Schlumbergera o cactus di Natale

Schlumbergera

La schlumbergera, per le sue esigenze climatiche e ambientali, va coltivata in vaso nel nostro Paese.

  • La schlumbergera, per le sue esigenze climatiche e ambientali, va coltivata in vaso nel nostro Paese.
  • La schlumbergera è una pianta dalla fioritura tipicamente invernale.
  • Durante la bella stagione, il cactus di Natale si può posizionare all'esterno, ma al sopraggiungere del freddo deve essere ricoverato in casa.
  • La schlumbergera regala bellissime fioriture nei colori del rosso, del rosa o del bianco.
  • L'eliminazione periodica dei fiori appassiti aiuta la schlumbergera a mantenersi florida e in salute.
  • La schlumbergera, per le sue esigenze climatiche e ambientali, va coltivata in vaso nel nostro Paese.
  • La schlumbergera è una pianta dalla fioritura tipicamente invernale.
  • Durante la bella stagione, il cactus di Natale si può posizionare all’esterno, ma al sopraggiungere del freddo deve essere ricoverato in casa.
  • La schlumbergera regala bellissime fioriture nei colori del rosso, del rosa o del bianco.
  • L’eliminazione periodica dei fiori appassiti aiuta la schlumbergera a mantenersi florida e in salute.

Chiamata anche “cactus di Natale”, schlumbergera è una pianta grassa di origine brasiliana, appartenente al genere Schlumbergera della famiglia delle Cactacee, spesso confusa con l’Epiphyllum.

Nonostante il nome “cactus”, le sue caratteristiche sono molto diverse da quelle dei cactus desertici a cui siamo abituati. 

  • Fusti appiattiti e segmentati: la pianta non ha un tronco centrale legnoso, ma è composta da fusti verdi, carnosi e appiattiti, chiamati cladodi. Questi fusti sono divisi in segmenti che si uniscono uno dopo l’altro, dando alla pianta il suo tipico aspetto ramificato e ricadente
  • Assenza di spine: a differenza della maggior parte dei cactus, è completamente priva di spine acuminate. I margini dei segmenti possono essere lisci o leggermente dentellati, a seconda della varietà
  • Portamento ricadente: i fusti, crescendo, tendono a piegarsi verso il basso, rendendola una pianta perfetta per essere coltivata in cesti appesi o su mensole, da cui può ricadere elegantemente

La vera attrazione della schlumbergera sono, però i suoi fiori, che sbocciano proprio all’apice degli ultimi segmenti dei fusti. Hanno una forma tubulare e allungata, con diversi strati di petali (tepali) rivolti all’indietro che li fanno assomigliare a piccole campanule esotiche. Inoltre, la gamma di colori è molto vasta e vivace: si possono trovare varietà con fiori rossi, rosa intenso, fucsia, viola, salmone, arancioni e bianchi.

Caratteristiche fondamentali

  1. È una pianta epifita: in natura, la schlumbergera non cresce nel terreno, ma sui rami degli alberi o nelle fessure delle rocce nelle foreste pluviali del Brasile
  2. Non ama il sole diretto: essendo una pianta del sottobosco tropicale, non tollera la luce solare diretta, che può bruciare i suoi fusti facendoli diventare rossastri e sofferenti. Predilige una posizione molto luminosa ma con luce indiretta o filtrata
  3. Apprezza l’umidità: a differenza dei cactus desertici, richiede un’umidità ambientale moderatamente alta e un terriccio che non si secchi mai completamente, pur necessitando di un ottimo drenaggio
  4. È una pianta brevidurna: la sua fioritura è stimolata dalla riduzione delle ore di luce durante il giorno (giornate corte) e da un abbassamento delle temperature, condizioni tipiche dell’autunno

La coltivazione della schlumbergera richiede alcune attenzioni specifiche: oltre alla corretta esposizione, è preferibile mantenerla a una temperatura ideale compresa tra i 18°C e i 20/23°C. Durante la crescita, è necessario mantenere il terreno leggermente umido, innaffiando con moderazione e assicurandosi che il substrato sia ben drenato per evitare ristagni idrici. Nei mesi estivi, è consigliabile annaffiare più frequentemente, mentre durante il periodo di riposo invernale, si deve ridurre notevolmente l’apporto d’acqua. È importante anche utilizzare un concime liquido specifico per piante grasse o cactacee per garantire alla pianta un adeguato apporto di nutrienti. 

Il cactus di Natale può soffrire di diverse malattie. Una delle più comuni è il marciume radicale, causato da un eccesso di irrigazione e da un drenaggio insufficiente, che porta all’ingiallimento delle foglie e alla decomposizione delle radici. Anche il marciume del fusto è un problema, simile al marciume radicale, ma colpisce il fusto con macchie scure e molli.

Le infezioni fungine, come quelle causate da Botrytis, Fusarium e Pythium, possono manifestarsi con macchie marroni o nere sulle foglie e sul fusto. Inoltre, la schumbergera può essere attaccata da insetti come cocciniglie, afidi e acari, che provocano decolorazione, crescita stentata e produzione di melata, favorendo la crescita di muffa nera. Per prevenire queste malattie, è essenziale garantire un buon drenaggio del terreno, evitare l’eccessiva irrigazione, controllare regolarmente la pianta per segni di infestazioni e trattare tempestivamente con insetticidi appropriati.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

La schlumbergera fiorisce tipicamente tra novembre e gennaio, in coincidenza con le festività natalizie.

La fioritura è stimolata principalmente da due fattori:

  1. Riduzione delle ore di luce: con l’accorciarsi delle giornate in autunno, la pianta riceve meno luce solare
  2. Abbassamento delle temperature: temperature più fresche (idealmente tra 10°C e 15°C) favoriscono la formazione dei boccioli

Per stimolare una fioritura abbondante, è consigliabile posizionare la pianta in un luogo fresco e luminoso, ma lontano dalla luce solare diretta e da fonti di calore. Una volta che iniziano a comparire i boccioli, è importante non spostare la pianta per evitare che cadano.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadiciBulboGemmeTubero

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggineTubero

Il metodo di gran lunga più comune e di successo per moltiplicare il cactus di Natale è la riproduzione per talea.

Il momento migliore per prelevare le talee è la primavera, indicativamente tra aprile e giugno. In questo periodo, la pianta è in una fase di crescita attiva e le talee avranno maggiori probabilità di radicare con successo e in tempi più brevi.

1. Preparazione della talea

Per prima cosa, individuare sulla pianta madre dei rami sani e robusti. È consigliabile scegliere delle porzioni terminali composte da almeno due o tre segmenti (le “foglie” piatte che compongono i rami).

Con una leggera torsione manuale, staccare delicatamente la porzione di ramo scelta nel punto di giunzione tra due segmenti. In alternativa, è possibile utilizzare un coltello affilato e pulito per un taglio netto.

2. Cicatrizzazione 

Dopo aver prelevato le talee, lasciarle asciugare in un luogo fresco e asciutto, lontano dalla luce solare diretta, per un periodo che va da un paio di giorni fino a una settimana. Questo permetterà alla superficie del taglio di cicatrizzarsi, formando un “callo”.

3. Messa a dimora

Una volta che le talee si sono cicatrizzate, sono pronte per essere piantate.

Per prima cosa, preparare un substrato leggero e ben drenante. Una miscela ideale è composta da terriccio per cactacee mescolato con perlite o sabbia grossolana per favorire il drenaggio dell’acqua.

A questo punto, inserire la base della talea nel terriccio per circa un centimetro, quel tanto che basta per mantenerla in posizione verticale. È possibile piantare più talee nello stesso vaso.

Dopo la piantagione, annaffiare con moderazione, mantenendo il terriccio leggermente umido ma mai zuppo d’acqua. Un’eccessiva irrigazione potrebbe far marcire le talee prima che abbiano avuto il tempo di radicare.

4. Radicazione e crescita

Collocare il vaso in una posizione luminosa ma al riparo dai raggi solari diretti, che potrebbero danneggiare le giovani talee, e mantenere una temperatura costante, idealmente tra i 18°C e i 24°C.

La radicazione avviene generalmente in poche settimane: un segno inequivocabile dell’avvenuta radicazione è l’emissione di nuovi piccoli segmenti dalla cima della talea.

Un’altra tecnica efficace per la riproduzione della schlumbergera è la radicazione in acqua.

  1. Preparazione: dopo aver prelevato le talee come descritto in precedenza e averle lasciate cicatrizzare, immergere la base di ogni talea in un contenitore di vetro con un paio di centimetri d’acqua
  2. Sostegno: assicurarsi che solo la base della talea sia immersa, mentre il resto rimane all’asciutto
  3. Cura: cambiare l’acqua ogni due o tre giorni per mantenerla pulita e ossigenata
  4. Trapianto: una volta che le radici avranno raggiunto una lunghezza di un paio di centimetri, le talee potranno essere trapiantate delicatamente in un vaso con il terriccio appropriato

Riproduzione da seme

Sebbene meno comune e più lenta, la schlumbergera può essere riprodotta anche da seme. È importante notare, tuttavia, che le piante ottenute da seme potrebbero non essere identiche alla pianta madre, specialmente nel caso di ibridi. Questo metodo richiede più tempo e pazienza, con tempi di germinazione e crescita significativamente più lunghi rispetto alla propagazione per talea.

Semi

I semi della schlumbergera sono molto piccoli e di colore nero o bruno scuro, duri e lucidi. Non si trovano facilmente in commercio (anche per questo si consiglia la talea come metodo di riproduzione).

Il frutto che li contiene è una bacca che può essere di colore verde, rosa o rossastro, a seconda della specie e dell’ibrido. Il processo di maturazione del frutto è piuttosto lungo.

Informazioni e curiosità

La schlumbergera viene chiamata comunemente cactus di Natale perché la sua fioritura, in molte varietà, avviene proprio nel periodo delle feste natalizie. Esistono però anche varietà, come la Schlumbergera truncata, che fioriscono un po’ prima, verso il Giorno del Ringraziamento, motivo per cui viene anche chiamata Cactus del Ringraziamento. Altre varietà fioriscono in primavera e sono note come Cactus di Pasqua.

I suoi fiori, dall’aspetto pendulo e a più strati, sono un adattamento evolutivo per attirare i suoi impollinatori naturali: i colibrì. La forma tubolare dei fiori e il loro nettare sono, infatti, perfetti per questi uccelli. 

Coltivazione

VasoPiena Terra

La coltivazione in piena terra della schlumbergera è possibile ma fortemente sconsigliata nel nostro Paese per via della difficoltà di riprodurre l’habitat ideale della pianta. La coltivazione in vaso è quindi da preferire.

Collocazione

InternoEsterno

La collocazione della schlumbergera dipende strettamente dalla temperatura. Durante l’estate può essere collocata all’esterno in balcone/terrazzo, oppure in giardino, sempre in posizione di mezz’ombra. Con l’arrivo dei primi freddi, va necessariamente spostata all’interno.

Concimazione

Il programma di concimazione della schlumbergera segue il suo ritmo di crescita stagionale.

  • Periodo vegetativo (primavera-estate, da aprile a settembre): è la fase di crescita attiva della pianta. Durante questi mesi, si consiglia di concimare ogni 2-4 settimane. Questo apporto costante di nutrienti favorirà lo sviluppo di nuovi segmenti sani e robusti, che costituiranno la base per la futura fioritura
  • Periodo di riposo (autunno, settembre-ottobre): con l’avvicinarsi dell’autunno, è cruciale interrompere le concimazioni. Questo periodo di riposo, combinato con una leggera diminuzione delle annaffiature e l’esposizione a temperature più fresche (intorno ai 15-16°C) e a un minor numero di ore di luce, è il segreto per indurre la formazione dei boccioli fiorali
  • Periodo di fioritura (inverno, da novembre a febbraio): una volta che i boccioli sono ben formati e iniziano ad aprirsi, si può riprendere una leggera concimazione. È sufficiente un intervento ogni 3-4 settimane per sostenere la pianta durante lo sforzo della fioritura e prolungarne la durata

Tipologia di concime

La scelta del fertilizzante è altrettanto importante quanto le tempistiche:

  • Concime per piante grasse: la scelta più indicata è un concime liquido specifico per piante grasse o cactacee. Questi prodotti hanno una formulazione bilanciata, generalmente a basso tenore di azoto (N) e più ricca di fosforo (P) e potassio (K), elementi che favoriscono la fioritura e la salute generale della pianta. Un rapporto NPK (azoto-fosforo-potassio) come 6-7-11 è un buon esempio.
  • Concime per piante da fiore: in alternativa, durante il periodo di fioritura, si può optare per un concime per piante da fiore, ma è fondamentale utilizzarlo a metà della dose consigliata in etichetta per evitare di danneggiare le radici sensibili della schlumbergera

Modalità di somministrazione

  1. Inumidire il terriccio: è fondamentale non concimare mai una pianta con il terriccio completamente asciutto, quindi annaffiare leggermente la schlumbergera il giorno prima o qualche ora prima di somministrare il fertilizzante, in modo da prevenire bruciature alle radici
  2. Diluire il concime: è importante seguire sempre le istruzioni riportate sulla confezione del fertilizzante e, generalmente, i concimi liquidi vanno diluiti in acqua. È sempre meglio essere prudenti e, nel dubbio, diluire leggermente di più che di meno
  3. Somministrare alla base: versare la soluzione di acqua e concime direttamente sul terriccio, evitando di bagnare i fusti e i fiori
  4. Garantire il drenaggio: assicurarsi che il vaso abbia dei fori di drenaggio funzionanti per permettere all’acqua in eccesso di defluire, evitando così ristagni idrici che potrebbero causare marciume radicale

Esposizione e luce

SoleMezz’ombraOmbraLuce indiretta

La pianta di schlumbergera ha bisogno di luce, ma non dei raggi diretti del sole, e durante l’inverno, in casa, è importante mantenere i vasi lontano dai termosifoni o da altre fonti di calore.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Il metodo più affidabile per capire quando è il momento di annaffiare il cactus di Natale è tastare i primi 2-3 centimetri di terreno con le dita.

Una volta accertatisi che il terreno è asciutto, procedere a bagnare in questo modo:

  1. Annaffiare abbondantemente: utilizzare acqua a temperatura ambiente, bagnando l’intera superficie del terriccio in modo uniforme finché l’acqua non inizia a defluire dai fori di drenaggio sul fondo del vaso
  2. Lasciare sgrondare bene, assicurandosi che tutta l’acqua in eccesso sia uscita
  3. Svuotare il sottovaso: dopo circa 15-30 minuti, eliminare tutta l’acqua raccolta nel sottovaso (lasciare le radici a contatto con l’acqua stagnante è la causa principale di marciume)

Frequenza delle annaffiature

La necessità d’acqua della schlumbergera cambia drasticamente durante l’anno.

  • Primavera- estate: è la fase di crescita vegetativa, per cui l’acqua va somministrata ogni 7-14 giorni. Il terriccio deve essere mantenuto costantemente umido, ma non fradicio. Aumentare la frequenza nei periodi più caldi.
  • Autunno: ridurre significativamente le annaffiature e bagnare solo quando il terriccio è ben asciutto. Questo leggero stress idrico, unito a temperature più fresche, stimola la formazione dei boccioli.
  • Inverno: è il periodo di piena fioritura. Bagnare ogni 10-15 giorni per mantenere il terriccio regolarmente umido, sostenendo così la fioritura ed evitando la caduta prematura dei boccioli.
 

Essendo una pianta tropicale, la schlumbergera ama un’elevata umidità ambientale. Se l’aria in casa è molto secca, specialmente in inverno con i riscaldamenti accesi, è consigliabile nebulizzare la pianta con acqua non calcarea, evitando di bagnare direttamente i fiori.

Altra pratica utile è posizionare il vaso su un sottovaso riempito di argilla espansa e un velo d’acqua, assicurandosi che il fondo del vaso non sia a diretto contatto con l’acqua.

Riconoscere i segnali della pianta

  • Eccesso d’acqua: i fusti (cladodi) appaiono flosci, appassiti, quasi traslucidi e possono cadere facilmente. Nei casi più gravi, la base della pianta diventa scura a causa del marciume radicale
  • Carenza d’acqua: i fusti appaiono raggrinziti, disidratati e perdono turgore. In questo caso, un’annaffiatura sarà sufficiente per far riprendere il cactus di Natale

Potatura

La pianta non necessita di una potatura in senso tradizionale.

In casa, man mano che la schlumbergera sfiorisce, eliminare i fiori appassiti ed eventuali parte secche e morte utilizzando forbici affilate per non sfilacciare i tessuti.

Rinvaso e trapianto

Dato che il trapianto in piena terra va evitato, la schlumbergera si può solo rinvasare

Il momento migliore per rinvasarla è in primavera, tra la fine di marzo e maggio. Questo periodo coincide con la fine del riposo post-fioritura e l’inizio della nuova stagione di crescita vegetativa. Rinvasare in questa fase permette alla pianta di stabilirsi nel nuovo contenitore e sviluppare nuove radici con il minimo stress.

Non si tratta comunque di un’operazione da effettuare ogni anno, basta rinvasarla in media ogni 2-3 anni, o quando si notano i seguenti segnali:

  • Le radici fuoriescono abbondantemente dai fori di drenaggio
  • Il terriccio si asciuga troppo rapidamente dopo l’annaffiatura
  • La crescita della pianta appare stentata nonostante le cure adeguate
  • Il vaso appare sproporzionato rispetto alla dimensione della pianta

Come rinvasare step by step

Per prima cosa, scegliere un vaso di terracotta o plastica con adeguati fori di drenaggio, che sia solo leggermente più grande del precedente (circa 2-4 cm di diametro in più). Un vaso troppo grande potrebbe trattenere troppa umidità e far insorgere marciumi.

  1. Preparazione: assicurarsi che il terriccio della pianta sia leggermente umido, ma non bagnato. Preparare il nuovo vaso stendendo sul fondo uno strato di 2-3 cm di argilla espansa
  2. Estrazione dal vaso: inclinare delicatamente il contenitore e, tenendo la pianta alla base, sfilarla con cautela
  3. Controllo delle radici: una volta estratto il pane di terra, ispezionare le radici ed eliminare delicatamente il vecchio terriccio in eccesso con le mani. Se si notano radici secche, danneggiate o annerite (sintomo di marciume), tagliarle via con una forbice pulita e disinfettata
  4. Inserimento nel nuovo vaso: collocare uno strato del nuovo terriccio sopra l’argilla espansa. Posizionare la pianta al centro del nuovo vaso, assicurandosi che la base dei fusti si trovi circa 2-3 cm sotto il bordo del vaso
  5. Riempimento: riempire gli spazi vuoti con il nuovo terriccio, compattandolo leggermente con le dita per eliminare eventuali sacche d’aria e dare stabilità alla pianta
  6. Annaffiatura post-rinvaso: contrariamente a molte altre piante, è consigliabile attendere qualche giorno (da 4 a 7) prima di annaffiare la schlumbergera appena rinvasata. Questo permette alle eventuali piccole ferite sulle radici di cicatrizzarsi, riducendo il rischio di marciumi. Dopo la prima bagnatura, riprendere le normali abitudini di irrigazione

Dopo il rinvaso, posizionare la pianta in un luogo luminoso ma protetto dalla luce solare diretta e attendere almeno 4-6 settimane prima di riprendere le concimazioni.

Terriccio

Utilizzare un substrato specifico per piante grasse o cactacee, che garantisca un ottimo drenaggio. In alternativa, è possibile creare una miscela personalizzata unendo terriccio universale di buona qualità, perlite (o pomice) e un po’ di corteccia fine per arieggiare il composto.

Ubicazione stagionale

La schlumbergera ha esigenze di temperatura diverse a seconda del suo ciclo stagionale.

1. Periodo di crescita (primavera – estate)

Durante la stagione vegetativa, da aprile a settembre, la temperatura ideale si attesta tra i 18°C e i 23°C. In questa fase la pianta sviluppa nuovi segmenti. Può tollerare temperature leggermente superiori, ma è importante evitare il sole diretto che potrebbe bruciare le foglie.

2. Induzione della fioritura (autunno)

È la fase cruciale per ottenere i fiori: a partire da settembre/ottobre, la pianta ha bisogno di un periodo di fresco per stimolare la formazione dei boccioli.

  • Temperatura ideale: circa 15°C
  • Intervallo efficace: tra 10°C e 16°C

Se durante l’autunno la pianta viene mantenuta a temperature costantemente superiori ai 20°C, rischia di non produrre boccioli e di continuare a sviluppare solo vegetazione.

3. Periodo di fioritura (inverno)

Una volta che i boccioli sono ben formati e iniziano ad aprirsi, è consigliabile mantenere la pianta a una temperatura stabile, compresa tra 18°C e 20°C.

Evitare invece temperature superiori ai 23°C e sbalzi termici, che possono causare la caduta improvvisa di boccioli e fiori.

4. Riposo post-fioritura (fine inverno)

Dopo la fioritura, da fine gennaio a marzo, la schlumbergera entra in un periodo di riposo. È utile garantirle temperature più fresche, intorno ai 12°C – 15°C, e ridurre le annaffiature. Questo periodo di riposo la aiuterà a rinvigorirsi per la successiva stagione di crescita.

Si ricorda che il cactus di Natale non tollera il gelo, per cui è fondamentale non esporlo mai a temperature inferiori ai 10°C per evitare danni irreparabili.

Raccolta

La raccolta dei semi di schlumbergera avviene quando i frutti maturi, di colore rosso o rosa, sono pronti per essere raccolti. Questi frutti vengono aperti per estrarre i piccoli semi scuri, che devono essere puliti e lasciati asciugare prima della semina.

Malattia e cure

Nonostante la sua robustezza, la schlumbergera può essere soggetta ad attacchi di parassiti e a malattie fungine, spesso legate a errori di coltivazione.

Malattie fungine

Le malattie fungine rappresentano la minaccia più grave per questa pianta e sono quasi sempre causate da un’eccessiva irrigazione o da un drenaggio inadeguato, che creano un ambiente ideale per la proliferazione di patogeni nel terreno.

Marciume radicale e del colletto 

È la patologia più comune e letale. Le radici, costantemente immerse in un terriccio fradicio, iniziano a marcire, non riuscendo più a nutrire la pianta.

  • Sintomi: i fusti (cladodi) appaiono flosci, appassiti, ingialliti o traslucidi, nonostante il terriccio sia umido; la base della pianta, a contatto con il terriccio (colletto), può diventare scura, molle e acquosa; nei casi più gravi, i segmenti si staccano facilmente e la pianta collassa.
  • Cura: svasare subito la pianta ed eliminare tutto il vecchio terriccio, quindi ispezionare l’apparato radicale e tagliare tutte le radici scure, molli o maleodoranti con una forbice pulita e disinfettata, conservando solo quelle bianche e sane. Lasciare asciugare la pianta all’aria per qualche ora e spolverizzare le radici rimaste con una polvere fungicida a base di zolfo o rame. A questo punto, effettuare il rinvaso scegliendo un vaso pulito (leggermente più piccolo se le radici sono state ridotte drasticamente) e terriccio nuovo, specifico per cactacee, molto drenante. Attendere almeno una settimana prima di annaffiare leggermente, per permettere alle radici di cicatrizzarsi.

Muffa grigia 

Si sviluppa in condizioni di alta umidità e scarsa ventilazione.

  • Sintomi: comparsa di macchie scure e acquose su fiori, boccioli e fusti, che poi si ricoprono di una caratteristica patina grigiastra e polverosa.
  • Cura: rimuovere ed eliminare immediatamente tutte le parti colpite, spostare la pianta in un’area più arieggiata e meno umida e ridurre le nebulizzazioni sulla chioma. In caso di attacco grave, utilizzare un fungicida specifico (anticrittogamico) per la Botrytis.

Parassiti comuni

Gli attacchi parassitari sono meno frequenti ma possono indebolire notevolmente la pianta se non controllati.

Cocciniglia cotonosa 

È il parassita più comune sulla schlumbergera. Si annida nelle giunture tra i segmenti e alla base della pianta, nutrendosi della linfa.

  • Sintomi: presenza di piccoli ammassi bianchi, dall’aspetto simile a cotone. Le parti colpite possono ingiallire e la pianta appare indebolita e appiccicosa a causa della produzione di melata.
  • Cura: in caso di attacco lieve, rimuovere manualmente ogni cocciniglia visibile usando un cotton fioc imbevuto di alcool denaturato. Se l’attacco è diffuso, lavare la pianta con una soluzione di acqua e sapone di Marsiglia, o sapone molle potassico, e risciacquare bene dopo il trattamento. Un altro rimedio efficace è l’olio di Neem, un insetticida naturale che agisce per ingestione e contatto, ripetendo il trattamento ogni 7-10 giorni fino alla scomparsa del parassita. Nei casi più gravi, utilizzare un insetticida sistemico specifico per cocciniglie, da somministrare con l’acqua di irrigazione.

Ragnetto rosso 

Questo piccolo acaro prospera in ambienti caldi e secchi e può essere difficile da notare ad occhio nudo.

  • Sintomi: i fusti perdono colore, assumendo un aspetto grigio-giallastro e polveroso. Nei casi più gravi, si possono notare sottilissime ragnatele tra i segmenti.
  • Cura: aumentare l’umidità ambientale nebulizzando la pianta (il ragnetto odia l’umidità), lavare la pianta con un getto d’acqua forte e utilizzare un acaricida specifico o prodotti a base di olio di lino o sapone molle.
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