Pungitopo

Ruscus aculeatus

Il pungitopo è una pianta cespugliosa sempreverde alta dai 30 agli 80 cm.

  • Il pungitopo è una pianta cespugliosa sempreverde alta dai 30 agli 80 cm.
  • Le bacche di pungitopo, per quanto belle esteticamente, sono tossiche e hanno quindi solo valore decorativo.
  • I cladodi, ovvero le foglie del pungitopo, si riconoscono per le estremità acuminate e pungenti.
  • Come si vede in foto, il pungitopo adulto è molto resistente al freddo e alla neve.
  • Le bacche di pungitopo maturano a partire dalla fine dell'estate e rimangono sulla pianta durante l'inverno.
  • Il pungitopo è una pianta cespugliosa sempreverde alta dai 30 agli 80 cm.
  • Le bacche di pungitopo, per quanto belle esteticamente, sono tossiche e hanno quindi solo valore decorativo.
  • I cladodi, ovvero le foglie del pungitopo, si riconoscono per le estremità acuminate e pungenti.
  • Come si vede in foto, il pungitopo adulto è molto resistente al freddo e alla neve.
  • Le bacche di pungitopo maturano a partire dalla fine dell’estate e rimangono sulla pianta durante l’inverno.

Spesso confuso con l’agrifoglio, il pungitopo è un arbusto basso e sempreverde originario dell’Europa, dell’Asia Occidentale e del Nord Africa con un portamento cespuglioso e la tendenza a formare gruppi densi.

Dal punto di vista botanico, il pungitopo appartiene alla famiglia delle Asparagaceae, sebbene in passato fosse classificato tra le Ruscaceae. Si caratterizza per i fusti appiattiti, rigidi e di un colore verde scuro brillante, che assomigliano a foglie, noti come cladodi.  

La loro forma può variare da lanceolata a ovata, e ciascun cladodio termina con una spina affilata. Le vere foglie del pungitopo sono in realtà molto piccole, squamiformi e non svolgono la funzione fotosintetica; si trovano alla base dei cladodi e in corrispondenza dei fiori e spesso cadono in fretta.

I fiori sono piccoli e poco appariscenti, di colore verdognolo-bianco con possibili sfumature violacee. La fioritura avviene in primavera, tra gennaio e aprile o aprile e maggio, con i fiori che emergono al centro dei cladodi. Molto più caratteristici sono i frutti, bacche sferiche di un rosso vivo e lucente simili a quelle dell’agrifoglio, con un diametro di circa 1 cm. Queste bacche maturano a fine estate e persistono durante tutto l’inverno. È importante sapere che tali bacche sono tossiche per l’uomo se ingerite, a causa della presenza di saponine che possono causare disturbi gastrointestinali; tuttavia, rappresentano una preziosa fonte di cibo per gli uccelli.

L’unico svantaggio, se così possiamo dire, nella coltivazione del pungitopo è la sua crescita piuttosto lenta, ma per il resto si tratta di una pianta dalle scarsissime esigenze, e quindi molto facile da curare e da gestire. Riproducibile tramite seme, divisione dei rizomi o talea, il pungitopo si può coltivare tanto in vaso quanto in piena terra in giardino e non richiede grandi apporti di nutrienti, ma anzi, si accontenta di un terreno ben drenato e, se possibile, leggermente acido o neutro; se proprio necessario, si può intervenire con un fertilizzante bilanciato per migliorare la composizione del suolo. Resistente alla siccità, si annaffia moderatamente e sempre avendo cura di lasciar asciugare completamente il terriccio tra un intervento e l’altro; richiede un’esposizione a mezz’ombra e non si pota, se non per eliminare rami secchi, spezzati o danneggiati.

Resistente al freddo e non attaccabile dai parassiti per via del suo fogliame acuminato, il pungitopo non è soggetto a patologie ricorrenti.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

Il pungitopo fiorisce nel periodo primaverile; alla fioritura segue la formazione delle caratteristiche bacche rosse durante l’inverno.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadiciBulboGemmeTubero

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggineTubero

Il pungitopo si può riprodurre in 3 diversi modi: da seme, per divisione dei rizomi o tramite talea.

  1. La propagazione del pungitopo da seme inizia con la raccolta dei semi dalle bacche rosse mature. Per favorire la germinazione, i semi richiedono un periodo di stratificazione a freddo, che consiste nel sottoporli a basse temperature per un certo periodo; durante questa fase, le piantine necessitano di essere mantenute in un ambiente umido e in ombra leggera. La semina si effettua tipicamente in tardo inverno o all’inizio della primavera, dopo aver completato la stratificazione. È importante notare che la germinazione del pungitopo da seme può essere un processo lento, richiedendo a volte anche 12 mesi o più. 
  2. Molto più semplice ed efficace è la divisione dei rizomi. Il periodo migliore per eseguire questa operazione è l’inizio della primavera o la fine dell’estate, quando la pianta è in fase di crescita attiva. Per procedere, è necessario sollevare delicatamente la pianta dal terreno o dal vaso, pulire le radici dal terriccio e separare con cura i rizomi. È importante assicurarsi che ogni porzione divisa possieda radici e almeno un germoglio. Le nuove piante possono quindi essere trapiantate in vasi individuali o direttamente nel terreno, mantenendo il substrato umido fino all’attecchimento.
  3. La propagazione del pungitopo per talea è un metodo possibile, sebbene possa risultare più impegnativo rispetto alla divisione. Le talee dovrebbero essere prelevate da fusti semi-legnosi, idealmente in estate o in autunno, con una lunghezza di circa 10-15 cm. È consigliabile rimuovere le foglie inferiori dalla talea, mentre l’utilizzo di ormoni radicanti può aumentare le probabilità di successo. Le talee vanno inserite in un substrato ben drenante, come un mix di torba e perlite, e mantenute umide in un ambiente caldo e ombreggiato fino alla radicazione. La radicazione può essere un processo lento e non sempre dà risultati positivi.

Semi

I semi di pungitopo, contenuti nelle bacche in numero variabile da 1 a 2, hanno forma sferica irregolare, sono durissimi e presentano un caratteristico colore bianco-giallastro.

Informazioni e curiosità

Il pungitopo viene considerato tradizionalmente una pianta portafortuna. Il motivo è da ricercarsi addirittura nell’antica Roma, quando le foglie di questo arbusto, per via della forma acuminata e spinosa, venivano considerate in grado di proteggere le case dagli spiriti maligni.

Coltivazione

VasoPiena Terra

Il pungitopo si può coltivare sia in vaso sia in piena terra. Se coltivato in vaso, è fondamentale assicurare alla pianta un ottimo drenaggio, mentre in piena terra è preferibile scegliere posizioni ombreggiate.

Collocazione

InternoEsterno

Il pungitopo è una pianta da esterno.

Concimazione

Il pungitopo generalmente non richiede una concimazione abbondante. Se necessario, è possibile concimarlo una o due volte dalla primavera a metà estate utilizzando un fertilizzante bilanciato.

È importante ricordare che una concimazione eccessiva può causare danni alla pianta, come bruciature alle foglie. 

Esposizione e luce

SoleMezz’ombraOmbra

Il pungitopo predilige un’esposizione in ombra parziale, ma è in grado di tollerare anche l’ombra completa.

Alcune varietà possono essere esposte anche al pieno sole, ma in climi caldi un’esposizione eccessiva potrebbe causare lo scolorimento delle foglie. 

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Il pungitopo richiede annaffiature moderate, con la raccomandazione di lasciare asciugare il terreno tra un’irrigazione e l’altra. Infatti, una volta attecchito, il pungitopo dimostra una buona tolleranza alla siccità, una caratteristica che riflette le sue origini mediterranee.

Specialmente durante i mesi invernali, è consigliabile ridurre drasticamente la frequenza delle annaffiature, poiché la pianta entra in un periodo di dormienza. Per evitare i ristagni idrici, è fondamentale assicurarsi che il terreno sia ben drenante e che l’eventuale contenitore sia provvisto di fori per lo scolo dell’acqua.

Potatura

Il pungitopo generalmente non richiede potatura. Questa si limita principalmente alla rimozione dei fusti morti o danneggiati, da effettuare alla base della pianta in primavera.

Rinvaso e trapianto

Il pungitopo è una pianta notevolmente tollerante a diversi tipi di terreno, inclusi quelli argillosi, calcarei, sabbiosi e persino terreni poveri di nutrienti. Tuttavia, predilige un terreno che garantisca un buon drenaggio

Il pH ideale del terreno per il trapianto si colloca tra il leggermente acido (pH 6.0-6.5) e il neutro (pH 6.0-8.0 o 6-7.5). 

Se si opta per la coltivazione in vaso, è consigliabile utilizzare un terriccio ben drenante specifico per piante grasse o cactus e scegliere un contenitore con adeguati fori di drenaggio.

Ubicazione stagionale

Il pungitopo è una pianta da esterno tutto l’anno, che gradisce un clima temperato-fresco ed è generalmente molto resistente al freddo (anche se in inverni particolarmente rigidi, o in caso di gelate, potrebbe rendersi necessaria una protezione supplementare soprattutto per gli esemplari più giovani o quelli coltivati in vaso). 

Malattia e cure

Il pungitopo è generalmente una pianta resistente e non particolarmente soggetta a parassiti o malattie.

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