadio di crescita: dopo la semina, è fondamentale mantenere il terreno costantemente umido con irrigazioni leggere ma frequenti per favorire la germinazione. Le giovani piantine, con un apparato radicale ancora superficiale, sono più sensibili alla siccità
Come annaffiare
Il momento migliore per annaffiare è al mattino presto; evitare invece di bagnare la sera, poiché l’umidità notturna sulle foglie può favorire l’insorgere di malattie fungine come la peronospora.
Il getto d’acqua va direzionato direttamente sul terreno, alla base delle piante. Bagnare le foglie è inutile per l’assorbimento e, come detto, aumenta il rischio di funghi.
Specialmente dopo la semina e sulle piantine giovani, utilizzare un getto d’acqua leggero, a pioggia, per non smuovere i semi o danneggiare le delicate radici. L’irrigazione a goccia è un sistema ideale per gli spinaci, in quanto fornisce acqua in modo lento e costante direttamente dove serve.
Gli spinaci coltivati in contenitore richiedono un’attenzione maggiore, dato che il terriccio si asciuga molto più rapidamente rispetto alla piena terra: in estate, potrebbe essere necessario annaffiare anche tutti i giorni, sempre controllando l’umidità del terriccio.
Riconoscere i segnali
Osservando le piante di spinaci è possibile capire le loro esigenze idriche:
- Carenza d’acqua: le foglie appaiono appassite, flosce e perdono turgore. Se la siccità persiste, le foglie più esterne possono iniziare a ingiallire e seccare. Una carenza idrica, inoltre, accelera la “salita a seme” della pianta, rendendo le foglie amare
- Eccesso d’acqua: anche in questo caso le foglie possono ingiallire, partendo da quelle inferiori, ma appariranno più molli e marcescenti; inoltre, la crescita della pianta rallenta o si blocca. L’eccesso idrico è la causa principale del marciume radicale, che porta alla morte della pianta
Potatura
La “potatura” degli spinaci è più che altro una raccolta strategica e una manutenzione della pianta per assicurare una produzione continua e abbondante di foglie.
In particolare, si raccolgono le foglie esterne, più grandi e mature, lasciando intatte le foglie centrali e il punto di crescita. Questo incoraggia la pianta a produrre nuove foglie e prolunga la stagione di raccolta.
Quando poi le piantine sono troppo vicine tra loro, è importante diradarle (rimuovendo le più deboli) per dare spazio alle altre di crescere. È sempre utile rimuovere anche le foglie ingiallite, malate o danneggiate per concentrare l’energia della pianta sulla produzione di nuove foglie sane.
Come detto, se la pianta inizia a fiorire, le foglie diventano amare: tagliando la cima della pianta si può rallentare il processo e incoraggiare una crescita più cespugliosa, anche se il sapore potrebbe non essere più ottimale.
Rinvaso e trapianto
Il momento ideale per trapiantare, o rinvasare, le piantine di spinaci è quando hanno sviluppato almeno 2-4 foglie vere, oltre ai cotiledoni (le prime due foglioline embrionali).
Il trapianto si può effettuare da febbraio a ottobre nelle zone a clima mite. È consigliabile evitare i mesi più caldi dell’estate (luglio e agosto), poiché lo stress da calore può compromettere l’attecchimento. I periodi migliori sono la primavera (febbraio-aprile) e l’autunno (settembre-ottobre).
Terriccio
Gli spinaci prediligono un terreno di medio impasto, sciolto, ben drenato e ricco di sostanza organica. Il pH ideale si attesta tra 6.5 e 7.5.
Prima del trapianto, lavorare il terreno con del compost o del letame maturo per arricchirlo di nutrienti.
Come effettuare il trapianto
- Irrigare le piantine: annaffiare le giovani piantine nel loro semenzaio circa un’ora prima del trapianto, in modo da mantenere il pane di terra il più compatto possibile
- Estrarle con delicatezza: usa una piccola paletta o le dita per estrarre la piantina con tutto il suo pane di terra, facendo molta attenzione a non danneggiare le delicate radici
- Creare le buche: prepara delle buche nel terreno dell’orto o nel nuovo vaso, leggermente più grandi del pane di terra della piantina
- Mantenere le giuste distanze: in orto, lasciare circa 5-10 cm di distanza tra una pianta e l’altra sulla stessa fila e 25-30 cm tra le file
- Posizionare la piantina: collocare la piantina nella buca senza interrarla troppo in profondità (la parte superiore del pane di terra (la zolletta) dovrebbe essere a livello o leggermente al di sopra della superficie del terreno)
- Riempire e compattare: riempire gli spazi vuoti con il terreno, compattando leggermente con le dita attorno alla base della pianta
- Annaffiare: subito dopo il trapianto, annaffiare abbondantemente ma con delicatezza, per favorire l’adesione delle radici al nuovo terreno ed eliminare le bolle d’aria
Come effettuare il rinvaso
Gli spinaci generalmente non amano che le loro radici vengano disturbate, quindi il rinvaso va effettuato solo quando strettamente necessario. Il segnale più evidente è quando le radici iniziano a fuoriuscire dai fori di drenaggio del vaso.
Anche in questo caso, come già per il trapianto, la primavera e l’autunno sono i periodi ideali; evitare sempre di rinvasare durante la fioritura o in condizioni di forte caldo.
Si consiglia di scegliere un contenitore che sia di una misura più grande del precedente (circa 4-5 cm di diametro in più), con adeguati fori di drenaggio sul fondo. Un vaso profondo è sempre preferibile, idealmente sui 40 cm per una pianta matura.
La procedura di rinvaso step by step è la seguente:
- Preparare il nuovo vaso: porre sul fondo uno strato di argilla espansa o ghiaia per migliorare il drenaggio. Aggiungere poi uno strato di terriccio fresco e di buona qualità, specifico per ortaggi o universale arricchito con compost
- Estrarre la pianta: inclina leggermente il vaso attuale e, tenendo la mano sulla superficie del terreno con il fusto della pianta tra le dita, sfilare delicatamente il pane di terra
- Ispezionare le radici: se appaiono molto aggrovigliate e compatte, provare a districarle delicatamente con le mani per stimolare la crescita nel nuovo terriccio
- Posizionare e riempire: collocare la pianta al centro del nuovo vaso, assicurandosi che la parte superiore della zolla si trovi un paio di centimetri sotto il bordo del contenitore. Riempire gli spazi laterali con il nuovo terriccio, premendo leggermente per stabilizzare la pianta
- Annaffiare: come per il trapianto, terminare l’operazione con una generosa annaffiatura per assestare il terreno
Cure post-trapianto/rinvaso
Dopo entrambe le operazioni, tenere le piante al riparo dal sole diretto per qualche giorno per ridurre lo shock. In più, mantenere il terreno costantemente umido, ma non zuppo, fino a quando non si noteranno segni di ripresa e nuova crescita.
Ubicazione stagionale
Gli spinaci prosperano in climi freschi e temperati. Le temperature ideali per la loro crescita sono comprese tra 10°C e 20°C.
Sono però piuttosto resistenti al freddo e possono sopportare temperature fino a -5°C, anche se la crescita rallenta significativamente al di sotto dei 5°C. Nei mesi più freddi, è consigliabile coprire le piante con un telo protettivo per evitare danni da gelo.
Il caldo eccessivo è il principale nemico degli spinaci, tanto che temperature superiori ai 24°C possono causare la fioritura precoce della pianta.
Raccolta
La raccolta degli spinaci può essere effettuata in modo scalare, per un periodo prolungato, oppure in un’unica soluzione a fine ciclo. Il momento ideale dipende da due fattori principali: il periodo di semina e la dimensione desiderata delle foglie.
Gli spinaci hanno un ciclo di crescita rapido e, generalmente, sono pronti per essere raccolti circa 40-60 giorni dopo la semina: le semine primaverili (marzo-aprile) si raccolgono prima dell’arrivo del caldo estivo intenso (maggio-giugno); le semine di fine estate (agosto-settembre) permettono una raccolta autunnale e, con le varietà più resistenti, anche invernale.
Il segnale però più affidabile che indica il momento di raccogliere è la grandezza delle foglie: si può iniziare a raccogliere quando il cespo ha sviluppato almeno 5-6 foglie ben formate, lunghe circa 10-15 cm.
Se si preferiscono le foglie più piccole e tenere, ideali per le insalate, si può anticipare la raccolta a circa 25-30 giorni dalla semina.
In tutti i casi, si consiglia di raccogliere gli spinaci al mattino presto, ossia quando le foglie sono più fresche, turgide e croccanti, poiché hanno avuto tutta la notte per reidratarsi.
Come raccogliere gli spinaci
Esistono due tecniche principali per effettuare la raccolta, la cui scelta dipende dalle proprie esigenze e dalla volontà di prolungare o meno la produzione della stessa pianta.
1. Raccolta scalare
Questo è il metodo più comune per l’orto domestico, in quanto permette di avere un raccolto continuo e prolungato dalla stessa pianta.
Con le mani o con l’aiuto di un paio di forbici, si prelevano delicatamente solo le foglie più esterne e mature del cespo, lasciando intatto il cuore centrale della pianta con le foglie più giovani. In questo modo, la pianta continuerà a produrre nuove foglie dal centro, garantendo raccolti successivi ogni pochi giorni.
2. Raccolta dell’intera pianta
Questo metodo si utilizza quando si ha bisogno di una grande quantità di spinaci in una sola volta o quando la stagione sta per finire e le piante rischiano di andare a seme.
Con un coltello affilato, si taglia l’intero cespo di foglie alla base, circa 2-3 cm sopra il livello del terreno.
Se il taglio viene effettuato correttamente senza danneggiare il colletto (la base da cui crescono le foglie), la pianta ha buone possibilità di emettere nuove foglie, permettendo un secondo raccolto, sebbene solitamente meno abbondante del primo.
Malattia e cure
Le piante di spinaci, sebbene relativamente resistenti, possono essere colpite da diverse malattie, principalmente di origine fungina. Riconoscere tempestivamente i sintomi e intervenire con le giuste strategie è fondamentale per salvare il raccolto. La prevenzione, attraverso corrette pratiche agronomiche, rimane sempre l’arma più efficace.
Peronospora (muffa grigia)
È la malattia più comune e temuta per gli spinaci, capace di compromettere rapidamente l’intero raccolto. Viene favorita dall’alta umidità (piogge frequenti, nebbia, irrigazione a pioggia sulle foglie) e temperature fresche (10-20°C).
Sintomi
- Sulla pagina superiore delle foglie compaiono macchie gialle e clorotiche, inizialmente piccole e poi sempre più estese
- In corrispondenza di queste macchie, sulla pagina inferiore, si sviluppa una caratteristica muffa grigio-violacea, polverulenta
- Le foglie colpite alla fine ingialliscono completamente, si seccano e muoiono
Cura e prevenzione
Prevenzione agronomica
- Varietà resistenti: scegliere sementi di varietà resistenti o tolleranti alla peronospora
- Rotazione colturale: evitare di coltivare spinaci o altre chenopodiacee (come bietole) sulla stessa aiuola per almeno 2-3 anni
- Distanziamento: garantire una corretta distanza tra le piante per favorire la circolazione dell’aria
- Irrigazione: bagnare il terreno alla base delle piante, evitando di bagnare le foglie, preferibilmente al mattino
Rimedi biologici
- Ai primi sintomi, eliminare subito le foglie colpite
- Effettuare trattamenti preventivi con prodotti a base di rame (ossicloruro di rame, poltiglia bordolese), ammessi in agricoltura biologica. Questi prodotti agiscono per contatto, proteggendo la vegetazione sana
- I macerati di equiseto possono aiutare a rinforzare le difese naturali della pianta
Cercosporiosi
Un’altra comune malattia fungina che colpisce le foglie, riducendone la qualità. Compare in presenza di temperature moderate (20-25°C) e alta umidità.
Sintomi
- Sulle foglie compaiono numerose piccole macchie rotondeggianti, di circa 2-3 mm di diametro
- Le macchie hanno un centro grigio-biancastro e un bordo marrone-rossastro ben definito
- Con il tempo, il centro delle macchie può seccarsi e staccarsi, lasciando la foglia “bucherellata”
Cura e prevenzione
Valgono le stesse regole della peronospora: rotazione delle colture, arieggiamento e irrigazione controllata. Rimuovere e distruggere i residui colturali infetti a fine ciclo.
Come rimedi biologici, eliminare le prime foglie che presentano i sintomi e, anche in questo caso, i trattamenti preventivi a base di rame sono efficaci per limitare la diffusione del fungo.
Oidio (mal bianco)
Meno frequente ma comunque possibile, specialmente in condizioni di caldo secco e scarsa ventilazione. A differenza di altre muffe, non necessita di alta umidità per svilupparsi.
Sintomi
- Comparsa di una patina bianca e polverulenta su foglie e steli
- Le foglie colpite possono deformarsi, ingiallire e seccare prematuramente
Cura e prevenzione
Assicurare un buon arieggiamento tra le piante, evitando coltivazioni troppo fitte, e procedere con trattamenti a base di zolfo, un antioidico classico ed efficace, ammesso in agricoltura biologica (evitare di applicarlo nelle ore più calde della giornata).
Soluzioni a base di bicarbonato di potassio o sapone molle possono aiutare a “lavare via” e contenere l’infezione nelle fasi iniziali.
Antracnosi
Questa malattia fungina causa macchie e marciumi che possono compromettere seriamente la qualità del raccolto. Umidità elevata e temperature comprese tra 20°C e 25°C possono farvorirla.
Sintomi
- Sulle foglie si formano macchie acquose, piccole e scure, che tendono ad allargarsi
- Con il progredire dell’infezione, le macchie diventano più grandi, depresse e necrotiche, spesso con un centro più chiaro
- In condizioni di elevata umidità, sulle lesioni possono comparire piccoli puntini neri (acervuli) che contengono le spore del fungo
Cura e prevenzione
Utilizzare sementi sane e certificate, praticare ampie rotazioni colturali e assicurare un buon drenaggio del terreno.
L’eliminazione tempestiva delle piante infette è cruciale per bloccarne la diffusione. I prodotti a base di rame possono avere un’azione preventiva.
Fusariosi
Questo fungo patogeno attacca l’apparato radicale e vascolare della pianta, portandola rapidamente alla morte. Attenzione alle temperature del suolo elevate (25-30°C) e terreni pesanti con ristagni idrici.
Sintomi
- Ingiallimento che parte dalle foglie più basse e si estende verso l’alto, solitamente interessando prima un solo lato della pianta
- Appassimento generale della pianta, anche in presenza di un terreno umido
- Alla base del fusto (colletto) e sulle radici si possono notare degli imbrunimenti e dei marciumi
Cura e prevenzione
Rotazioni colturali lunghe (almeno 4-5 anni) sono essenziali, poiché il fungo sopravvive a lungo nel terreno. Fondamentale è anche il buon drenaggio del terreno.
Non esistono cure dirette ed efficaci una volta che la pianta è colpita, per cui l’unica strategia è la prevenzione. L’uso di funghi antagonisti come il Trichoderma in fase di preparazione del terreno può aiutare a contenere lo sviluppo del Fusarium.
Le piante malate devono essere estirpate e distrutte per ridurre l’inoculo nel terreno.